Capitolo 18°

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Galya
view post Posted on 4/2/2009, 20:53




- Ma come puoi dirlo…- si lagnò Hermione raccogliendo i libri con aria disgustata.
- Oh, è la verità! A livello di suono sono i migliori!- se ne uscì Harry convinto.
- Certo, i Red Hot Chili Peppers secondo te sono i migliori…del pop forse.-
- Del pop????- Potter sgranò gli occhi verdi, sdegnato – Sempre meglio degli Offspring!-
- Che hai da dire contro gli Offspring!?- saltò su la Granger mettendosi la borsa in spalla – A livello acustico sono tutta un’altra cosa ma non puoi venirmi a dire che i Red Hot sono i re del rock, fammi il piacere. Come mettere i Pistols e gli Slayers sullo stesso piano.-
Era venerdì pomeriggio a Hogwarts, il sacro venerdì pomeriggio e gli studenti del settimo anno uscirono dall’aula di Vitius, continuando a battibeccare di musica quando si fermarono insieme a tutti gli altri davanti alla bacheca. C’era un casino bestiale e i due non capirono che stesse succedendo.
Harry cercò di vedere qualcosa ma c’erano così tante teste che era impossibile leggere una lettera.
- Oh, ragazzi!-
I due si voltarono e videro il loro gruppo poco lontano. Lo raggiunsero e già solo vedendo Blaise sbellicarsi capirono che il comitato studentesco, anche chiamato il Gruppo degli Appestati, ne aveva combinata un’altra.
- Che ha fatto Kristine questa volta?- chiese la Grifoncina, stordita dal chiasso.
- L’ennesima cazzata.- sibilò Draco Malfoy, appoggiato a una colonna poco più in là.
- Cioè?-
Kristine Mayers era una dei Capo Scuola di Tassorosso e anche il vice capo del comitato studentesco, associazione che da sette anni il terzetto di Grifondoro evitava come la peste: per Harry infatti quelli erano solo un branco di ritardati pettegoli e Ron aveva dovuto ricredersi su di loro dopo una penosa serata con la Mayers a parlare di saponette per i bagni.
Comunque questa volta ne avevano inventata un’altra.
- Asta del vestito migliore. I ragazzi potranno fare delle offerte e prenotarsi la ragazza per un quarto d’ora. Alla fine della serata lei dovrà consegnare il vestito.- celiò Blaise con la mano sulla bocca.
Ci fu un attimo di sconforto in cui Harry credette di essere finito in un universo parallelo e Draco, a modo suo, era anche partecipe a quell’esasperazione generale se non fosse stato troppo impegnato a guardare le gambe di Hermione che da parte sua si stava incazzando parecchio. Ci mancava solo regalare il suo vestito al primo venuto dopo che l’aveva pagato un occhio di drago!
- Stronzate…- borbottò Ron guardando verso il picchetto d’iscrizione – Eppure dovreste vedere quanti nomi. Ci sono passato davanti e ho visto una lista di sette pagine!-
- Hogwarts è frequentato da deficienti.- ringhiò Nott poco più in là – Che cazzo me ne farei di un vestito da donna?-
- Già, ci programmassero la scopata sarebbe meglio.- ironizzò a bassa voce Finnigan, prendendosi un calcio dalla Grifoncina che però sbiancò quando il destino le fece capire che razza di dementi di amiche frequentava.
Calì e Lavanda le arrivarono addosso in quel momento, tutte sorridenti.
- Oddio…- pensò senza accorgersene.
- Hermy…- cinguettò Calì con un sorriso dall’orecchio all’altro – Sai, noi ci siamo iscritte.-
- Buon per voi.- disse fra i denti, sentendo puzza di bruciato.
- Si ma sai…per non stare sole…- incominciò Lavanda, - abbiamo iscritto anche te!-
Blaise ed Harry che le stavano dietro fecero in tempo a tenerla su con una piccola spintarella, esattamente quando Malfoy cominciò a sentirsi male. Lui sfortunatamente aveva dietro solo Dean che lo lasciò andare per terra senza fare una piega. Nel minuti che seguirono più che altro dovettero stare attenti che la Granger non uccidesse a suon di Schiantesimi la Patil e la Brown e all’ora di Raimond aveva ancora un diavolo per capello, specialmente perché la mezz’ora passata con la Mayers a chiederle di toglierla dalla lista era stato inutile.
- Cazzo ma allungale dei soldi.- borbottò Draco trafficando con la radio d’epoca che Raimond aveva dato loro come esercizio – Già ci vai con quel porco, adesso devi pure mollare il vestito al primo che capita…-
- Non mi sembra il caso di distribuire bustarelle adesso.-
- Quella potrebbe fare il magnaccia, dammi retta!- borbottò Ron alle loro spalle, facendo un disastro dietro l’altro col volume – Comunque ci mettiamo d’accordo e ti compriamo noi.-
- Dipende!- frecciò Zabini divertito – Herm, se ti compro io t’arrabbi?-
- E se comprassi un fucile e ti sparassi in mezzo agli occhi ti arrabbieresti?- replicò Draco velenoso.
