Capitolo 6°

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Galya
view post Posted on 4/2/2009, 21:07




- Che c'è da capire???- urlò Hermione Granger saltando per aria come un petardo, con tutti i capelli dritti per la rabbia e al limite di una crisi di nervi - Com'è possibile che tu mi sappia fare pozioni a livello di Silente e invece non riesca a fissarti in testa che col verde si passa e col rosso si sta fermi??? Che c'è di così ostico???-
Draco Malfoy rimase prettamente calmo, appoggiato su un gomito al tavolo e con una sigaretta in bocca. Assistette allo sfogo della Grifoncina e poi le soffiò anche in faccia il fumo, beatamente.
- Non strillare con me mezzosangue.- sibilò ciccando per terra, tanto non puliva lui - Te l'ho detto che di Babbanologia a me non me ne frega un emerito cazzo, per essere chiari per l'ennesima volta. E se non la pianti con questa menata vedrai che troverò un modo più divertente per farti gridare...-
Lei però non era divertita per niente, specialmente perché si era presa il primo Troll della sua intera carriera scolastica ad Hogwarts e tutto perché quel deficiente che aveva davanti aveva avuto la bella idea di scrivere nel tema per il prof. Raimond che i babbani erano solo dei parassiti che vivevano rovinando il pianeta. Inoltre, nell'esame di metà semestre aveva sparato con massimo candore che le macchine passavano col rosso, che si poteva mettere le dita nella presa per farsi i capelli, che il phon serviva per far bollire l'acqua in pentola ma la perla vera era stata quella finale.
La cosa più inutile che i babbani hanno mai fatto... mitica risposta di Draco Malfoy: allevare i loro figli.
Voto finale all'esame: Inclassificabile.
Hermione aveva preso E solo perché aveva fatto notare con garbo a Raimond, che era un po' suscettibile verso le sue conoscenze sui babbani, che la gente babbana ricorreva al medico non solo per gli eritemi ma anche per normali problemi di salute. Comunque, tradotto, 9 + 1 a casa sua faceva 10 e diviso due...un fantastico Troll che le aveva ghiacciato il sangue nelle vene e ingrandito il desiderio di ammazzare quell'idiota che se ne sbatteva altamente.
- E adesso che intendi fare?- tuonò fuori di sé.
- Come che intendo fare?- replicò serafico - Un cazzo di niente! Che s'impicchino tutti i babbani e i loro sematori!-
- SEMAFORI!!!!!!!!!!!!!- urlò lei di rimando, spettinandolo con la forza dell'ugola - E SE CREDI CHE IO MI TENGA QUESTO TROLL E ME NE STIA ZITTA TI SBAGLI DI GROSSO! DOVESSI METTERMI A PRENDERE INCLASSIFICABILE DI POZIONI E FREGARTI LA MEDIA!-
- Già e così l'anno prossimo saremo ancora qua io e te...divertente. Forse per allora me la darai...-
Hermione aveva corna e coda, stava per trafiggerlo con un tridente e poi bruciarlo con una fiammata che probabilmente le sarebbe uscita dalla bocca, poi capì che tanto sarebbe stata solo un'ottima mano di botte sprecata. Si lasciò andare contro il tavolo, cominciando a picchiare la testa ripetutamente.
- Oh, che noia...- mugugnò il biondo Serpeverde rollandosi un'altra sigaretta con erbette coccolate con tanto amore dal suo amico Blaise - Avanti mezzosangue, che c'è di male? Cosa pretendono da me? Quell'idiota di Raimond non riesce a capire che tanto a me non servirà mai sapere tutte quelle menate inutili.-
- Inutili? Inutili??- ringhiò fra i denti, fissandolo omicida - Se un giorno ti troverai mai per sbaglio in una città babbana dovrai sapere cosa fare per non farti riconoscere! Hai voglia di farti sbattere in un manicomio in futuro? I babbani su queste cose non scherzano Malferret! Usa quella dannata testa per una volta!-
- Non puoi tirarlo su tu il voto?- chiese sprezzante, esasperato pure lui - Mi stai quasi rompendo!-
- Io posso anche fare i salti mortali ma se tu prendi voti inesistenti e insulti il prof non posso farci niente! È come se io andassi da Piton e gli dicessi che le sue provette servono solo per tirare su deficienti del tuo livello!-
- Sai che ti dico?- bofonchiò Draco alzandosi - Ne ho basta mezzosangue. Vado ad allenarmi a quidditch! Ci si vede.- e la piantò in asso, filandosela con il suo passo arrogante e imperioso, lasciandola col dente avvelenato e un'emicrania pazzesca. Stava ancora picchiando la testa come un tamburello, maledicendo il giorno in cui aveva accettato di stare in coppia con lui, maledicendo se stessa e il suo inimitabile orgoglio...quando stranamente le venne un'idea.
Aveva ragione Draco forse...si, forse...era una testarda di prima categoria ma se non lo fosse stata sarebbe già morta, comunque si alzò in piedi di volata e filò nel dormitorio del Grifondoro, infilando quello dei ragazzi.
Pescò Dean e Neville in mutande ma non ci fece caso. Saltò sul letto di Harry e si mise alla ricerca del suo asso nella manica. Trovò la mappa del Malandrino nel doppiofondo del baule di Potter e l'aprì subito. La sua ricerca sarebbe stata lunga, comunque sapeva il nome di chi cercare almeno. Lucilla...
Non se l'era scordata. No! Silente poteva dire quello che gli pareva ma quella ragazza era strana e lei voleva andare fino in fondo! Si mise comoda: levò mantello e scarpe, smontò tutto il letto del bambino sopravvissuto per stare meglio e fece apparire dei salini. La ricerca però fu un fiasco totale. Nessuna Lucilla del casato dei Lancaster a spasso per il castello. Né nello studio del preside, né nelle aule, né nei buchi dei Serpeverde...insomma, dove diavolo poteva essere quella strega? La mappa mostrava tutti! Tutti tranne...i fantasmi! Ma quella non era un fantasma!
- Che palle...- bofonchiò seccata.
