Capitolo 24°

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Galya
view post Posted on 4/2/2009, 20:46




Harry si abbassò di volata, evitando un bolide in piena faccia e poi imprecò, accorgendosi di aver perso il boccino.
- Ehi Potter, dov’è andato?-
- E che cazzo ne so!- ringhiò rivolto a Malfoy, che si era appena fermato accanto a lui spaparanzato sulla scopa.
- Com’è possibile che te lo sei perso?- replicò il biondo seccato – Non servi a niente, accidenti a te!-
- Senti ma mettiti gli occhiali se sei cieco! Possibile che a ogni partita dobbiamo metterci qua a fare salotto?-
Draco fece un gesto annoiato con la mano come per scacciare una mosca noiosa e tornò a scrutare il cielo quando l’ennesimo fischio della Bumb fece ritrovare l’attenzione dei due cercatori ma solo quello abbigliato di rosso e oro esultò. Elettra Baley aveva segnato ancora! Fece un fischio fortissimo insieme a tutta la platea del Grifondoro mentre dal palco dei prof la Mcgranitt quasi era volata giù, tanto la sua gioia per quel portento di cacciatrice.
La giornata era meravigliosa. C’era un sole fantastico e poche nuvole in cielo, degne di un fantastico venerdì pomeriggio d’inizio aprile e fortunatamente i Dissennatori erano a spasso altrove.
Accanto a Silente c’erano anche Tristan, Jess, Milos Morrigan e Sphin Eastpur. Sofia Mckay stava accanto alla Mcgranitt e faceva un tifo davvero sfegatato e per questo motivo era stato impossibile trascinarci pure Lucilla, anche se Tristan sapeva bene che era lì attorno… non sapeva dove ma la sentiva nell’aria.
- Quello è Harry Potter?-
Tristan annuì orgoglioso alla domanda di suo fratello.
- Vola incredibilmente bene.- disse Jess con occhio esperto – Il Grifondoro ha una buona squadra, devo ammetterlo.-
- Meglio di quando c’eravamo noi eh?- ironizzò suo fratello minore – Che dici?-
- E quell’altro invece…quello biondo è il figlio del vecchio Lucius, vero?- ironizzò Sphin – Dì Tristan… hai avuto modo di conoscerlo?-
- Si, perfettamente. E non è un pericolo. Te lo può dire anche Jess.-
- Già, è suo padre che vuole rovinarlo.- sibilò il maggiore dei Mckay col viso tirato – Ma finché resta qua abbiamo qualche speranza di salvarlo. Se Lucius ci mette le mani sopra lo ucciderà per farlo diventare un Mangiamorte.-
- Che bello l’affetto paterno.- osservò Milo con uno sguardo fra il divertito e il malinconico tanto che Tristan gli passò una mano sulla spalla, scoccandogli uno sguardo complice. Poi tornarono a guardare la partita quando Serpeverde fece un fallo.
In tre si erano buttati addosso a Lucas in porta e quasi gli avevano spezzato l’osso del collo, comunque stava bene e continuò a giocare tranquillo, anche se col dente parecchio avvelenato tanto che Marcus Chilton, battitore, per rendere la pariglia menò la mazza addosso al cacciatore di Malfoy, Philip Fawcett, con apparente casualità. Non gli venne dato fallo e Serpeverde attaccò in un boato incazzatissimo a cui Grifondoro rispose con un coro d’insulti che non finiva più e agli ennesimi dieci punti che Elettra infilò nei cerchi con una velocità e una destrezza impressionanti, Draco cominciò a incazzarsi. Stava masticandosi lentamente il suo portiere, pensando a cosa fare con quella dannatissima ragazzina quando qualcosa di brillante vicino alla platea dove stavano Piton e la Cooman attirò l’attenzione sua e di Harry.
Scattarono velocemente alla cattura del boccino che sfrecciò via nello stesso istante in cui se li ritrovò addosso. La caccia stavolta fu davvero dura. O il boccino era in vena di scherzi o loro due stavano diventando deficienti perché ci volle più di mezzora perché riuscissero ad avvicinarsi decentemente.