- Oh, insomma vedremo di arrangiarci.- l’assicurò Potter tranquillo – Non so quanto mi verrai a costare ma domani sera non ti lascio nelle mani di nessuno, tranquilla.-
- Sarà meglio perché dopo tutti i favori che ti ho fatto puoi almeno salvare me e il mio vestito!-
- Oh, dai…- la blandì Lavanda – Herm sarà divertente!-
- Si, una favola!- ironizzò la Granger – Stare sul palco in vendita come un uovo di pasqua!-
E per il resto della mattinata continuò ad essere di pessimo umore, sia con i compagni Grifondoro che con i Serpeverde che se la ghignavano. Maltrattò perfino Mirtilla quando lei e Draco andarono in bagno a fare la pozione.
Dopo che il fantasma si fu tuffato nella tazza come suo solito, Malfoy azzardò a sedersi accanto a lei.
La sue espressione incazzosa lo fece desistere dal parlare, così tirò fuori il pacchetto di sigarette.
Se ne accese una…poi la guardò e le passò quella già accesa.
La Granger l’osservò per un secondo, pronta con le sue tiritere sulla salute ma poi la prese senza fare storie.
Dette un paio di tiri, fissando stizzita la loro pozione bollire nel pentolone…e dopo un attimo abbassò il capo, sospirando. – E’ chiedere troppo passare una serata tranquilla…a divertirsi?-
- In questo posto direi di si.- le disse, ciccando a terra.
- Io volevo solo ballare un po’…- ammise, malinconica.
- West sa ballare?- frecciò sarcastico.
- Si, credo di si…- Hermione si girò a guardarlo – E tu sai ballare?-
Il biondo si lasciò scappare un gemito divertito – Ci mancherebbe altro.-
- E la tua ragazza sa farlo?-
- Non è la mia ragazza.-
- Chi è che ti accompagna?-
- Potter e Blaise hanno dato il via alla tradizione della cacciatrice. La Caige l’ha chiesto a Blaise una settimana fa, così tre giorni fa agli allenamenti me l’ha chiesto anche la Adamason.-
- E’ del quinto anno? Quella coi capelli neri mossi?-
- Si, quella.-
Hermione tacque, tornando a fissare il vuoto. Fece per portarsi di nuovo alla bocca la sigaretta ma Draco le bloccò la mano a mezz’aria, poi si piegò su di lei, sfiorandole velocemente le labbra. Bastò quel leggero contatto per mandare all’aria l’intero pomeriggio per l’ennesima volta. La pozione bollì troppo e divenne una zuppa pastosa inutile mentre quei due trascorsero le ore a baciarsi, seduti a terra, occhi negli occhi.
Si accorsero di aver perso la lezione di babbanologia ma nessuno dei due se ne dispiacque eccessivamente.
Per Draco sentire Hermione fare quasi le fusa bastava. Più baciava quelle meravigliose labbra, poi ne voleva e se ne accorgeva quando sentiva prepotente il desiderio di toccarla.
Poteva dire di conoscere la sua pelle serica e liscia, la curva del seno, dei fianchi…
Le mise la mano dietro alla nuca, giocando con la sua lingua come in una lotta al più testardo.
A un certo punto Hermione però si staccò.
- Che c’è?- bofonchiò pigro, cercando di riacciuffarla ma lei lo tenne un attimo a distanza, ridacchiando. Si levò la catena con la Giratempo dal collo ma Draco vide un’altra cosa appesa. Il suo anello d’argento col serpente attorcigliato.
- Ce l’avevi tu?- allibì – Credevo di averlo perso.-
- L’ho trovato sul tappeto. Perché te lo eri tolto?-
Malfoy si strinse nelle spalle, fissando quell’anello d’argento…gliel’aveva regalato sua madre.
- Se ti piace tienitelo.- le disse indifferente.
Hermione un sopracciglio – Cosa? Perché non lo vuoi più? E’ così bello…-
- Te lo regalo.- ridisse – Io non lo voglio.-
La Grifoncina stavolta rimase in silenzio. Scrutò appena il profilo un po’ indurito del biondino, così decise di lasciar perdere e si rimise la catena dentro la camicia sbottonata. In fondo le piaceva avere qualcosa di lui.
All’ora di cena decisero che potevano anche separarsi per prendere aria.
Hermione si rinfilò la maglioncino sotto al mantello mentre Malferret osservava scuotendo il capo quella benedetta pozione. La gettò via mentre Mirtilla tornava a piagnucolare, spaccando i timpani a entrambi.
Dirigendosi insieme alla Sala Grande capirono però che c’era un problema.
Dovevano imparare a gestire meglio il loro tempo…o a coppia non sarebbero più andati avanti molto, specialmente a compiti e ricerche. Era un bel casino!
Si accorsero tardi che stavano entrando affiancati ma anche lì il macello era già fatto.
Qualcuno dei primi banchi li fissò stranito, matricole specialmente, ma Draco fece presto a farli tornare a mangiare. Semplice occhiata al veleno e tutti i nanerottoli tornarono a farsi i fatti loro…
Si diressero alle loro tavolate e la cena fu piuttosto tranquilla…
La classica quiete prima della tempesta…
Stavano a finirsi il dolce quando un leggero colpo del cucchiaio da parte della Mcgranitt sul calice richiamò l’attenzione di tutti. A quante pare voleva dire qualcosa…almeno, non la prof ma quella deficiente di Kristine Mayers.
Mezza scuola trattenne dal lanciarle addosso oggetti contundenti ma la sua vocetta odiosa era rimasta uguale da quando aveva solo undici anni. Mise piede davanti al tavolo dei professori con alcuni appunti in mano.