- Ma tu guarda chi si rivede sul mio letto...- cinguettò la voce del proprietario dalla porta - Hai intenzione di accettare la mia offerta di Halloween Hermione?- rise Harry mollando scopa e borsone a terra - Ma si può sapere che hai fatto? Tu guarda che casino...sembra che ci sia passato un tornado!-
- Oh, ne ha viste di peggio questo letto.- celiò lei chiudendo la mappa di scatto - Com'è andata agli allenamenti?-
- Bene...- il moro fissò di striscio la mappa del Malandrino - Chi cercavi?-
- Oh...Malferret!- replicò pronta, disgustando Harry al cubo - Mi ha fatto prendere cinque di babbanologia e devo dargli delle lezioni di supporto. Gli serviranno almeno centocinquanta ore per capire che per Londra i babbani non volano su scope, né su tappeti.-
- L'unica cosa che deve capire è di andare affanculo.- frecciò Harry scuotendo il capo, levandosi la felpa e la maglietta, restando a torso nudo per cercare un cambio nel casino che la Grifoncina aveva ammassato un po' ovunque - Comunque è al campo di quidditch. Sta allenando quello stronzo del suo cacciatore a rompere i coglioni come già fanno gli altri due.- e mentre diceva quello il porcellino di Elettra entrò sparato nella camera, infilandosi sotto il letto di Ron. Due secondi dopo entrò nella stanza tutto un corteo di Grifondoro alla ricerca disperata del maiale, compresa la Baley armata di retino, intanto quei due però continuavano a ciarlare per i fatti loro, con gente che passava nel loro campo visivo in allegria, ululando "PRENDETE QUEL MAIALE!!!!" come se fossero stati in un mattatoio.
- Ti ha fatto prendere un Troll all'esame e si rifiuta di recuperare?- bofonchiò Harry senza notare il porcellino che gli zompettava fra le caviglie - Fossi in te gli ficcherei un altro ceffone. Hai un gancio eccezionale.-
- Facendo a botte con quello non si risolve niente!- sibilò seccata, quando Neville nel tentativo di afferrare il cosetto rosa le franò addosso - L'unica maniera è calargliela...-
- Oh, ma certo! Se vuoi sono disponibile pure io!- sibilò sarcastico - Continuiamo a tenerlo nella bambagia. Andiamo a vendere il culo tutti per far stare comodo il suo! E si può sapere che diavolo fate con quel maiale???- urlò, bloccando il via vai - Non vedete che stiamo parlando?-
- E capirai!- sbottò Ron afferrando Pinky, il porcellino di Elettra, prima che andasse a fissarsi nei loro armadi - Stavate pontificando di prostituzione o sbaglio?-
- Si, sto per mettere su un giro qua a scuola! È sempre stato il mio sogno fare il magnaccia!- continuò Harry ironicamente - Comunque,- e tornò a fissare Hermione - fossi in te gli farei capire chiaro a e tondo che non ti può sputtanare la media per le sue fisime da snob. Alla prima lezione di Difesa lo spingo fra le fauci del Ceracon di Tristan!-
Tutti quei bestemmiamenti fecero fischiare le orecchie a Draco Malfoy per gran parte del pomeriggio. Gli sembrava di avere un'intera orchestra nei timpani ma passò presto, specialmente quando a cena si ritrovò seduto alla tavola dei Serpeverde con Tristan a fianco.
- Ah, che nostalgia...- bofonchiò l'Auror che doveva anche essere un professore - Di nuovo in mezzo ai Serpeverde! Ai miei tempi però dopo cena solitamente tagliavamo la gola a un Grifondoro...-
Draco sogghignò freddo, brandendo le posate come badili.
- Adesso me la devi spiegare sul serio. Come hanno fatto al Ministero a convincerti a tornare qua? Andiamo, ci conosciamo da una vita e so che piuttosto che tornare dietro ai banchi e lasciare i tuoi scuartamenti avresti preferito farti diseredare Mc.-
- Mamma e papà ormai ci hanno fatto il callo. Sai che sono Serpeverde per scelta.- replicò il biondo Auror ridendo tranquillo - Comunque Silente paga bene e avevo bisogno di prendere un po' aria. Io e i Cacciatori, dalla morte del Lord Oscuro, abbiamo lavorato come pazzi e ucciso ogni sorta di essere maligno . Ho pensato che tornare a Hogwarts mi avrebbe fatto bene, che insegnare a voi mocciosi a difendervi mi avrebbe tolto un bel po' di lavoro in futuro e poi...Caramell ha ricevuto dei segni dagli indovini.- aggiunse sarcastico.
- Che segni?- chiese Blaise, che non si era perso una parola.
- Segreto marmocchi!- cincischiò Tristan sagace, facendoli incazzare come delle belve - Ve ne parlerò al momento opportuno se ne capiterà l'occasione. Comunque come sono andati gli esami di babbanologia?-
- Io ed Harry abbiamo preso E!- cinguettò Zabini da perfetto bastardo, scoccando un'occhiata eloquente a Draco che fumava come una teiera e il biondo, per indicare il suo voto alzò un dito con un duplice significato...
- Nemmeno io ho mai preso un Troll di Babbanologia!- rise Tristan scuotendo il capo - Roba da matti Malfoy! E guarda che ci ho messo del tempo per capire quell'ON e quell'OFF su tutte le loro macchinette a scatti. Ma uno è davvero il limite. Per non parlare che hai una compagna che vive a Londra...fossi in te sfrutterei.-
- Saprei io come sfruttare.- sibilò il biondo serafico - Ma quella maledetta mezzosangue non molla!-
Blaise e Draco si aspettavano una risposta ma l'Auror rimase con il calice a mezz'aria, vicino alle labbra.
Lo sguardo fisso nel vuoto, dopo quella frase, indicò ai due Serpeverde che qualcosa non andava ma quasi subito Tristan riprese a mangiare, incurante di ciò che gli stava succedendo dentro. Quella frase...quella parola...quante volte lui l'aveva pronunciata? Quante volte gliel'aveva detta? Quante volte lei l'aveva fissato con rabbia, con i suoi grandi occhi azzurri pieni di sdegno?
Sorrise improvvisamente, sull'onda dei ricordi. E dire che tutto era iniziato per lei...
