Capitolo 3°

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Galya
view post Posted on 4/2/2009, 21:11




Passò rapidamente una settimana da quella visita a Hogsmade e a causa della pessime condizioni atmosferiche più volte il campionato venne rinviato, fino a quando le quattro Case non chiesero espressamente al preside di poter iniziare, altrimenti i gironi alla fine dell'anno non sarebbero stati sufficienti a decretare un vincitore. Ora però, davanti a quel tempo infame, nessuno pareva più così contento. Il campo quella domenica era gremito.
Il cielo continuava a non mostrare ai maghi un misero spiraglio di sole e il vento ostinato soffiava a da nord, portava via cappelli e qualche ombrello aperto per evitare una fastidiosa pioggerella che infestava l'aria.
Harry stava sotto il tendone del Grifondoro e attendava che dagli spalti principali arrivasse il verdetto.
- Bella giornata di merda per giocare.- borbottò a bassa voce.
- Mi hai tolto le parole di bocca.- disse Lucas West, suo portiere da quando Baston si era diplomato.
- Gente siete carichi?- chiese il moro, quando vide il messaggero di Silente correre da loro, sotto la pioggia.
- Certo!- cinguettò Elettra già pimpante anche con quel tempo orribile - Li facciamo a pezzi!-
- Se dobbiamo giocare con questa pioggia, meglio contro i Tassorosso.- sentenziò Marcus Chilton e tutti annuirono parecchio annoiati, tranne la loro bella cacciatrice bionda che era sempre pronta a fare punti anche con fulmini che cadevano sul campo ma quando il messaggero lesse la lista di campionato Harry tirò un sospiro di sollievo.
- Oggi la partita sarà disputata fra Corvonero e Serpeverde.- disse l'uomo con un lungo foglio di pergamena in mano, tutto gocciolante e con l'aria malaticcia - La prossima settimana invece toccherà a Tassorosso e Grifondoro. E quivi vi allego il calendario stipulato dalla commissione per il resto dell'anno. Il preside Silente invita il Grifondoro a restare qua a fare il tifo per i compagni Serpeverde, è tutto.-
- Come prego?!- saltò su Harry sconvolto, con gli occhi verdi sgranati - Dovrei stare qui a vedermi la partita sotto il diluvio universale solo perché una punizione mi obbliga a fare degli esami con uno dei Serpeverde? Ma siamo matti?!-
L'uomo borbottò qualcosa d'incomprensibile e se ne andò, lasciando Potter a sbraitare come un ossesso.
- Che me ne frega a me di vedere di vedere quel cretino di Malfoy correre dietro al boccino!- ringhiò levandosi la casacca della squadra - Io me la batto! Tanto con questo tempo non potranno mettere in atto chissà che tecniche!-
- Mi spiace contraddirti Potter ma starai qui.-
Era la Mcgranitt. Era entrata a sorpresa e stava fissando il bambino sopravvissuto con eloquenza, sfidandolo a squagliarsela come aveva minacciato. Lo avvertì che lo avrebbe cercato fra gli spalti e se ne andò con una bella minaccia di compiti raddoppiati per tutto l'anno.
Alla fine Potter scagliò un guanto contro la lavagna, imprecando fra i denti.
- Bel disastro eh?- disse Ron, entrando col permesso della squadra - Guarda te se con quel tempo infame io devo starmene a vedere quei maledetti giocare a quidditch! Non hai dietro il mantello per caso?-
- Ce l'ha ancora Hermione.- mugugnò il moro con rabbia - Sai cosa mi secca? Che devo stare qua per forza come se la vittoria di Malfoy dipendesse da me! Già che c'era la Mcgranitt poteva darmi dei pon-pon! Mi sarei messo sugli spalti di quei serpenti e avrei sculettato un po'...magari sarebbero stati contenti!-
- Piton di certo no!- rise Lucas cambiandosi a sua volta - Comunque dov'è Hermione? Elettra comincia a dare i numeri. Se non la vede entro due minuti credo che potrebbe venirle una mezza crisi d'astinenza!-
- Già dov'è?- chiese Marcus Chilton che da tempo aveva una cotta per lei in segreto.
- Non so...- Ron guardò Harry con una faccia che solo il moro poteva capire, conoscendolo così bene - Stamattina non si è presentata a colazione e...non l'ho vista tanto allegra con Lavanda e Calì poco fa. Ma è da quando siamo tornati da Hogsmade l'altra settimana che è strana. Non è che è arrabbiata per la faccenda Dalton?-
Il moro scosse il capo - No, almeno...non credo. Mi avrebbe mandato al diavolo se davvero le avesse dato fastidio farmi questo lavoro comunque...- prese il rossino per un gomito e lo trascinò in un angolo, mentre gli altri si preparavano - Quando siamo tornati una settimana fa l'ho vista con gli occhi lucidi. Ha parlato con qualcuno, che tu sappia, dopo che siamo tornati a scuola?-
- Non credo. Era con Elettra...forse possiamo chiedere a lei. Ma è meglio parlare direttamente con Hermione.-
- Si certo...sai che preferirebbe lanciarsi dalla torre di astronomia che mettere in piazza le sue debolezze.-
- Bhè è umana no?- scandì Weasley - E noi i suoi migliori amici. Quindi poche palle. Dai, adesso andiamo. Raccatta Elettra e torniamo agli spalti. Speriamo solo che Silente non ci abbia messo in quelli di Serpeverde.-
Fortunatamente il loro strambo ed eccentrico preside non fu così sadico da sbatterli sugli spalti verdi e argentati ma la gara fra corvi e serpenti iniziò pochi minuti dopo, dando inizio al nuovo anno scolastico nel migliore dei modi, con un diluvio e qualche osso rotto.
- Come siamo messi ragazzi?- Era Hagrid, venuto a vedere il punteggio.