- Salve a tutti studenti e compagni!- cinguettò, assordando qualcuno. Mosse i lunghi capelli rossicci e la sua faccia un tonda parve una luna piena sotto la luce delle finestre – Come sapete sono Capo Scuola della casa Tassorosso e vice presidente del comitato studentesco. Vista l’incapacità attuale di Robert Carlton di adempiere ai suoi doveri, mi ha nominata sua portavoce. Come sapete domani c’è la festa di primavera e sotto richiesta del consiglio è stata organizzata l’asta dei vestiti migliori. Come sapete avrete a disposizione con la ragazza in questione un quarto d’ora per un ballo lento ma è stata portata alla mia attenzione un’altra richiesta.-
Dal fondo della sala qualcuno di Corvonero, disse, neanche tanto a voce bassa, che probabilmente le avevano chiesto di andare a schiantarsi contro il pPlatano Picchiatore ma Kristine si limitò ad arrossire, furibonda. Fece finta di nulla, anche delle risate che partivano da Serpeverde, così continuò.
- Visto che mi è stato fatto notare che alcune delle partecipanti…sarebbero…come dire, subissate di richieste all’asta, oggi pomeriggio in via del tutto speciale è stato fatto un sondaggio e tre ragazze sono state messe al podio. La prima classificata ha messo in palio un suo bacio.-
- Ma chi è quest’idiota?- sibilò Hermione cominciando ad averne basta.
- Di certo una demente.- rognò Harry al suo fianco – Farsi baciare in cambio di pochi soldi…-
Kristine infatti stava dicendo che era per una buona causa. Il bacio sarebbe stato pagato dai concorrenti dell’asta a favore degli elfi domestici. In effetti la causa non era malvagia ma…
- Comunque al podio ci sono tre ragazze!- continuò la Mayers sempre più sclerata – Il consiglio mi ha chiesto di rendere pubblico il trio, per dare in modo a voi di fare le vostre offerte.-
- Sta cominciando a crescermi la barba…- sibilò Blaise seccato.
- Quella si che potrebbe venire uccisa…- frecciò Nott – Ehi Lavinia, fallo a lei il maleficio.-
- Finiscila Theodor, non fa ridere!- sbottò la Leptis seduta davanti a lui.
- Dunque! Terza classificata….Corvonero, settimo anno…-
Improvvisamente chissà perché il tavolo di Salazar cominciò a tremare…Corvonero…i classici raccomandati!
- Miria Meredit!-
E infatti. Quella cretina della ex di Dalton saltò sulla panca, improvvisando quasi uno strip.
- Mioddiooo…- si schifò Draco, lasciandosi andare con la testa sul tavolo.
- Seconda classificata… Grifondoro, quarto anno… Elettra Baley!-
La povera biondina si stava bevendo il suo caffè corretto e sputò tutto fuori. Ginny dovette darle un paio di pacche sulle spalle mentre tutta la tavola la fissava sconvolta. Ma la più sconvolta fu la cacciatrice che non si era mai sognata d’iscriversi! Le furono fatti un sacco di applausi e anche Harry, che si era unito contento per abbracciarla, fu stupitissimo nel vederla arrossire! Elettra che arrossiva? Proprio lei?
Ma al primo posto…salì un vulcano in eruzione.
- Bene,- Kristine pareva eccitatissima – abbiamo la prima classificata. La ragazza per cui tutti pagherebbero per avere un suo bacio. È stata così gentile da offrirsi per la gara dell’abito ma noi abbiamo pensato di "sfruttare" la sua preziosa presenza solo per l’asta. Hogwarts, settimo anno…Grifondoro!-
E a quella frase qualcuno, sinceramente, cominciò davvero a sentirsi male…
- HERMIONE GRANGER!-
Panico.
La Grifoncina fu assaltata da urla, ovazioni e applausi mentre il sangue probabilmente le defluiva dal viso. Ma lei non aveva mai accettato di fare una cosa simile! E lo strillò in faccia a quella deficiente della Mayers in mezzo al corridoio quando la cena fu finita, ma quella fece orecchie da mercante, sbattendole sotto il naso le regole della gara dell’abito.
C’era scritto… "Si concede la propria presenza per qualsiasi altra iniziativa" in minuscolo e quasi invisibile a fondo pagina. Prima che Hermione la facesse del tutto a pezzettini, Harry e Blaise la portarono via. Fu Ron a pregare Kristine, su cui aveva un certo ascendente, fino alle undici ma non riuscì a convincerla. Fu irremovibile.
Stavano in giardino a far fumare qualcosa di Zabini a Hermione, tanto per calmarla, quando arrivò anche Draco.
Aveva un diavolo per capello, si notava benissimo.
Fissò Lucas che stava con loro con palese astio e pure Potter si prese le sue ma Harry lo ignorò, sapendo fin troppo bene che ora l’orgoglio di Malfoy si stava riprendendo da una batosta.
- Insomma, possibile che non si possa fare una sega?- abbaiò Seamus – Certo che voi due siete davvero sceme!- disse alla Brown e a Calì – Come si fa a iscrivere Hermione a cose del genere mi piacerebbe saperlo!-
- Senti, l’hanno scelta i ragazzi, mica io!- disse Lavanda arrabbiata – E poi è per una buona causa!-
Accanto alla Granger c’era seduta anche Elettra. Di pessimo umore anche la biondina, ringhiava sommessamente vendetta per le sue stesse stupide compagne che l’avevano fregata.
