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- Come lo chiamiamo?- Glory cambiò argomento - Il pulcino grigio dico.-
- Oca al cognac.- mugugnò Lucas sarcastico - E agli altri diamo dei numeri...tanto non vivranno a lungo.-
- Tu non sei normale.- replicò Faith

I due Potter restarono a guardare Tom che camminava lungo il viale...
- Papà...-
- Si?-
- Quand’è che facciamo un’altra guerra?-
Il bambino sopravvissuto inspirò, abbassando il viso sul suo primogenito.
- Tu ti sei divertito, vero?-
- Allora, quando ne facciamo un’altra?-
- Lucas, le guerre sono terribili faccende.-
Il Phyro piegò la bocca, molto poco convinto – Tanto ci sei tu, no?-
- Io non ho fatto granché questa volta.-
- Si, ma quando ci sei tu...va bene comunque. Perché tutti sanno che ci sei. E se ci sei tu...va bene. Hai capito cosa voglio dire?-
Strana frase, bizzarro ragionamento...ma stringente logica fanciullesca, che non ammetteva preconcetti.
- Gli abbiamo presi a calci, pa’, dai.- rise Lucas – Ammettilo.-
- Lucas, della gente è morta...-
- Ma abbiamo preso i cattivi a calci nel sedere. Dai pa’...ho ragione io.-
Un braccio attorno al collo e Harry iniziò a frizionare la testa a suo figlio.
- Tu sei pericoloso, capito? Sei pericoloso!-
Il Phyro si sbellicò dalle risate, mentre suo padre se lo tirava in braccio – E quando sarò grande combatterò insieme a te!-
- Ne riparleremo non appena sarai maggiorenne.- sindacò il padrone di casa – E adesso andiamo da tua madre, bisogna mettere su la cena, prima che Draco riesca a mettere le grinfie sul nostro frigo.-
- Posso rubargli il bastone se vuoi.-
- Hn...ok. Così non può camminare e magari ce lo leviamo dai calderoni per tutta la cena!-

"Che ne sai del fuoco che mi scuote le viscere, eh? Non ne sai niente! Mi scorre nelle vene, mi rimescola i pensieri! E’ più denso del sangue, più denso del veleno e dell’oro! E’ quello che sono! Ed è così che voglio essere! Maledizione, voglio bruciare, voglio ardere, voglio annegare nelle fiamme e non essere più io! Voglio non essere più Lucas Potter, non avere più braccia, gambe e mani, eppure essere sempre me stesso! L’energia che ti scorre dentro quando la terra si brucia tu non la puoi conoscere. Tutto si accartoccia, tutto cede il passo, perché non c’è niente che il mio potere perdoni. E se ne sono succube, ebbene che sia! Morirò così! Meglio bruciare, dannazione, che sentire ancora una volta il sangue pietrificarmisi nelle vene!"

Il bambino sopravvissuto si guardò alle spalle. Draco stava ancora parlando con Lucas.
Allora Potter chiamò il figlio, intimando a Tom di non dire una sola parola.
- Si?- chiese il Phyro, guardando storto Tom - Che c'è papà?-
- M'intrattieni Draco per un po'?- gli chiese, senza vergognarsi neanche da lontano - Fagli una di quelle domande che richiedono una conferenza.-
- Hn. E in cambio che mi dai?-
- Ti lascio vivere.- sibilò Harry - Ci stai?-
Lucas non si scompose, levando un sopracciglio con aria di chi la sa lunga - Volete fargli uno scherzo, vero?-
- Non proprio.-
- Allora state combinando qualcosa.-
- Lucas ti aumento la paghetta, basta che taci.- e lo spinse di nuovo fuori dalla porta - Su, chiedigli qualcosa e tienimelo fuori di casa.-

__
Fuori intanto, Lucas James Potter stava dando il meglio di sé.
La domanda sottoposta all'attenzione del rampollo della famiglia Malfoy per tenerlo fuori dai piedi era "Draco, da dove arrivano i bambini?"
La prima risposta al limite dell'umana decenza del biondo era stata: -...si trovano sotto i cavoli.- ma quando Lucas gli aveva detto che non credeva né ai cavoli né alla cicogna, il massimo elaborato dal cervello bacato di quel mago fu: - Ok, non dirlo a nessuno ma i bambini sono robot e vengono dallo spazio.-

