- Capitolo 11°

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view post Posted on 14/2/2009, 11:18
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Finalmente accadde il miracolo a Hogwarts.
Erano passati tre giorni dall'incidente al Lago Nero, quando i ragazzi erano stati attaccati dai Dissennatori e quel venerdì mattina, finalmente, un cervello riprese pieno possesso delle sue facoltà.
Draco Lucius Malfoy si svegliò alle prime luci con un'emicrania terribile, che partiva dal setto nasale per arrivare fino alle tempie, come se nella scatola cranica avesse un'orda di tanti omini armati di pungolo, tutti aizzati a spaccargli i neuroni. Affondò il viso nel cuscino ma allungò una mano sul materasso, com'era sua consuetudine.
Vuoto. Anche se le lenzuola erano ancora calde.
Sbuffò e si mise faticosamente a sedere, passandosi le mani sul volto.
Aprendo gli occhi però si accorse che qualcosa non andava. Si tolse le mani dalla faccia, con la lentezza dell'incredulo e vide che quella non era la sua camera da letto. Osservò meglio: pareti di pietra, stanza circolare, una scrivania ingombra, un grande armadio.
Niente foto, niente libri che strillano e mordono se non sparsi a terra.
Non era a Godric's Hollow. Ma allora dove diavolo era?
Si alzò di volata e si accorse in quel momento di qualcosa di ancora peggiore.
Ora era spaventato sul serio. La culla di Glory...dove diavolo era? E dov'era Hermione?
Senza guardarsi più attorno si catapultò fuori e vedendo una scala a chiocciola inconfondibile, capì dov'era finito anche per un lungo istante stentò a crederci.
Hogwarts.
Cosa ci faceva a Hogwarts?
Scese rapidamente al primo piano e rimase sconvolto dalla tale quantità di oggetti che galleggiavano per aria.
Biberon, bavaglini, sonagli, papere altri animali di stoffa fatati che starnazzavano senza posa...gli arrivò un ciuccio in un occhio e imprecò malamente.
- Oh, signor Malfoy, buon giorno! Ha visto che bel cielo azzurro? Come mai già sveglio?-
Sempre più allibito si ritrovò sotto al naso e all'altezza del suo ginocchio quattro follette dagli occhi fosforescenti, capelli rosso intenso a caschetto e nasetti a punta, come le loro orecchie.
- E voi chi accidenti siete?- sbottò allucinato - Ehi, ehi!- ringhiò poi verso Fulva - Cosa fa con mia figlia?-
Flora e Fauna rotearono gli occhi mentre Draco correva a prendere Glory dalle braccia della tata, controllando che stesse bene. La piccola Malfoy stava benissimo e dopo una settimana sorrise a suo padre, battendo le manine.
- Insomma ma chi siete? Cosa fate qua e...cosa cavolo ci faccio io qua?!- imprecò di nuovo, guardandosi attorno senza capire. Lo sguardo gli cadde sul box e vide che dentro c'erano anche Jeremy, Alexander e Lucas.
- Oh ma quello è Lucas!- Draco si chinò sul box, sempre più agitato.
- Se non altro si ricorda dei bambini.- disse Fiona con un sospiro - Signor Malfoy, per la ventesima volta, noi siamo le tate dell'Asilo Nido "Giardino Incantato" di Londra. Siamo qua per proteggere i bambini. Avanti, mi ridia Glorya che...-
- Un corno!- Draco si scostò, furibondo, alzando sua figlia quasi sopra la testa - Io non voglio tate! Glory me la tengo io! Cosa ci fa qua anche Lucas?-
- Il signor Potter ci ha chiesto di occuparci dei bambini, no?- gli sorrise Flora, pacata - Si ricorda di Harry Potter...-
- E chi se lo scorda Potty!- sbraitò con un diavolo per capello - Adesso mi sente! SFREGIATOOOOO!!!-
Quel grido riecheggiò per tutta la torre ma quando Harry scese non era incazzato, né tantomeno seccato per essere stato svegliato in quel modo. Scarmigliato e in pigiama, guardò Draco in faccia e gli bastò quell'attimo per capire che era finalmente tornato.
Mancò poco che lo baciasse in fronte e quando scesero anche Ron e Pansy, Edward, Jess, Milo ed Elettra venne abbracciato pure da loro. La pressione gli stava salendo vertiginosamente e se non avesse avuto Glory stretta a lui probabilmente avrebbe fatto una strage, per primo Potter che si era permesso di trascinarlo a Hogwarts con quelle tate della malora!
- Fin dove ricordi?- gli chiese Pansy, quando cominciò a dare i primi segni di aggressività repressa.
- Ma cosa centra? Qualcuno mi spiega cosa diavolo facciamo qua?! Potter che cazzo hai combinato stavolta?-
- Non dare la colpa a me. I licantropi ci hanno bruciato la casa.- spiegò il bambino sopravvissuto, facendogli sgranare gli occhi - Il figlio di Greyback ci ha attaccato il ventisei agosto. Ora siamo a settembre tesoro bello. Tu eri nello studio, ti è caduta in testa un'ampolla contenente polvere di Oblivion. Hai perso la memoria, ti ricordavi di tre cose in croce. Ah, altra cosa. Lord Voldemort è rinato.-
- Ho bisogno di un drink.- fece, con voce sepolcrale, lasciandosi andare a sedere in poltrona - Altro? Tom sta bene?-
- I dettagli te li dico più tardi ma stiamo bene tutti...a parte...bhè...-
- Oh, dov'è Hermione?- chiese il biondo all'improvviso, non vedendola in giro - Dov'è finita?-
- Ecco, stavamo per dirtelo.- sorrise Ron nervosamente - Herm...diciamo che non è proprio di buon umore.-
- Cosa le è successo?- sbottò Malfoy - Harry parla! Muoviti!-
- Sono qua. Cos'è questo chiasso?-
Draco si girò e tirò un sospiro, vedendola scendere dalle scale ma quando si accorse di come si aggrappava alla ringhiera, capì che c'era qualcosa che non andava e quando si trovò davanti i suoi occhi vacui e ciechi, ebbe quasi un sussulto. La prese per mano e lo fissò, senza capire più niente.