- Voglio vendetta.- soffiò Hermione quando le levarono dagli artigli il narghilè.
- Facciamo una bella retata alla Mayers.- propose Harry.
- Si, così ci espellono tutti!- borbottò Ron.
- Ma proprio voi parlate?- Malferret ora fissava il trio con aria sarcastica – Voi tre che sapete scappare da qua anche con Silente che vi spia con la palla di vetro? Avanti, non ditemi che non sapreste ideare qualcosa!-
- Non è quello..- disse Harry dando un tiro a una sigaretta. In effetti era un bel problema…però, cazzo se faceva ridere!
E quando attaccò lui, gli altri gli andarono dietro. Prima furono solo risatina a fondo gola, poi furono vere e proprie ghignate da osteria. Perfino Tristan che passava di lì per andare a fare la ronda attaccò a ghignare sguaiatamente, tanto che la Grifoncina lo mandò a quel paese ma quando anche Draco nascose la faccia per ridere almeno un pochino, non resistette più. Li piantò tutti in asso e se ne andò imbestialita, seguita da Elettra.
Peccato che quei dementi continuassero a ridere, da perfetti bastardi…
E il giorno dopo ancora si sentiva qualche singulto.

A sera fatta tutta Hogwarts era una festa di colori. La Sprite aveva dato il suo tocco personale con numerosissime ghirlande di fiori e i fantasmi parevano di ottimo umore. Tranne Pix che continuava a importunare tutti.
Silente e la Mcgranitt furono i primi ad arrivare nella grande sala addobbata dal comitato degli studenti dove Kristine stava correndo da una parte all’altra, vestita davvero come una meringa verdognola, insieme a tutta la sua truppa.
Poco a poco la grandissima sala iniziò a riempirsi.
- Festa riuscita direi.- bofonchiò Raimond arrivando a controllare.
- Si, se Potter non inizia coi suoi scherzi…- sibilò Piton arrivando alle sue spalle.
- Oh, non temere Severus.- rise Silente – Sono sicuro che questa sera il signor Potter abbia altro a cui pensare.-
Nello stesso istante arrivò anche Tristan e la sua espressione non era delle migliori. Arrivò solo, quindi la Mcgranitt ne dedusse che non fosse riuscito a staccare Lucilla dalla sua stanza.
- Quella ragazza dovrebbe prendere un po’ d’aria.- disse, rivolta al preside.
- Oh, Lucilla sa quello che fa...- la blandì il vecchio – e sono sicuro che ci stupirà anche stasera.-
La festa entrò nel vivo verso le nove. Corvonero e Tassorosso erano arrivati da poco quando anche Serpeverde si fece vedere con la sua solita supponenza, come se la casa facesse un favore a tutti farsi vedere.
Blaise e Calista facevano una gran bella coppia, esattamente come Sarah Adamason, abbigliata in un provocante vestitino color vinaccia, abbracciata a Draco Malfoy che si era presentato solo per un motivo.
Spaccare la faccia a chi avrebbe provato a baciare la Granger. E se ne sbatteva le palle se quello non rientrava nella scommessa o nel loro incasina rapporto. Lei era sua per il momento, punto.
Finché andava a letto con lui non doveva andarci con nessun altro.
Neanche un bacio. Niente.
Si svaccò subito sul suo divano personale e vide arrivare i primi da Grifondoro.
E quando San Potter fece il suo ingresso a braccetto con una bellezza bionda dovette ammettere la verità.
Elettra Baley quella sera era davvero una favola.
Anche se aveva quattordici anni soltanto era incantevole. Coi capelli biondo grano per una volta lasciati sciolti sulle spalle, un vestito senza spalline sui toni dell’azzurro come i suoi occhi e un sorriso un po’ timido sulla bocca a cuore.
- Sti’ cazzi…- fischiò Nott – Figa la cacciatrice di Potter!-
- E’ minorenne.- sibilò Draco ingollando un bicchiere di analcolico alla frutta che lo schifò oltre ogni dire.
- E allora? Fosse in palio il suo di bacio ci penserei…-
Ma Theodor tacque all’improvvisamente e Draco seguì il suo sguardo in linea d’aria, per morire a sua volta…sul corpo che desiderava ogni secondo di più, fasciato in un abito dorato dalla scollatura a larga, lungo fino ai piedi.
Hermione Granger entrò nella sala sotto l’applauso di tutti, accompagnata da un ammiratissimo Lucas West.
Perfino Blaise per una volta si mise a sbavare e questo la diceva tutta…
- Vacca miseria…- sussurrò Zabini, dando una pacca sulla spalla del biondo – Chiudi la bocca, sembri un pesce.-
Malfoy lo mandò al diavolo, riattaccandosi subito agli analcolici peccato che non servisse a niente.
Non faceva altro che vederla ballare, ridere con tutti e seguiva la linea della catena della Giratempo nella sua scollatura, immaginandoci dentro anche il suo anello. Ormai era al limite della pazienza.
Si fece così stordire dalle chiacchiere delle sue cacciatrici e del suo portiere.
Intanto Harry ridacchiava in compagnia di Ron e company, tenendosi ben stretta Elettra che aveva ripreso il suo consueto buon umore. Era carina da mangiarsela e quando ballava poi era leggerissima.