__

- Cos'è un vergine?- se ne uscì Lucas all'improvviso.
- Mia figlia a quarant'anni.- sibilò Draco, esasperato, mentre sia Tom che Harry erano rimasti a sbattere gli occhi - E adesso basta leggere porcate! Forza, fila fuori e vai a dare fuoco a qualcosa, avanti!-

- Dumbo.- masticò Glory - Odio Dumbo.-
- Ma se piangi quando i bambini gli tirano le orecchie.- frecciò Lucas, ridacchiando.
La biondina gonfiò le guance, trucidandolo con un'occhiata - E' da barbari!-
- E' un cartone.-
- Bhè, fa schifo!-
- Glory ha un cuore, Glory ha un cuore...- cantilenò il Phyro.
- Se non taci ti cavo la lingua, se non taci ti cavo la lingua...- replicò lei, glaciale.

capitolo 26 TMR

-...e un'altra cosa, pezzente!- sbraitò esaltato al limite, alzando il braccio sinistro e agitandolo.
All'istante i Bracciali si attivarono e Harry finì incollato a Malfoy, senza capirci niente.
- Lo vedi lui?- celiò l'ex Principe di Serpeverde con espressione maniacale, sollevando la frangia nera a Potter - Ecco qua! Harry Potter in persona!- e alzò anche i loro polsi incatenati, di fronte al naso di Iesi - Lo vedi? Io e Harry Potter siamo attaccati! Per sempre! A vita! Creperemo insieme! Ahah! E adesso chi ha vinto?-
Adesso ha vinto la Neuro, ecco chi ha vinto.

capitolo 4 TMR

- Come lo chiamiamo?- Glory cambiò argomento - Il pulcino grigio dico.-
- Oca al cognac.- mugugnò Lucas sarcastico - E agli altri diamo dei numeri...tanto non vivranno a lungo.-
- Tu non sei normale.- replicò Faith

T.M.R. Cap. 15

- Riassumendo che è successo in questa vacanza forzata?- gli chiese Mary, guardandolo fra il preoccupato e il felice.
- Che è successo?- Tom si cacciò le mani in tasca - Bhè, che dire...ho vissuto con una decina di demoni svitati che apparivano e sparivano nei momenti meno opportuni, ho studiato nei momenti liberi, ho imparato a Sdoppiarmi senza l'uso di pozioni o formule, sono diventato un alcolizzato e un mezzo drogato e ho scoperto di essere bisessuale.- il suo sorriso divenne veleno puro - E voi?-
- Siamo sopravvissuti senza sentire cazzate.- celiò la King.

T.M.R., capitolo 22

Chissà se il fatto che Oliver Trust fosse il fidanzato di Cloe e quindi suo futuro marito centrasse col fatto che un maestro di buone maniere come Thomas Maximilian Riddle aveva passato una nottata intera, dando il tormento anche ai bambini, per trovare nomignoli deficienti a Trust. E grazie a Lucas, di quei nomignoli ne erano usciti davvero di buoni!

T.M.R. capitolo 22

- Ecco cosa voglio.- sussurrò di nuovo al suo orecchio, sulla sua pelle – Voglio le tue lacrime, voglio sentirti disperarti e piangere per me. Voglio essere la tua ossessione continua, voglio essere nei tuoi sogni e nei tuoi incubi. Non voglio sparire al calare del sole ed giuro che sarò il primo che ti tormenta il mattino, all’alba. Voglio il tuo desiderio, voglio le tue suppliche, voglio che quei tuoi occhi non si azzardino mai a volare lontano da me, perché quando non mi cerchi non riesco a vivere…-
Le sue dita, incastrate nei lunghi capelli biondi, risalirono piano fino alla nuca. Non la sentiva muoversi, praticamente neanche respirare, ma petto contro petto sentiva il suo piccolo cuore battere forte quanto il suo. Non poteva morire, ancora. Non poteva morire senza averla avuta.
- Voglio tutto questo.- mormorò infine, piegando il capo e mordendole con dolcezza il lobo dell’orecchio – E dovessi diventare un ricordo e tormentarti come un fantasma senza passato, giuro che ti avrò Caroline…mia Caroline...-

