Capitolo 23°

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Galya
view post Posted on 4/2/2009, 20:47




Hogwarts riaprì le porte lunedì mattina di una bellissima giornata d'aprile.
I fiori erano tutti in boccio e il platano picchiatore aveva fatto secchi solo dieci uccellini, per il momento...
Gli studenti erano tornati tutti di buon umore che però era andato in calando quando si erano accorti dei Dissennatori che dopo tanto tempo si erano rimessi a pattugliare la bella valle di Hogwarts. Ma le sorprese non erano finite.
Quella sera stessa, a cena, Silente salì al pulpito e si vedeva bene quanto gli girassero le palle, visto il suo odio per i Dissennatori e gli scassa calderoni in generale.
- Ben tornati, ben tornati.- disse, l'espressione vagamente irritata - Naturalmente potrei stare qua a dirvi quanto sono contento che abbiate passato bene le vacanze se non fosse che il Ministero, presi in considerazione gli ultimi avvenimenti accaduti ai danni della popolazione babbana e dei maghi, ha deciso di mandare qua nuovamente i Dissennatori di Azkaban, per assicurare alla scuola tutta la protezione necessaria.- e finì quella frase in un calando ironico che fece sorridere più di un professore - Inoltre,- proseguì indicando il fondo della grande sala e tutti i ragazzi si voltarono - per rendere questa scuola un luogo ancora più pericoloso per eventuali nemici, il Ministero della Magia ci ha inviato i Cacciatori di Demoni. Date loro un caloroso benvenuto!-
Una decina di uomini dai trent'anni in su fece un rispettoso inchino. Avevano tutti un'aria spartana ma nonostante questo i sorrisi di alcuni di loro erano molto incoraggianti.
Silente sorrise benevolo a sua volta - Come ben sapete i Cacciatori fanno parte dei reparti speciali degli Auror del Ministero nei rapporti con gli homina nocturna e come altrettanto è stato già specificato dal comitato studentesco nell'ultima riunione del mese scorso, chi di voi avesse lontane o vicini contatti con gli esseri d'ombra non ha nulla da temere. I Cacciatori staranno discretamente alle vostre spalle, quasi non li vedrete per tutta la vostra giornata e le nostre quotidiane lezioni non subiranno alcun disagio. Ora...cedo la parola al professor Mckay, Auror di quinto livello che di certo saprà tranquillizzarvi e rispondere a ogni vostra domanda.-
Seguì un applauso e Tristan, un po' in imbarazzo, salì al posto del vecchio mago.
- Bhè...- disse - Dunque ragazzi, visti gli anni precedenti credo che sappiate come comportarvi coi Dissennatori a meno che non vogliate un bacio appassionato da quei re della passerella...-
Gli studenti ridacchiarono e l'Auror proseguì - Per quanto riguarda i Cacciatori...- ghignò, riconoscendoli tutti come suoi vecchi amici -...non sono particolarmente amichevoli ma non hanno l'abitudine di sbaciucchiare gli ignari dietro l'angolo, quindi potrete stare tranquilli. Loro sono qua solo per evitare altri attacchi esterni, non per dare fastidio agli studenti, questo ricordatelo sempre. Come il preside Silente ha fatto notare, gli avvenimenti degli ultimi mesi ci hanno portato a credere che...nuovamente Hogwarts possa essere bersaglio di oscure mire. Ora...- alzò lo sguardo, specialmente su Harry - Io voglio essere estremamente franco con voi. Sono stato scelto per parlare visto che sono il più giovane fra i vostri professori e quello che da meno tempo ha lasciato quei banchi dove ora state seduti voi e...posso assicurarvi che faremo tutto il possibile perché non accadano mai più gl'incidenti degli anni passati che tra l'altro sono stati affrontati da una manciata di alcuni di voi con un coraggio e una forza eccezionali. A nome di tutto il consiglio dei professori posso dire senza incertezza alcuna che siamo fieri di voi...- Tristan sentì gli allievi trattenere il fiato - Di tutti voi. Un encomio speciale abbiamo deciso di renderlo però alle classi del settimo anno. Quando voi siete entrati in questo luogo...sette anni fa, forse non credevate che avreste affrontato simili situazioni...ma l'avete fatto...e nel bene e nel male siete ancora tutti qui. Siatene fieri ragazzi.-
Dopo un attimo di religioso silenzio dal tavolo del Grifondoro partì un applauso scrosciante che fece tremare anche il pavimento. A poco a poco tutti quanti li copiarono, perfino a Serpeverde.
Quando, dopo molto tempo, ritornò un po' di calma, Tristan riprese la parola.
- In accordo con gli altri professori ho ritenuto opportuno riaprire il Circolo dei Duellanti solo ed esclusivamente per le case del settimo anno. Io ne sarò il Direttore ma come ha chiesto il presidente del Comitato Studentesco affiderò a un membro interno di una delle vostre case il ruolo di Capo Club. Ogni giorno dovrete presentarvi lì per almeno due ore. So che vi chiediamo molto... ma ne va della vostra sicurezza. Ci saranno gare e duelli e come il consiglio del professori mi ha chiesto, ricordo la massima serietà. Mi è anche stato chiesto di non fare nomi...- ma Tristan se ne infischiò - Ok, facciamo solo cognomi: il signor Potter e il signor Malfoy sono gentilmente pregati di non utilizzare queste ore di lezione per staccarsi gli arti, cavarsi gli occhi, massacrare e o uccidere involontariamente altri compagni, con o senza il supporto della magia. Spero di essere stato sufficiente chiaro.-
I due in questione fecero finta di nulla, ma si fissarono con un ghigno perfido sulla faccia mentre tutta Hogwarts scoppiava in un boato di risate divertite a cui si unì anche qualche professore, più bonariamente.
- Per finire ho le ultime notizie dei miei compagni Auror.- aggiunse, un pelo scocciato - I tre Cacciatori rimasti della mia squadra che sono stati fino ad oggi al Ministero ad aspettare ordini, ci raggiungeranno domani in tarda serata e speriamo in questo modo che la sicurezza alla scuola sarà del tutto assicurata. Ora... come il Ministro Caramell mi ha chiesto tramite lettera, devo avvisarvi mio malgrado che uno dei Cacciatori è estremamente pericoloso. Jess Mckay ha l'abitudine di mangiare bambini, quindi stategli lontano...- e mentre i professori lo linciavano con gli occhi, Tristan dette via alle domande dei ragazzi. La prima fu naturalmente la Mayers, Capo Scuola di Tassorosso.
- Dimmi Kristine.-
- Ecco io volevo sapere...- disse, mettendosi in piedi -..quale sarà il programma al Circolo dei Duellanti.-
- Un programma intensivo di quello che io ho proposto a voi classi del settimo anno.- spiegò tranquillo l'Auror - Naturalmente non potrò mettervi davanti a demoni e vampiri per i primi tempi ma con l'allenamento fra voi si vedrà.-
- Grazie!- cinguettò, riprendendo posto.