Com’era fatta per volare e stare sulla scopa, era bravissima anche a ballare le danze più difficili.
- Dì ma chi ti ha insegnato?- le chiese, riprendendo fiato quando raggiunsero il gruppo.
La biondina, un po’ rossa per lo sforzo, sorrise a alzò le spalle.
- Mia sorella maggiore Isabella. Lei ha dodici anni più di me.-
- Ma va? Hai una sorella maggiore?- celiò Ron – Non lo sapevo…e vivi con lei?-
- Si, da quando mia madre è morta tre anni fa, papà si è risposato e la sua nuova moglie non ci vuole a casa.-
Era strabiliante come fosse tranquilla, pensò il bambino sopravvissuto. Era una cosa incredibile: era sempre allegra, sembrava sempre felice. La ricondusse a ballare ma ogni tanto insieme buttavano un’occhiata a Hermione e Lucas.
- Com’è nervoso…- disse Elettra, appoggiata alla spalla di Harry.
- Si, in effetti pare che lei lo metta in imbarazzo.-
- No, dev’essere la faccenda del bacio a innervosirlo.-
Un altro nervoso come un cane affamato era Tristan che vagava come un tigre in gabbia.
- Ma che hai?- gli chiese Draco, fermandolo mentre girovagava.
- Sono girato male.-
- Quello si vede Mc. Perché?-
- E Lucilla?- chiese Blaise angelicamente – Volevo tanto vederla in vestito da sera!-
Domanda sbagliata. Il loro prof emise un ringhio corposo, cominciando a maledire tutto e tutti. Si svaccò accanto a Malferret e cominciò a imprecare dietro al mondo e a quella testarda di mezzo demone che piuttosto che accompagnarlo e smetterla di fare l’asociale si era Smaterializzata e piantato in asso nel bel mezzo di una discussione vivacissima.
Era di marmo, inutile parlare con lei.
Rimase a bollire coi suoi Serpeverde fino a quando non batterono le dieci e mezza.
Fu allora che Silente, andato fuori a prendersi una boccata d’aria e a fumarsi la pipa in santa pace, vide qualcosa che non si vedeva tutti i giorni. Ancora prima venne attirato da un leggero ticchettio e rimase basito, di fronte a quella visione. Poi sorrise, facendo un galante inchino.
- Lucilla, mia cara…che intenzioni hai verso questo povero vecchio?-
La Lancaster si lasciò sfuggire un ghigno leggero, abbassando il capo in saluto.
Si sentiva ridicola ma in fondo…perché non accontentare qualcuno e poi farlo tacere per sempre?
Si avvicinò a Silente, frusciando nell’abito bianco che nessuno aveva mai visto. Di seta, con un profondo scollo in mezzo al seno, le si allacciava al collo. I capelli sciolti, gli occhi appena truccati.
Silente si fece prendere sotto braccio, conducendola verso la sala.
- Allora, cosa ti ha fatto cambiare idea?-
- L’idea che Mckay possa tenermi il muso per un mese, ecco cosa.- rispose – E poi stasera dobbiamo partire per Lancaster Manor. Non ho voglia di passare le vacanze a litigare con lui. Meglio dargli un contentino.-
Quando varcarono la soglia ci fu un attimo di sbalordimento generale. Si può dire che per un attimo, ed Hermione avrebbe baciato Lucilla in fronte, la faccenda dell’asta fu dimenticata perché tutti, maschi e femmine, erano rimasti a guardare a occhi sgranati la bellezza della mezzo demone.
Inutile dire quando la parte maschile rimase a guardarla. Una vita intera.
Tristan e Draco in particolar modo. Mckay poi sembrava non avesse mai visto una bella donna in vita sua.
Assetato nel deserto. Era l’espressione giusta.
Si mise in piedi, spinto da Blaise e Malfoy, così tornò verso il tavolo dei professori dove si era diretta anche la Lancaster mentre la festa a stento andò avanti.
Harry andò a servirsi da bere e colse l’occasione per dare meglio un’occhiata a Lucilla. Ok, aveva sette anni più di loro ma ne dimostrava venti e poi…cazzo, non la si poteva mettere a confronto con una strega normale.
- Che fai, sbavi Sfregiato?- sibilò Draco apparendogli a fianco.
- Già, anche tu vedo Malferret.- frecciò il moretto, fissandolo di striscio.
Il biondo tacque, mettendosi al suo fianco per osservare in platea a sua volta.
Diavolo…d’ammazzarsi di sesso con una così.
- Secondo te a letto è pericolosa?-
Harry strabuzzò gli occhi – Ma no, almeno…non credo!- tornò a guardarla, annegando nei suoi occhi azzurri.
- Sarà meglio che vada.- borbottò il bambino sopravvissuto – Ci si vede dopo.-
- Contaci Potter.- replicò Draco andando per la sua strada, ovvero a ballare con Sarah che gli stava tenendo il muso perché aveva respinto le sue avance. Che andasse al diavolo, bella situazione in cui ficcarsi! Se faceva casini con la sua cacciatrice anche la squadra sarebbe andata in malora…
E in malora ci stava andando anche il buon senso di Tristan che se ne stava a distanza, sbavava, la spogliava con gli occhi e volendo anche con le mani, se avesse potuto, e beveva per dimenticare.
Chiederle di ballare era fuori discussione. Lo avrebbe ucciso all’istante.