- Dio ma cosa...- alitò.
- Le è scoppiato davanti agli occhi il fascio di una Bombarda.- spiegò Ron - Herm, ha recuperato la memoria.-
La Grifoncina emise un impercettibile sospiro di sollievo.
- Allora pregare serve.- ironizzò, posandogli le mani sul viso - Tutto bene?-
- No, un accidente mezzosangue.- sibilò furibondo - Per qualche perverso motivo non l'avete ancora guarita?-
- Il nervo ottico è rimasto come bruciato.- gli spiegò la sua fidanzata - Tempo un mese e comincerò a vedere di nuovo qualcosa, quelli del San Mungo sono stati chiari.-
- Chiarissimi!- sibilò Malfoy sempre più incollerito - Stavolta avete superato voi stessi gente!-
- E pure tu non hai scherzato.- ridacchiò Harry a bassa voce - Eri uno zuccherino, te lo giuro. Quando sono venuti a dirci che sono morti altri mezzosangue e babbani eri proprio dispiaciuto.-
- Già, com'è che ha detto?- riecheggiò Edward - Una vera cattiveria!-
- Ahah...un crimine sanguinoso e inutile.- rise anche Elettra - Tesoro va meglio?-
- Che schiattino i mezzosangue.- rognò fra i denti - E perché quelle follette se ne stavano attorno a Glory eh?-
- Merlino, che tortura!- Potter alzò gli occhi al soffitto, considerando che forse sarebbe stato meglio che il biondastro fosse rimasto nel Mondo del Miele - Non lo vedi dove siamo? Ci hanno chiuso qua per difenderci e tenerci d'occhio e visto che non possiamo stare sempre coi bambini, la Mcgranitt ha chiesto all'Asilo per Maghi di darci una mano, mandandoci Flora, Fauna, Fulva e Fiona. Capito?-
- Qui, Quo e Qua insomma.- considerò l'ex Principe di Serpeverde, velenoso - Che fantastico risveglio del cazzo. Che giorno è?-
- Il 5 settembre.-
Draco a quel punto levò gli occhi al soffitto e tenendosi Glory in braccio si lasciò andare sul divano.
- Uccidetemi.-
- Magari più tardi.- borbottò Harry - Ho fame, chi vuole il caffè?-
E così si ricominciava. Malfoy inspirò a fondo e si tenne stretta la sua bambina, chiudendo anche la mano in quella di Hermione. Già, era proprio destino. E ormai era fatta.
Erano di nuovo a Hogwarts.


Grifondoro quasi al completo era appiccicato alla loro bacheca del primo piano.
Tutti intenti a guardare schifati le nuove direttive e ci sarebbe stato da mettersi le mani nei capelli.
- Non si esce dopo le sei. Coprifuoco alle nove e mezza anche per quelli del settimo.- lesse Martin Worton, depresso - Che fissa, sembra di stare in una caserma!-
- Se non altro in una caserma ci farebbero andare in giro armati.- borbottò Bruce sbuffando.
- Bhè, almeno a Hogsmade ci lasciano andare.- continuò Mary Lewis con un sospiro - Certo, guardati a vista ma meglio di niente, no?-
- Niente più camporella.- ironizzò Sedwigh, a fianco di Cloe e Tom - Dio, che rottura di palle. Tutta colpa di quei maledetti Dissennatori. Invece di usare il Patronus per cacciarli secondo me dovrebbero insegnarci una magia per polverizzarli. E chiusa la discussione.-
- Tu pensa al campionato di quidditch, dammi retta.- lo zittì la King, trafficando in borsa - Quand'è che comincia poi?-
- La settimana prossima, tempo permettendo.- le disse Stanford.
- E l'avete trovato un cacciatore? Oh non fate scherzi.- la biondina lo guardò trucemente - Se a fine anno mi fai ritrovare di nuovo in rosso con le scommesse fa conto di non avere una vita al di fuori da questa scuola, sono stata chiara? E trova un cacciatore decente!-
- Cosa sono, il tuo cavallo da corsa?- replicò l'altro scocciato - Non è colpa mia se Alderton è un fottuto baro!-
- Me ne frego di Alderton, io punto su di voi!-
- Cosa che un buon allibratore non dovrebbe mai fare.- soffiò il biondo - Puntare per partito preso, intendo.-
- Sono sempre una Grifondoro. Comunque ci sarà modo di spennare di nuovo le Grazie, almeno mi rifarò coi soldi di quelle cretine.-
- La tua indecenza non ha limiti.- le disse Maddy con un sorriso - Quando prendi le puntate avvertimi ok?-
- Si, d'accordo.- Cloe si girò verso Tom, iniziando a sgranchirsi le ossa - Ehi, hai qualcosa da fare la seconda ora?-
- No, ce l'ho buca.- Riddle stava leggendo e sollevò appena lo sguardo - Perché?-
- Possiamo andare in biblioteca, ti va?-
- Si, certo. Avviso Beatrix e Damon?-
La King fece un altro sorriso angelico, più falso delle unghie finte che portava Maggie Clark quel giorno - No, non credo verranno. Mi pare che vadano dritti in sala duelli, sai...per allenarsi un po' con le spade e Damon è anche indietro con i compiti di Trasfigurazione.-
Balla clamorosa.
