I Momenti che vi hanno fatto piangere!!

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Beatrix Mirabel Vaughn
view post Posted on 25/10/2011, 16:31




salve a tutti, spero sia il posto giusto..Quali sono stati i momenti più tristi della saga per voi??Quelli che vi hanno fatti piangere davanti al pc e che una volta spento, con immenso sforzo, quest'ultimo vi hanno lasicato un buco nello stomaco?..Partendo dal principio, tutti i capitoli nei quali Herm era in Germania..o quando alla fine della scommessa lei lascia Draco infine..quando Lucas, il giorno dopo la loro prima notte, "lascia" Glory dicendole che lei, per lui, non era abbastanza :( a voi la parola ;)
 
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Lis Delucca
view post Posted on 26/10/2011, 20:04




CITAZIONE
1° luglio.
I bauli chiusi. Le finestre spalancate.
Grifondoro si svuotava.
C'era silenzio, un'atmosfera quasi ovattata...sembrava di essere immersi in un sogno.
O sotto il pelo di una marea d'acqua. Cullante e gentile.
Le Torri di Hogwarts erano scaldate dal sole, mattone dopo mattone. Tegola dopo tegola.
C'era magia in ogni granello di sabbia, si ritrovò a pensare Tom Riddle.
Risaliva dalle radici del Lago Nero, lungo le colline, dalla Foresta Proibita.
Si, la magia era ovunque.
E solo ora se ne accorgeva. Era in ogni singola cosa animata e inanimata di quel luogo.
Fra le mura, nell'erba, nella fontana, sulle statue di guardia al castello.
Si, era una bella giornata, pensò uscendo in giardino.
Alle sue spalle i compagni si accalcavano davanti ai riquadri dov'erano affisse le votazioni finali.
Mancava già un quarto alle undici. Tristan era tornato da Cedar House qualche minuto prima, insieme a una Degona pallidissima, ma senza Lucilla. Jeager aveva fatto altrettanto, riportando William e Asher che raggiunsero gli amici. Fu proprio in quel momento che Tom vide arrivare le prime carrozze, dal sentiero fino ai cancelli.
I bauli e le gabbie coi loro animali erano sulla gradinata dell'ingresso, Silente e i professori erano pronti ad accogliere gli ospiti e salutare gli studenti.
Ma la prima persona che scese dalla prima carrozza, non era un genitore.
Il Ministro Orloff.
Tom sentì che tutti, gli Auror compresi, si erano voltati verso i cancelli.
Era calato il silenzio.
Damon e Trix lo raggiunsero, senza un fiato.
Harry e gli altri rimasero in disparte ma Potter non staccò mai una volta lo sguardo dal quasi ex Ministro, che si attaccò immediatamente alla bottiglia, fregandosene dell'impressione che poteva dare, per poi mettersi a parlottare con Silente.
Era venuto anche in anticipo. Non aveva perso tempo.
Serrò le mascelle, iniziando a sentire la terra che franava da sotto i piedi.
Si sentiva soffocare, quasi strozzare.
Non riusciva a credere che avrebbe dovuto restarsene fermo a guardare...a guardare quell'uomo portargli via Tom.
Ma nessuno osava parlare, aprire bocca. Draco probabilmente non aveva dormito e da colazione in poi non aveva più fiatato. Come se avesse contato ogni istante che mancava a quella separazione.
Glielo stavano letteralmente strappando via dalle braccia...e non c'era nulla che potessero più fare.
- Coraggio.- sussurrò Ron, afferrandolo saldamente per il gomito - Non lasciamolo solo proprio adesso.- e con fermezza iniziò a tirarlo verso il gruppetto degli studenti, ora riunito accanto a Riddle.
Tom si accorse che era giunto il momento proprio quando capì di averceli tutti attorno.
E non ci misero molto le prime ragazze a scoppiare in lacrime, cercando di non farsi sentire.
Degona lo abbracciava per la vita, così forte che Tom sentì dolore alle anche ma si limitò a sorridere.
Gli occhi ormai già lontani.
- Su, ragazzi.- disse con tono neutro - Non vado ad Azkaban.-
Per tutta risposta Madeline e Mary scoppiarono in singhiozzi più forti.
Anche Neely aveva gli occhi lucidi ma questi si fecero di ghiaccio quando il Ministro, tre Consiglieri del Wizengamot e gli Artimagi creatori del collare di Tom si fecero sempre più vicini.
Erano a pochi metri da loro ormai. E attendevano. Come maledetti boia, come maledetti carcerieri.
Di una vittima innocente, assolutamente innocente.
- Signor Riddle.- Orloff parlò con voce piatta, impastata - E' ora.-
Già, era ora.
Era arrivata più presto e più tardi di quanto avesse mai potuto immaginare.
Tom annuì brevemente, rivolgendosi ai compagni. Sorrise ancora quando i suoi vecchi compagni di stanza lo stritolarono tutti e cinque insieme. Sedwigh e Martin lo fecero quasi con rabbia ma lui non protestò.