- Qualcun altro?-
Si mise in piedi Dalton, che di solito era uno che si faceva gli affari suoi, a differenza di Terry Steeval, Michael Corner e quell'altro squilibrato di Anthony Goldstein e fece forse la domanda più schietta e chiara di tutto quel colloquio - Vorrei sapere chi credete ci sia dietro gli attacchi dei mesi scorsi.-
- Già, tutti vorremmo saperlo!- urlò qualcuno da Tassorosso, seguendolo con coraggio.
Tristan sospirò. Voltò lo sguardo verso Silente, che annuì appena, poi tornò dai ragazzi.
- Voldemort.- disse, lapidario.
Naturalmente accadde. Di scatenò il putiferio.
- Cosa?? Ma è assurdo! Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato è morto!-
- E' ridicolo! Non è possibile!-
- Come fate ad esserne sicuri??- urlavano le matricole terrorizzate
- E' per i segni?- saltò su la Mayers - O si tratta di Harry Potter?-
- Ragazzi, ragazzi!- Tristan riuscì faticosamente a zittirli. Ora lo guardavano davvero sconvolti e intimoriti - Ragazzi, calmatevi e lasciatemi il tempo di spiegare. Come ben sapete qua è sempre stato tabù...ma per alcuni di voi so che non lo è. Alcuni di voi, e tutti ne siete consapevoli, gli anni passati sono stati coinvolti in ogni sorta di fatto strano e sinistro accaduto a scuola. E grazie a questa manciata di persone gli altri sono rimasti al sicuro. Io non voglio entrare nel merito ma queste persone tutt'oggi si stanno occupando della questione.-
- E voi professori lo trovate giusto?- chiese Miria Meredit.
- Personalmente?- Tristan ghignò - Personalmente ritengo immorale e deprecabile aver lasciato questi ragazzi in pericolo per ben sette anni ma il Ministero preferisce chiudere gli occhi davanti a chi va a battere alla sua porta, sventolando il portafoglio e il buon nome di famiglia, Miria.- il suo sguardo si posò sulla tavola dei Serpeverde - Voglio che sappiate che d'ora in avanti la musica cambia. Il settimo anno ha tre mesi davanti, fino al M.A.G.O... e si farà di tutto affinché ci arrivi con tutti presenti, non sono ammessi altri svicoli e quelli che hanno combattuto il nemico in questi anni non saranno più soli. Per quanto riguarda questo nemico...come dall'anno scorso sapete il signor Potter, il signor Weasley, la signorina Granger e l'intera classe del Grifondoro loro affiliata ha contribuito interamente alla distruzione del Lord Oscuro. Ma anche da morto c'è chi ancora lo segue.-
- Quindi da chi ci dobbiamo guardare?- richiese Kristine istericamente.
- Stavolta non farò né nomi, né cognomi.- rispose l'Auror con un'espressione diabolica tanto da far sentire un verme chiunque alla tavola di Salazar - E con questa presa di posizione del consiglio dei professori non vogliamo creare nessuna frattura fra le case ma è necessario che sappiate da chi guardarvi.-
- E che ci dici della tua amica eh?- saltò su Nott - Non che non le sia grato per averci salvato quella notte ma tu stesso hai detto che era la moglie di Tu-Sai-Chi!-
- Già, chi è davvero?- urlò Zacharias Smith da Tassorosso.
- E' pericolosa?- gridarono da Corvonero.
Ma stavolta fu Silente a rispondere. Si era messo di nuovo a fianco dell'Auror e zittì gli animi.
Prese fiato, poi intrecciò le dita con calma pacata.
- E' giunta l'ora di dare alcune spiegazioni. La signorina Lancaster, come ben sapete, è giunta da noi dopo Natale. E' stata un'allieva di questa scuola fra i Serpeverde otto anni fa insieme al professor Mckay. Dopo gli editti del Ministero sull'esclusione della scuola di mezzosangue figli di demoni, nessun ragazzo appartenente a queste categorie ha più potuto mettere piede in questa scuola. E' bene che sappiate che questo editto è stato emanato dal Ministero dopo alcuni fatti accaduti appunto otto anni fa quando la signorina Lucilla del casato dei Lancaster ha lasciato la scuola per unirsi in matrimonio col Lord Oscuro. È vero...- ammise, vedendo tutta la scolaresca impallidire - La signorina Lancaster è stata sposata con Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato per motivi che travalicano le brame di potere. L'ha fatto per vendicare la morte dei genitori. Ecco spiegato il mistero.-
- Ma... è mezza demone...- borbottò timidamente qualche studente.
- E allora?- sibilò Tristan - Io sono purosangue, alcuni di voi mezzosangue con genitori babbani. Dove sta la differenza? Essere purosangue mi rende migliore di voi?- sfidò qualcuno a parlare pubblicamente ma sentì solo un serpeggiare in sottofondo. Rise amaro, scuotendo il capo.
- Non c'è nessuno che ribatta?- chiese ancora - Essere per metà demoni implica una cattiveria innata? Vi dico una cosa...avete presente la bacheca del quidditch? Come ben sapete trent'anni fa è stata consegnata la coppa d'onore a Anthony Murdok, cercatore del Tassorosso perché riuscì a prendere il boccino d'oro solo dieci secondi dopo l'inizio della partita. Un mito del quidditch, vinse i mondiali...ma qualcuno di voi forse non sa che i suoi nonni materni erano entrambi dei gagia rinnegati, che suo padre era un mezzo demone e che suo fratello è finito ad Azkaban per aver ammazzato una trentina di persone attraverso l'uso improprio delle arti oscure. E' stato additato per tutta la vita come esempio per gli altri maghi, nonostante le sue origini. Fra di voi ci sono mezzosangue che hanno più potere nel loro mignolo di tanti maghi purosangue...- sorrise appena, anche per se stesso, capendo finalmente di essere cresciuto - Hogwarts non è un centro di ammirazione per purosangue. Non siete qua per essere etichettati in base alle vostre radici. Siete qua per crescere, per usare il vostro cervello e non quello della società. La signorina Lancaster è mezza demone e ha tanto potere che chiunque si sentirebbe una formica in confronto a lei, io per primo. Come tempo fa il professor Silente ha detto a qualcuno di voi...non verremo giudicati in base alle nostre capacità ma in base alle nostre scelte e la Lancaster ha deciso di combattere il Lord Oscuro dall'interno, proteggendo le persone che le stavano accanto...e ve lo giuro in quest'istante. La Lancaster non presenta un pericolo per questa scuola. Ma una salvezza.-
Nessuno più disse nulla. Gli studenti erano rimasti alle ultime parole del loro professore di difesa e anche se i loro cuori erano terrorizzati da quella presa di posizione di un nemico che voleva far loro del male, per un attimo la paura passò in secondo piano.