Il boccino si buttò in picchiata e in impennata una ventina di volte, infilò le fondamenta di legno dove al secondo anno gli stessi due cercatori si erano quasi ammazzati, risalì il palco dei professori e quasi strapparono via i cappelli a tutti ma l’astuzia di quella maledetta pallina, mentre Draco e Harry si ficcavano le dita negli occhi per allontanare l’avversario, fu quella d’infilarsi nel cappuccio di Elettra che, non stando ferma un attimo e non essendosi accorta di niente, si fece rincorrere da Potter e Malfoy per altri trenta minuti col risultato che, oltre a infilare dieci punti, a momenti i due le arrivarono addosso e quasi s’incastrarono dentro al cerchio come tre polli.
- Ma insomma che succede?- urlò la biondina, per farsi sentire, scampando agli anelli.
- Hai il boccino nel cappuccio!- le disse Harry lottando per tenere lontano Malfoy che a sua volta per prendere quella sfera dorata gli avrebbe svestito anche la cacciatrice ma il boccino fortunatamente dopo un po’ si staccò dalla casacca della Baley e riprese la sua fuga. Inutile dire lo stato dei tifosi.
Oltre ad essere sfibrati da più di due ore di tifo, cominciavano ad averne pieni i calderoni…
La situazione grazie al cielo parve avere un termine quando il boccino, planando sul campo erboso, si fece meno rapido e i capitani delle due squadre avversarie ce l’ebbero finalmente a portata di mano. Troppo a portata visto che lo presero praticamente nello stesso momento e volarono per terra, nell’erba soffice, manina per manina.
Quando si rimisero in piedi Draco e Harry si fissarono sconvolti, nel silenzio di tutto il campo e di entrambe le case.
Si tenevano il pugno chiuso l’un l’altro intorno al boccino, ormai prigioniero ma…
- Molla Malferret.- disse Harry, dando uno strattone.
- Come sarebbe molla, coglione!?- ringhiò la Finezza in persona, riprendendosi la scopa e menandola sulla gamba a Potter – Molla tu!- e gliene menò un’altra sulla spalla appena tatuata, strappando la stessa reazione allo Sfregiato che nel rapido giro di un attimo prese la Firebolt e trasformò l’incontro di quidditch in una rissa a fondo campo.
La Bumb riuscì a fermarli quando si picchiarono in sincrono i manici sulla testa, stordendosi a vicenda.
Il boccino scappò e i due crollarono a terra con un’emicrania pazzesca.
A quel punto Silente, onde evitare suicidi, decretò un pareggio e non ne volle più sapere assolutamente niente per quel giorno anche se la Chips dovette rimettere a posto oltre che gli occhiali di Harry, anche i bernoccoli sulla zucca bionda di Malfoy. E Blaise se la rideva come un pazzo, vedendoli in quelle condizioni…
- Se non la finisci ti pianto la bacchetta in mezzo agli occhi!- abbaiò Malferret verso il suo migliore amico mentre l’infermeria si riempiva delle squadre nemiche.
- Certo che potevate evitare di dare spettacolo.- sbuffò Hermione seduta sul letto di Harry.
- Non ho iniziato io!- ringhiò Potter furibondo – E’ stato quel demente lì a darmi la scopa sulla spalla! Lo sa benissimo dove mi fa male e allora mi sono difeso!-
- Oh, ma vaffanculo!- urlò Draco di rimando, tenendosi il ghiaccio sull’occhio – Io almeno non ti ho accecato, Sfregiato! E che cazzo volevi fare poi? Uscire dal campo mano per mano?-
- Colin v’ha fatto delle foto a proposito.- se ne uscì Ron con un ghigno sadico, facendo sbiancare i due galletti.
- COOOSSSAAAA????-
- Io quel maledetto lo massacro!- sibilò Draco quando si fu ripreso – Già ieri l’ho pescato a far foto vicino ai nostri dormitori, ma che cazzo sta cercando si può sapere?-
- Te che zompi dietro l’angolo forse!- sibilò Harry rabbioso.
- Meglio dietro l’angolo che su una panca…- si lasciò sfuggire Malfoy e prima che avesse finito di parlare si prese anche una bacinella in faccia da Hermione che alla fine tanto disse e tanto fece da portare fuori l’intera squadra di Grifondoro mentre il biondo schiattava sul colpo, con sulla faccia l’impronta dell’utensile.