E ora lei...la sua mezzosangue non c'era più...
- Tristan? Tristan??- Blaise gli passò la mano davanti agli occhi per almeno dieci volte, prima che si riprendesse contatto con la realtà - Allora? Che si fa domani?? Vampiri?-
- No, vampiri solo nelle lezioni notturne.- borbottò l'Auror scandalizzandoli - Non fare quella faccia! Vi sottrarrò un paio d'ore di sonno e ve ne farò guadagnare un altro po' la mattina, così posso poltrire a letto pure io. Ma se fossi in te Draco mi metterei sotto con Babbanologia. Raimond mi sa di uno che se vuole ti sega le palle fino alla tomba e Piton non può continuare a pararti il tuo regale fondoschiena sai?-
- Senti chi parla!- replicò iroso il biondastro - Ti hanno soprannominato "Il Flagello" quando eri qua.-
- Si, per le donne.- sogghignò Mckay.
- Ah, al diavolo tutto!- bofonchiò Draco alla fine della cena - Io me ne vado a letto. Gli allenamenti mi hanno sfinito. Ci si vede domani mattina nella sala duelli.- e mollò Blaise nelle mani infide di Pansy e Lavinia, pronte a spolparsi il bel moretto, mentre Tristan finì la sua cena e decise di andare a farsi due passi...o meglio, di andare un po' a caccia...

Harry Potter quella sera era malinconico. Almeno...non era triste, ma sentiva qualcosa dentro che gl'impediva di essere sereno di quella calma così inconsueta per lui. Inconsciamente forse non credeva ancora che fosse finalmente finita, una volta per tutte...o forse era lui che non voleva finirla. Forse i suoi ricordi e i suoi sentimenti che l'avevano tenuto a galla in tutti quegli anni, ora cercavano di trascinarlo a fondo.
Voldemort era morto...ma allora perché continuava a sentirselo dentro? Come un veleno sottile, come una ferita che non si rimargina, il Lord oscuro gli era rimasto nella testa e nel cuore. Ma qualcosa l'aveva fatto pensare in quei giorni. La sua cicatrice all'improvviso si era aperta. E quello non poteva essere un buon segno. Non lo era per niente.
Per quei pensieri girovagava nel giardino a quell'ora di notte, col mantello di James cacciato sotto il giaccone.
Si era seduto su una panchina di roccia, a osservare il cielo, quando un rumore lo aveva attirato e da un cespuglio era uscito niente meno che un lupo dal pelo insolitamente chiaro, quasi dorato. Era scattato in piedi, in tensione, ma il lupo si era rivelato presto un Animagus alquanto talentuoso.
- Che fai in giro a quest'ora Harry Potter?- rise Tristan Mckay, riprendendo la sua forma umana.
- Oh, sei tu!- il moretto sospirò - Mi hai fatto prendere un colpo...-
- Non mi aspettavo di vedere il bambino sopravvissuto ancora preoccupato per qualcosa.- celiò il biondo Auror, sedendosi accanto a lui e imbacuccandosi nel mantello scuro - Non vuoi dirmi che hai, Harry Potter?-
- Sto a pezzi.- rise semplicemente il Grifondoro - Non riesco a superare il fatto di aver vinto Voldemort.-
- Come mai?- chiese Tristan interessato.
- Non lo so...- Harry sollevò le spalle, senza riuscire a darsi una risposta - L'idea di avere un nemico, qualcuno che aveva ucciso i miei genitori, qualcuno malvagio da sconfiggere...in tutti questi anni mi ha dato forza. E ora che non c'è più, ora che ho vinto...-
-...ora che hai vinto ti senti vuoto.- finì Mckay per lui, sorridendo in modo strano - Si, so cosa vuol dire. Sai...io dall'anno scorso, da quando Voldemort è morto, non ho fatto altro che sbattere ad Azkaban tutti i suoi seguaci, demoni al suo servizio, mostri e troll. In poche parole ho raccolto i resti che hai lasciato tu. E adesso...mi annoio da matti!- ammise strappandogli una risata - Ed è una cosa tremenda da dire, se penso a tutti quelli che in questi anni hanno sofferto, sono morti...o sono finiti per soccombere. E ti dirò di peggio...ora che la tua cicatrice si è rimessa a fare capricci...c'è un'energia nell'aria che avevo scordato. La senti vero?-
Harry annuì dopo un attimo, abbassando lo sguardo.
- Mi sento in colpa.-
- A volte non basta vincere per mettersi il cuore in pace.- sussurrò il Cacciatore fissando il vuoto a sua volta - A volte...hai perso così tanto che per quanto tu possa diventare forte, abbattere nemici e conquistare il mondo niente può riportarti a essere quello che eri prima. Devi accettarlo...e scegliere di diventare qualcos'altro.-
- Anche tu hai perso qualcuno? Sei diventato Auror per colpa di Voldemort?-
Tristan ghignò appena, come un vero Serpeverde.
- Voldemort non mi ha portato via niente.- replicò amaramente - Lei non è mai stata mia.-
- Lei?- mormorò Harry.
- Sai perché sono diventato Serpeverde?-
Lo Sfregiato scosse il capo e il suo nuovo professore continuò a bassa voce, raccontando qualcosa che aveva dell'incredibile. Tirò fuori la spada e si vi specchiò sulla lama, memore di tanti anni prima.