- Se non avete altre domande vi lascio tornare alla cena.- borbottò l'Auror ma quando scese dal pulpito accadde qualcosa. Harry si era alzato e insieme a lui anche Ron e Hermione. Lentamente tutto il Grifondoro li imitò...e con un solo cenno del capo, tutti insieme, dissero grazie. Un grazie silenzio...ma più forte di mille grida.
E tornati alla torre tutta la casa era ormai unita. Più forte che mai.

Due ora dopo rano nella camerata e c'era una bella bolgia.
- Mai sentito un discorso più tosto.- stava dicendo Seamus, osservando il tatuaggio di Ron - Comunque Tristan è davvero un genio. Se voleva mettere strizza ai Serpeverde c'è riuscito davvero.-
- Già,- mugugnò Harry cercando di spalmarsi la vaselina sulla spalla - anche se temo che domani una settantina di genitori inferociti arriveranno qua a chiedere la sua testa.-
- Potrebbero essere anche in mille.- rise Lavanda, che si era imbucata come sempre - Ma lui è un Mckay. Nemmeno il padre di Malfoy potrebbe fare qualcosa per mandarlo via. E poi avete sentito come difendeva Lucilla? Mamma, sono troppo belli insieme!-
- Oddio, ancora con sta storia?- si lagnò Ron - Ma sei fissata!-
- Già, ma dov'è a proposito?- chiese Calì - Ed è vero che domani verrà a far lezione con noi?-
- Davvero??- urlò mezzo dormitorio - Lucilla domani viene a farci lezione?? Fantastico!-
- Cos'è, vi siete innamorati tutti?- sibilò la Patil - Ma tu guarda...-
E l'eccitazione era tanta che andarono a dormire dopo l'una. La mattina dopo fortunatamente Raimond arrivò un pelo in ritardo considerato un casino imprevisto in sala professori e la lezione fu piuttosto leggera...visto che la passò a menarla ai ragazzi di stare attenti al nuovo circolo dei duellanti.
Andava su e giù e mentre Draco ed Hermione, per ingannare il tempo, facevano il gioco delle sette colonne, altri più assonnati dovettero seguirlo con lo sguardo da destra a sinistra, con relativa emicrania.
Una volta fuori dalla classe si presero un quarto d'ora di pausa, prima di andare alla torre di astronomia.
- Per me sarà divertente.- mugugnò Blaise rimettendo i libri nella sacca a tracolla.
- Se c'è Dalton senz'altro..- sibilò Harry massaggiandosi la scapola dove il tatuaggio prudeva leggermente.
- Per una volta sono d'accordo.- disse Draco, ficcandosi Divinazione sotto il braccio - A quanto pare ci sarà una specie di torneo fino a giugno e lui è notoriamente un esperto di scherma. Poi decreteranno il vincitore a fine anno. Vedi di arrivare in finale Potter.-
- Oh, non avere dubbi.- replicò il moretto sarcastico - Piuttosto, Herm...- e la vide alle spalle di Malfoy, intenta a sistemarsi meglio le garze sotto la camicetta, alla meno peggio - Dopo Difesa ho gli allenamenti.-
La ragazza cadde dalle nuvole ma oltre allo sguardo di Harry sentì addosso anche quello di Draco.
- Ecco...mi sa che sarò stanca dopo la lezione di Tristan. Penso tornerò ai dormitori.-
- Ok, perfetto.- Potter pareva stranamente sollevato - Adesso andiamo a Divinazione. Tu tagli?-
- Si, vado a prendere aria da Hagrid. Ha bisogno di aiuto con il Pietroghiro. Sta mettendo i dentini e piange.-
- Va bene...ci vediamo a pranzo!- e il gruppo si divise.
Sostanzialmente il preside aveva avuto ragione, pensò Harry passando per i corridoi.
Quei Cacciatori erano vigili e attenti, scrutavano discretamente gli studenti ma non erano mai inopportuni.
Se ne stavano agli angoli, girovagavano con Gazza, parlavano fra loro...
La Cooman alla torre invece fece una di quelle lezioni che riuscivano a stendere anche Lavanda Brown.
In quelle palle di vetro vide di tutto, anche la morte della Mcgranitt che chissà come mai metteva sempre in mezzo e la dipartita di tutti i loro animaletti. Mancò poco che le tirassero dietro tutte le tazze e la lezione finì prima del previsto.
Pranzarono allegri, tutti quanti piuttosto eccitati per la loro prossima lezione con Tristan in aula duelli, quando Calì col suo occhio vigile, la sua lingua biforcuta e le sue orecchie ricettive, decise di rendere partecipi i ragazzi di una cosa.
- Concorso della coppia più bella?-
Fu come morire. Grifondoro la fissò schifata, sentendosi decisamente male.
- Non guardate me. È stato il comitato studentesco ad approvare l'idea.-
- Fammi indovinare da chi è uscita...- sibilò Hermione - Miria Meredit, Kristine e te!- abbaiò, fissando la Brown.
- Oh, dai!- cinguettò Lavanda - Herm, purtroppo Miria l'ha proposto e io come rappresentate di casa ho dovuto accettare. Lei ha approvato l'accorciamento delle gonne!-
- Ma chissene frega!- ringhiò l'altra sconvolta - Ma voi ragionate a gonne e balli?-
- Tesoro, calmati ti prego!-
Era la Mayers che si fece avanti, alla loro tavola, con la sua personalità troppo ingombrante.
- Vedrai che sarà fantastico! Al ballo di fine anno verrà eletta la coppia più bella e in questi mesi i ragazzi della Gazzetta di Hogwarts lavoreranno con interviste e Colin Canon per realizzare sette coppie perfette. Verrete intervistati a sorpresa e dovrete essere del tutto sinceri.- tubò la Tassorosso.
- Ehi un attimo...verremo anche fotografati a sorpresa?!- sibilò Harry - Ma ti pare giusto?-
- Io non mi sentirei più libero di fare niente.- mugugnò Ron più tardi, dopo che alcune ragazze di Corvonero ebbero fatto capire alla Mayers come si stava al mondo.
- Tu ci scherzi ma io mi sento pedinata!- esplose Ginny - Fra Cacciatori, Dissennatori e quella c'è da star male!-
- Tutta colpa del Tassorosso.- bofonchiò Dean accanto a lei.
- Mica tanto!- se ne uscì Finnigan - Guarda che facce hanno anche loro...-
- Quella dovrebbe essere soppressa!-
Quello commento un po' inopportuno ma vero era stato sparato, ovviamente, da Draco Malfoy che era anche il più pragmatico di tutti in quelle situazioni. Draco emanò il verdetto neanche tanto a bassa voce, nonostante tutte le classi del settimo che si erano riunite fuori in giardino. I Tassorosso facevano capannello fuori dalle arcate, davanti all'aula del Circolo dei Duellanti e alla porta c'erano i Corvonero con Miria Meredit. Stranamente Grifondoro e Serpeverde, forse per abitudine, se ne stavano più vicini sotto le colonne.
- Harry hai sentito del concorso?- cinguettò Miria arrivandogli alle spalle - Tu ci provi?-
- Veramente non saprei...- disse, un po' in trappola da quella rossa effervescente.