- Per ora è in vantaggio Malfoy.- disse il moretto salutandolo con un bel sorriso - Ma anche Dalton sembra agguerrito. Quel battitore è una cosa impressionante, spedisce i bolidi verso gli avversari con una forza mai vista.-
- Già.- disse Elettra da sotto l'impermeabile, con fedele cannocchiale in mano - Si chiama Frederich Muzzap.-
- E ha un'ampiezza di spalle simile a King Kong.- concluse Harry seccato.
- E chi è King Kong?- chiese Neville.
- Lasciamo perdere.- Harry si accostò a Elettra, per dare un'occhiata alla situazione ma una volta visto che i Serpeverde se la stavano cavando anche senza il suo tifo e pon-pon, si mise tranquillo e lo fu fino a quando non vide la faccia di Hermione. Se ne stava accanto a loro ma era come se non ci fosse...e come se non sentisse la pioggia. Era fradicia come un pulcino ma teneva lo sguardo fisso sul campo.
Ron dette una gomitata al compagno e fra la folla urlante riuscirono a metterlesi a fianco.
- Tutto ok?- chiese Weasley - Stai bene Herm?-
Lei annuì, piuttosto pallida - Si. Sembrano in vantaggio i Serpeverde.-
Harry allora le si fece più vicino - Tesoro...sei fradicia.-
- Cosa?-
- Sei tutta bagnata!- urlò, per farsi sentire, buttandole sul capo l'impermeabile - Mi spieghi che cos'hai? E' da una settimana che sei strana. Non hai niente da dirmi?-
Ma lei non rispose. Sgranò gli occhi all'improvviso e i ragazzi seguirono in linea d'aria il suo sguardo, incontrando un esempio di slealtà che stavolta non arrivava dai Serpeverde. Anzi, per una volta la vittima fu il capo della squadra, il primo a compiere falli e a sganasciarsi nel vedere avversari rompersi le ossa dopo una caduta.
Draco Malfoy stava sotto vento, cavalcandolo, sotto la pioggia battente. Seguiva il boccino d'oro a velocità molto elevata, tampinato dal cercatore di Dalton quando, arrivato in pennata sullo spalto del Grifondoro, perse di vista la sua preda ma accadde qualcos'altro che gli fece capire quanto in realtà il Corvonero quell'anno fosse motivato.
Muzzap gli lanciò addosso un bolide che evitò per un pelo, abbassandosi repentinamente ma quando si rimise alla ricerca della piccola sfera d'oro, sentì un fischio arrivare dalla sua destra. L'altro battitore del Corvonero aveva rispedito il bolide verso di lui, come se lui e Muzzap si fossero rilanciati la palla.
Un'ottima tecnica di rilancio ma anche parecchio sleale, pensò Draco prima che il bolide gli centrasse in pieno il braccio. Sentì un dolore atroce ma digrignò i denti, accorgendosi, cadendo dalla sua scopa, che quella faina di Dalton gli era stato dietro impedendogli la fuga, bloccandolo con la sua cavalcatura.
Si risvegliò in infermeria un'ora dopo, circondato da gente e specialmente da una Madama Chips parecchio incazzata.
- Oh, ero ora signor Malfoy! Ecco tieni e manda giù!- e gli mollò la solita Ossofast per riparare le ossa - Ogni volta la stessa cosa. Voi del quidditch dovreste darvi una bella calmata!-
- Che accidenti è successo?- bofonchiò, trangugiando quella schifezza.
Blaise si sedette sulla sponda del suo letto - Dalton ha messo a punto una tecnica per sistemare il cercatore di ogni squadra. I battitori si passano il bolide sul cercatore avversario mentre un altro lo tiene fermo, cercando di non farsi vedere. E' per questo che non sei riuscito a muoverti. Il bolide ti ha preso il braccio sinistro e te l'ha rotto.-
- Quindi abbiamo perso.- concluse rabbioso.
- Già.-
- Oh amore!- cinguettò Pansy stringendolo forte, quasi strozzandolo - Meno male che stai bene!-
- Eh mollami, mi fai male!- sbottò levandosela di dosso - Quello stronzo di Dalton dove diavolo eh?-
- E che gli vuoi fare dai!?- bofonchiò Nott scuotendo il capo - Noi facciamo di peggio in campo.-
- Usa la faccenda come credito per rompergli l'osso del collo la prossima volta, no?- disse Blaise angelicamente.
- Me ne sbatto intesi?- ringhiò fuori di sé - Io non permetto a nessuno di trattarmi così!-
- E invece lo farai perché devi startene buono qui, signor Malfoy, per due giorni! Hai battuto la testa e devo tenerti sotto osservazione per quarantotto ore. E niente storie.- sibilò la Chips - E ora voi tutti fuori, le visite sono finite.-
I Serpeverde lasciarono l'infortunato a macerarsi dalla rabbia e Draco si annoiò tremendamente per tutto il tempo. L'unica cosa che un po' lo faceva stare meglio era saltare le lezioni del lunedì mattina, anche se così non avrebbe visto... appena finito di pensarlo si prese a pugni di solo, con la conseguenza di farsi venire un'emicrania ancora maggiore. Comunque la sua caduta doveva essere stata più grave del previsto perché si addormentò subito, sotto una bella dose di sedativo per il braccio.
E fece un sogno, un sogno strano, ovattato. C'era qualcuno a fianco del suo letto.
Se ne stava in piedi, illuminata dalla debole luce delle candele. E lo guarda...con aria triste e indifesa.
Non l'aveva mai vista così. Mai.
Hermione Granger gli era a fianco e lentamente sollevò la mano. Poi gli carezzò la testa, dolcemente.
Ma non durò a lungo. Come se qualcosa l'avesse scottata il braccio scattò indietro e lui si sentì come perso. Poi la vide andarsene...e si svegliò che era l'alba, con un senso di vuoto dentro.

Piton stava facendo avanti e indietro per l'aula da almeno un'ora, parlando a vanvera di intrugli immondi
Harry come al solito aveva la testa persa da un'altra parte. Guardava Hermione e si chiedeva cos'avesse. Il perché di tante occhiaie, il perché del sguardo triste...e della perdita del suo bel sorriso.