- Avevo undici anni quando varcai la soglia di Hogwarts, come tutti del resto. Sai, i Mckay sono nella casa del Grifondoro da tanto tempo e mio padre mi aveva fatto promettere di comportarmi bene. Non so se hai già sentito storia su di me ma si può dire che in un certo modo ci assomigliamo...facevo solo disastri e quando ho preso il M.A.G.O tutta la scuola ha fatto festa. Comunque, quel giorno quando c'è stato lo smistamento, è accaduto qualcosa che mi ha cambiato la vita. E' da allora che la mia strada ha preso una piega diversa. Ti potrà sembrare stupido ma tutto è successo per una mocciosetta che aveva undici anni allora...ma quando l'ho vista...- sorrise ed Harry si stupì perché non aveva mai notato una tale sguardo innamorato, se non nella foto dei suoi genitori -..bhè, mi ha steso. Tutti i miei guai sono cominciati con quella donna. Aveva gli occhi azzurri e lunghi capelli scuri...e aveva anche una gemella, che si chiamava Lumia. Lumia finì nei Serpeverde, anche se venni dopo a sapere che la loro famiglia era sempre stata dei Grifondoro e anche la mia mocciosa alla fine venne smistata nei Serpeverde dopo che il cappello parlante impiegò circa quindici minuti a decidere. E quando la vide al tavolo dei Serpeverde...qualcosa mi disse che dovevo andarci anche io. Ho così chiesto al cappello di mettermi con loro e...bhè, il resto è vago. Quando fummo al sesto anno, accadde un grave incidente qua a Hogwarts. Si diceva che Voldemort era nei paraggi, che stava per risvegliarsi e che cercava eletti in grado di seguirlo. Una notte Lumia sparì...e di lei non se ne ebbe più traccia. Subito dopo...la ragazza di cui ero sempre innamorato cominciò a comportarsi in modo strano. I suoi poteri crebbero a dismisura, come potenziati da qualcuno di molto potente...divenne violenta e dopo aver spedito all'ospedale circa trenta alunni in una sola notte capimmo che le era accaduto qualcosa di grave, dopo la scomparsa della sua gemella. Un giorno la presi da parte...e senza mezzi termini mi disse che a lei interessava solo Voldemort. Subito dopo sparì anche lei...e nessuno ne ebbe più notizie.-
- E tu?-
- Io passai il settimo anno ad allenarmi come un forsennato e Silente, vedendo i miei sforzi, mi mandò subito al ministero dopo il diploma. Divenni un Auror, anche se ero stato un Serpeverde e dimostrando di essere all'altezza diventai anche un Cacciatore di mostri e demoni. Ho promesso a me stesso che avrei aspettato fino a quando Harry Potter non avrebbe sistemato il Lord oscuro. E adesso tocca a me...sistemare la questione con i suoi adepti. E so che fra loro deve esserci anche lei.-
- Non sarà quella di prima.- sussurrò Harry amaramente - Ne ho visti come loro. Sono fantasmi senza il loro padrone.-
- Oh, ma lei non divenne una sua schiava. Lei era ben altro...- disse Tristan con una strana espressione sulla faccia, quasi febbrile - Lei fu ben più per Voldemort. Lei era potente. Lei era a un altro livello.-
- Come si chiamava?-
- Lucilla Lancaster...-

La mattina dopo c'era un freddo fastidioso nell'aria che costrinse gli studenti a tenersi un maglione pesante sopra quello della divisa e sotto il mantello. L'aula di pozioni era tanto fredda che Piton, anima buona lui, acconsentì ad accendere il camino e permise anche di mettersi a ferro di cavallo coi banchi attorno al fuoco...col rischio però che Neville incendiasse tutto. Sostanzialmente fu una lezione tranquilla, anche se battevano i denti tutti quanti e le loro mani tremavano quando dovevano dosare le polverine nei calderoni.
Finita la sua lezione il capo della casa Serpeverde si diresse in sala professori, furibondo.
- Si può sapere che succede?- borbottò seccato accostandosi alla Mcgranitt - Questo freddo non è normale. Abbiamo già acceso tutti i camini della scuola! Presto i ragazzi cominceranno a fare dei falò con i loro libri!-
- Brillante soluzione prof.- cinguettò Tristan entrando in quel momento, in abbigliamento babbano.
- Non è mai accaduta una cosa del genere.- replicò Raimond passando con le sue cartine di Londra e alcune foto del mondo dei non maghi - Gli incantesimi fatti stamattina dal professor Vitius non sono serviti a molto vedo. Se mi deste ascolto andremmo a ordinare delle stufe babbane...-
- Sciocchezze!- sbottò Piton sempre più scocciato - Sarà il caso di alimentare più spesso il fuoco e di rifare gli incantesimi Caldofini ogni due ore o i ragazzi dovranno tornare nei loro dormitori.-
- Non credo che i Serpeverde apprezzeranno...- replicò Mckay andando a scaldarsi le mani davanti al camino - Con l'umidità che c'è nei sotterranei il loro letto diventerà una bara ghiacciata. Se volete la mia opinione non è normale una cosa simile. Questa scuola è sempre stata protetta dai venti gelidi di qualunque inverno...-
- Non ti sembra vero di poter ipotizzare la presenza di mostri, vero Mckay?- bofonchiò Severus - Avanti, sentiamo...cosa potrebbe essere questa volta? Spiritelli dei fiocchi di neve?- frecciò sarcastico - Se vuoi portare i ragazzi a farsi una scampagnata fuori dalla scuola basta chiedere.-
- Oh...e io che volevo farli scappare di nascosto.- rispose il giovane Auror ironico.
- Andiamo, per l'amor del cielo!- disse la Mcgranitt ficcandosi in mezzo a quei due - Non è il caso di perdersi in queste piccolezze ore. Fa un freddo incredibile, quindi faccio tornare i ragazzi nei loro dormitori fino a quando non avremo capito che succede. Adesso vado ad avvisare il professor Silente, voi altri avvisate i caposcuola e i prefetti.-
- Agli ordini prof!- disse Tristan strizzandole l'occhio e sparendo subito.
- Non è cambiato di una virgola!- rognò Piton.
- Potrebbe dire la stessa cosa di noi.- replicò la strega - Avanti Severus.-
- Si, vado.- replicò già alla porta - Per i sotterranei dei Serpeverde m'inventerò qualcosa.-
Ma in verità il caro professore di pozioni non s'inventò un emerito cazzo, come fece notare Draco quando arrivò in camera sua e a momenti trovò delle stalattiti di ghiaccio appese al soffitto. E lui che non reggeva l'umidità! Figurarsi quel freddo bestiale! E avevano un bel dire a mettersi in settanta davanti al camino della saletta comune o a farsi su come involtini dentro alle coperte!