- Come non lo sai? Herm non fa coppia con te?- andò avanti imperterrita, senza accorgersi di quanto la Grifoncina quel giorno fosse di pessimo umore. Fortunatamente c'era Blaise a calmarle i nervi perché altrimenti quell'oca della Meredit si sarebbe ritrovata senza capelli. Potter riuscì a sbolognarla in quattro parole, così la Corvonero si buttò su Malfoy - Draco, bellezza, tu partecipi??-
- Non ci penso neanche.- sibilò incazzoso. Bellezza? Al diavolo!
- Come no? Senza te e Harry non sarà divertente! Senti ma...è vero che tu ed Hermione passate tanto tempo insieme?-
- Si, specialmente al mattatoio. Ci piace vivisezionare la gente.- replicò lugubre. Quella non capì un emerito cazzo e andò avanti a far prendere aria alla lingua fino a quando non arrivarono Tristan e Lucilla.
Quando l'Auror aprì l'aula i ragazzi rimasero a bocca aperta. Erano stati fatti dei lavori fantastici e ora c'erano cinque palchi per la lotta, tre cerchi magici fatti su piattaforme di legno d'acero rialzate, scaffali colmi di ogni sorta d'oggetto magico per la difesa, spade e altre armi appese ai muri insieme alle torce.
- Ragazzi benvenuti!- ironizzò Tristan perfidamente, salendo sul palco - Bene, come vi ho detto ieri sera d'ora in avanti faremo delle lezioni di supporto nel caso qualcuno riesca a entrare a scuola col preciso intento di staccarvi la testa e nei paraggi non ci sia nessuno ad aiutarvi. Io faccio lezioni con voi da parecchio e ...- osservò quella sessantina di ragazzi con occhio critico - ...non tutti sono allo stesso livello, questo è innegabile. Ma con tutti sono arrivato allo stesso punto del programma. Mi rinfrescate la memoria per favore? L'ultima volta di che abbiamo parlato?-
- Quale vino si accompagna meglio all'arrosto pasquale.- sibilò Draco a bassa voce.
- I croen!- cinguettò Kristine.
- Grazie, è vero...sfortunatamente non mi hanno dato il permesso di portarvene un altro da vedere o contro cui combattere ma devo ammettere che abbiamo terminato quasi tutti i mostri e le bestie notturne. Abbiamo visto i loro diversi strati, i demoni impuri...quelli di forma umana, ovvero i vampiri e gli Spiriti...perciò adesso...- e passò alle spalle di Lucilla - facciamo un salto avanti. All'ultimo gradino della scala e il primo della catena alimentare. I demoni puri o demoni di stirpe. Grazie al cielo la signorina Lancaster ha accettato da farci da cavia...per qualche oretta eviterà di mordere, tranquilli.-
Si avvicinò alla lavagna dove era già stata disegnata una sagoma umana.
- Dunque, cosa sapete dirmi dei demoni di stirpe?-
- Homina Nocturna di forma interamente umana.- attaccò subito Hermione, accanto a Draco e Harry - Non hanno subito la contaminazione di sangue esterno e hanno una forza eccezionale che si spiega nella loro immortalità. Non hanno punti deboli evidenti, conoscono alla perfezione la magia oscura e la padroneggiano a un livello superiore del fattucchiere più elevato. Molti di loro fecero nascere l'Ordine di Merlino ma vivono al di fuori della società civilizzata.-
- Perfetto Hermione, grazie...qualcun altro?-
- Hanno un aspetto che ammaglia.- se ne uscì Nott, bavoso.
- Cosa abbastanza palese.- rispose Tristan schioccando la lingua - Che mi sapete dire dei loro punti vitali?-
- Punti vitali?- chiese Harry.
- Si...in fondo non sono diversi da noi.- estrasse la spada e si piazzò davanti a Lucilla - Mettiamo che io voglia ucciderla. Cosa faccio?-
- Probabilmente stai sognando.- ironizzò Blaise, facendo ridere tutti gli altri.
- Vedi, hanno già capito tutto.- frecciò la mezzo demone sarcastica.
- Si, si...ok...- Tristan scese dal palco e vi appoggiò i fianchi - Ho capito che della loro struttura non sapete nulla.- dette una mano alla Lancaster e quella scese a sua volta - Dunque, è bene sapere che i demoni non necessitano di respirazione. Non hanno battito cardiaco, né bisogni energetici o alimentari. Ma...- Tristan levò un dito e posò la mano aperta quasi in mezzo alla schiena di Lucilla -...fisicamente non siamo diversi. I demoni hanno come centro di energia il cuore che guarda che strano...sta nello stesso posto dove sta il nostro. Che poi quello di Lucilla sia grande come una noce è un altro discorso...- si prese un tacco nella caviglia, reprimendo un'imprecazione - eppure non è infrequente che ogni tanto questo cuore batta. Per questo i demoni sono immortali. Nessuno è mai riuscito a ucciderli perché l'unico modo per farlo è trafiggere il loro cuore quando questo batte.-
- E come si fa a farglielo battere?- allibì Ron.
- Oh, nessuno lo sa.- Mc alzò le mani con aria persa - Nessuno l'ha mai scoperto. Solo i demoni lo sanno e si guardano bene dal diffondere una simile notizia, cosa che certamente non ci dirà nemmeno Lucilla ma il punto non è questo. Oltre all'improbabile battito cardiaco, alcuni demoni e specialmente gl'impuri hanno dei centri di energia sparsi per tutto il corpo. Per trovarli dovrete ricorrere agli esercizi di focalizzazione che vi ha insegnato Vitius al sesto anno. Date una rispolverata a quei libri ok?-
- Va bene... mettiamo che ci troviamo di fronte un demone...- iniziò Kristine.
- Perfetto ma prega che non sia lei.- rise Tristan, indicando la Lancaster.
- Si... ecco, se mi trovo di fronte a un demone come posso attaccare?-
- Se non sei sicura fila via. Smaterializzarsi è un concetto troppo importante per essere tralasciato. So che qua non si può far pratica ed è un vero peccato ma la fuga, quando si è inesperti, non sarà gloriosa ma ti salva la vita. Se invece vuoi provare...la magia è il rimedio migliore. Spade e oggetti contundenti non servono a nulla.-
- Ma i demoni sono fortissimi. Conoscono qualsiasi tipo d'incantesimo!- se ne uscì Hermione.
- Allora diventa più potente di un demone.- rispose stavolta la Lancaster - E' l'unico consiglio che posso darti.-
- Ragazzi...- Tristan stavolta parlò decisamente anche troppo chiaro - Io vi ho portato qua Lucilla per un unico motivo. E sarebbe...se siete furbi...non incrociate mai le armi con un demone di stirpe. Ve lo dico sinceramente.-
- Ma ci sono dei maghi grandissimi che saprebbero batterli.- abbozzò Dalton.