- Ma naturalmente Potter saprà dirmi esattamente cosa si ottiene dopo tre ore dal riposo della pozione, vero?-
Il moro si svegliò immediatamente, restando impalato davanti alla faccia incazzosa di Piton.
- Merda...- bisbigliò a bassa voce, peccato che Blaise lo sentì e non riuscì a non scoppiare a ridere in faccia al professore che fuori di sé dalla collera decretò la morte immediata dei due per massacro della classe.
- Visto che voi due vi divertite così tanto vorrà dire che la ricerca sulla Spina Bianca me la consegnerete domani mattina e non mercoledì. Di certo l'avrete già terminata, vero?- sibilò, facendo sbiancare tutti. Si voltò verso la classe e vide lo sconforto generale...e quello lo fece godere anche di più. - Perfetto, allora per domani voglio ricerche di tutti. La pozione può attendere quando il signor Malfoy si degnerà di tornare fra i vivi. E adesso riprendiamo la lezione. Ah, un'altra cosa. Domani in via del tutto speciale sarà con noi il professor Spengler, studioso di erbe assuefattive e velenose in via di estinzione andato in pensione un anno fa. Terrà una conferenza nella sala grande per tutte le case da quinto anno in poi. Siete pregati di parteciparvi tutti perché poi chiederò una ricerca con lato pratico. Quindi sappiatevi regolare...-
Una volta fuori...
Harry e Blaise scapparono alla velocità della luce, investiti da ortaggi, libri, Cruciatus, cazziatoni, bestemmie, mozziconi di sigarette accesi e altro ancora, più inseguiti da una mandria inferocita di gente, Ron compreso.
Per terminare la ricerca quella notte ne accaddero davvero di tutti i colori.
I due mentecatti operatori del disastro si chiusero in casa di Hagrid tutto il giorno, per evitare retate ma qualcuno li scovò lo stesso. Hermione apparve sulla soglia con aria alquanto bellicosa e dopo aver rifilato uno dei boccali di legno del custode delle chiavi in testa ad entrambi e averli mandati a quel paese, lasciò perdere per partito preso. Almeno quella volta non era colpa di una casa sola.
- Come siete messi?- chiese, versando loro del the.
- Come siamo messi?- Potter le sventolò sotto il naso quattro fogli ancora vuoti - Alla grande, non vedi?-
- E devo anche trovare il modo di avvisare Draco io.- sbuffò Zabini massaggiandosi le tempie indolenzite - Ma non so come farà. La Chips mi ha detto che è ancora sotto le sue cure e sai che quella non ci va leggera. Sta messo male davvero, a quanto dice lei ma Piton lo scortica vivo stavolta! E poi Draco ammazzerà me, se di lui rimarrà qualcosa...-
- Oh...- Hermione si animò leggermente - La Chips ha ragione, stava male sul serio...-
- E tu che ne sai?- allibì Harry alzando gli occhi dai libri, scrutandola costernato.
- Bhè...- la Grifoncina parve arrossire un secondo, distogliendo lo sguardo - Ho sentito la Parkinson urlare ai quattro venti contro i Corvonero, quindi ho dedotto che stesse ancora male. Comunque...so che ha finito la ricerca da un pezzo. La settimana scorsa era alle ultime due pagine...-
- Ah si?- Blaise parve scettico - Bastardo, mica me l'ha fatta copiare lo stronzo! Se lo merita quel braccio rotto!-
- Si e anche l'atlante magari. - frecciò Harry sarcastico.
- Vabbè, allora lo lascio riposare fino a domani, tanto se ha già finito...- insinuò Zabini con uno sguardo strano - E tu Herm? A che punto sei? Immagino sarai avanti, vero?-
- Si, devo solo revisionare qualcosa...allora vi lascio adesso, torno ai dormitori. Non so se ci vedremo a cena...-
- E chi esce da qua...- bofonchiò il Grifondoro pensando a ciò che l'aspettava fuori da quella casa.
- E non dire dove siamo!- le urlò dietro Zabini per ultimo - Ci aspetta la flagellazione, lo sai vero?- disse quindi a Harry ma l'altro non parve del tutto preoccupato. Grazie al cielo lui poteva sparire quando la situazione lo necessitava.
Quella notte molte luci rimasero accese. Come sempre, da qualche tempo a quella parte, qualcuno tentò il suicidio. Vennero appesi parecchi cappi...ma se poi dovevano far penzolare chi li aveva messi lì o altri, non lo sapremo mai anche se Zabini dormì per prudenza sul tappeto a fianco del letto di Harry, trattati entrambi come appestati da tutti i Grifondoro che emettevano ringhi sommessi anche durante il sonno.

La mattina dopo erano tutti zombie. C'erano Grifondoro che s'addormentavano e camminavano per inerzia, Serpeverde che si prendevano a ceffoni per stare in piedi e quando Harry e Blaise misero timidamente il naso nella classe vennero accolti da un vento gelido, seguito da un barrito collettivo che fece chiaramente capire ai due che aria tirava.
Si sedettero cercando oggetti contundenti sulla sedia, o magari coltelli che galleggiavano per aria...ma a quanto pareva c'era ancora parecchia gente intenta a finire la ricerca, quindi non ebbero tempo di venire fustigati a dovere.
Draco stava invece arrivando tranquillo e riposato, con il braccio destro ancora legato al collo ma a parte quello aveva già messo in atto una bella vendetta a Dalton, chiacchierando un po' con Miria Meredit a colazione. Le aveva detto giusto due cosette su ciò che combinava quel porco del suo ex ma si stupì quando entrò in aula di vedere tanti cadaveri.
Che era successo?
Sembravano passati tutti sotto una carica di troll.