Alla seconda ora Howthorne e la Vaughn erano fuori in giardino, a fumare beati sotto un salice e a scommettere su una faccenda importante, tutti e due spiati dagli studenti più giovani: lui perchè era il famoso Veggente, lei perchè faceva disidratare tutti i maschi in pubertà.
- Tanto non ce la fa.- sentenziò Beatrix, dopo mezz'ora di discussioni. Lì infatti, sotto quel salice, c'erano sempre stati comizi di alto livello. Dalla vita promiscua di mezza Hogwarts, ai festini notturni che i Tassorossi si facevano nelle cucine, alla presunta amante segreta di Piton (fesserie!) e anche quel giorno si stava pontificando ad alti livelli. La Diurna scosse il capo, ciccando a terra e continuando il suo filosofeggiare - Lei non capirà neanche in un milione di anni che Tom è già cotto a puntino. E appena Cloe farà un passo per farglielo capire già me lo vedo darsela a gambe levate.-
- In effetti da che lo conosco non l'ho mai visto interessato ad altre che alla duchessa ma...- il Legimors si fece pensoso - In effetti Tom è un mondo tutto a parte.-
- Bhè non sarà a parte ancora per molto.- celiò la Diurna - Le Grazie hanno deciso di dichiarare guerra.-
- Oddio.- Damon ridacchiò seriamente divertito - Appena Juliette proverà a sbattere le ciglia, lo vedrai piegarsi e chiederle se ha qualcosa nell'occhio. Se ci andranno giù più pesanti sarà anche peggio. Poveretto, Tom quest'anno rischia dei traumi seri. La sua povera psiche sarà messa a dura prova.-
- E parlando di donne combattive...- la Vaughn gli sorrise di striscio, curiosa - Come va con Maddy? Finita davvero?-
Howthorne dette l'ultimo tiro, poi spense il mozzicone con eccessiva accuratezza.
- Eri pazzo di lei. Perché tutto di colpo hai deciso di rompere?- gli sussurrò dolcemente la Serpeverde.
- Purtroppo per quanto l'adorassi e mi piacesse stare con lei ci sono cose un po' difficili da sistemare.-
- Tipo?-
- I miei che mi hanno fatto storie perché era mezzosangue. E tutte le notti che mi sveglio urlando. Sai, non è facile e l'anno scorso non avevo la voglia né la maturità necessaria per stare appresso a grane simili.-
- Ma ora ce l'hai. E fra un po' sarai anche maggiorenne.-
- Si ma non mi piace tornare per rattoppare cose rotte.- le spiegò, osservandola attentamente - E poi non era destino.-
- Bhè, magari ti serve solo qualcuna che ti capisca meglio.-
Lui stavolta levò un sopracciglio.
- Sai che sei strana da quando siamo arrivati?-
- Ah si?- tubò melensa la Diurna - Non mi pare.-
- Senti vuoi trattarmi come un adulto, per favore? Mi dici o no che succede? Centra Morrigan?-
- Anche.-
- Anche? È una cosa che deriva da un'ennesima discussione?-
Beatrix allora sospirò mesta e appoggiò la testa alla sua spalla. Il suo viso si fece triste.
- Cos'ho che non va?-
- Per me i canini. Ma per lui magari qualcos'altro.- sogghignò, prendendosi un pugno leggero sulla spalla - No, scherzo. Lo sai che sei la mia donna ideale, peccato la tua dieta.- aggiunse serafico - Allora, mi parli del problema o no?-
Trix si morse leggermente il labbro e dopo aver raccolto una buona dose di coraggio, riuscì a ritrovare il fiato.
- Appena tornati da Amsterdam...è venuto a prendermi. Siamo usciti un po' e...ecco...mi ha baciato.-
Damon stavolta si staccò bruscamente, assottigliando gli occhi celesti.
- E poi cos'altro ti ha fatto?- sibilò rabbioso.
- Niente. E' questo il punto. Se n'è andato.-
- Vigliacco ma saggio.- rispose l'altro con stizza.
- Poi sono andata a casa sua...volevo dirgli che lo amavo...-
- Mossa idiota.-
Beatrix lo ignorò, proseguendo a mitraglia ormai - E quando sono arrivata mi ha aperto una vampira in vestaglia. Lui stava uscendo dalla doccia. Lei mi ha detto che se volevo parlargli potevo ripassare quando ci sarebbe stato il sole, l'ora adatta alle ragazzine mezzosangue come me.-
Howthorne si piegò in avanti, passandosi le mani fra i capelli.