- Calma...questi maghi bravissimi sono considerati i migliori perché i demoni di stirpe hanno, fortunatamente per noi, un concetto piuttosto appartato di esistenza. Non si è mai visto un demone di stirpe che si sia sbattuto a battersi contro un mago per avere un po' di potere. Capiamoci...hanno la forza in pugno e ne sono consapevoli. Che poi i demoni minori siano assetati di distruzione è un altro conto ma a un demone di stirpe di queste cose non importa un emerito accidente, tanto per essere cristallini.-
- Ok, in poche parole ci stai dicendo di evitarli se vogliamo vivere.- sibilò Draco.
- Una bambolina al signor Malfoy.- ironizzò Tristan - Perfetto...tanto per provare...qualcuno vuole farsi due ghignate e battersi con Lucilla?-
- Ma schiatta tu!- abbaiò Malferret dando voce al pensiero di tutti.
- Il combattimento serio lo vedrete più tardi. Voglio solo farvi vedere come sarebbe la situazione...dai! Ok, un volontario da Grifondoro.-
- Ma perché da Grifondoro?- ringhiarono i ragazzi.
- Perché io e Lucilla eravamo Serpeverde!- spiegò chiaramente Tristan - Avanti...Ron o Harry?-
- Com'è che il campo s'è già ristretto a noi due?- sibilò Weasley.
- Perché mi mangiavate le frittelle di Hermione la mattina. Ok, vediamo...Harry sali tu.-
- Ma perché io?- saltò su il moretto - Perché non Ron?-
- Poche storie...dai!- e lo spinse sul palco, davanti a Lucilla che però non aveva la bacchetta. La faccenda divertente era che per anni, in quella scuola, la Lancaster era stata costretta ad usarne una speciale di vetro per fare gli esercizi con gli altri. Si salutarono, poi dodici passi...e infine in posizione di difesa.
- Lucilla non attaccare per prima.- borbottò Tristan da sotto i gradini.
- Ecco, non ammazzarmi subito.- replicò Harry - Mc dacci il via!-
E il via venne dato tre secondi più tardi. Potter fece il primo di un sacco di gesti disperati. Lo Schiantesimo partì con una potenza elevata che stupì un bel po' di gente...il moretto era davvero migliorato, peccato che Lucilla fermò l'onda magica con un dito, posandolo delicatamente davanti a sé, a barriera.
Poi la luce della magia svanì, lasciando nell'aula il silenzio totale.
- Attaccala ancora.- proseguì Tristan - Continua, cerca di capire cosa la infastidisce.-
- Non ci va tanto...te che parli!- sibilò Lucilla sarcastica mentre Harry le scagliava addosso tutti gl'incantesimi d'attacco che conosceva. Inutile. Dieci minuti dopo la guardò depresso ed esausto.
- Cioè...ammazzami e facciamola finita!- disse, levando la bacchetta.
- Ma cavolo...non le ha fatto niente davvero!- alitò Calì - E' assurdo! Ha deviato e bloccato ogni magia!-
- Ma come fa?- si chiedevano tutti.
Tristan rise, dando a Harry il permesso di scendere dal palco. Salì al suo posto.
- Impressioni ragazzi?-
- Abbiamo capito, fuga davanti ai demoni di stirpe.- mugugnò Nott.
- E adesso guardate me.- Tristan gettò la bacchetta a Draco, che l'afferrò di volata.
- Fondamentale per i demoni e dovrebbe esserlo anche per i maghi, è l'uso della telecinesi.- spiegò pacato - Lucilla come mezza demone ha in dote le naturali capacità dei maghi ma potenziate all'infinito dal sangue demoniaco. Lei usa la magia in modo diverso dal nostro...innanzi tutto lei sente l'attacco ancora prima che arrivi. Percepisce la sua intensità e crea una barriera invisibile con la forza del pensiero, data dalle telecinesi. Chi usa la telecinesi ha tre livelli. Voi siete al terzo...la usate con le formule magiche. Al secondo c'è chi usa i gesti, parti del corpo come le mani o gli occhi... lei è al primo livello. Usa il pensiero. È questo è un notevole punto a suo favore. Se la magia sta qua...- e si picchiettò il dito sulla tempia -...allora non avete rivali.-
- Poche ciance.- sibilò lei con un ghigno - Dai purosangue, fa vedere quello che sai fare.-
Naturalmente Tristan ghignò a sua volta, sfregandosi le mani. - Spade consentite?-
- Perfetto.- rispose lei.
- Ragazzi lontani, mi raccomando.- li avvisò Tristan. Poi scattò l'inizio del duello e a Hogwarts non se n'era mai visto uno simile da tempi immemorabili. Harry Potter, specialmente, mise se stesso a confronto dei due maghi eccezionali che aveva davanti...e lui, tutti quanti gli studenti, non erano nulla...
Una violenta bordata di fuoco si levò dalle mani di Tristan e per la prima volta videro Lucilla usare entrambe le braccia per difendersi. Pareva stesse facendo un piccolo sforzo e indietreggiò persino...ma fu un attimo perché triplicò quell'attacco, facendo diventare le fiamme quasi nere. L'Auror levò una barriera e deviò quella bordata incandescente verso il muro della sala che andò irrimediabilmente in mille pezzi. Ci fecero praticamente un buco bello grosso per vedere le matricole in giardino che si allenavano con la scopa.
- Porca vacca...- alitò Ron.
- Ehi tesoro!- Mc invece se la ghignava - Vacci più piano! Ci stiamo solo scaldando!-
- Misterium ignis!- urlò lei in risposta.
Andarono avanti a combattere con fiamme, magia d'attacco e telecinesi per una buona mezzora e il bello era che più della metà degli incantesimi pronunciati dal loro professore ai ragazzi erano del tutto oscuri. Li fissavano praticamente ammaliati dai loro movimenti, quando presero anche a usare le spade. Lucilla era avvantaggiata perché spariva a sua piacere...inoltre la signorina Lancaster a quanto pareva non disprezzava l'attacco alle spalle, cosa che faceva ridere Tristan ogni volta che la sorprendeva. Parò un suo fendente e si fece indietro, sul palco coperto di detriti.
- Ti stai trattenendo o sbaglio?- le chiese.
- Non vorrei che i ragazzi si ritrovassero senza prof...- frecciò sarcastica.
Lui in risposta la fissò un po' storto mentre i poveri ragazzi cominciavano davvero a sentirsi male. Si stava anche trattenendo? Cazzo, avevano distrutto tutta la sala!
Ma all'improvviso accadde qualcosa. Una sorta di vento leggero si levò alle loro spalle. Harry ed Hermione non fecero in tempo a capire cosa stava succedendo perché qualcosa di potente, di invisibile e insidioso, viaggiò sulle loro teste e di abbatté addosso a Lucilla che prese alla sprovvista e intenta a parlare Tristan ne venne investita in pieno.