L'Alchimia del Sangue, capitolo 16

- Ecco cosa voglio.- sussurrò di nuovo al suo orecchio, sulla sua pelle – Voglio le tue lacrime, voglio sentirti disperarti e piangere per me. Voglio essere la tua ossessione continua, voglio essere nei tuoi sogni e nei tuoi incubi. Non voglio sparire al calare del sole ed giuro che sarò il primo che ti tormenta il mattino, all’alba. Voglio il tuo desiderio, voglio le tue suppliche, voglio che quei tuoi occhi non si azzardino mai a volare lontano da me, perché quando non mi cerchi non riesco a vivere…-
Le sue dita, incastrate nei lunghi capelli biondi, risalirono piano fino alla nuca. Non la sentiva muoversi, praticamente neanche respirare, ma petto contro petto sentiva il suo piccolo cuore battere forte quanto il suo. Non poteva morire, ancora. Non poteva morire senza averla avuta.
- Voglio tutto questo.- mormorò infine, piegando il capo e mordendole con dolcezza il lobo dell’orecchio – E dovessi diventare un ricordo e tormentarti come un fantasma senza passato, giuro che ti avrò Caroline…mia Caroline...-

“Non voglio andare in Paradiso.

Là non potrò ardere...non potrò più bruciare.

Tu verrai con me all’Inferno, vero Lucas?”

La scommessa. Hermione si portò le mani alla bocca, reprimendo un altro singhiozzo.
Chi aveva vinto davvero?, si chiese vedendolo andare via. Di certo non lei. E forse neanche lui.

Anime contrastanti possedete,
E nemici di sangue sarete.
Ma qui giunge il destino,
A mutare il vostro cammino.
Uniti resterete, coi bracciali che io v’impongo
Finché della vostra riconciliazione venga il giorno..."

- Cos'è un vergine?- se ne uscì Lucas all'improvviso.
- Mia figlia a quarant'anni.- sibilò Draco, esasperato, mentre sia Tom che Harry erano rimasti a sbattere gli occhi - E adesso basta leggere porcate! Forza, fila fuori e vai a dare fuoco a qualcosa, avanti!-

T.M.R. Capitolo 17

- Dio deve essere uno Slytherin.- gli uscì in un sibilo gelido.

Glory non poté fare altro che ridere. Volse il capo e vide che alla neve tornava a mescolarsi la pioggia. Si strinse nel cappotto, annusando il profumo di sua madre. Madre, padre, casa. Fratelli. Stavano davvero perdendo tutto?

- Mi sento così coglione.- mugugnò Lucas, inspirando a fondo.

- Hanno il diritto di vivere come vogliono dopo tanto tempo.- la Veggente lo spiò con la coda dell’occhio, vedendolo annuire – Dopo vent’anni...è solo che...-

- Lo so.-

Fu Glory a stringersi nelle spalle, desolata. Tremò.

- Lo so principessa.-

- Ok.- borbottò alzandosi in piedi e puntando la bacchetta sul pacco con aria ancora non del tutto sicura - Lexus Benedict Damien R. Saxton. Transitus!-

Dalla punta della bacchetta al pacchetto si creò una sorta di catena magica elettrica. Iniziò a sfrigolare e nel frattempo il pacco assunse una sorta di movimento a rotatoria, girando su se stesso.

- Che diavolo di affare è?- allibirono Harry e Draco entrando in cucina.

- Un regalo di Natale.- tubò Lucas, senza staccare gli occhi dal suo lavoro.

- Mi prendi per idiota? Lavoro al Ministero.- replicò suo padre - Quel pacco non è legale, dove diavolo l’hai preso?-

- Amici di amici, tranquillo pa’, non smercio droga. Voglio solo che arrivi una certa cosa a Lex.-
- Ah, al diavolo!- abbaiò il Phyro, cliccando qua e là sul cellulare e infilando il viva voce dopo che la telefonata prese campo - Oh, era ora! Dico, ma sai leggere le istruzioni? Mi sembrano semplici! “Apri e appoggia all'orecchio quando squilla” non mi sembra nulla di trascendentale!-

Dal viva voce giunse una sorta di brusio, poi silenzio sepolcrale.

- Che cosa dovrebbe rappresentarmi questo affare?-

La voce era quella del bastardo. Del figlio di Ashlocke. Harry e Draco tossicchiarono leggermente, ma Lucas se ne infischiò, tornando a sorridere in un modo che i due Auror non vedevano da molti, molti giorni.

- Ciao anche a te! Come va?-

Altro silenzio, stavolta più breve.