- Bastardo.- sibilò velenoso - Ti avevo detto di starci lontano.-
- Possibile che non ci arrivi? Sono innamorata di lui Damon!-
- Ami l'idea che ti sei fatta di lui da quando avevi undici anni, ecco cosa ami. Lo sapevo che prima o poi avrebbe allungato le mani, lo sapevo!-
- Vuoi finirla di fare la mamma chioccia?- brontolò lei - Tanto è inutile, lui non mi vuole!-
- Bhè, ringraziamo il cielo!-
- Grazie tante, ti piace vedermi infelice per caso?-
- Meglio sola e infelice che insieme a quello e in depressione!-
- Ma si può sapere perché non ti piace? Che ti ha fatto Milo?-
Damon allora si alzò in piedi, negando col capo.
- Niente, lui non mi ha fatto nulla. Anzi, mi piace...non mi piace solo il potere che ha su di te, ecco tutto.-
Trix si alzò sospirando e lo abbracciò per la vita, nascondendo il capo contro la sua spalla.
Si lasciò cullare un po' e mentre lui la consolava con tutta la tenerezza di cui era capace, usando frasi che di solito un uomo usa solo se deve distruggere moralmente un altro uomo, quella mentecatta di Trix cominciò a pensare, toccando lievemente qua e là, che Howthorne decisamente aveva la "roba giusta" nei punti giusti.
Si, forse era il momento buono per chiedergli il favore.
- ...e poi sei troppo intelligente per perdere tempo con quel Leoninus quindi...-
- Damon me lo faresti un favore molto personale?- lo interruppe la Vaughn, docilmente.
- Cosa?- borbottò, restando abbracciato a lei.
- Verresti a letto con me?-
La domanda posta con tale candore ebbe il potere di fargli prendere in considerazione l'ipotesi per un nano secondo. Poi si staccò...ghiacciato. E il suo sorriso vampiresco gli fece capire che non scherzava.
Le notti a letto, le volte che aveva dormito con lui, i suoi modi troppo dolci e calorosi...ecco, tutto prendeva forma.
- Eh? Ti va?- cinguettò ancora.
Ora Damon aveva paura sul serio. Perché conosceva il cane in questione e sapeva che quell'osso non l'avrebbe mai mollato. E quell'osso, in quella particolare situazione, erano le sue grazie.
- Ho bisogno di qualcosa di forte.- le disse in un soffio - Ne parliamo più tardi.-
- Ok.- gorgogliò perfidamente la Vaughn, scoccandogli uno sguardo intenso - Tanto c'è tempo.-
E quella frase sapeva moltoooo di minaccia!

In biblioteca intanto anche un'altra ragazza cominciava ad affilare gli artigli anche se Tom Riddle era forse la preda più difficile esistente su tutta la variegata flora di Hogwarts. E Cloe, nonostante fosse sempre stata una che andava dritta al sodo, si scontrava ogni volta col suo sorriso dolce e i suoi blu del tutto innocenti che la facevano sentire una morta di fame.
Eppure, da che si conoscevano, Tom non si era mai interessato a nessuna che lei sapesse. In fondo erano stati sempre insieme in quegli anni e lui non le aveva mai confidato una preferenza, un'infatuazione. Non era neanche il tipo da fare battute maliziose e lei non sapeva neanche da che parte cominciare per fargli qualche domanda un po' personale.
Non sapeva che gusti aveva per le ragazze, non sapeva nemmeno se ne avesse mai baciata una a dire il vero.
Il pensiero poi di Tom a baciarsi con un'altra le fece accartocciare le viscere.
- Cos'hai? Non stai bene Claire? Sei pallida.-
La King si costrinse a sorridere, anche quando Riddle, giocando col fuoco, le mise una mano sulla fronte per controllarle la temperatura. Poi avvicinò anche la testa e lì rischiò di brutto.
Avrebbe potuto ritrovarsi agguantato per la nuca e sbattuto contro la libreria se non fosse passata Olivia Andrews.
Arrossì vedendoli in quella posizione e scusandosi sfrecciò via.
- Che tipa strana.- Tom si scostò senza sapere l'agguato che aveva arrischiato, tornando a cercare un libro per Ruf - Tu ci dormi insieme no? Com'è?-
- Con Mary, Maggie e Maddy come pretendi che possa parlarci?Comunque non mi piace.- sbuffò la biondina, facendo finta di cercare un manuale pratico per Sineologia. Ottenne solo di farlo ridere, troppo paziente per prendersela coi suoi commenti così lapidari.
- È una piattola che sta sempre attaccata alla McAdams, non sa fare altro che chiedere a tutti che lavoro fanno i genitori, quanto guadagnano...come se avere un cospicuo conto alla Gringott sia una colpa.- Claire si alzò sulle punte, cercando afferrare un tomo su uno scaffale più in alto, visto che sulla scala più vicina a loro c'era una coppietta del sesto anno che, a quanto pareva, non sapeva che era meglio farlo su una parete orizzontale - Non nego che sia brava e quando non sta con la McAdams sembra anche simpatica ma per me è off limits. Poi sai...posso sempre sbagliarmi...uffa!-
Tom rise di nuovo e mettendosi dietro di lei le prese facilmente il libro.
- Tieni.-
- Grazie.- Cloe colse al volo l'occasione per stampargli un bacio sulla guancia, filando al tavolo in mezzo alle librerie e sotto la finestra. Tom la raggiunse qualche secondo dopo e da come si muoveva sembrava un po' confuso.
- Tutto bene?- la biondina lo guardò stranita - Sei tutto rosso...hai caldo?-
Naturalmente lei non ci pensava neanche che con un semplice bacio l'avesse mandato in palla e Riddle fu grato di quella parte del suo sangue Black che gli permise di parlare con una voce abbastanza decente.