Volò giù dal palchetto, ritrovandosi seduta per terra con un fastidioso doloretto al fondo schiena. Se lo massaggiò con una smorfia, incurante dell'idiota che l'aveva attaccata a sorpresa.
Tristan invece non fu altrettanto incurante della situazione. Fissò Lucilla preoccupato poi, vedendo che non si era fatta niente, volse lo sguardo rabbioso verso il nuovo venuto apparso alla porta. Harry vide che portava lo stemma degli Auror e che somigliava al loro prof in maniera impressionante! Il tizio dimostrava circa venticinque anni e la sua espressione, specialmente negli occhi verdi, era a dir poco bellicosa.
- Ma non dovevi arrivare stasera?- sibilò Tristan senza rinfoderare la spada.
- Si, così sparivi all'ora buona come tuo solito... fratellino.- disse il giovane con una smorfia sarcastica facendosi largo con la sua presenza infuocata fra la folla degli studenti. Di certo non pareva amichevole...
- Come sempre scoppio di gioia nel vederti. Ragazzi, vi presento l'uomo che mangia i bambini...Jess Mckay.-
- Non divagare.- Il biondo Auror gli si parò avanti, le mascelle quasi digrignate - Che diavolo ci fa QUELLA qui?-
- Oh, andiamo...non attaccare a urlare Jess!- sbuffò qualcuno alle loro spalle - Ciao Tri, come te la passi?-
Arrivarono altri due tizi con la faccia decisamente più amichevole di quella di Jess Mckay.
Quello che aveva parlato era più o meno della stessa età di Tristan, sorridente e con lo sguardo un pochetto perso ma al contempo quasi regale tanto era bello e levigato.
Aveva i capelli neri e gli occhi di un inquietante giallo topazio, come i gatti.
- Ciao Milo!- Tristan gli fece ciao-ciao con la mano, poi si rivolse all'ultimo gigante di quasi due metri che si guardava attorno, specialmente i buchi nei muri. Aveva lo sguardo severo ma non teso.
Fece un cenno al loro professore e i suoi occhi scuri si animarono di simpatia.
Milos Morrigan fece un altro bel sorriso, con gli occhi topazio illuminati di curiosità - Tristan, lascia perdere tuo fratello...non ha fatto colazione. Cavolo, era da un sacco che vedevo Hogwarts e devo ammettere che non è cambiato tanto...che dici Sphin?-
Il tizio alto quasi due metri alzò le spalle - Ci sono più prese d'aria di una volta.- ironizzò fissando i buchi.
- Sentite, non cominciate a rompere le palle voi due che davvero non è il momento!- tuonò Jess furibondo - Tristan sto parlando con te! Che diavolo ci fa LEI qua a scuola?! Che storia è?-
- Non mi avevi detto di avere la ragazza Tristan!- si lagnò Milo col broncio.
- Te l'ha tenuta lontana perché sa che tipo sei.- frecciò Sphin Eastpur sagace, mettendo a terra uno spadone gigante e osservando i marmocchietti di diciotto anni che li squadravano sconvolti.
- Se voi tre ve ne steste zitti un attimo forse riuscirei a spiegarmi.- ringhiò Tristan a bassa voce, dando una mano a Lucilla rimettersi in piedi - Milo, Sphin... lei è Lucilla del casato dei Lancaster.-
I due per un attimo tacquero, a occhi sgranati.
- E' la figlia di Max?!- saltò su Morrigan - Ma non erano tutti morti?-
- Già e chissà perché sono tutti morti!- sibilò Jess Mckay parandosi davanti alla mezzo demone con palese astio negli occhi - Questa qua ha ammazzato sua sorella gemella e ha sposato Voldemort, ecco cosa! E non ci saranno ma che tengano stavolta... tu adesso vieni con me dritta ad Azkaban!-
- Vai al diavolo Mckay...- sibilò lei in risposta, gli occhi azzurri pericolosamente contratti.
Stavano già per arrivare alle bacchette e alle spade con Milo che non capiva niente, Sphin che se ne fregava abituato agli attacchi isterici di Jess, Tristan che imprecava come un dannato e Jess stesso che a momenti lo prendeva a botte quando il degrado fu completato da un tornado biondo, mezzo cinguettante, che si fiondò su Tristan e lo buttò per terra.
- FRATELLONEEE!!!-
- SOFIA!!!- urlarono insieme i due fratelli maggiori - Che diavolo ci fai qua??-
Una biondina sui ventidue anni, tanto carina e coi tipici tratti dei Mckay rimase incollata a Tristan, felice e sorridente.
Indossava un costoso vestito di velluto di una marca famosa, perfettamente truccata e dalla voce alquanto squillante. Si rimise in piedi, sempre aggrappata al braccio di Tristan ma quando si accorse di Lucilla sgranò a sua volta gli occhi, quasi sdegnata - E QUESTA CHE CI FA QUA?!-
- Che diavolo ci fai tu qui!- abbaiarono Tristan e Jess ora praticamente uguali anche nel tono.
- Ma che bella riunione di famiglia...- bofonchiò Milo sarcastico - Scusate, si può fumare qua dentro?-
- No!- sibilò Tristan, tornando dalla sorella minore - Insomma, che sei venuta a fare Sofia?!-
- Naturalmente sono qua per chiedere soldi.- disse lei allegra, con un'innocenza indecente - Sono al verde e Jess non mi ha voluto prestare niente!- fece la lingua al maggiore - Sei odioso!-
- Hai ventidue anni, è ora che t'arrangi!- sibilò quello, irritato.
- Spiacente, non avrai un galeone!- disse Tristan, incrociando le braccia al torace - Anche perché il mio ultimo stipendio è finito nei ricambi della moto, quindi dovrai arrangiarti! Ormai sei grande!-
- Ma parli tu che non arrivi a fine mese con uno stipendio come quello di un Auror! Dove lo scialacqui eh?-
- Nelle case chiuse.- fece ironico - E adesso fuori! Non puoi stare qua!-
- Ci credo, con quella direi anche...- disse velenosa, osservando ancora Lucilla con astio ma la mora invece si limitava a guardarla come se fosse stata un insetto, idem Jess.
- Quando avete finito di parlare di soldi che ne dite di spiegarmi che succede?- chiese Sphin pacato - Jess, perché vuoi portare ad Azkaban la figlia del vecchio Max?-
- Perché ha sposato Voldemort!-
- Per vendicarsi!- ribatté invece Tristan - L'ha fatto per vendicare la sua famiglia!-
- Oh e l'avrebbe fatto uccidendo sua sorella?- insinuò Jess collerico - Sai qual è il tuo problema fratellino? Quando c'è di mezzo questa maledetta mezzosangue tu non ragioni più col cervello! Proprio come otto anni fa!-
- Senti chi parla! Io con Lucilla ci faccio quello che mi pare!-
Stavolta la Lancaster si sentì un pelo tirata in causa - Ehi, no...un attimo Mc! Con me ci fai quello che ti pare, un bel corno! E se devi stare qua a discutere con questi due idioti io me ne vado!-
- Come ti permetti d'insultarmi?!- Sofia la fissò sempre più iroso - Razza di maledetta mezzosangue!-
- L'unico posto dove dovresti stare è dietro alle sbarre di Azkaban!- continuò Jess.