Chiederle di bere anche. Avrebbe pensato che voleva farla ubriacare per poi portarsela a letto.
In effetti non c’era essere al mondo più difficile e sospettoso di Lucilla Lancaster ma ebbe una bella sorpresa quando la vide almeno concedere un ballo a Silente. Aggraziatissima, volteggiò col preside stupendolo non poco.
Non sapeva perché ma credeva che non sapesse ballare…
Tornati al tavolo dei prof, i vecchiardi si misero a parlare della festa riuscita mentre Piton e Lucilla parvero avere qualcosa da confabulare fra loro per qualche minuto, visto che non si staccarono manco per prendere fiato.
Quando smisero di bisbigliare Lucilla si alzò dalla poltrona e si diresse verso l’antro dei Serpeverde. La vide appoggiarsi al divano di Draco e richiamare la sua attenzione. Pareva che il biondino l’avesse presa come un angelo dal cielo. Li seguì per un poco, vedendoli sparire dietro una colonna.
- Hai capito tutto?-
Malfoy annuì – Si, ho tutto pronto, non ti preoccupare.-
- Se i tuoi chiedono dì che sei da Zabini. Mandiamo a casa con lui il sosia di argilla ed è fatta.-
- E Tristan?-
- Ci raggiunge domani sera. Finita la festa passo a prenderti.-
- Ok, grazie.- Draco fece un piccolo sforzo a dirlo, ma poi si sentì meglio. Riuscirono fuori dal nascondiglio e le chiese di restare un po’ fra ex Serpeverde, specialmente perché Blaise era interessatissimo a quella faccenda. Rapidamente gli spiegarono le ultime cose, poi Lucilla si svaccò tranquilla, facendosi comparire il suo bel calice fra le mani.
Inutile dire che Malferret, curioso come un gatto, dopo un attimo di disgusto…dovette ammettere che avrebbe assaggiato. – Ma …è sangue umano?-
- Figurati, non mi farebbe stare meglio.-
- E allora che sangue è?- richiese, osservando quel liquido rosso e denso.
- Meglio che tu non lo sappia.- rise, osservando gli altri ballare e sentendo la presenza di Tristan che si avvicinava anche a metri di distanza. Le si piantò davanti, a braccia incrociate.
- Così non volevi venire eh?- sbuffò.
- Fra ballare mezza nuda per qualche ora e te che mi tieni il muso per mese preferisco ballare.- replicò ironica, portandosi il calice alla labbra – Ti diverti Mc?-
- Abbastanza. Ti ho visto dondolare con Silente.-
- Dondolare?- borbottò Draco seduto accanto alla mezzo demone – Questa mi mancava.-
- Ehi, Malfoy….fammi il favore, vai a farti un giro all’asta che è meglio.-
- Io non mi compro la compagnia, prof.- chiarì il biondino – A me basta schioccare le dita!-
Blaise dietro di loro fece una lunga ghignata – S’è visto da settembre ad adesso come ti basta schioccare le dita! Ma Mc forse non lo sa… lui ed Hermione hanno scommesso…non si sa bene cosa, ma alla fine di giugno chi cede per primo deve andare sul palco, al ballo di fine anno, e sputtanarsi da solo.-
Tristan sbatté gli occhioni, scuotendo il capo – Le donne vanno trattate bene, Draco.-
- Ha parlato.- sibilò Lucilla, fissandolo di striscio – Il Flagello… colui che tutte si sbatteva…-
- Tutte tranne una.- replicò l’Auror velenoso, peccato che la mora l’avesse mandato al diavolo con un’occhiataccia.
- Eccola che arriva…- avvisò Nott, battendo una mano sulla spalla a Malferret – Gente, la Mayers!-
Tutta la scuola ebbe modo di mugugnare quando Kristine salì a parlare dal pulpito del preside, come una gigantesca meringa verde. Cominciò a rincoglionire tutti, tanto che dopo una tirata di mezz’ora qualcuno riuscì a buttarla giù dalla postazione e fu Susan Bones a far partire l’asta. Vennero messe in palio un fracco di matricole, alcune amiche di Ginny che facevano il sesto anno, ragazzine in vestiti sconcissimi, altre vestite da suore e anche qualche gay…
Quando fu il turno della Meredit, nel suo vestito blu scuro, Dalton dovette comprarsela per forza o quella gli avrebbe fatto una scenataccia davanti a tutta Hogwarts.
- Io non ci salgo…- mormorò Elettra tutta tesa.
- Oh, ma dai!- rise Marcus con la sua ragazza – Sei così bella stasera! Vero Lucas?-
- Elettra è sempre bella.- disse il portiere, gentile come suo solito.
- Ragazzi, dai…- si lagnò la cacciatrice, arrossendo, fino a quando Harry non le passò un braccio attorno alle spalle, sorridendole di cuore – Oh, non preoccuparti…ti posso assicurare che non dovrai dare a nessuno il vestito!-
- Ma non volevi comprare Hermione?- allibì la biondina – Harry, sul serio…non è necessario…-
- Figurati, ormai sono votata al martirio.- sbottò la Grifoncina seccata – E poi ne hai più bisogno tu, tesoro. Stasera ti mangiano tutti con gli occhi.-
- Già, non possiamo permettere che trattino male la nostra piccoletta!- cinguettò tutta la squadra di quidditch di Grifondoro, coccolandosi la loro stupenda cacciatrice. Quando fu il suo turno comunque la Baley fu costretta a salire. Si vedeva che davvero desiderava sparire sotto terra ma era anche dolce e carina da morire.