Da qualche tempo Claire con lui si era fatta particolarmente...come dire, piena di coccole.
E certo, non che gli spiacesse ma...lo viziava fin troppo e al prossimo fidanzato avrebbe potuto non reggere.
Già con Prentice aveva faticato e sputato sangue per non trasudare gelosia e rabbia, figurarsi quando aveva capito che andavano a letto insieme. Erano stati i giorni più brutti della sua carriera scolastica.
- Hai visto Philip in questi giorni?- le chiese, con fare casuale.
- Solo a lezione.- Cloe non alzò neanche gli occhi dal libro - Perché?-
- Così, sembra che voglia ricominciare sai...-
- Sciocchezze. E poi anche volendo mi piace un altro.- e detto quello senza pensare, la King arrossì violentemente.
Tom invece si sentì il ghiaccio nelle vene.
- Lo conosco?- borbottò ruvidamente.
- Ecco...direi di no.- Cloe si morse le labbra - Cioè...si, lo conosci. E bene anche.-
- Non sarà Damon...-
- Neanche per idea!- la Grifondoro agitò la mano - Ma lui non mi vede neanche.-
Stavolta Riddle rise mestamente - Impossibile. Solo un idiota non ti vedrebbe.-
- Allora questo tizio è un abisso di deficienza.- replicò la biondina seccata - Perché per lui sono trasparente come donna.-
- Ah.- Tom di quei discorsi ci capiva poco ma si sporse un po', interessato - Casa?-
- Perché t'interessa?-
Cloe cominciava a pentirsi di aver parlato.
- Così.-
- Della nostra.-
- Ed è del nostro anno?-
- Hn.-
- Sed?-
- Basta, non ti dico più niente.-
- Dai perché no?-
- Tanto è a senso unico, lui se ne frega di me!- lo zittì cacciandogli la lingua - Fai i tuoi compiti, ok?-
- Ma...-
- Ma una mazza!- gli occhi nocciola della Sensistrega s'incendiarono - E tu? Non ti piace nessuno?-
Tom arrossì a sua volta, stringendosi nelle spalle.
- Oh oh...- Cloe ridacchiò di malsana gelosia - Chi è? Dai dimmelo! Sono anni che non apri bocca ma ora me lo dici, a costo di farti bere del Veritaserum!- così poi la uccido, aggiunse la King fra sé.
- Dai Claire, non è importante.-
- Non è importante? In sette anni che sei qui hai respinto tanti di quegli assalti a sfondo sessuale da mettere su un club dei cuori infranti, non puoi tenermi sulle spine! Dammi qualche indizio! Lei lo sa?-
- No, non direi.-
- Cos'è è stupida? Non ha gli occhi?- le sfuggì accalorandosi - Dovrebbe essere idiota per non caderti ai piedi.-
- Oh, grazie.- sorrise Riddle, abbassando lo sguardo - Ma non mi vede proprio.-
- Perché non glielo dici?-
- Perché dovrei? Non mi vede come possibile ragazzo, quindi è meglio restare amici no?-
- Quindi è tua amica!- esplose Cloe, facendosi zittire da tutta la biblioteca. Mandò al diavolo anche la Pinche, poi tornò a sedersi quasi in braccio a Tom - Dimmi com'è!-
- Senti ma...-
- Tom non farmi usare la bacchetta!-
- ...ionda...-
- Cosa?-
- E' bionda.-
Cloe allargò gli occhi. Oh no!
- Neely! Ti piace Neely!-
- Ma che Neely!- il giovane Riddle scosse le mani, proprio quando tutti iniziavano a guardarli male - Senti possiamo parlarne un'altra volta e in un ambiente un po' meno affollato? Grazie.-
Manco a dirlo, tempo un secondo Damon si catapultò nella biblioteca e senza tante storie si portò via il Grifondoro e dall'aria che aveva, Trix doveva aver fatto scoppiare la bomba.
Decisamente non l'aveva presa bene. Ma che avevano gli uomini di recente?, si chiese con un sospiro.
Dov'erano finiti gli uomini che saltavano addosso alle ragazze e che se ne approfittavano bassamente?
Mah. Una cosa comunque era certa.
Tom Riddle non apparteneva a quella schiera.

Quel pomeriggio stesso, quando i ragazzi entrarono in sala duelli per le ore con Tristan, trovarono il loro professore in compagnia di un ometto smilzo, sul metro e sessanta, vestito in maniera pomposa e con un occhialetto nell'orbita destra.
I baffi lo facevano rassomigliare al Führer e c'era una colonnina scura, intagliata e finemente decorata in mezzo alla sala, ricoperta da un telo di velluto verde petrolio.
- Ragazzi buongiorno.- Mckay fece una smorfia, alle spalle dell'ospite che fece sogghignare qualche studente - Vi presento il Prefetto Murdo Grossman, capo degli Avvenimenti Scolastici al Ministero dell'Istruzione. Come vi avevo spiegato, il signor Grossman, in accordo col preside Silente e il Ministro della Magia è venuto qui oggi per spiegarvi nei minimi dettagli il regolamento del torneo interno e ci ha anche portato il Calice di Fuoco.-
- Salve.- fece il Prefetto con aria boriosa - Bene, cari ragazzi...spero che prendiate molto sul serio questa faccenda.-
- Stia tranquillo. L'hanno presa come e dove dovevano.- sibilò Tristan, senza riuscire a frenare la lingua.