- E voi sotto vetro!- replicò la Lancaster in risposta e questa volta non scherzava. Aveva perso la pazienza. I suoi occhi azzurri divennero di ghiaccio e nel giro di pochi secondi sia Jess che Sofia divennero grandi quando due scarafaggi, gridando disperati, per poi finire sotto una cupoletta di cristallo creata sul momento dalla mora.
Calò un attimo di panico fra gli studenti ma gli Auror non fecero una piega.
- Ah...che forte!- Era Milo tutto sorridente, inginocchiato a terra - Guarda com'è piccolo Jess!-
Sphin e Tristan a momenti lo strozzarono mentre Lucilla si limitò a scavalcare la piccola prigione di vetro con un ghigno superiore e se ne andò, dopo aver dato il ben servito al grande clan dei Mckay.
Andò a finire che dovette arrivare Silente per dire basta a quella follia collettiva e quando i due disgraziati vennero riportati a statura normale, con notevole fatica perfino del preside, i quattro Cacciatori e Sofia Mckay si ritrovarono a dover fare i conti con la verità della bocca del grande Albus Silente.
E per Jess Mckay fu dura da mandare giù, specialmente considerati i suoi trascorsi. Rimase appollaiato in poltrona con un diavolo per capello ma dalle parole di Silente non si scappava.
- Visto? T'è andata male!- gli disse Tristan alla fine del colloquio.
- Senti tu vedi di andartene all'inferno perché non è la giornata buona!- replicò Jess ed era impressionante quanto si assomigliassero quando si arrabbiavano - Tu ragioni solo con quella nel letto, ecco cosa!-
- E tu insultala un'altra volta e giuro che ti spacco la faccia!- l'avvertì suo fratello con voce irosa.
- Se voi due la finiste forse sarebbe bello far notare che abbiamo un vero asso per battere il nemico.- bofonchiò Sphin con la sua solita calma - Jess, calmati un attimo e ragiona. Si può fare a meno di lei, ora come ora?- lo sfidò a ribattere - Siamo circondati da nemici, tutti gli Auror sono impregnati a battere le strade ma non se ne esce in niente. Guardiamo in faccia la realtà...avere qualcuno a fianco che li può battere con un dito non è male.-
- Io di quella non mi fido.- abbaiò il biondo rognoso.
- Quella ha un nome.- replicò Tristan con voce roca - E ti conviene cominciare a usarlo se non vuoi che ti renda la permanenza in questa scuola un vero inferno fratello.- si mise in piedi, salutando Silente e chiedendo il permesso di andarsene ma prima di varcare la soglia si girò verso i compagni - Riunione stasera dopo cena, aula pozioni.- e da come sbatté la porta, facendo traballare i cardini, doveva aver considerato chiuso l'argomento...

Hermione aveva la testa per aria ed era ancora un pelo preoccupata quando entrò nel campo di quidditch.
E dire che tutte le famiglie avevano i loro problemi, pensò un po' rinfrancata. Anche Tristan aveva la sua croce.
Suo fratello maggiore Jess gli somigliava davvero tanto ma dall'impressione che si era fatta le pareva una persona molta...ehm, combattiva. Un po' ruvido al tocco...ma se era fratello di una persona fantastica come il suo prof forse qualcosa di buono ce l'aveva. E la sorella...carina, ma anche lei del tutto fuori di testa!
Perse di vista le sue riflessioni sul clan Mckay quando si diresse negli spogliatoi del Corvonero, ormai vuoti.
Tirò ancora fuori il biglietto di Draco e sorrise. Era abbastanza in ritardo e come minimo le avrebbe messo il broncio ma quel pomeriggio lei aveva avuto da fare con un'Elettra un po' più svagata del solito. Prima di andare agli allenamenti l'aveva raggiunta, per chiederle delle vacanze e la biondina era stata gentile come sempre... ma pareva quasi che fosse con la testa altrove. Avevano parlato parecchio, poi l'aveva lasciata andare via con Harry e gli altri quando infine era arrivato l'uccellino di Malfoy che la richiamava all'ordine.
Sogghignò maggiormente entrando nella parte interna dello spogliatoio. Come facesse Malfoy ad avere le chiavi degli spogliatoi altrui lei non lo sapeva, ma in fondo era meglio non farsi mai certe domande. Fra i vari armadietti trovò dei vestiti buttati su una panca e una bella divisa verde e argentea. Draco era nelle docce.
Le venne in mente di fargli prendere un colpo...
Raccolse i capelli in una pinza e cominciò a svestirti velocemente, con un bel ghigno sul faccino.
Malfoy se ne stava tranquillo sotto la doccia, anche se piuttosto irritato perché la Granger ancora non si era fatta viva quando sentì delle braccia stringerlo alla vita e per poco non cacciò una bestemmia. Sentendola ridere a crepapelle quasi se la mangiò viva - Divertente, molto spiritosa mezzosangue!- abbaiò - Dove cavolo eri?-
- Non sono la tua schiava, non arrivo a comando!- gli disse spingendolo sotto il getto dell'acqua che gli bagnò nuovamente quei capelli troppo belli tanto erano biondi e chiari - Comunque adesso sono qua no?-
Draco si chinò a baciarla, per eliminare ogni altro motivo di dialogo e cominciò a passarle le mani colme di schiuma sulla spalle e sulla curva del seno. Facendolo le strappò un gemito e afferratala per la vita la mise a sua volta sotto il getto. Gli cinse il collo, incurante dei capelli che le s'incollavano addosso e diventavano serpentelli nelle mani esperte del Serpeverde che non le dava un attimo di pace, scorrendo la sua lingua deliziosamente curiosa ovunque.
Quando, parecchio dopo con l'acqua ormai fredda e appagati, uscirono da quella doccia, Draco l'aiutò ad asciugarsi.
Era stranamente premuroso e questa cosa la stupì ma non disse nulla, lasciandosi coccolare un po'.
- Il tatuaggio è venuto bene.- le disse, buttandosi un altro asciugamano sulla testa.
Hermione sorrise - Bhè, hai fatto un buon lavoro non credi?-
Lui alzò le spalle, prendendo a frizionarsi la testa ma si vedeva che gli piaceva e questo le mise allegria. Avevano finito di rivestirsi, quando alla porta Draco si fermò e rimase di ghiaccio. Sentiva delle voci avvicinarsi.
- Merda!- sibilò afferrandola per la mano - Arrivano i Corvonero, se ci pescano qui finiamo nei guai!-
- E dove vuoi andare?!- alitò Hermione sconvolta - Non possiamo uscire dalla porta e non ci sono altre uscite!-
- Andiamo nel bagno!-
- E che facciamo, infiliamo la testa nel water?- ironizzò la Grifoncina sarcastica.