Una a una anche le ragazze gli si strinsero contro, tutte con le lacrime agli occhi, piangenti addirittura.
Neely e Trix erano le uniche che rimasero rigide come statue di marmo.
Ma Claire...Claire non c'era.
Socchiuse le palpebre, sapendo bene che lei aveva fatto la scelta giusta.
Era meglio che non fosse venuta.
Se solo l'avesse vista...
- Alla prima avvisaglia...- sibilò Sedwigh mentre i Corvonero lo salutavano commossi -...che qualcosa non va in quel castello giuro che faccio scoppiare un casino tale che dovranno tirarti fuori da là dentro a forza.-
- Si.- annuì anche Bruce, che alto com'era sembrava un gigante buono - Ti tireremo fuori da lì, intesi?-
- Non mi succederà niente.- replicò con dolcezza - E' casa mia.-
Già, era casa sua. Continuava a ripeterselo.
Doveva continuare a farlo. Doveva crederci con tutto se stesso o fingere non sarebbe più valso a nulla.
- Ti abbiamo fatto questo.- gli disse Archie, chinandosi a raccogliere un bauletto di legno abbastanza piccolo da poterlo tenere in braccio senza faticare eccessivamente - Dentro c'è un po' di roba...-
- Si, Spencer ti ha fatto un sacco di foto!- seguì frettolosamente Matt, che tirava su col naso senza ritegno - Gliel'abbiamo chiesto noi. Ce ne parecchie...poi ogni Casa ci ha messo dei ricordi...-
- Ragazzi...non dovevate.- sorrise, prendendo il baule.
- Ti ho buttato dentro i cd degli Anatema.- sussurrò allora Trix, al suo fianco, senza guardarlo - So che non vivi senza.-
- C'è anche un Pensatoio.- aggiunse Sedwigh in un soffio - Per quando vorrai...rivederci.-
Così non andava.
Tom abbassò la testa, cercando di mantenere il controllo. No, così non andava.
Dovevano mantenersi arrabbiati.
Il tossicchiare del Ministro fece affrettare le cose.
Rialzò lo sguardo, per cogliere i visi di Hermione, Harry, Draco, Elettra. I bambini in braccio a loro.
Dio, non ce la faceva. Non ce la faceva.
Con un sospiro troppo lungo si volse e si fermò di fronte a Orloff.
Questi gli lesse la sua condanna, puramente formale, ribadendo ancora una volta che non ci sarebbero più stati contatti per lui col mondo dei maghi. Né missive, né visite. Più nulla.
Avrebbe potuto usare la magia solo all'interno di Cameron Manor ma la Sigillazione non comprendeva nessun contatto esterno e niente scritto di suo pugno sarebbe potuto uscire dal palazzo di Caesar.
Non replicò a nessuna delle regole, sentendo le ragazze piangere, i compagni imprecare a bassa voce.
Ma quando venne aperto il cofanetto contenente il collare, Tom sentì un gemito che poteva provenire solo da Hermione.
Serrò i denti. Allungando quella mano si sarebbe messo in gabbia da solo...poteva?
- Lo faccio io.-
Sgranò gli occhi quando fu Damon ad alzare il collare a forma serpentina dal velluto.
Quando gli fu davanti, iniziò a tremare ma Howthorne non lo guardò in viso.
- Non te lo lascerò fare. Se proprio va fatto...allora lo farò io.- e senza fiatare aprì la chiusura d'argento, sagomata sulle scaglie perfette di quel serpente in cui incastonato il rubino nero.
Metterglielo al collo fu la cosa più dura che il Legimors fece mai in vita sua.
Né morte, né visioni. Solo un semplice collare. Una catena di prigionia.
Era freddo sulla pelle. Ma presto quel gelido metallo sarebbe diventato un'abitudine.
Quando fu chiuso al suo collo, entrambi i ragazzi serrarono gli occhi. Scattò leggermente la chiusura. E fu fatta.
- Mi dispiace.- sussurrò Damon stremato, quando Riddle gli afferrò forte il polso.
- Grazie.-
- Faccia presto signor Riddle.- lo richiamò Orloff - Dobbiamo andare, tempus fugit.-
Si, il tempo vola. E uno non se ne accorge finché è tardi.
Sapeva che doveva salutare tutti. Decise di farlo in fretta, conscio che ormai la sua maschera si stava sgretolando.
Abbracciò di nuovo tutti i compagni, lasciando Damon e Trix da parte, strinse la mano ad Asher, abbracciò Degona e William, Tristan con le lacrime agli occhi, Ron, Edward e Blaise.
Baciò Lucas e Glory, pensando che non li avrebbe visti crescere.
Ma non credeva che sarebbe stato come ricevere una pugnalata quando si ritrovò ad affrontare Draco e Harry.
Abbracciare Draco Lucius Malfoy non è privilegio di molti, pensò, mentre il cugino gli carezzava i capelli.
E lui era un privilegiato. Perché a pochi il Principe di Serpeverde concedeva amore, affetto.
E poi lui...
Harry Potter lo fissava.
Tom poté dire che nessuno l'aveva mai guardato, visto fino in fondo...in quel modo.
Il bambino sopravvissuto gli aveva sempre letto dentro. E aveva sempre trovato in lui quel qualcosa che l'aveva fatto amare da tutti. Da tutta quella gente...che avrebbe dovuto odiarlo.