Quando, prima di cena, la ritrovò in giardino a fare su e giù persa in chissà quali pensieri per poco non se la mangiò viva. – Tu hai qualche problema al cervello vero!?- tuonò raggiungendola e spaventando tutte le matricole nel raggio di tre miglia – Perché nessuna persona sana si sognerebbe di andare in giro fra la gente con i tuoi squilibri psichici mezzosangue! Lo vedi qua?- e le indicò un segno violaceo sulla fronte – Questo è il fondo della bacinella! Non era di plastica, tanto per la cronaca! Era una di quelle vecchie di porcellana!-
- Senti, sei ancora vivo no?- sbuffò scocciata – Ma ti devi tappare la boccaccia con Harry! Se viene a sapere che l’abbiamo visto comincerà a farmi un sacco di domande e allora ne verrà fuori un disastro ancora maggiore!-
- E in cambio che ottengo? Sai che non faccio niente per niente!-
Hermione sbuffò – Sbaglio o la settimana non è ancora finita?- mugugnò, pensando ai giorni d’inferno ma anche eccitanti che aveva vissuto, viste le parecchie e fantasiose richieste di Draco anche a letto. Una cosa però era certa. Non avevano più rimesso piede negli spogliatoi del quidditch.
- E poi non farà storie!- sbuffò Malfoy sedendosi sotto le arcate ricoperte di glicine, accendendosi una sigaretta – Credo che abbia una sospetto, vago…ma ce l’ha. Non è mica deficiente come sembra in fondo.-
- Ma tu guarda…ha detto la stessa cosa di te qualche giorno fa.- ironizzò Hermione sedendosi fra le sue gambe, abbracciandolo con fare innocente mentre lui ringhiava contro la sua nemesi secolare.
- Che leggevi?- bofonchiò, prendendole il libro dalla borsa e di nuovo s’incazzò – Fai ancora esercizi vero?-
- Certo, ormai sono diventata Animagus…e voglio imparare a domare la mia forma.- spiegò, visto il libro di Focalizzazione Mistica che aveva preso nella biblioteca di Lucilla – E’ utile,- gli spiegò sorridente – i libri proibiti sono sempre più chiari di quanto si pensi.-
- Ecco perché sono proibiti.- frecciò il Serpeverde velenoso.
- Senti…cambiando argomento..- la Grifoncina si guardò attorno, un po’ preoccupata – Davvero hai visto Colin verso Serpeverde con la macchina fotografica?-
- Si e la prossima volta che lo pesco ti giuro che gliela caccio in gola!-
- Non ci pensare neanche! No perché…qua Kristine e quelle del comitato mi stanno facendo un sacco di domande. Ginny è riuscita ad avere una lista non ufficiale delle sette coppie migliori, provandoci col presidente del Comitato…il tuo nome naturalmente è dentro come quello di Harry.-
- E naturalmente ci sei anche tu…- disse, cominciando a fiutare puzza di guai – Dove sta il problema?-
- Kristine voleva mettermi con Harry ma lui ha rifiutato da parte di entrambi stamattina quindi… è probabile che fra qualche giorno ti piombino addosso per chiederti che…che c’è fra noi due.-
Tacquero, fissandosi per un attimo poi Draco dette un ultimo tiro e gettò la sigaretta.
- Ok, decidiamo adesso come rispondere.- bofonchiò un poco gelidamente – Che vuoi dire?-
- Io non voglio neanche partecipare.- replicò lei irritata.
- Ehi Granger…odio puntualizzare l’ovvio ma sei la possibile reginetta mezzosangue di quest’anno quindi per forza di tireranno in mezzo, me compreso. Ora…posso rispondere a muzzo e vendicarmi delle foto dove sono con Potter mano per mano o devo fare il bravo?-
Non sapeva che dirgli. Tanto avrebbe fatto il deficiente comunque, non era stupida.
- Fa come ti pare.- gli disse, alzando le spalle.
- Forte…- lo vide ghignare sadicamente, quasi pentita – Adesso lo sistemo io il Comitato dei Pezzenti.-
La streghetta preferì non indagare sui suoi metodi di persuasione con quelli del Comitato Studentesco, Kristine Mayers specialmente e poi la cosa ai suoi occhi perse d’interesse quando in un attimo di calma ripresero a baciarsi, per una volta tranquilli, senza fretta e senza doversi nascondere. Quel concorso di fine anno avrebbe potuto gettare un muro fra di loro ma in quel momento decisero d’ignorare ancora il problema. E lei si ricordava sempre fin troppo bene quale fosse la loro più grande difficoltà. La scommessa. La loro scommessa.