Di seguito a lui, qualche studente ebbe la decenza di mettersi la mano davanti alla bocca per non ridere sguaiatamente in faccia al Prefetto ma altri non ce la fecero proprio e qualche risatina bastarda risuonò in sottofondo per tutto l'aula.
- Bene.- Grossman batté le mani stizzito, scoccando un'occhiata furente all'Auror e poi tornò a rivolgersi agli studenti, proprio mentre Silente entrava con la Mcgranitt, Piton, la Chips e Lumacorno. Il prefetto fece loro un cenno, quindi iniziò - Allora ragazzi. So che qui tutti siete quasi maggiorenni e per quelli che ancora non lo sono ci vorrà un permesso scritto da parte di genitori o tutori. Come ben sapete il Torneo Interno si svolge una volta ogni undici anni ma quest'anno il Ministro della Magia ha deciso di anticipare la tradizione, per fortificare la nuova generazione che uscirà quest'anno da queste mura. Io sono qua per far si che tutto venga eseguito alla lettera, nel pieno rispetto delle leggi. Dei gufi stanno già volando dalle vostre famiglie per i permessi, quindi passo a spiegare come procederanno le gare. Ma ora lasciate che vi mostri il vostro giudice.- e con un tiro glorioso al lenzuolo di velluto, il Calice di Fuoco venne alla luce del pomeriggio.
Di legno e metallo, intagliato con una scritta antica.
Con un gesto della mano del prefetto, fiamme bluastre cominciarono subito ad ardere.
- Ragazzi, questo è il vostro giudice e colui che vi accoppierà.- spiegò l'ometto con malcelato orgoglio - Il Calice di Fuoco è il vanto della Gran Bretagna. Fu questo stesso calice a eleggere i migliori campioni al Torneo Tre Maghi due anni fa in Francia e questo stesso calice circa dieci anni fa designò Harry Potter come quarto campione, un evento mai accaduto nella storia. Quindi siatene onorati. Dunque...ora farò passare fra voi dei cartoncini di pergamena incantata dal vostro stesso preside. Su quel cartoncino dovrete scrivere il vostro nome, poi gettarlo nel fuoco. Il Calice, fino a ottobre quando inizierà il torneo, studierà la vostre capacità che s'impregneranno nelle carta grazie all'inchiostro magico. Dopo di che vi accoppierà a sorteggio per ogni duello. Alla fine dell'anno, resteranno due soli nomi.-
- E alla fine ne resterà uno solo.- bofonchiò Matt sarcastico, a bassa voce.
- Già, vediamo di non arrivare a staccarci la testa.- sibilò Jeff Lunn, altro Corvonero, quando iniziarono a distribuirsi i foglietti.
- Fate bene attenzione.- continuò Grossman mentre loro scrivevano i loro nomi - Una volta che avrete gettato il cartoncino nel Calice non potrete più tirarvi indietro. Inoltre ho apposto un incantesimo che non permette a qualcuno a partire dalla giovane età del vostro professore di partecipare, quindi non avrete aiuto neanche dal professor Mckay. Dovrete affidarvi alle vostre sole capacità.-
- Cavolo!- sbuffò intanto Asteria - Scusate mi passate un altro cartoncino? Questo maledetto inchiostro ha macchiato il mio nome, non si legge nulla su questo. Grazie signore!-
Ci fu una sfilata di più di cinquanta allievi di tutte le case e dopo che i cartoncini furono gettati e il Calice l'ingoiò, Grossman poté ritenersi soddisfatto.
- E' andato tutto bene?- chiese Silente quando fu terminata quella farsa.
- Certamente preside. Ora sta a voi occuparvi dei ragazzi. Il mio compito è terminato. Verrò una volta al mese per il controllo richiesto dal Ministro Orloff.-
- Oh, non ne dubitavamo.- rispose acidamente la Mcgranitt - Conosce la strada immagino.-
- Si, certo.- rispose quello seccato - Arrivederci!-
Dentro alla sala invece si stava consumando la curiosità per quell'oggetto magnifico.
Tom sorrideva al pensiero che un Harry quattordicenne fosse stato prescelto per i giochi dei Tre Maghi.
Ma in fondo Harry era sempre stato il mago migliore del mondo per lui.
Durante la pausa si mise a sedere in poltrona, tirando fuori un libro sui licantropi che aveva cercato in biblioteca prima che Cloe avesse dato via a quel terzo grado ma venne presto interrotto.
- Ciao.-
Alzò la faccia, trovandosi Tobey di fronte.
- Ciao.- abbozzò un sorriso, senza sapere bene come comportarsi - Tutto bene?-
- Una favola.- rispose Williams pacato come suo solito - E il simpaticone come sta?-
- Il simpaticone sta meglio quando tu non sei in giro.- rognò Damon, buttandosi accanto a Tom - Con quella lingua velenosa non hai ancora fatto secco nessuno oggi?-
- Speravo di provarci con te alla prima occasione.-
- La finite voi due?- ghignò Tom - Dai, basta. Avete cominciato col piede sbagliato, ecco tutto.-
- Altra brutta giornata?- Tobey guardò Damon di striscio - Che faccia...-
- Ne ho avute di migliori.- borbottò il Legimors - Specialmente quando le amiche non diventano di colpo ruffiane!-
- Senti ma sei sicuro di avere tutti i neuroni a posto?-
- E tu sei sicuro di non avere quelle ghiandole che hanno le vipere nella gola?-
- Bella idea quella del Calice eh?- s'intromise Tom con aria da cucciolo - Che ne dite?-
- Che ci sarà da pestare Flanagan.- sibilò Damon.