Avrebbe vissuto in gabbia per tutta la vita. Ormai era certo, quel collare a dimostrarlo.
Però...
D'impulso Harry lo fece. Passando a fianco di Draco, allungò la mano destra e finalmente lo abbracciò stretto, di slancio. Dopo due mesi di silenzio doloroso e rabbioso.
Tom affondò il viso nella sua spalla, cominciando a piangere.
- Dovevi continuare ad odiarmi.- singhiozzò, vedendo tutto appannato.
- Tu mi hai portato la pace.- sussurrò Harry, tenendogli la testa contro il suo collo - In una vita di guerra. Tu me l'hai data quando sei apparso alla mia soglia sette anni fa. Tuo padre ha ucciso i miei genitori...ma mi ha dato te. Sei tu la mia speranza. Lo sei stata da quando sei entrato nella mia vita. Rifarei tutto da capo un milione di volte, senza mai pentirmi di niente.-
Se c'era l'assoluto...se c'era davvero, allora era lì.
Fra le braccia del bambino sopravvissuto.
- Mi dispiace.- singhiozzò Riddle, affondando le unghie nella sua schiena - Mi dispiace tanto.-
- Lo so.- Harry gli prese il viso fra le mani e tacque.
Era l'addio.
Si chinò, gli baciò la fronte, poi si fece indietro.
Il dolore era tanto forte da squassargli il petto.
Si mise a fianco di Draco ed entrambi non staccarono più lo sguardo da Tom.
Si, era ora di andare...
- Promettetemi...- disse, passandosi una manica della camicia sugli occhi - Che continuerete a litigare.-
Ah, un tempo sarebbe stata una promessa così facile da mantenere.
Ora invece...più li guardava e più capiva che non sentire più le loro voci gli aveva portato via una parte dannatamente importante della sua vita.
Il solo stare lì in piedi lo uccideva.
Perché li amava così tanto che non riusciva più neanche a respirare.
Non resistette un minuto di più. Gemendo con la voce arrochita si fece largo fra gli Auror e i compagni.
I lacchè del Ministro stavano già caricando i suoi bagagli.
Lucilla non era venuta, ma non dubitava che l'avrebbe vista presto...e si fermò un'ultima volta, di fronte a Damon e Trix. Ora lei piangeva disperatamente, con l'anima che sembrava voler urlare.
Gli affondò le unghie nelle spalle, mormorando parole a lui incomprensibili.
Ma anche se avesse sentito, Tom dubitava che le avrebbe capite davvero.
Lei si alzò sulle punte e lo baciò leggermente, il viso fradicio di lacrime.
- Ti voglio bene Beatrix.- le disse.
Lei si morse le labbra, abbozzando un sorriso.
- Non quanto te ne voglio io.- replicò.
Ne dubitava, ma le carezzò la guancia.
Si tolse Veleno dal polso, quando di fronte alla carrozza Damon fu l'ultimo a stargli accanto.
In Serpentese lo consegnò al suo nuovo padrone, pregandolo di proteggerlo, quindi avvenne l'ultimo abbraccio.
- Semper fidelis.- disse in un soffio.
Damon Michael Howthorne tacque, restando a fissare il vuoto.
E quando si staccò da quello che era stato un fratello per lui, in viso non c'erano più né rabbia né dolore.
- Semper fidelis.- gli giurò con tutto il cuore.
- Addio.- replicò Tom, girandosi per salire ma la voce del Legimors lo bloccò.
- Arrivederci.-
Ah, gli occhi dei Veggenti.
Vedono cose...che riportano speranza.
Anche quando si crede che non ce ne sia più.
Damon chiuse lo sportello della carrozza e quando Tom già non lo guardava più, sorrise.
Era lontano il giorno in cui quella strada biforcata si sarebbe riunita in una sola.
Ma aveva visto.
E ai giorni di lacrime forse sarebbero seguiti quelli di pena. Poi quelli di pace.
Si muoveva la carrozza di Thomas Maximilian Riddle.
E più lui guardava oltre il velo delle lacrime, più vedeva indietro troppi occhi bagnati come i suoi.
Ma due in particolare che non avrebbe mai scordato.
Verdi, che sapevano dare coraggio e speranza. Che a lui avevano dato gioia infinita.
Occhi di un sopravvissuto che l'aveva salvato in mille modi.
La cui leggenda non sarebbe mai morta.

un pò lunghino ma..chi non ha pianto qui?
 
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AllenFrancisDoyle
view post Posted on 27/10/2011, 18:17




D accordo con Lis, quel pezzo neanche riuscivo a leggerlo.
 
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sammy96
view post Posted on 16/8/2012, 10:05




sono d'accordo con Lis ma anche il capitolo prima, quando Tom chiede a Cloe, Trix e Damon di far finta che lui non debba andarsene, è straziante!!!!!
 
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AllenFrancisDoyle
view post Posted on 16/8/2012, 12:08




Si, è vero, quella parte ogni volta è una sofferenza .-.
 
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4 replies since 25/10/2011, 16:31   98 views
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