- Hai idea di dove sono, vero?-

- Certo, ecco perchè non ti mando lettere.-

- E mandarmi invece questo cazzo di attrezzo Babbano, che tra parentesi detesto, ti è sembrata un’idea migliore per farmi uccidere prima da tutti i Mangiamorte che infestano questo posto?-

- Sei da solo?-

- Certo che lo sono, se non lo fossi stato a quest’ora sarei morto.-

- Ahah, basta che Kristal non sia nei paraggi.- manco a sentirlo, Lucas allargò il ghigno splendente - Ho pensato che con uno stratagemma del genere sarebbe stato semplice. Col cellulare possiamo parlare con calma, dubito che controllino la linea telefonica Babbana. Ci sono altre istruzioni dentro, nel caso volessi imparare a usare la playlist e quelle palle del genere, il mio numero comunque è già in memoria, devi solo schiacciare la cornetta verde per trovare il mio nome e schiacciare di nuovo per la telefonata. E’ facile no?-

- Oh mio Dio, è completamente partito.- sussurrò Harry in sottofondo.

- Questa tua trovata dovrebbe eccitarmi in qualche modo Potter?-

- Andiamo è divertente.-

- Tu sei fuori di testa.-

- Andiamo Lex, ho il Bracciale che rompe dalla mattina alla sera, è così stretto che...-

- Oh, aspetta, dimmelo più dolcemente.- l’interruppe l’altro con voce modulata e intrigante.

- Quale parte?-

Di nuovo un cambio di tono, stavolta gelido e sarcastico - La parte in cui chiudo e faccio finta che questa conversazione non sia mai avvenuta. Ti saluto.-

- Ricordati della cornetta verde per la chiamata!-

- Vall’inferno.-

- Ciao!-

L'alchimia del sangue cap42

Asher serrò le labbra, alzandosi in piedi. Senza replicare la fece voltare di spalle e iniziò a stringerle i lacci, con dita sciolte e un'abilità che la stupì.
- Ci sa fare.- bofonchiò.
- Se riesci a scioglierli, sai anche riannodarli.- ironizzò lui.
La strega si voltò, fissandolo da sopra la spalla con aria inquisitoria.
- Chissà come se la spassa uno come te alla sua corte.-

Nei sotterranei di Hogwarts invece c'era qualcuno che non riusciva davvero a dormire, per il chiasso ma anche per l'eccitazione. I suoi compagni stavano ancora sbraitando contro la sorte, tranne Blaise ovviamente che era superiore a quelle cose, ma Draco se ne stava a letto, con le mani dietro alla testa...e fissava il soffitto, sogghignando.
Ormai era fatta. Ce l'aveva fra le grinfie la mezzosangue. L'avrebbe fatta diventare una bella bambolina tutta per lui.
E finalmente l'avrebbe smessa di guardarlo come se neanche esistesse.

- Non lo sapevo che fosse lesbica...- mormorò Blaise allibito.
- Ma va, le piace solo la Granger!- gli disse Pansy - Non le vedi mai in sala comune? Quella le salta sempre addosso.-
- E dire che sembrava così normale...- mugugnò Harry andando a salvare la sua migliore amica.

Harry scoccò un'occhiata al biscotto che Draco teneva ancora in mano. La serpe se ne avvide e sogghignò perfidamente. - Mi ha dato un biscotto, datti pace San Potter!- ma il moretto non se la prese assolutamente, anzi. Gli dette un'insolita passa sulle spalle e avvicinandosi gli sibilò - Oh, non mi lamento. A me ha dato tutta la torta Malferret!- e lo piantò lì con una crisi isterica e il solito ruggito felino a fondo gola.

Si dice che il fuoco dei Domatori di Fuochi, i Phyro, serva a purificare lo spirito. Nessuno di quei sette desiderava purificare Attinius Chandler. No. Quei sette...volevano solo sentirne le grida.
L'Alchimia del Sangue, capitolo 1

Prima regola di un Gryffindor: mai provarci con una Slytherin. Specialmente se è Gilda Tempest.
L'Alchimia del Sangue, capitolo 2

Non che lei fosse una comune mortale. Ne era più che cosciente. Posando la tazza, fissò inconsapevolmente i tre anelli che le adornavano la mano sinistra. Il blasone di Malfoy. Argenteo, liscio, perfetto e immacolato. Il blasone degli Hargrave. Quella parte di lei che tutto vedeva, onnisciente e onnipresente. Per ultimo l’anello di Slytherin. La strada che lei aveva scelto. Lei non era come tutti gli altri.
L'Alchimia del Sangue, capitolo 3

- I figli si fanno per tanti motivi.- cinguettò Edward, entrando in salone con del whisky incendiario.
- Ah si?- ironizzò Tom - Se lo dici tu.-
- Certo. Caroline è nata così.-
- Come sarebbe scusa?- allibì Harry.
- Mi ero scordato del compleanno di Ophelia.- celiò Dalton, stringendosi nelle spalle con aria da cucciolo, mentre gli altri lo fissavano cercando di capire se dovevano credergli o lanciargli un Cruciatus seduta stante - Così...-
- Bhè, non dimenticarti mai del mio.- sibilò Draco, entrando con cipiglio bellicoso -

Capitolo 34-T.M.R.