Comunque alla fine se la ricomprò Harry sul serio, insieme al diritto di ballare il lento con lei.
A momenti se lo baciò quando scese dal palco, salva per un pelo…quando però toccò a Hermione.
Salì sul palco con la pistola alla testa, imbestialita e di pessimo umore. Non si sforzò neanche di sorridere.
Si limitò a girarsi i pollici ma quando sentì la cifra finale raccolta si sentì morire.
Perfino Mckay e Lucilla strabuzzarono gli occhi. La cifra era spropositata! Pari al valore della Fireblot di Harry!
Alla Granger, quando chiese spiegazioni, le venne solo consegnato il biglietto di chi aveva fatto l’offerta abominevole. Non c’era scritto il nome…ma solo un disegnino minuscolo. Un serpente arrotolato su se stesso.
Sorrise appena, alzando lo sguardo su una persona che stava in fondo alla sala…e ghignava, coi suoi splendidi occhi argentati. Scese, senza dover rendere così il bacio appassionato a nessuno, visto che nessuno si presentava a richiederlo, ma lei non parve delusa nemmeno quando da Serpeverde attaccarono a prenderla in giro.
La festa andò così avanti, fra lenti e gente che si baciava per onorare chissà che patti.
Draco stava su una balaustra, a osservare il giardino e il cielo stellato quando sentì dei passi alle sue spalle.
- Mi piacerebbe sapere chi è quel cafone che paga e non si presenta!- disse Hermione con aria teatrale, arrivandogli dietro alla schiena – Vorrà dire che non avrà il mio bacio!-
- Oh, io voglio più…- ridacchiò perfidamente Malfoy, afferrandola per la vita e schiacciandosela addosso. La baciò di volata, infilandole le dita fra i capelli – Dove sta West?-
- Balla con una sua compagna di classe.- rispose la Grifoncina – Allora? Questo bacio?-
L’accontentò immediatamente, dopo una risata leggera.
Purtroppo però la strega non gli permise di approfondire troppo quel contatto. Si staccò, fissandolo.
- Sai che ci aspetta una settimana intera in una casa da favola?- sussurrò lei.
Draco la guardò stranito – Vieni anche tu da Lucilla?-
Hermione annuì.
- Anche…Potter e Weasley?- si lagnò.
- Ahah.-
- Li avveleno, lo giuro.-
- Se ti lascio uscire dalla camera.- minacciò la Grifoncina dolcemente.
E a Malfoy scoppiò il cuore. Cazzo, era pazzo di lei. Le affondò il viso fra i capelli, abbracciandola stretta per quella vita sottilissima. Altro che uscire…si sarebbe chiuse dentro e l’avrebbe tenuta inchiodata al letto per tutto il tempo.
Staccarsi poi stava diventando una tortura.
- Infiliamoci da qualche parte…- le propose sul collo, con voce capricciosa.
- Ma non si può…- replicò la strega, con tono falsamente severo.
- Chissene frega degli altri.- andò avanti, mordendole un lobo – Dai, non dirmi che non vuoi…-
Tenerlo fermo stava diventando difficile…sempre più difficile ma dovettero farlo per forza quando sentirono delle voci poco lontane. Si separarono di volata e fecero in tempo a svoltare l’angolo per beccarsi Miria che sbraitava al vento contro Dalton. Ci sarebbe stato da ridere se…Malfoy non avesse iniziato di nuovo ad allungare i tentacoli.
Chi allungava in tentacoli insieme a Draco, era Tristan.
I suoi tentacoli però, poveretti, potevano arraffare solo analcolici visto che Lucilla si era appollaiata sul divano e da lì non si scollava. Gli stava a fianco e continuava a sorseggiare sangue, facendo venire i brividi a tutti.
- Stai meglio?- le chiese Mckay, verso mezzanotte quando riuscì a portarla a fare due passi in giardino.
- Sopravvivo.-
L’Auror si accese una sigaretta, passandogliela, poi se ne accese un’altra.
- A casa tua hai qualcosa che possa aiutarti a guarire?-
- Si, riposo e nessun seccatore.- replicò, soffiandogli in faccia il fumo. Lo fece sorridere leggermente e si appoggiò al suo fianco, lungo la scalinata. Stettero un poco in silenzio, alla brezza della sera.
Le venne spontaneo chiederle se aveva freddo, ma si fermò vedendo che tanto stava benissimo. La sua bellissima pelle diafana era di seta come il suo vestito. Era la prima volta che la vedeva vestita di bianco.