- Ridicolo!- ringhiò Pansy furente, battendo i denti tutta infreddolita ma sempre saldamente incollata a lui - Qua dentro si muore! E fuori c'è solo una semplice tempesta che abbiamo visto già altri anni. Questa scuola casca a pezzi!-
- Secondo me non è una semplice tempesta di neve...- mormorò Blaise, infagottato in una felpa, nel suo bomber e anche dentro un piumino - Questo freddo è troppo pungente, non è normale. Sembra magico.-
Draco, accostato al camino perché era il più bello di tutti, scosse il capo scettico anche se sapeva che qualcosa non funzionava davvero. - Non dire sciocchezze, per favore. Questo freddo non ha niente di magico.-
- E' da qualche giorno che lo sento.- replicò il moretto mentre il riverbero delle fiamme segnava i suoi occhi bluastri - Non ti capita di notte di sentire un respiro sul collo? È tremendo. Ma non sono solo io...ho chiesto in giro. È capitato a tutti.- e vedendo la faccia dei compagni, scettici come loro solito, levò le mani in segno di resa.
- Ok, fate come vi pare. Ma qua non abbiamo abbastanza coperte. Vado a Grifondoro a chiedere se ce ne danno altre.-
- DOVE VAI???- urlò Nott furente - Non voglio niente da quelli!-
- Infatti andavo a chiederla per me.- cinguettò Blaise sarcastico - E se qualcuno venisse a darmi una mano vado a prendere anche altra legna perché presto il vostro regale culo di serpi sarà surgelato. Draco, muoviti!-
- E io che centro?- replicò il biondo - Non ci vado alla torre di quelli!-
- Neanche per vedere...- ma Blaise non finì perché Malfoy si era già precipitato a tappargli la bocca, possibilmente per soffocarlo. Fuori dal loro dormitorio gliene disse di tutti i colori che Zabini non si sbagliò ad ascoltare di striscio neanche salendo le scale per Grifondoro. Salutò cortesemente la signora grassa che sorrise a lui e fece una smorfia orrenda a Draco, poi picchiò un paio di volte contro la parete, pregando che sentissero.
- Non senti uno strano baccano?- chiese Blaise dopo un po', visti gli schiamazzi che provenivano da dentro - Signora, mi sa dire cosa stanno facendo lì dentro?-
- Si scaldano.- replicò lei con vocetta acuta e fastidiosa - Ma non so bene come.-
Blaise picchiò ancora ripetutamente quando il quadro si spalancò di scatto e Dean Thomas gli franò quasi addosso, ridacchiando come un ebete. Si rimise in piedi, ondeggiando come un boa, con sguardo un po' vacuo ma sempre ridendo come un deficiente. - Oh...ragazzi...- cinguettò completamente ubriaco alle sei di pomeriggio - Guarda chi si vede...due Serpeverde! Blaise amico...- e gli dette una pacca sulla spalla, alitandogli in faccia mezzo quintale di burrobirra - Vieni dentro fratello che brindiamo tutti insieme!-
- Alla faccia dello scaldarsi...- mugugnò Draco dietro a Zabini, semi disgustato. Ma quelli sul serio non facevano altro che bere e fare festini. Anche da loro in effetti...ma erano anche più composti, a Grifondoro invece erano sbronzi un giorno si e l'altro anche! Thomas però si avvide anche di lui e dopo aver strabuzzato gli occhi, si accorse che era Malfoy. Alzò la faccia, con espressione saputa e poi: - Ma si...più siamo e meglio è! Entrate!- e prima che i due potessero dire che volevano solo delle coperte vennero tirati per il collo della maglia, quasi strozzati e catapultati dentro a un ambiante caldissimo. Forse perché erano in tanti, forse perché c'era un macello, forse perché il loro camino era enorme, i Grifondoro erano tutti in maniche corte, certi anche a torso nudo.
- Brutti bastardi...- sibilò Draco che per la prima volta entrava nel covo nemico - Senti che caldo qua dentro!-
- Senti che musica!- cinguettò invece il suo migliore amico divertito - Mi sembra babbana!-
- Oh, ma per favore!- replicò il biondo irritato - Prendiamo quello che dobbiamo e andiamo via!- ma appena pronunciata la frase un porcellino rosa gli sfrecciò in mezzo alla gambe, quasi sbarellandolo. Di seguito venne investito dal tornato Elettra che una volta ripreso Pinky fu anche tanto gentile e accorta da andare a rimetterlo in piedi.
- Che bello avervi qua!- tubò tutta contenta, sorridente e con quel maiale in braccio - Se cercate Harry è nel dormitorio dei ragazzi, da dove arriva la musica a tutto volume. Lui, Ron e la mia Hermione stanno ballando su...un quadrato, ha detto lei, ma non ho capito che voleva dire...- e se ne andò con la testa fra le nuvole, lasciando i due Serpeverde abbastanza perplessi. Erano tutti amichevoli lì dentro perché erano sbronzi o solo deficienti?
Comunque Zabini si stava divertendo, visto come chiacchierava con tutti. Malfoy da parte sua si era solamente preparato a dovergli spaccare le gambe una volta usciti da quel covo di ubriaconi ma il moro non pareva essere del suo stesso avviso. Come aveva detto Elettra si diresse sulle scale a sinistra, verso le stanze dei ragazzi per cercare Potter che era sempre l'anima delle feste.
- Non vorrai fermarti qui dentro spero!- tuonò Draco afferrandolo a metà scala - Io me ne voglio andare!- ma disse queste parole prima di restare paralizzato, davanti alla visione più bella che avesse mai visto. La musica che quasi spaccava i vetri lui non la sentiva più. Vedeva solo il riverbero del fuoco che si stagliava su di lei, bellissima...che ballava ridendo, dimenando i lunghi capelli per aria...lentamente, con dolcezza...e foga al tempo stesso.
Hermione Granger stava ballando su un cubo improvvisato, in mezzo a Ron Weasley ed Harry Potter.
Erano un terzetto affiatato e quando scendeva uno, gli altri due invitavano i loro compagni a seguire quel ritmo babbano che aveva incantato tutto il dormitorio. Potter però vide Blaise e sorridendo scese dal "trono", per andare a salutarlo.
Una volta vicino però corrucciò la fronte.
- L'hai drogato quello, per farlo entrare qua?- sibilò, rivolto a Draco.