Quella che avrebbe finito per distruggere tutto. A volte quel pensiero la faceva sentire tremendamente sola, anche fra le sue braccia. E Draco se ne accorse.
Si staccò, sentendola lontana.
- Che c’è?- le chiese, prendendole il volto fra le mani.
Hermione deglutì un attimo, fissandolo in quegli occhi argentati che aveva imparato ad amare…ma mentì, di nuovo, sorridendogli nel più caloroso dei modi. Scosse il capo, per rassicurarlo e si alzò per baciarlo ancora.
A cena c’era il solito casino, chi commentava la partita e chi brindava a quei due perdenti che si erano tenuti per mano alla faccia di tutti ma il preside, stranamente, non si era presentato a tavola.
A Grifondoro se ne accorsero subito anche perché la Mcgranitt pareva parecchio agitata.
- Chissà cos’è successo…- sussurrò Ginny guardando verso la tavola dei prof – Non c’è il professor Mckay.-
- Già, né gli altri Auror!- disse Ron – Secondo voi è successo qualcosa?-
- Con Lucilla qua?- Harry rise, sereno – No, non credo. Ci sarà qualche magagna con Caramell.-
- Nessuno ne sa niente?- chiese Seamus verso Corvonero, i più informati.
Stranamente pure Kristine a Tassorosso brancolava nel buio, seguita da Calì e dal clan delle pettegole e sbattersi a chiedere a Serpeverde sarebbe stato inutile, visto che quelli continuavano a mangiare per i cazzi loro. Comunque Lavanda, come Capoclasse del settimo anno a Grifondoro, prese coraggio e andò dalla Mcgranitt per chiedere se il preside stesse bene visto che non aveva mai mancato una cena. Parlarono per alcuni minuti, poi la Brown si diresse dalla Mayers con cui dialogò piuttosto brevemente. Nel giro di mezzora la notizia che il consiglio dei professori richiedeva un incontro col Comitato Studentesco e ogni Capo Scuola e Prefetto si erano mossi in tal senso.
Entrarono tutti nell’aula riunioni coi docenti alle nove e mezza.
Nei corridoi, sorvegliati dai Cacciatori e dagli Auror, gli studenti erano molto curiosi ma nessuno si sarebbe mai aspettato il responso dei loro rappresentanti, circa un’ora più tardi.
Non erano presenti professori quando Kristine salì al pulpito di Silente e con gli occhi umidi disse che, per l’ennesima volta, il Ministero aveva richiesto le dimissioni del loro amato preside.
Scoppiò il caos naturalmente.
- Cosa??!- tuonò tutta Grifondoro balzando quasi in piedi sulla panca – MA NON POSSONO FARLO! NON HA FATTO NIENTE DI MALE! PERCHÉ VOGLIONO MANDARLO VIA?!-
- Calma, calma…- salì anche Lavanda che aveva sempre dimostrato i nervi piuttosto saldi, anche a parlare in pubblico visto che le piaceva tanto ascoltarsi – Ecco…a quanto ci ha detto la Mcgranitt, il Ministero ha richiesto le dimissioni del professor Silente a causa degli attacchi di mesi fa, avvenuti a scuola. I genitori ne sono stati informati in ritardo e temono che il preside abbia perso il suo pugno di ferro.- tacque un secondo, cercando le parole adatte – Alcuni genitori hanno fatto poi notare la continua mescolanza fra…- tacque ancora, assumendo una smorfia delusa e triste – …fra maghi purosangue e mezzosangue.-
Stavolta non si sollevò il finimondo ma un silenzio frustrato, risatine isteriche…
E fu fin troppo chiaro il messaggio di Harry quando, di punto in bianco, spezzò quell’assenza di sensazioni e parole gettando a terra il suo bicchiere. Si fece in pezzi ma Potter fissò i Capi Scuola, rabbioso.
- Che avete detto voi?- chiese, con voce roca – Avete detto qualcosa?-
- La decisione è già stata presa.- mormorò la Mayers.