Stava ancora sulla porta quando arrivò Pansy di corsa. - Tesoro!- pigolò abbracciandolo tanto da stritolarlo di nuovo, facendolo imprecare per il male - Meno male che stai bene! Allora, sei pronto per la ricerca?-
- Ricerca?- chiese, alzando un sopracciglio.
- Si, quella sulla Spina Bianca.- disse frettolosa, senza accorgersi di averlo fatto diventare ancora più pallido di quanto già non fosse - Se qualcuno manca con quei maledetti fogli Piton lo farà espellere questa volta!- e corse al suo banco, a fianco di Ron quasi pestandolo, per finire il suo lavoro.
Ma Draco...era ancora lì sulla soglia, con un presentimento orribile. La ricerca...la ricerca...per un qualche motivo Piton aveva anticipato la scadenza...era morto, si era morto...
Si lasciò andare al suo posto, cominciando a picchiare ripetitivamente la fronte contro il banco e dette un colpo più forte, tanto nessuno lo notava, quando Piton entrò facendo sobbalzare tutti, sbandierando al vento la sua autorità.
- Giù le penne e le pergamene, subito!- tuonò, picchiando il pugno sulla cattedra.
Ecco, era fatta! Draco stava per ammettere la sua colpa, anche se di certo qualcuno sarebbe bruciato nel camino della sala comune per non averlo avvisato, quando la mezzosangue si fiondò nell'aula, tutta spettinata e con la faccia tiratissima, di una che non ha dormito.
- Signorina Granger non hai visto l'ora?- sibilò Piton rabbioso - Avanti, la tua ricerca, subito!-
- Si, mi scusi...- mormorò. Lasciò tutto sul banco e lentamente, senza farsi vedere, fece scivolare una decina di fogli fra le mani di Malfoy, lasciandolo a bocca aperta. Aveva imitato la sua scrittura con la magia...come aveva fatto lui!
Gli aveva fatto la ricerca da capo! Alzò il viso per chiederle spiegazioni ma lo stronzissimo professore strappò ad entrambi di mano la ricerca, zittendo tutti ricominciando a spiegare.
Prima che Malfoy riuscisse a capirci qualcosa, sentì un tonfo strano.
La Granger si era appoggiata al banco col gomito e si era addormentata di botto.
Mai l'aveva vista fare una cosa del genere! Rimase spiazzato...e ancora più sconcertato quando capì che aveva perso tutta la notte per lui, per fargli la ricerca da capo, modificandola con la magia...per non compromettere il suo braccio.
Tutto quel casino per lui!
Le dondolava un po' la testa ed era anche buffa...ma la sua aria era davvero stanca e tirata.
Erano quasi alla fine della lezione il biondo Serpeverde si accorse che Piton l'aveva vista dormire. La scosse subito, non troppo rudemente, e lei scattò a molla, quasi emettendo un gemito che avrebbe attirato tutta la classe se lui non le avesse stretto la mano, per calmarla. Si guardò attorno senza capire, fino a quando il professore con la sua sadica faccia da sberle fece la classica domanda. - Mi dica signorina Granger...cosa si ottiene mescolando il veleno della Spina Bianca con un estratto di Mandragora?-
Hermione cadde dalle nuvole ma a un certo punto sentì qualcosa di appuntito passarle sul palmo della mano.
Draco gliela posò subito dopo in grembo e lei, stando attenta che Piton non se ne accorgesse, sbirciò di volata.
- Allora signorina Granger? Questa volta non sai la risposta perché facevi un sonnellino?- sibilò acido.
- Si ottiene la pozione Mandraspina. Si usa per gli incantesimi del sonno esclusivamente su esseri umani.-
Piton allora digrignò i denti, assumendo un'espressione a dir poco diabolica, cosa che fece tremare parecchio tutta la classe ma come immaginava Draco lo schifido essere le pose un'altra domanda. Le riafferrò la mano in tempo per scrivere la risposta, affinché non la incalzasse eccessivamente e all'ennesima dimostrazione che era stata attenta, Piton si decise a lasciarla in pace. Continuò a spiegare ed Hermione tirò un sospiro, passandosi una mano fra i capelli.
- Grazie.- disse, con voce debole.
E la risposta venne di nuovo. E ancora scritta. Ritrasse il palmo e vi lesse "di niente".
Rise appena. Sapeva che Malfoy non si sarebbe mai abbassato a dirle grazie per ciò che aveva fatto ma lei non l'aveva fatto per sentirsi ringraziare da un Serpeverde. No. Non per quello.
Erano le undici quando si diressero nella sala grande dove il professor Spengler, uno strambo e tracagnotto ometto, cominciò a menarla a tutti con le sue erbette da sniffare. Qualcuno però prese appunti anche con attenzione, tipo Blaise.
Comunque i banchi erano stati posti su una gradinata di legno, dall'alto al basso e fortunatamente non si vedevano un accidenti di ciò che combinavano gli altri, per questo Hermione poté concedersi di chiudere gli occhi senza essere vista. Ma il banco era di una scomodità allucinante, che non fece altro che stancarla di più.
Draco la sentì procurare scricchiolii e rigirarsi per mezz'ora, poi ne ebbe abbastanza.
Sollevò il braccio sinistro, con aria seccata. - Avanti.- sibilò.
La Grifoncina non capì immediatamente ma poi ci arrivò. Le stava offrendo di dormire sul suo torace o sbagliava?
- Muoviti prima che cambi idea mezzosangue.- continuò irritato.
- Ma...- la ragazza si guardò attorno. Nessuno li guardava...forse poteva anche farlo...che ci sarebbe stato di male?
Lentamente gli si avvicinò, un po' trepidante, in un modo che gliela fece apparire tenerissima e questo lo scocciò di più ma quando Hermione poggiò il capo sulla spalla e si accoccolò contro di lui, facendogli sentire il profumo dei suoi capelli, Draco non capì più una parola della conferenza. Da qualche parte aveva sentito dire che solitamente le persone si addormentano facilmente con qualcuno che dà loro sicurezza...e la mezzosangue aveva subito chiuso gli occhi.