- Sempre più spiritoso Sfregiato.- replicò il biondo con una smorfia - E' così che passi il tempo?-
- Si, anche se pensavo di venire a scaldare un po' il vostro di dormitorio.- frecciò il moretto pulendosi gli occhiali con aria serafica - Avevo giusto voglia di dare fuoco a qualcosa.-
- Ragazzi, che ne dite di fare festa e spaccarsi le ossa dopo eh?- cercò di placarli Blaise che si era già preso un alcolico bello potente - In fondo già che siamo qua Draco potremmo...-
- Io qui non ci resto. Mi ci hai trascinato per prendere delle coperte!- sibilò Malfoy rabbioso ma qualcosa disturbò di nuovo la sua visuale. Accidenti, si era impalato come un idiota per l'ennesima volta. La Granger aveva la maglietta annodata sopra l'ombelico e ballava da mangiarsela, muovendosi in quei jeans che la fasciavano da matti.
Harry si accorse che la fissava come un assetato nel deserto e così senza tante storie si mise in linea d'aria fra lui e la sua migliore amica, mollandogli in mano coperte e piumini che erano state abbandonate sulle poltrone e l'avrebbe spedito fuori da lì con un missile alle calcagna se Elettra non fosse di nuovo arrivata a far danni. Si era precipitata addosso a Blaise e l'aveva invitato sul cubo con lei ed Hermione che quando vide il suo amico rise ancora di più.
Draco si accorse che teneva in mano una bottiglietta scura. Evidentemente era un po' brilla.
La vide ballare, muovendo il bacino con una grazia fuori dal limite dell'umana resistenza...basta, non poteva più guardare. Si girò sul suo fianco sinistro, restando praticamente con il viso verso Harry che lo fissava di striscio, scuotendo il capo.
- Che era quell'espressione sarcastica?- sibilò Malfoy furente - Che diavolo vuoi?-
- Da te assolutamente niente, anzi...forse solo una cosa.- replicò Potter mandando giù un ultimo sorso di birra - Mi piacerebbe che sparissi dalla faccia di questa scuola e la finissi finalmente di farla star male ma a quanto pare non è possibile!- e lo piantò in asso, tornando da Seamus e Lavanda che stavano facendo pericolosi mescolamenti di gin e altri alcolici e lasciando il Serpeverde da solo, ancora con quella strana frase per la testa.
"... e la finissi finalmente di farla star male ma a quanto pare non è possibile!"
Ma cosa voleva dire Potter con quella frase?
Si lasciò andare contro la parete senza accorgersene e tornò a guardarla ridere e scherzare coi suoi compagni.
Quella situazione gli stava creando più guai di quanti ne avesse mai voluti...lui in fondo voleva solo...voleva...lei.
La voleva tutta. Ogni centimetro di pelle. Ormai ogni notte sognava di averla...sognava anche i suoi gemiti, mentre facevano l'amore. Sognava di vederla sorridere, sdraiata accanto a lui. Sognava la luce della luna sulla sua pelle morbida. Si massaggiò gli occhi, decidendo di andarsene. Stare lì era una tortura inutile.
All'improvviso partì una musica sgangherata che gli fece scoppiare un'emicrania ancora peggiore, quindi prese le coperte e senza tante balle prese il volo per le scale, almeno fino a quando qualcuno non l'afferrò per la cintura, strattonandolo. Un secondo dopo si ritrovò con Hermione incollata addosso, che lo teneva stretto per i passanti dei pantaloni.
La fissò stralunato - Bhè? Che vuoi mezzosangue?-
- Oh, ma vai già via?- chiese lei, non molto stabile sulle gambe - Dai, vieni a ballare! Ci divertiamo!-
- Io non ballo roba babbana e secondo non voglio stare qua!- disse lapidario - E adesso me ne torno nel mio dormitorio! Dì a Blaise che l'aspettiamo più tardi.-
- Ok, allora ti accompagno fuori.- disse Hermione prendendolo per mano e trascinandoselo dietro.
Si, effettivamente doveva essere leggermente ubriaca perché se fosse stata un minimo sobria lo avrebbe spedito fuori dalla torre a calci in culo e bestemmie e di certo accompagnandolo personalmente. E poi s'incazzò come una iena quando si accorse che gli piaceva tenerla per mano. Ma quanti anni aveva?? Dieci?
Fosse andato avanti così sarebbe diventato il suo orsetto e la scopata della vittoria se la sarebbe vista solo nei sogni.
Per uscire da Grifondoro ci misero meno del previsto, anche se venne di nuovo investito dal maialino della Baley che avrebbe trasformato in un prosciutto se fosse stato armato. Fuori dal quadro però l'aria gelida lo fece rabbrividire.
Starsene dentro al dormitorio nemico sarebbe stata una soluzione più comoda...ma avvertì quasi una scossa quando Hermione, rimasta alle sue spalle, gli passò le braccia attorno alla vita e gli si schiacciò contro.
- Non voglio che vai via...- disse con voce capricciosa che non le apparteneva.
Draco si voltò un poco e capì che non connetteva. Era proprio persa.
- Dai mezzosangue...mollami che fa freddo. Tu sei anche svestita! Torna dentro.-
La Grifoncina non lo sentì neppure e continuò a tenerlo stretto, dondolando un poco sulle gambe.
Forse non sarebbe stato valido, visto com'era conciata ma...quando mai la sfida era stata definita leale?, si chiese sogghignando. Mollò le coperte e girandosi totalmente se la ritrovò ancora più incollata addosso, passandole le braccia attorno alla vita sottile. Era caldissima e lentamente alzò gli occhi dorati nei suoi, come per chiedere qualcosa.
- Vuoi che resti?- chiese Draco, passandole delicatamente una mano sulla schiena - Davvero lo vuoi?-
Hermione annuì, emettendo qualche mugolio soddisfatto per le carezze che le stava facendo e il Serpeverde pensò di nuovo a come sarebbe stato bello carezzarla a letto, sdraiati...e magari sentirla fare le fusa.
Ma lei fece qualcosa di assai peggio, altro che sleale. Gli mollò un colpo basso in piena regola.