- Quindi la decisione presa è che purosangue stiano da una parte e mezzosangue dall’altra?- urlò di colpo, facendo tremare i più deboli psicologicamente – E’ questo che mi state dicendo? Perché se la decisione è questa allora va benissimo…- si piazzò in mezzo alla sala, ridendo istericamente – Forza allora!- urlò forte, rivolgendosi a tutta la scuola - …Avanti, ormai non siamo più divisi in case! Tutti gli sporchi mezzosangue e figli di babbani si caccino in quell’angolo! Al muro!-
- Harry non credo che…- iniziò Seamus ma il moro era fuori di sé – COSA NON CREDI?! Cazzo ma svegliatevi! Stanno mandando via Silente! Ci vogliono dividere per nascita! Vogliono mandare all’inferno tutto il lavoro che Silente ha cercato di fare in questi anni! Lui ci ha sempre insegnato che non centra da dove veniamo o che sangue abbiano i nostri genitori! Ci ha sempre detto che siamo speciali perché ognuno di noi è diverso dagli altri! Porca puttana, lo diceva anche ai Serpeverde e adesso…basta, finito? Solo perché qualche testa di cazzo è venuto a sapere che i loro figli non possono più passare informazioni? Perché Tristan blocca i gufi? Perché Lucilla ci difende?! ALL’INFERNO!-
- Cosa proponi allora?-
Potter si girò trovandosi Justin Bigs, capitano della squadra di quidditch del Tassorosso e mezzosangue, davanti a lui.
- Dimmi cosa vuoi fare per il preside…e io ti do una mano!- scandì.
Il Grifondoro parve spiazzato. Bigs era sempre stato timido e taciturno e il rossore sulle sue guance indicava il suo sforzo ma anche un coraggio da leone. I suoi occhi chiari brillavano.
In poco tempo tutta Tassorosso si era messa in piedi, dietro al suo capitano.
Da Corvonero anche si svolse una strana scena. Steeval e Goldstein si sarebbero già schierati quando Edward Dalton, sogghignando e restando seduto a tavola, batté le mani senza scherno.Harry era allibito.
- Potter, qualsiasi cosa tu abbia in mente ci sto.- e stupì tutti, perché era sempre stato fiero di essere purosangue ma ancora di più stupì per le sue parole, veramente sincere – Silente è l’unico che ha saputo rimettere in piedi questa scuola. Senza di lui i mezzosangue sarebbero davvero al muro… hai ragione, per lui siamo tutti speciali. Indipendentemente dalla nostra famiglia. Corvonero è d’accordo.-
Harry si sentiva il cuore scoppiare nel petto. Guardò Hermione e Ron e trovò di nuovo la forza.
Si toccò la spalla, riprendendo fiato. Poi fece l’ultima cosa che tutti si sarebbero mai aspettati.
Si girò verso Serpeverde.
- Allora?- chiese, a bassa voce. Non sperava. Non ci sperava ma...doveva almeno provare, no?
Draco tacque, restando in attesa ma già sapeva cos’avrebbe fatto Blaise. Zabini fu il primo ad alzarsi e ad andare al fianco del bambino sopravvissuto. E dal suo fianco guardò gli altri, quasi implorandoli.
- Che hai in mente?- bofonchiò allora Malfoy, fissando gli occhi verdi di Harry intensamente.
- Occupazione.-
- Cosa?!- Serpeverde quasi scatenò una tempesta – Sei impazzito?-
Nott si mise in piedi, parlando al nome del settimo anno – Potter ti sei scordato che noi siamo in bilico sul filo del rasoio? Dopo l’OblioBomba ci tengono d’occhio! Ci cacceranno fuori per questo!-
- Si, buttano fuori tutta la scuola?- sibilò Dalton suo posto – Fatemi il favore, voi serpentelli è ora che vi prendete le vostre responsabilità. No, lasciami finire!- ringhiò, prima che scoppiassero a insultarlo – Qui Potter sta semplicemente chiedendo chi vuole dare una mano al preside affiinchè il Ministero non ficchi più il naso negli affari della scuola come due anni fa, quando c'era la dittatura di quella cretina. Non vi ha costretto nessuno. Quindi dite si o no e poi andatevene al diavolo!-
- Ma parli tu che sputi in faccia a ogni mezzosangue che passa!- strillò Oliver Preston, sesto anno Serpeverde.