Le passò il braccio contro la vita e la strinse di più, per stare comodo a sua volta...e sperò vivamente che dormisse con un sonno di piombo perché la maledetta gli aveva combinato di nuovo il battito del cuore come un tamburo.
E poi...ogni tanto la guardava riposare tranquilla, passandole la mano fra i capelli, ben attento a non farsi vedere da nessuno. E si chiedeva continuamente perché l'avesse fatto. Perché l'aveva salvato da Piton con quella ricerca?
Era tardi quando terminò la lezione e Draco era riuscito a scribacchiare qualche appunto, giusto lo stretto necessario. Fece fluire via la massa, abbassandosi un po' affinché nessuno lo vedesse ancora seduto...e una volta soli cominciò a chiedersi che diavolo doveva fare. Quella se la dormiva della grossa...
Abbassò lo sguardo sulla Grifoncina, cominciando a carezzarle i capelli, lentamente.
L'ultima cosa che voleva era che si svegliasse e che facesse domande sul suo comportamento...quindi avrebbe dovuto aspettare che nessuno girasse per la scuola e poi l'avrebbe riportata alla torre del Grifondoro.
Per passare un'altra oretta solo guardandola, carezzandole i lineamenti e la pelle levigata, chiedendosi in continuazione perché non cogliesse al volo l'occasione al volo.
Fosse stata un'altra l'avrebbe baciata senza tante storie, senza chiedere il permesso. Ma lei...no, lei era una sfida continua. Non un premio...ma qualcosa che meritava di essere conquistato.
Però quella bocca...
Più la guardava e più ci usciva pazzo, quindi decise che era meglio levare le tende. Si tolse la fasciatura e con delicatezza se la prese in braccio, sentendo solo un piccola fitta al polso malandato ma nulla di insopportabile. Hermione istintivamente gli cinse il collo e posò il capo sulla sua spalla, rendendogli le cose più facili.
Attraversò di soppiatto tutta la scuola, imprecando quando doveva nascondersi e pregando che non passasse la Mcgranitt a porgli imbarazzanti domande sul perché la Granger gli dormiva in braccio ma il peggio fu davanti a quella stupida donna cannone, alla porta del Grifondoro.
- Parola d'ordine?- chiese la cicciona sarcasticamente.
- Che fai, la spiritosa mongolfiera?- sibilò il biondo - Non lo vedi che è una della tua casa? Dai che devo portarla dentro!- ma quella lo squadrò dall'alto in basso, ignorando il tono. - Parola d'ordine!- ribatté seria.
- Dì un po' balena, dove l'hai lasciato Pinocchio?- replicò Malfoy che non era in vena e quella, sdegnata, gli dette le spalle per non filarselo più. Fu così che ne uscì un'interessante schermaglia a senso unico e andò avanti fino a quando Draco non si mise a tirare calci al quadro, per richiamare l'attenzione di quegli stupidi grifoni.
Ci volle mezz'ora ma alla fine Ron aprì la porta con aria alquanto scocciata.
- Da che manicomio sei scappato eh?- chiese stralunato, senza notare Hermione - Fatti un giro Malfoy!-
- Si, come no...ehi, lenticchia non noti niente?-
- La tua testa di cazzo è sempre uguale.- sibilò il rossino, fino a quando non apparve Harry che sgranò gli occhi, vedendo la ragazza fra le braccia del suo nemico. - Hermione!- urlò quasi, uscendo dalla porta - Ma che diavolo le hai fatto?- sibilò rabbioso - Giuro che stavolta...-
- Calma, si è solo addormentata alla conferenza sulle canne improprie!- rispose il biondo serafico.
- Herm...tesoro...- sussurrò Harry carezzandole la testa e facendo leggermente incazzare Draco per tutte quelle paroline troppo intime per i suo gusti. La Grifoncina comunque aprì gli occhi e quando vide Harry sorrise appena. Staccò le braccia dal collo di Draco, senza neanche vederlo, e si lasciò andare in quelle di Potter, richiudendo immediatamente le palpebre, per addormentarsi di nuovo sul colpo.
- Perfetto, via la zavorra.- frecciò il Serpeverde velenoso - Ci si vede perdente!-
- Quella Spina Bianca prima o poi gliela pianto in un punto preciso.- borbottò Ron richiudendo la porta per seguire il suo amico - Comunque è stato...come dire...gentile a riportarcela no?-
- Si ma ricordiamoci di farle fare un test di gravidanza appena si sveglia.- disse Harry scetticamente.
- Esagerato!-
- Forse...- sospirò il moro - Bhè, chiama Elettra che mettiamo Herm a letto.-

Martedì mattina, verso le undici, ebbe inizio uno di quei corsi che Draco Malfoy detestava oltre ogni limite.
Non capiva perché per farsi le pozioni LUI dovesse andare a zappare la terra e quella zappa, tra l'altro, l'avrebbe volentieri piantata nel cranio a Blaise che invece a erbologia, chissà come mai, si divertiva sempre come un matto.
Lui davvero non capiva che ci trovasse nel trapiantare erbette (e che erbette!) urlanti, fiori assassini e semi con facce oscene! Comunque non era l'unico incazzato nero quella mattina.
Fra Grifondoro e Serpeverde, tutti avrebbero ancora voluto segare le ginocchia sia a Potter che a Zabini eppure Malfoy stavolta se ne era lavato le mani. Gli giravano parecchio le palle per non essere stato avvisato e quando l'aveva detto a Blaise aveva avuto l'ennesima conferma che tutto era stato macchinato dalla Granger. Chissà che le era passato per la testa a quella pazza...mah, essendo di Grifondoro non era una che amava avere debiti con un Serpeverde, visto che lui le aveva finito i compiti di Trasfigurazione. Lì nella serra però non l'aveva ancora vista. In effetti parecchi Grifondoro erano in ritardo quella mattina. A quando aveva sentito quei dementi avevano fatto festa fino a tardi per il compleanno di uno di loro e pensandoci cominciò a chiedersi quando fosse nata la mezzosangue.