- Ehi...ehi che fai?- bofonchiò il biondo ma la strega lentamente lo spinse contro la parete, senza che Malfoy capisse cosa volesse fargli. Hermione però non gli dette tempo di fare qualcosa per fermarla perché un attimo dopo aveva la bocca incollata al collo candido di Draco, intenta a fargli il succhiotto migliore che avesse mai ricevuto. Durò parecchi minuti e lui rimase paralizzato, senza riuscire a muovere un muscolo se non il cuore che gli stava scoppiando letteralmente nel petto e tremò. Se ne vergognò come un ragazzino quando una violenta scossa di brividi alla fine provò la sua reale eccitazione.
Appena la Grifoncina decise che per quella sera gliene aveva già fatte passare troppe, gli depositò un leggero bacio a fior di labbra poi sparì dentro al quadro...e la mattina dopo, sveglia per andare a lezione, non ricordava più nulla. Come souvenir della serata aveva solo un'emicrania bestiale che le martellava la testa...
- Postumi della sbornia?- le chiese Blaise mentre giravano fuori dalle mura della scuola in cerca delle erbe che aveva chiesto la professoressa Sprite al loro corso - Hai una faccia Herm!-
- Ah, lascia perdere..- disse lei, china fra la brina e le piante quasi morte a causa dell'inverno - Non ricordo niente di ieri sera ma ho bevuto troppo, decisamente. Per non parlare del sogno indecente che ho fatto...un sogno assurdo, non era possibile che fosse vero. Ho fatto il record però. Dodici bottiglie da mezzo litro!-
- Chissà che fegato!- borbottò Ron alle loro spalle, intendo a sradicare - Comunque quando ti ubriachi uno potrebbe farti qualsiasi cosa sai? Sai dove si è svegliata stamattina Zabini? Nel letto di Elettra!-
- Meglio nel suo che in quello di altri.- sibilò Harry accanto al rossino. Malfoy, che stava un po' in disparte ma aveva sentito benissimo gli scoccò un'occhiataccia, annodandosi meglio la sciarpa al collo. Ci mancava solo che la Granger vedesse che bel lavoro aveva fatto...così tornò a farsi i fatti propri visto che per lui zappare per sradicare proprio non esisteva. Si limitò ad attendere che avessero tutti finito ma mentre rientravano accadde nuovamente qualcosa di strano. E non era solo il freddo.
- Guardate!- Lavanda Brown bloccò tutta la classe, con la sua voce stupita - Lì nella fontana!-
Grifondoro e Serpeverde rimasero spiazzati, anche i secondi questa volta, nel vedere un fenomeno stranissimo. Nel giardino della fontana tutto era coperto da brina e le altre piante erano morte ma...dei gigli bianchi stavano crescendo un po' ovunque, anche dentro all'acqua ghiacciata.
Hermione sgranò gli occhi e si voltò verso Malfoy ma il biondo rimase con la sua espressione dura in viso, specialmente quando si accorse che Silente li guardava dal suo studio. Rimase per poco alla finestra, poi tirò nuovamente la tenda ma Draco quella situazione piaceva sempre meno. In quel momento uscì anche Tristan, avvolto nel suo lungo mantello bluastro. Osservò il fenomeno, come intento a pensare a qualcosa, ma quando si voltò verso la classe pareva perfettamente tranquillo. Sorrise e li invitò a seguirlo nell'aula duelli.
Grifondoro e Serpeverde quando entrarono nella grande sala di pietra videro che il palco era stato spostato di lato e che a terra era stato disegnato un pentacolo bianco, per difesa contro eventuali incantesimi.
- Allora gente...- celiò Mckay levandosi il mantello e mettendo via la bacchetta - Come vi avevo detto intendo cominciare subito con la pratica. La teoria la facciamo sul campo.- e indicò qualcosa di alto quasi due metri sotto un telo scuro, quasi davanti a loro - Cominceremo coi troll. Chi sa dirmi qual è la specie più pericolosa? E vi prego parlare subito senza alzare le mani perché mi sento veramente male dall'altra parte della barricata a fare il prof.- aggiunse con una smorfia schifata che fece ridere Harry, così Hermione snocciolò subito ciò che sapeva dei troll di montagna.
- Perfetto...- disse Tristan - Ottimo Hermione. Ma visto che sei così zelante, che sei una Grifondoro e ne hai già affrontato uno facendo da esca al primo anno che ne dici di affrontarne un altro adesso?- peccato che la strega non fu molto allettata dalla proposta. Gli altri automaticamente fecero un passo indietro e lei, presa per mano dall'Auror col suo sorriso affascinante e ammaliatore, fu costretta a mettersi nel pentacolo, davanti al coso coperto dal mantello che si rivelò infatti essere un troll armato di mazza. Era sotto l'Immobilus del suo giovanissimo professore che le si mise alle spalle, come per proteggerla. - E' fermo per adesso, quindi rilassati. Bacchetta alla mano.- le disse tranquillo e lei lo fece subito - Dunque, cosa mi sai dire...così di primo acchito, a guardarlo?-
- In che senso?- chiese lei stralunata.