- Per una volta non ti do torto.- Williams guardò di striscio il Tassorosso - Ma ci prova sempre con tutte?-
- E' un affamato, lascialo perdere.-
- Oh Lot.- Tobey richiamò Frommer che li spiava da lontano indeciso se raggiungere l'amico Corvonero - Non ti ho chiesto, partecipi?-
- Si.- disse il ragazzo titubante - Anche se non ne sono molto convinto.-
- E chi lo è.- Tobey si volse, indicando Howthorne e Riddle - Tranquillo Lot, non morde come ci hanno detto. Lui è Tom Riddle. E Tom, lui è Lancelot Frommer. Occhio invece che quello invece morde e sputa...lui è Damon Howthorne, il famoso Veggente.-
Il Legimors strinse la mano a Frommer, scoccando un'occhiataccia a Tobey ma poi lasciò perdere mentre Lot stringeva timidamente la mano anche al Grifondoro. Pure Tom, arrossendo vagamente, ricambiò la stretta.
- Così il prof Mckay...è legalmente tuo padre.- se ne uscì Lot, capendo subito di aver detto la cosa sbagliata ma Riddle sorrise, tranquillizzandolo - Si, è il mio patrigno. Mi ha adottato sei anni fa.-
- E tua madre?- gli chiese Williams.
- Ogni tanto si fa vedere.-
- Ed è vero che Harry Potter è il tuo padrino?- gli chiese ancora Lot, ormai curiosissimo.
- Si.-
- Wow! Dev'essere eccezionale! Però ancora non l'ho visto al castello! Verrà a Hogsmade con noi?-
- Non dovrebbe essere sotto protezione?- fece Tobey stranito - Non dovrebbe andarsene in giro no?-
- Vaglielo a dire.- ridacchiò il Grifondoro - Comunque ci saranno altri Auror con noi a Hogsmade.-
- Tanto se qualcuno ha voglia di far secco uno studente prima o poi ci riesce.- frecciò Alderton passando di lì.
- Oh grazie Fabian, ne hai un'altra?- sibilò Maddy disgustata.
- Per i mezzosangue sempre.-
- Ma sparati.- gli disse Martin - Dai Maddy, lascialo perdere.-
- Tanto di cretini è pieno il mondo, che ci si abitui.- aggiunse anche Tobey.
- Oh, prima o poi taceranno.- fece Cloe, andando a sedersi sul bracciolo della poltrona di Tom - Se tutto va come deve questa volta gli Auror e Harry Potter troveranno un modo per mettere tutti in silenzio.-
- Non crederai che sia così facile.- le disse Fern arricciando il naso - Ognuno ha il diritto di pensarla come vuole.-
- Già e io avrei anche il diritto di prendere la bacchetta e schiantarti al muro ogni volta che fai la tue sparate.- l'avvisò la King con finta calma - Abbiamo ragione tutte e due no? È un mio diritto schiantarti al muro, giusto?-
- Claire ti prego calmati.- le disse Tom fra i denti, abbassandosi su di lei - Non scateniamo rissa qui eh? Aspetta un mese e potrai romperle le ossa sul palco.-
- Vorrei farle ingoiare la lingua, ecco cosa vorrei.- sibilò la biondina irritata - Le tenderò un agguato nei bagni.-
- Ti serve una mano?- soffiò Neely Montgomery, seduta su un altro divano davanti a loro.
- Voi ragazze dovreste essere meno manesche.- sentenziò Damon scuotendo il capo.
- E tu dovresti prendere più vitamine.- gli disse Neely con fin troppa dolcezza, prendendolo in giro - O rischi di svenire come stamattina a Divinazione.-
- Ecco, questa potevi proprio risparmiartela.- sibilò Howthorne un attimo prima che venisse riempito di domande. Spiegare che era stato un mancamento fu inutile. Venne sommerso di premure e poi mandato al diavolo dalla King, quindi la faccenda si concluse nell'omertà generale.
- Quindi chi schiatta?- finì Flanagan sarcastico.
- Tu se non taci!- gli abbaiò il Legimors.
- E chi sarebbe violento ora?- gli rinfacciò Neely.
Damon le trucidò con un'occhiataccia e tacque, mentre rientrava Tristan.
La lezione si concluse alle cinque e mezza, interamente dedicata a vedere che incantesimi pratici e decente i ragazzi sapessero scagliare contro un muro e i risultati non furono poi traumatizzanti.
Anzi, erano sulla buona strada per cominciare col piede giusto.
Stavano uscendo dall'aula a gruppi quando davanti a Tom si parò più di un metro e ottanta di biondo Malfoy incazzato.
Stava per salutarlo quando si accorse della sua aria assassina e capì che era tornato in sé.
Passò davanti alle studentesse che si sbrodolarono al suo passaggio e senza tante storie Draco afferrò Damon per il cappuccio, rischiando di strozzarlo, e salutando appena il suo mostriciattolo filò via, trascinandosi dietro Howthorne che rischiava il soffocamento.
- Il Principe ha recuperato il trono?- fece Cloe con uno sbuffo.