Arrivò la Sprite e la serra si riempì presto.
- Bene, il professor Piton mi ha fatto sapere che avete bisogno di alcuni ingredienti per termine la vostra pozione di coppia sulla Spina Bianca. Sul tavolo c'è tutto ciò che vi occorre, quindi mettetevi all'opera. Prima di tutto indossate i guanti e fate molta attenzione...- disse seria - Date un'occhiata alla pianta che avete davanti.-
Harry e Blaise stavano praticamente in fronte a Malfoy ed Hermione tanto che potevano benissimo vedere la faccia schifata del biondo Serpeverde quando dovette ficcarsi i guanti rinforzati per toccare quella pianta. A dire il vero pareva un semplice rampicante, peccato che avesse delle spine bianche, ricurve come uncini, che si muovevano per i fatti loro.
- Non temete. Ho anestetizzato il loro veleno e se vi graffiano accidentalmente non vi accadrà nulla, se non un leggero mal di testa. La mia pozione scade fra mezz'ora, quindi vedete di stillare il veleno entro quell'ora...e conoscendovi credo che dovrei ricordavi di non servirlo nel bicchiere del compagno, vero?-
- Mi ha letto nel pensiero.- sibilò la Parkinson sdolcinatamente.
- La tua presenza mi avvelena già abbastanza, non temere.- replicò Ron mettendosi all'opera con forbici e tronchesi - Dai, tirala fuori dalla terra che io taglio!-
- Certo, la parte più pericolosa a me!- sentenziò seccata.
- Se speri che ti darò in mano delle tronchesi ti sbagli di grosso!- celiò Weasley sarcastico mentre Harry, da parte sua, osservava abbastanza costernato Blaise che solleticava la pianta, per rabbonirla. E funzionò anche. Riuscirono a tagliarle alcune spine senza che diventasse eccessivamente violenta com'era capitato a Neville, che si era quasi fatto tagliuzzare la faccia, o a Malfoy...che stava per mozzarle direttamente la testa.
- Falle un paio di carezze!- rise Zabini dall'altra parte del tavolo - Dai Draco...pensa che sia una donna!-
- E questa cosa ti sembra una donna?- sibilò mentre Hermione gli prendeva dalle mani una mannaia, presa chissà dove, per continuare da sola - Che lezione inutile! Per non parlare di Babbanologia oggi pomeriggio!-
- Guarda che è anche divertente.- borbottò il moro della sua casa con gli occhioni blu tutti scintillanti - Se avessi seguito l'anno scorso forse a quest'ora saresti un po' meno ottuso su certe persone.-
- Spero che Potter ti avveleni, sai?- replicò Malfoy ironico.
- Tranquillo, siete tutti sulla mia lista.- frecciò Harry sistemando la terra nel vaso rimesso a nuovo.
- Spiritoso...molto spiritoso Sfregiato...allora Granger, mi ridai la mia mannaia si o no??-
- Per uccidere questa povera pianta? Mai.-
- No, per ammazzare te!- sbottò - Certo per ammazzare la pianta! Chissene frega, a noi servono solo le spine e fra cinque minuti il veleno tornerà attivo. Io avrei voglia di vivere fino alla maggiore età legale sai?-
- Che palle, sta zitto un secondo...- la Grifoncina stava tagliando le ultime due spine, con estrema difficoltà tra l'altro visto che il vegetale continuava a dimenarsi - Piuttosto...Harry questo sabato è Halloween, ricordi?-
- Certo che ricorda!- si mise in mezzo Seamus Finnigan - Ha promesso niente scherzi quest'anno!-
- Non v'è piaciuta Hermione sgozzata l'anno scorso?- celiò il moretto con aria sadica - Io e lei ci siamo divertiti da matti invece. Ho ancora la foto delle vostre espressione nell'album di famiglia.-
- Si ma scherza con qualcos'altro, non con Hermione morta!- sbottò Ron tutto sporco di terra - Se quest'anno vuoi di nuovo prendere una ventina di cazzotti almeno fammi ridere sul serio e dai fuoco al dormitorio di queste serpi.-
Mentre i Serpeverde lo fissarono furibondi, Blaise parve piuttosto incuriosito.
- Come mai questi scherzi?-
- Ricorrenze babbane dure a morire.- spiegò Harry divertito, levandosi il grembiule e i guanti - E' dal primo anno che faccio scherzi ad Halloween e i ragazzi ancora non ci si abituano, tranne Hermione ma lei vive in uno dei quartieri più divertenti di Londra, quindi è abituata a peggio.-
- Già, l'anno scorso Harry mi ha chiesto di fare il cadavere. Dovevi vedere le facce dei ragazzi Blaise...-
- Tutti contenti immagino.- sibilò Draco, prendendo un calcio dalla ragazza che continuò, ignorandolo - Al quinto anno abbiamo convinto Ron a fregare di nuovo la macchina a suo padre e siamo andati in una discarica a rubare uno di quei vecchi frigoriferi. L'abbiamo riempito di palline da tennis e buttato giù dalla torre di astronomia, peccato che abbiamo preso in pieno i dormitori del Tassorosso...- disse a bassa voce - Non si sono neanche lamentati troppo.-
- Bei tempi quelli...- rise Harry, senza notare lo sguardo mezzo sconvolto di certa gente.
- E dire che sembri tanto la paladina del rigare dritto!- mugugnò Malfoy una volta fuori dalla serra, seguendo la Granger lungo i corridoi per andare a cercare un buco dove preparare la pozione.
- Ti sorprenderesti di cosa può essere una persona se non ti fermassi solo all'apparenza.- gli disse serafica, aprendo una porta con il bacino, visto che non poteva usare le mani.