- Oltre a farti schifo e ad essere giallo,- rise Tristan al suo orecchio - a prima vista e se hai un buon occhio puoi già dirmi come intendi attaccare o difenderti. Cosa ti viene in mente a guardarlo? E pensa che in realtà si muove. Non sta fermo a farsi uccidere, ok? Se qualcuno ha delle idee le dica pure.-
- Bhè...ha il corpo sproporzionato.- disse Harry - Una grande forza nelle braccia ma è goffo e pesante.-
- Ottimo.- celiò Tristan, vedendo che le loro facce terrorizzate si stavano un po' distendendo - Avanti, non abbiate paura. Dite quello che vi passa per la testa, tanto lo tengo ancora fermo.-
- Direi che la sua unica arma, oltre alla forza nelle braccia, è quella clava.- aggiunse Blaise - Quindi bisognerebbe disarmarlo.-
- Si ma una volta disarmato può ancora prendervi fra le grinfie e schiacciarvi come una noce.- fece notare il professore, andando su e giù divertito dalla sua lezione - Non notate altro? Cosa attacchereste? E prima ancora...attacchereste o scappereste?- e sentendoli tacere, sogghignò - Ok, scappereste ma scappare è un'arte ragazzi. Ve la insegnerò domani notte quando vi farò vedere un vampiro ma se si scappa bisogna farlo a colpo sicuro. Smaterializzarsi è l'arma migliore, perciò vi esorto a fare prove quando uscite dalla scuola.-
- Non è mica così facile.- disse Seamus - E' difficile senza insegnante.-
- Basta la concentrazione per quello.- spiegò Tristan - O una paura folle al momento giusto. A meno che il signor Malfoy non sia così gentile da dare lezioni private anche ai Grifondoro, vero?- e alla faccia di Draco, l'Auror scoppiò definitivamente a ridere. - Va bene, torniamo al troll. Dunque, abbiamo deciso che non scappiamo per il momento, Hermione. Ma tu cosa faresti? Attacchi e ti sfinisci o...sfinisci lui?-
- Evito i suoi attacchi per qualche minuto, si stanca facilmente.- mormorò la Grifoncina, saltando a molla sentendo il troppo emettere ringhi sinistri - E poi, quando è stanco, lo disarmo e lo attacco a mia volta.-
- Ti ricordo che la sua forza è solo fisica.- scandì Mckay - Saresti abbastanza forte per stenderlo con un incantesimo?- le chiese pacato - Credi di farcela?-
Hermione Granger tacque, fissando sia il suo professore che il suo nemico. La testa...pensò di colpo. La testa del troll!
- Si, ce la faccio.- disse lapidaria - Fammi provare!-
- Da sola?- richiese Tristan - Non vuoi un compagno?-
- No, faccio da sola.- disse di nuovo, maledicendosi per non volere l'aiuto di nessuno. Quella volta sarebbe finita in infermeria sul serio con il collo a pezzettini. Osservò le facce impaurite delle sue amiche, quelle sadiche della Parkinson e delle oche al suo seguito, più le arie disperate di Ron ed Harry. Lei e la sua testa dura!
- Dimmi quando vuoi che lo liberi.- disse Tristan sempre alle sue spalle, facendo allontanare tutti gli altri fino agli angoli del salone, compreso Draco che non credeva per niente che fosse una buona idea lasciarla sola contro quel troll.
Lei però sospirò un paio di volte, inspirò e alla fine...annuì verso l'Auror che dopo un attimo, con un gesto della testa, liberò il nemico dall'incantesimo. Al troll bastò un secondo. Capito di essere libero se ne uscì con un barrito dalla bocca, facendo subito indietreggiare Hermione.
- Non farti incantare dai suoi versi!- le disse Tristan pacato, con le braccia incrociate, di lato al pentacolo - Lo fa solo per spaventare l'avversario. Tu stai calma e cerca di evitare i suoi colpi. Fagli sprecare energie.- e appena detto quello il troll alzò subito la mappa per aria, per colpire la Grifoncina. Fra le strilla dei compagni, Hermione riuscì a scattare di lato, evitandola prontamente. Si avvide che stava per colpirla ancora e memore del primo anno cominciò a sfuggirgli per tutta la sala. Scappando prontamente e sempre all'ultimo momento la tensione crebbe e dopo qualche minuto il mostro era già stanco. Così, anche se col cuore in gola per la tensione e il panico, Hermione mostrò ancora un lucido uso dell'astuzia anche sotto pressione. Gli passò in mezzo alle gambe, proprio quando stava per alzare di nuovo la clava e quando gli fu alle spalle urlò - RICTO SEMPRA!- facendolo franare per terra. La mazza rotolò via e col Virgadium Leviosa, come a suo tempo aveva fatto Ron, la sollevò per aria...e lentamente, prima che il troll si rialzasse, gliela fece franare sulla minuscola testa...stendendolo del tutto.
Le tremavano le mani e le gambe quando uno scroscio di applausi dal Grifondoro le si riversarono addosso.
Tristan la raggiunse insieme ai compagni della sua casa e la fissò totalmente soddisfatto.
- Come sono andata?- chiese, sempre stravolta dell'emozione e l'Auror le fece quasi un inchino rispettoso - Mai visto una strega dotata di una simile prontezza di riflessi, Hermione. Il colpo migliore è stato però quello alla testa. Hai capito che era il punto debole e l'hai sfruttato.- e si voltò verso tutti gli altri - E così che si combatte, quando ancora non potete affidarvi solo alle vostre forze. Bisogna studiare l'avversario e centrare il suo punto debole. Quando avrete acquistato più esperienza potrete anche combattere andando alla sbaraglio...ma come prima volta, devo dire signorina Granger che lei ha davvero la stoffa della Cacciatrice. Cinquanta punti a Grifondoro!- e le fece di nuovo un altro applauso, insieme a metà della classe che sommerse l'amica di abbracci.
- Perfetto, direi che per oggi abbiamo finito.- disse l'Auror guardando l'ora - Ci vediamo questa notte verso le undici e mezzo alla torre di astronomia. Ho chiesto a Silente il permesso per farvi vedere un vampiro.-
- C'è un vampiro a Hogwarts?- allibì Pansy - E' assurdo!-
- No, vado a prenderlo io fra un'oretta, così ci alleniamo con i Non-Morti.- replicò Mckay - Adesso portate Hermione a mangiare qualcosa, prima che svenga!- suggerì ad Harry e Ron - Stasera tutti puntuali, come al solito niente libri e cercate di non vestirvi di nero o potreste colpire la persona sbagliata. E niente paletti, aglio e roba simile. Se avete dei pendagli a forma di croce metteteveli al collo, potranno essere utili. A stanotte!- e sparì lasciando le ragazze a sognare e a sbavare, tutte tranne una che era ancora su di giri.
- E del troll?- chiese all'improvviso Neville sbiancando - Lo lasciamo qua?-
- Sarà meglio avvisare Gazza.- alitò Calì dopo che Blaise l'ebbe fermato a terra con dei rampicanti e poi se ne andarono tutti, stupefatti nel pensare che presto avrebbero potuto davvero combattere ogni sorta di essere pericoloso. E tutti sapevano bene che a Hogwarts non tutto era tranquillo come sembrava.
 
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