- Mi ha dato un biscotto, datti pace San Potter!- ma il moretto non se la prese assolutamente, anzi. Gli dette un'insolita pacca sulle spalle e avvicinandosi gli sibilò - Oh, non mi lamento. A me ha dato tutta la torta Malferret!- e lo piantò lì con una crisi isterica e il solito ruggito felino a fondo gola.

- Sai una cosa Malfoy?- ringhiò la Grifoncina di rimando – Se stessi zitto non saresti così male!-
- Anche se stessimo a letto, in questo momento, ti giuro che non sarei male.- replicò malizioso.

-...Ora non saremmo in questa situazione se non fossi così pigro! Non hai mai voglia di fare niente!-
Lui deglutì, sempre più pallido - Parli come se fossi mia moglie!- e dopo quella sparata la Grifoncina ne lasciò carne bruciata sul serio, pestandolo tanto da farlo diventare irriconoscibile.

E allora anche Hermione capì. Era solo una breve fiamma. Un breve desiderio che si sarebbe spento. Ma non lo rifiutò. E lasciando tutta Hogwarts nel silenzio più assoluto, gli gettò le braccia al collo e si lasciò baciare, mentre tutto… di colpo… spariva.
Tutto e tutti. Nessuno più che si stupiva di loro due insieme. Loro due insieme non erano più impossibili…
Almeno per quella notte.

No Draco, non è vero dai...ti sta solo prendendo in giro!
Lei lo fa sempre. Ti pianta, ma lei rimane sempre con te, anche se non può starti vicino. Non è morta! Hermione...Hermione non morirà mai. Lei...lei non può morire così! Non morirebbe mai senza prima dirmelo! Mi avrebbe aspettato...e sarebbe stata a sentire tutto ciò che avevo da dirle con la sua espressione arrogante!
Devo dirglielo che la odio per avermi mollato! Devo ancora dirle che per me non ha contato niente, che è stata solo un'avventura, che è stata una stupida a lasciarmi!
Devo dirle che...che la amo ancora...che non ho mai smesso...

- Non davanti a me! - Non davanti a me...ti prego. Non ucciderti davanti a me. Non potrò prenderti per mano.
Non ce la farò più a raccogliere i tuoi pezzi, mezzosangue. Ti prego, resta con me.

-... Dunque, mi hai scaricato dopo quasi un anno di relazione ai limiti dell'umana concezione perché non eri sicura che fuori da Hogwarts avremmo retto, perché eri preoccupata per me, perché non ti ritenevi in grado di portare avanti tutto compresa la difesa dello Sfregiato. Ho riassunto bene?-
- Direi di sì.- rispose tranquilla.
- E adesso io come mi dovrei sentire? Cosa dovrei dirti?-
Hermione sbatté gli occhioni sapendo bene che aveva poco tempo per scappare alla velocità della luce - Non lo so...magari "sono felice di essere stato piantato per una buona causa?"-

- Ti sto dicendo che tu...che tu sei quello giusto accidenti a te.- sbottò esasperata, ormai irrefrenabile come un fiume in piena - Sto dicendo che tu sei l'unico che mi fa sentire completa, che mi fa battere il cuore. Sei l'unico per cui ho fatto e farei pazzie, sei l'unico che aspetterei in eterno! E questo...questo mi uccide.- abbassò la voce, sempre più rossa e senza fiato - Se con te dovesse andar male...se dovessi perderti...non reggerei. Ecco, te l'ho detto. Soddisfatto?-
Soddisfatto? Era sconvolto!
...
- Chiariamo le cose Granger.- ringhiò fra i denti, mentre lei non cedeva di un millimetro - Mi sei entrata nella vita, me l'hai sconvolta, mi sei entrata nel sangue e adesso fai marcia indietro? No, non credo proprio.-
...
Lasciami bruciare, lascia che mi faccia male...perché solo così mi avrai.
Ti farò male. Ti soffocherò. Perché solo così sarai mia.
E la mia non è una promessa vana.
Da qui all'eternità sarai mia. E tu avrai me.
Nel sangue e nel tempo.
Nella vita e nella morte.
Tuo.