- Allora?- la sentì dire, dopo aver finito la sigaretta – Mc…mi hai qua, in vestito da sera, ho ballato… e non mi dici neanche sono stata brava?-
- Vuoi che ti dia una medaglia perché ti sei comportata da persona normale? Spiacente amore.-
- Ok, ok…allora, io porto i ragazzi a casa mia. Ti aspetto per domani sera.-
- Perfetto…spero che il tuo vecchio letto sia abbastanza grande per tutti e due.-
La Lancaster sogghignò pericolosamente – Molto spiritoso, davvero…comunque una richiesta adesso ce l’ho io.-
- E sarebbe?-
- Bhè…- Lucilla indicò il suo vestito – Mi hai fatta mettere in ghingheri, quindi ora puoi anche farmi ballare no?-
Tristan le sorrise, abbassando il capo. Dio…
Un attimo dopo aveva la mano tiepida di Lucilla nella sua, l’altra sul suo fianco sottile e il viso della mora sulla sua spalla. Era una strana sensazione ballare con lei…le sembrava di stringere qualcosa che presto sarebbe scomparso. E questo lo faceva stare male ma averli lì accanto, dopo tutto il tempo passato a desiderarlo, lo fece sentire felice come da tanto tempo non era. La strinse più forte, abbassando la bocca sul suo collo.
Lucilla non disse nulla. Si limitò a sollevare lo sguardo su di lui, dopo che l’ebbe baciata dolcemente.
Avrebbe mentito a se stessa se non avesse ammesso di aver provato un brivido ma quando i suoi occhi azzurri fissarono Tristan niente di questo venne trapelato. Come ormai impediva anche al suo cuore di ammettere il suo desiderio.
Aveva imparato a sue spese che la brama è qualcosa di più malvagio di quanto il cuore umano pensi.
Voldemort l’aveva bramata e l’aveva avuta, anche con la forza.
Il desiderio era ciò di quanto più incontenibile lei avesse mai conosciuto sulla sua pelle. Cercava di scacciarlo, cercava di non dargli ascolto. Cercava di dormire, dimenticare. Ma quando lui era vicino la fiamma divampava e la bruciava. E lei non voleva più ferirsi. Una volta le era bastata.
All’improvviso si fece rigida. L’incanto del ballo era finito.
Tristan lo capì ma non la lasciò immediatamente.
Continuò a guardarla e oltre al suo desiderio venne a galla anche qualcos’altro.
- A volte mi osservo come se da un momento all’altro ti aspettassi da me un attacco.- le disse, tenendole stretta la mano.
- E’ così infatti.- rispose fredda.
- Hai paura di me?-
- Di quello che potrei e potresti farmi.- Lucilla si fece indietro, la luce della notte la illuminò leggermente – Ho già permesso al fuoco di consumarmi una volta. Non permetterò anche a te di farmi a pezzi.-
L’Auror serrò le mascelle – Dimmi di tutto, insultami, picchiami…ma non paragonarmi a lui!- sibilò ferito.
- Non è questione di paragone. E’ questione di fatti.-
- Quali fatti?- sbottò esasperato – Che ti voglio? Si, è vero! Ma sai benissimo che non ti farei mai…-
Lei lo bloccò, levando una mano con stizza – Non m’interessa cosa pensi! Forse ora non vuoi ma se torni indietro con la memoria mi hai già augurato di morire una volta! Mi hai odiata e probabilmente mi odi ancora! Io ne ho abbastanza! Non voglio più essere fatta a pezzi dal desiderio di un uomo. Che sia tu o Voldemort non fa la differenza! Ho vissuto all’inferno abbastanza da sapere di non volere il paradiso, ma non voglio più neanche rimettere piede fra le fiamme e tu sai di cosa parlo!- poi si calmò, scuotendo il capo, quasi addolorata.
Per la prima volta Tristan la fissò negli occhi e vi vide del rammarico.
- Mi spiace…- Lucilla deglutì – Mi spiace davvero. Forse tu sei…l’unico. L’unico per me. Ma io non ti voglio più. Non voglio più niente.-
- E quello che provo io per te non conta?- replicò lui, addolorato.
- Tu sei mortale, io mezza demone. Forse non avrò mai fine.- La Lancaster sorrise e lui poté giurare di aver visto un bagliore simile alle lacrime nascoste sotto le palpebre semi chiuse – Tu sei un purosangue, io mezzosangue. Tu hai un’anima, io sono vuota…-
- No, questo non è vero! Ora non staresti soffrendo se non avessi un’anima!-
- E’ solo un’illusione Mc!- gridò esasperata – Non lo capisci? La bambina che ti ha spinto a seguirla a Serpeverde è morta! E’ morta quando Voldemort l’ha fatta a pezzi, quando ha visto sua madre ammazzare suo padre perché l’amava troppo per ucciderla! È morta quando sua sorella l’ha fatta impazzire! Io non respiro! Il mio cuore non batte e dannazione devi smetterla di vedere in me solo quello che vuoi tu!- una lacrima le rigò la guancia appena rosea, finì lungo il collo e scivolò a terra. Lucilla fece un altro passo per allontanarsi…sollevò un lembo dell’abito, pulendosi il viso col dorso della mano e gli dette le spalle, decisa ad andarsene.
- Io ti amo.- Tristan rimase fermo, del tutto incurante delle sue parole – Ti amo e puoi dirmi quello che ti pare. Sono tutte bugie. Tu sei mezza demone, l’anima ce l’hai altrimenti ora non staresti piangendo, lo vedo da come ti tremano le spalle…- sorrise appena, malinconico – Ti conosco Luci…ti conosco troppo bene. E so un’altra cosa. Anche tu mi ami.-
Lei si girò con gli occhi sgranati ma non riuscì a ribattere.
- Giuro che un giorno ti avrò.- le sussurrò avvicinandosi – Dovessi aspettare altri otto, venti, cent’anni.-
Quindi si chinò e unì le loro labbra in un unico bacio, agognato da troppo tempo.
 
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