- Non ho voglia di ricominciare adesso, fammi il santo favore.- sbuffò buttando i libri dentro un lavandino - E comunque potrei dirti esattamente la stessa cosa, mezzosangue perché tu anche non...- ma non finì la frase che si accorse di essere dentro ai bagni femminili abbandonati. La guardò, sollevando le sopracciglia con aria stranita.
- Non potevamo cercare un posto più igienico?-
- Non temere, non ti salterò addosso qui dentro.- lo rassicurò sarcastica sedendosi a terra e cominciando a trafficare - E poi qui è comodo e tranquillo, non c'è baccano e nessuna ragazza ci entra da tempo.-
- E come mai?- chiese, levandosi mantello e maglione.
- Per colpa sua!- disse Hermione indicando alle sue spalle.
Draco non gridò per un pelo. Scattò indietro nel vedere Mirtilla Malcontenta che lo fissava con la sua faccia scura, tremebonda e allucinata.
- Mirtilla, lui è Draco Malfoy.- disse Hermione, ignorando la questione e leggendo come fare la pozione.
- Ho sentito di lui...- cinguettò il fantasma con quella sua voce orrendamente stridula - Tutte le ragazze che vengono qua di notte parlando di lui...-
- Mi sarei stupita del contrario.- rise la Grifoncina.
- Ma chi è questa?- alitò il biondo seccato.
- Una vittima del tuo amico basilisco.- spiegò la sua compagna di punizione - La Camera stava qua sotto, partendo da quei lavandini. Lei era qui cinquant'anni fa e quando il basilisco ne è uscito l'ha uccisa con un'occhiata. Da allora è rimasta in questo bagno a piagnucolare...-
- Io non piagnucolo!- disse Mirtilla fiondandosi su Hermione come un'ossessa - E poi dov'è Harry?-
- In biblioteca.-
- E che ci fai con lui?-
- Da quando sei così curiosa?- borbottò la ragazza viva, cominciando ad annoiarsi.
- Ne ho sentite tante di chiacchiere sul suo conto...- mormorò morbidamente il fantasma, piazzandosi di nuovo di fronte al biondo - E' vero che sei stato tu a farlo sulla cattedra di Piton?-
A quell'uscita Hermione e Draco si scambiarono un'occhiata che non aveva un'espressione chiara ma ormai il Serpeverde aveva perso la sua misera pazienza. Assunse la sua classica aria sprezzante e ...fece un disastro.
- Sparisci scorfano!- sibilò.
Fu il panico. Mirtilla cacciò un grido che spaccò i timpani ad entrambi e si tuffò dentro alla tazza di uno dei water, lasciando Malfoy in preda a un sacco di domande. Da quando la punizione era cominciata aveva visto troppe cose strane. Forse doveva darsi vedere da qualcuno...
- C'era bisogno di maltrattarla così?- sbuffò la Grifoncina, mettendosi le mani sui fianchi.
- I morti dovrebbero stare sotto terra, sai?- replicò lui arrotolandosi le maniche della camicia - E poi è una cozza ugualmente e pure vecchia di cinquant'anni. Qualcuno doveva pur dirglielo no?-
- Ma perché mi spreco a parlare con te?-
- Ecco, passiamo ai fatti.- sibilò soave.
- Toccami e uso quella mannaia sul serio.- disse ignorandolo - Forza, vediamo di sistemare questa maledetta pozione.- ed entrambi si misero attorno al pentolone adagiato a terra, con libri alla mano ed ingredienti pronti.
- Allora...- Hermione passò col dito lungo gli ingredienti scritti, per controllarli tutti, poi cominciò a vedere le dosi di Piton - Il prof. ha detto di buttare le spine in mezzo litro d'acqua di fonte, sette foglie d'aspidistra gialla e una coda di lucertola.- e Draco ci buttò tutto dentro, con la sua conosciuta perizia nel preparare pozioni.
- C'è tutto...mancano due cucchiai di polvere di frassino magico...- ma dicendolo vide Malfoy buttarcene dentro solo uno - Ho detto due.- gli ricordò ma il biondastro si svaccò per terra e si accese una sigaretta, scuotendo il capo - Ecco perché con Piton non arrivi alla O. Con lui devi sempre dimezzare le dosi. Sono sette anni che fai pozioni Dio...come hai fatto a non far saltare tutto quanto eh?-
- E io che ne sapevo?- replicò scocciata - Mica sono tutti dei geni nel fare intrugli come te.-
Stettero zitti per un po', aspettando che la pozione bollisse e facesse una specie di sbuffo colorato arancione, intanto Malfoy continuò a fumarsi la sua sigaretta tranquillo, seduto contro la parete ed Hermione accanto a lui, non troppo vicina ma neanche troppo lontana. Per ingannare il tempo leggeva ma doveva ammettere che pensava a tutt'altro.
Tipo la pelle di Draco sotto quella camicia bianca, da tre bottoni aperti...e quel suo dannato modo di aspirare il fumo. Al diavolo, avrebbe dovuto spaccargli il calderone in testa, altro che farsi prendere dagli estrogeni.
- Potter te l'ha detto che è successo ieri?- mormorò lui di punto in bianco, facendola sobbalzare.
- Di cosa parli?-
- Di come ti sei addormentata alla conferenza di Spengler.-
- Ah si...- disse a mezza voce, non sapendo dove lui volesse andare a parare - Grazie per...non avermi lasciato lì.-
Draco se l'aspettava e fece un ghigno sarcastico - Non ci riesci a trattenerti vero?-
- Sei sempre tu il primo che comincia, vedi di ricordatelo Malfoy.- scandì Hermione serrando le mascelle - E ti posso assicurare che adesso non ho voglia di parlare di questioni di sangue, quindi per favore cambiamo argomento.-
- Ok...- disse, spegnando la cicca a terra - Ci vai ancora a letto con San Potter?-
- Si, tutte le mattine...così mi sveglio per bene.-
- Questa tua mania di mettere sempre in mezzo il sesso mi puzza sai?- disse pieno di sottintesi e lei a quel punto sollevò il viso dal libro, guardandolo con occhio clinico. - Mi hai chiesto tu cose strettamente personali Malfoy. Quando mai io sono venuta a chiederti se hai dato una lucidata alla cattedra di Piton!-
- Ma t'interessa.- replicò sagace.