- A quanto pare.- Tom li guardava andare via preoccupato - Dici che sta bene?-
- E' andato in giro per giorni dicendo che è una brutta cosa uccidere i mezzosangue.- ponderò anche Trix - E' già tanto se non gli è venuto un collasso nervoso appena sveglio.-
- Bhè, se non altro ora non è più un cucchiaino di miele no? Ringraziamo il cielo.- la Grifondoro si mise la tracolla in spalla - Bene ragazzi, io vado a farmi un bagno perché sono a pezzi. Tom ci vediamo alla torre.- e gli baciò di nuovo la guancia, andandosene via senza vedere i resti Riddle, liquefatto sul pavimento.
La Diurna fu l'unica a scuotere il capo, sconsolata.
- Tom...tutto bene?-
- No, per niente. Ma che le prende Trix?- alitò, color pomodoro - Sono giorni che mi bacia!-
- E' solo affettuosa. Ti bacio anche io ma non è mai crollato il mondo.-
- Si ma prima lei non lo faceva...adesso mi viene un infarto ogni volta che mi viene vicino!-
- Di che ti lamenti? Almeno lei ti piace e non ti evita no? Io vado a chiedere a Howthorne un favore serio in sette anni e quello ha anche il coraggio di negarmelo! Vabbè...ci vediamo a cena! Ciao!- e baciandolo a sua volta e strizzandogli l'occhio sparì nei sotterranei, lasciando Riddle in preda a una sicura crisi di nervi.

Era tardi quando Draco tornò alla Torre Oscura ma ancora troppo presto per la cena e in giro non c'era nessuno.
Se non soggetti a lui poco graditi.
- Ancora qua?- apostrofò le follette - Dov'è mia figlia?-
Flora e Fiona rotearono gli occhi, continuando a cambiare i vestiti a Jeremy per poi metterlo a letto. Fauna invece gli passò a fianco con una fila di biberon impilati sulla testa tozza - Glory è con la signorina Hargrave.-
- E sono da sole?- chiese, fermandosi di botto sui primi gradini.
- La signorina ha lasciato la bambina con lei in questi giorni.- frecciò Fulva sarcastica - E la bambina è sopravvissuta, quindi non si faccia scrupoli.-
- Spiritose, siete tutti spiritosi voi folletti.- rognò salendo al piano superiore.
Ci mancava anche che Hermione fosse rimasta sola con Glory.
Aprì la porta della stanza credendo di trovare un disastro e invece trovò le sue due donne a letto.
Hermione stava sdraiata a pancia in sotto, in vestaglia, forse pronta per il bagno mentre la bambina era già con la tutina da notte, intenta a masticare una formina di gomma morbida visto che stava mettendo i primi dentini.
- Chi è?- chiese Hermione, sentendo la porta aprirsi.
- Papa...- tubò Glory, allungando le braccine paffute e profumate verso l'Auror.
Draco sorrise nonostante tutto e prese in braccio la piccola, stendendosi supino accanto alla Grifoncina.
Le prese subito la mano e le baciò la fronte. Non sapeva perché ma da quando quella mattina aveva riacquistato tutto il suo mondo, trovando la sua mezzosangue in quelle condizioni, aveva come il desiderio di farle sentire fisicamente che c'era. Conoscendo Hermione poi, sapeva che non prendeva quella cecità per il verso giusto. E d'altronde come avrebbe potuto farlo? Una persona forte e orgogliosa come lei doveva trovare tremendamente umiliante dipendere dagli altri in tutto e per tutto.
- Come va?- chiese, tenendosi la piccola Glory sul torace.
- Potrebbe andare meglio.- rispose la Grifoncina - Sono bloccata in questa torre, se qualcuno sposta qualche oggetto finisco sempre piena di lividi e non riesco a vedere le espressioni di mia figlia, quindi non capisco se ha bisogno di qualcosa. Sono un vegetale.-
Malfoy la guardò storto - Quanto sei drastica. C'è di peggio.-
- Tipo andare in giro proclamando l'importanza della vita dei mezzosangue e dei babbani? Si, direi di si.-
- Questa potevi proprio risparmiartela.- sibilò acido - Comunque è niente paragonato a cinque nozze andate a monte.-
- Oddio, non ricominciare.- Hermione buttò la testa fra i cuscini. Aveva sperato tanto che se ne fosse dimenticato sul serio ma era impossibile che Draco Lucius Malfoy si scordasse di qualcosa. E infatti.
- Vi conosco voi donne. Fra un po' comincerai a dire che non è destino che ci sposiamo e molleremo tutto a metà.-
- Preferivi sposarti con quel demone Misha mezzo dissanguato davanti all'altare?- ironizzò sarcasticamente la strega - Non ti facevo così romantico.-
- Al diavolo mezzosangue, non possiamo lasciarla in sospeso questa faccenda!- e anche Glory dette il suo appoggio, emettendo un gorgoglio divertito e battendo le manine.
Riuscì a far sorridere sua madre, dopo di che misero la piccola Malfoy nella culla. Era ora che almeno lei andasse a letto e riposasse. In fondo sarebbero stati giorni duri per tutti quelli.
- Bagno?- propose Draco a bassa voce, posando un bacio sulla spalla di Hermione.
- Va bene. Abbiamo parecchio di cui parlare.-
- Si contaci.- ridacchiò perfido, prendendola per mano e tirandola via.
Più che parlare, avevano parecchio da recuperare.
E per la prima volta dopo dieci giorni, Hermione sorrise di cuore, sentendo di averlo davvero ritrovato.
 
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