- E va bene!- replicò esasperato, mentre i passi si avvicinavano. La trascinò all'armadietto di Dalton e dopo averglielo scardinato con la bacchetta ce la ficcò dentro e poi ebbe la bella pretesa di cercare di starci a sua volta.
- Che fai, non ci stiamo!- ringhiò Hermione mezza schiacciata alla parete sinistra.
- Zitta e fammi posto!- riuscì a tapparsi dentro proprio quando si aprì la porta ma dentro a quella scatoletta di tolla erano talmente incollati l'uno all'altro che Draco per un attimo perse di vista gl'intrusi e si concentrò solo su tutto quello che sentiva del corpo della sua mezzosangue, spalmata addosso a lui come marmellata.
- Non t'azzardare a ridere.- l'avvisò a bassa voce.
- E chi fa niente...- disse malizioso, alzando però lo sguardo dagli spiragli dell'armadietto per vedere chi li aveva interrotti. E quando lo fece per poco non mandò tutto all'aria.Non erano i Corvonero!Hermione si accorse della sua faccia e a sua volta, lentamente e senza far rumore, cercò di mettere a fuoco i due studenti che erano entrati. Sia lei che Malfoy a quel punto si sentirono davvero dei voyeur.
E fu anche alquanto imbarazzante.
- Cazzo...- Draco fece una smorfia disgustata perché l'ultima cosa che avrebbe mai immaginato di vedere gli stava davanti agli occhi.
- No, no...- e pure Hermione era al limite dello sconvolto perché, fra quelle fessure, vide Harry entrare abbracciato a una ragazza e baciarla appassionatamente. E quella ragazza era Elettra.
Da quell'armadietto uscì un mugugno al limite dell'umana esasperazione che purtroppo Harry Potter non sentì, preso com'era dal baciare quelle deliziose, fantastiche, morbide e dolcissime labbra che sapevano di fragola e vento. Si teneva Elettra stretta addosso come se avesse temuto di vederla fuggire, ma nel frattempo era così gracile che aveva paura di farle del male. Sapeva che probabilmente era il primo bacio per la sua meravigliosa cacciatrice e si era ripromesso di andare con calma...e se lo ridisse anche quando scivolarono sulla panca, uno addosso all'altra.
- No, no, no...- Draco aveva i brividi - Andiamo via da qua...non voglio vedere altro!-
- E come facciamo?- sibilò Hermione con la pelle d'oca - Se ci vedono? Che gli dico?-
- Che abbiamo fatto quello che loro stanno per...oh, no! Io non ci sto qua dentro con te a vederlo scopare, ok?-
E in effetti Malfoy aveva anche ragione...perciò provarono l'ultimo disperato tentativo. Harry ed Elettra erano così presi che neanche si accorsero che Draco, lentamente, aveva aperto lo sportello senza farlo cigolare. Hermione lo seguì in punta di piedi e praticamente senza respirare arrivarono alla porta, l'aprirono e se la richiusero alle spalle...
Una volta fuori tornarono a scuola a tutta velocità sulla scopa di Malfoy che giunto in giardino ficcò la testa ancora umida nella fontana, come per lavare via quell'esperienza. Ma la bella Grifoncina di certo non stava meglio di lui.
Faceva il solco nella piazzetta per capire che cavolo fosse passato per la testa di quel demente di Harry per saltare addirittura addosso alla sua preziosissima cacciatrice che trattava come una porcellana...e non trovò risposta.
Allora era davvero Elettra la ragazza misteriosa?
Si lasciò andare a sedere a terra e tirò Draco per la felpa, per fargli tirare fuori la testa dall'acqua prima che s'affogasse da solo. Mezzora dopo erano ancora lì, pallidi e stravolti dell'esperienza dei voyeur.
Un incubo...e quando Draco le offrì una sigaretta non disse di no.
- Signore...- mugugnò, posando la fronte sulla ginocchia - E adesso come glielo dico?-
- Dirgli cosa? Che stavi chiusa con me nell'armadietto di Dalton e ci siamo visti in prima fila i suoi preliminari?-
- Se ne accorgerà che sono in imbarazzo...-
- Come se non aveste diviso una certa intimità.- frecciò il biondino sempre più disgustato - Ma cazzo...cioè, ma io che centravo? Ma perché poi? Perché ho dovuto vederlo?! E poi...oh oh,- attaccò a ridere e almeno quella consapevolezza lo fece stare meglio perché le puntò un dito contro il naso -...che ti avevo detto? Chi si stava facendo? La sua sacra cacciatrice! Ma no...Potter è un santo, mica la tocca la sua biondina che sfonda tutte le mie difese e mi riempie di canestri. No! Eccolo il tuo Potty, mezzosangue...si stava facendo la Baley!-
Lo strozzava. A momenti lo uccideva.
- Allora tesoro?- fece Draco con quella sua arroganza viscerale, arrivandole a un dito dalla faccia - Chi ha vinto?-
- Una settimana. Non un giorno in più!- sibilò la Grifoncina mettendosi in piedi - Avanti, che vuoi?-
- La borsa è pesante!- si lagnò con un'angelica faccia da ragazzino viziato - E non riesco a portarla fino al dormitorio!-
- Dovrei entrare a Serpeverde?- abbaiò furibonda e sconvolta.
- Bhè, che problema c'è?- fece sarcastico - Preferisci entrare facendo saltare per aria la porta come l'ultima volta?- ma la streghetta ignorò il suo fare da lord inglese e afferrata la borsa cominciò a bollire per poterlo sbolognare davanti ai suoi umidissimi sotterranei. Ma non fu subito possibile. Le fece scarrozzare la borsa per tutta la scuola con una serie di scuse discutibili, rintronandola di parole e alla fine, all'alba delle sette di sera riuscirono ad arrivare a Serpeverde.
La fece entrare con un finto sorriso galante e quando fu dentro avrebbe quasi voluto sprofondare. Le matricole la guardavano stranite, le oche che andavano appresso a Draco la fulminarono con gli occhi mentre quelli del settimo a momenti credettero di avere le traveggole.
Salutò tutti con un lieve borbottio, poi il suo biondastro stramaledetto la condusse attraverso un corridoio buio.
- Certo che fa freddo qua sotto...- mugugnò seguendolo - Sarà arredato alla grande ma d'inverno come fate?-
- Veniamo a Grifondoro a farci fare succhiotti!-
- Per quanto ancora intendi rinfacciarmelo?- disse seccata. Giunsero in un'anticamera aperta su altri quattro corridoi, ornata di specchi e arazzi quindi Malfoy infilò la sua camera, l'ultima in fondo a sinistra.
Naturalmente Hermione sapeva che aveva in mente altro ma in due secondi gli scaricò la borsa su un piede e con espressione altrettanto dolciastra gli dette un bacio e riprese la sua strada, dopo avergli augurato un buon proseguimento di serata.
Serata alquanto inutile senza di lei, pensò Draco mettendosi a letto con un sorriso sulle labbra.
 
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