- No invece.- sibilò irritata.
- Invece si. Comunque è vero. L'anno scorso con una Corvonero che stava al settimo anno.-
- La Frazier, me la ricordo...capelli rossi e occhi verdi.-
- E quarta nel maglione.-
- E cervello zero per venire a letto con te.- concluse sarcastica.
- Ripeto,- celiò Draco con sarcasmo ancora maggiore - prima o poi mi finirai fra le grinfie Granger e allora prega che ti rimanga ancora un po' di voce "dopo" per guardarti allo specchio e chiederti come hai potuto perderti le mie prestazioni per sette anni.-
- Frase complessa, più di cinque parole...complimenti Malfoy. Hai altre perle da affibbiarmi?-
Lui sogghignò e di punto in bianco, facendole cadere il libro, l'afferrò per la vita e se la portò sulle gambe, senza mai staccare lo sguardo dagli incredibili occhi di quella maledetta grifondoro che gli faceva venire desideri incredibili e sapeva eccitarlo con il semplice timbro della sua voce. La vide agitata per quell'attacco così diretto ma quando si fu ripresa dall'improvvisata, rimase seduta su di lui come curiosa di vedere quale sarebbe stata la sua prossima mossa.
Quel metterlo alla prova di certo non faceva che invogliarlo ma lei era ancora troppo padrona della situazione. Baciarla sarebbe stato azzardato. Eppure...continuava ad accadere. Di nuovo, ancora e ancora, il tenerla fra le braccia gli bastava. Averla vicina, schiacciata contro di lui...pareva mettergli uno strano terrore nelle vene.
Come...di perdere...di poter perdere quei momenti.
Rimase immobile però quando Hermione sollevò la mano e gli carezzò i lineamenti del viso. Trattenne il fiato...
Quel tocco...era uguale a quello avuto nel suo sogno. Possibile che fosse venuta da lui sul serio, quella notte?
Lentamente intrecciò le dita con quelle della sua maledetta nemica...e quando tornò a sollevare il viso, capì che era tardi per pensare alla scommessa.
Le sfiorò appena le labbra, come per assaggiarla...un tocco morbido e veloce che purtroppo entrambi non poterono approfondire perché Hermione, svegliandosi dalla magia, si accorse di un rumore sinistro. Il borbottio che fa una pozione che sta per esplodere...e infatti la dannata sotto il fuoco era stata a bollire così tanto che esplose in una zuppa fetida, facendo saltare anche il calderone ma fortunatamente nessuno dei due ne venne investito...
Il disastro fece girare i cinque minuti ad entrambi che dovettero rimettersi al lavoro, saltarono il pranzo e si accapigliarono su chi doveva andare a riprendere la Spina Bianca e quando Hermione vide Malfoy pronto con la mannaia decise che era il caso di andare lei stessa. Tornò in bagno che il biondastro stava nuovamente insultando Mirtilla...e quando finirono per la seconda volta era ora di correre a Babbanologia.
Naturalmente non accennarono a quel leggerissimo bacio che si erano scambiati in bagno e le cose andarono avanti anche peggio di prima. A lezione di teoria e oggettistica babbana, il professor Raimond cominciò a illustrare l'intera vita, separata dal mondo dei maghi, dei babbani. Harry e Hermione, gli unici che avevano casa fissa a Londra, naturalmente si girarono i pollici per tutto il tempo ma non poterono fare a meno di ridere sommessamente fra loro due quando venne mostrata alla classe una serie di diapositive tutte su...papere di gomma per la vasca e telefoni a fili.
- A che serve quella roba che squilla quando hai un gufo?- mugugnò Ron - Quando ho provato a chiamare Harry ci ho impiegato degli anni a capire come usarlo.-
- Non ci va una laurea Ron,- chiarì la Granger - basta digitare il numero di chi devi chiamare e parlare dopo il pronto.-
- E quell'affare sarebbe meglio di un gufo?- sibilò la Parkinson - Ridicolo!-
- E' un mezzo più veloce.- sentenziò Harry - Però costa più di un gufo.-
- E sta a vedere che devo anche pagarlo...- mugugnò Blaise seccato ma Draco lo fece subito tacere, scuotendo la testa con aria schifata - Sta zitto, quelli della tua famiglia evadono le tasse da una vita.-
Finite le diapositive, la classe ebbe il permesso di uscire qualche minuto prima ma il professore che sembrava tanto buonino, rifilò la bastonata dell'ultimo momento: tema su differenze sociali fra babbani e maghi.
Draco uscì con un diavolo per capello.
- Che ridere...differenze fra maghi e babbani!- ringhiò accartocciando il foglio - Glielo spiego in due parole a quel demente dove sta la differenza.-
- E sarebbe amore?- cinguettò Pansy adorante.
- Utile e inutile. Babbano inutile, mago utile. Ecco risolto il mistero di questo corso.-
Harry scosse il capo, decidendo per una volta di non andare a impegolarsi in discorsi inutili.
- Chi non ci vive non potrà mai capire il mondo babbano.- sospirò Hermione quando il moro andò a prenderla ancora seduta al suo banco - Non lo trovi ingiusto?-
- Cosa?- chiese, sorridendole dolcemente - Che ci siano queste distinzioni? No, non è ingiusto.-
- A volte vorrei...- ammise a mezze parole - essere come tutti gli altri.-
- Tu non sarai mai come tutti gli altri.- Potter le prese la mano e la fece alzare, per poi abbracciarla stretta - Tu sei migliore degli altri. Non importa se sei nata fuori dal mondo dei maghi. Tu resti quello che sei.-
- E cosa sarei?- chiese mesta - Una mezzosangue Harry...-
- No...una strega eccezionale. E questo non lo puoi cambiare.-
 
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