- E allora? C’è una bella differenza da prendere per il culo qualcuno e metterlo alla gogna!- continuò Edward stupendo nuovamente tutta la scuola – Ve lo ripeto! Qua nessuno vi sta puntando un fucile alla tempia.-
- Tanto lo sappiamo tutti da che parte stanno…- insinuò Ron con acredine – Dai, organizziamoci gente.-
- No, aspettate un attimo!-
Harry si ritrovò di fronte a Draco. Di nuovo ad affrontarsi…
- Credi che una semplice occupazione possa bastare?- sibilò il biondo rabbioso, anche verso Dalton – Mi fate ridere tutti quanti! Il Ministero se ne sbatte se Silente ha sempre difeso i vostri mezzosangue, se ne sbatte se Lucilla è innocente, come se n’è sbattuto di tutti quelli che in questi anni hanno rischiato la pelle qua dentro…- la sua voce si assottigliò, fino a farsi davvero pericolosa – Se volete fare occupazione per l’unico preside che si batte per i mezzosangue a me non importa, fate ciò che vi pare ma questo atto avrà delle conseguenze, su tutti quanti.-
- La verità è che te ne freghi perché te ne stai comodo col tuo culo da purosangue sulla poltrona.- gli disse Dalton mettendosi al fianco di Potter con aria bellicosa.
- E già, tu invece che cazzo hai fatto fino a ieri?- replicò il biondo a tono – Se non altro io non sono un ipocrita che cambia idea da un momento all’altro. Non è un mistero che io disprezzi i mezzosangue, questo lo sa tutta la scuola… ma qui si tratta degli stessi genitori che ci hanno messi seduti su quelle cazzo di sedie! Non risolveremo niente se facciamo solo occupazione!-
- Senti, tuo padre è il primo che viene qua a menarla per Lucilla!- abbaiò Ron furibondo – Perché non ci parli eh?-
- Si, ottima idea…- sibilò Harry amaro verso il suo migliore amico – Così non torna più indietro…-
- Che cazzo gli parlo a fare Weasley…- ghignò Draco acidamente – Finché ci saranno genitori che credono che gli attacchi dei mesi passati siano colpa dello scarso polso di Silente non ne verrete mai a capo!-
- E allora che vuoi fare?- Blaise lo fissava speranzoso – Cosa credi che possiamo fare in più?-
- Cazzo abbiamo un fottuto Comitato Studentesco!- urlò allora Malfoy – E’ ora di usarlo per qualcosa che non sia una stronzata di ballo o di gara! Se volete fare occupazione avrete Serpeverde…ma non vi mando la mia casa al macello senza neanche tentare un dialogo con quei dementi che verranno a battere alla porta della scuola neanche fra un’ora! Caramell sarà qua al massimo all’ultimo rintocco delle dieci!-
- E chi mandiamo a parlare eh?- sibilò Dalton sarcastico – Voglio vedere chi mandiamo davanti a un centinaio di genitori inferociti che credono di doverci dividere col marchio! Non è così che si fa a Serpeverde?-
- Oh, Dalton mi hai quasi rotto!- l’avvisò Nott bellicoso.
- Mandiamo qualcuno che sappia parlare..- disse Kristine mentre Corvonero s’infiammava -…anche a chi non stima. Qualcuno che abbia dimostrato di essere bravo quanto e più di un purosangue.-
- Hermione perché non vai tu?- le chiese timidamente Miria, accanto ad Edward.
- Cosa?- allibì la Grifoncina.
- Ma si…tu sei mezzosangue!- proseguì Kristine – E sei la studentessa migliore della scuola! Sei bravissima anche nelle materie che non richiedono il puro studio! Tristan è entusiasta di te!-
- E che vuol dire? Io non ci vado a parlare con quella gente!- sibilò con acredine.
- Che c’è, ti schifano i purosangue?- insinuò la Bulstrode.
- Porca miseria ma la vogliamo finire?- urlò Harry con la mascelle serrate – Stare qua a dire stronzate non serve a niente. Adesso chi vuole fare occupazione vada nei suoi dormitori e prenda tutto ciò che gli serve per la notte. La passiamo nel giardino , in piazza della fontana. Una volta lì sceglieremo chi dovrà andare a parlare con Caramell. Chi non se la sente di andare fino in fondo non venga. Ci vediamo più tardi.- e tirò dritto per la sua strada, seguito ormai da una massa immensa di gente. Blaise rimase per qualche secondo a guardare Draco.
I suoi grandi occhi blu erano tristi…e delusi.
E Malfoy si sentì bruciare, vedendolo andar via con gli altri.
Non rimase più nessuno. Perfino le matricole di Serpeverde si erano unite alla fiumana degli studenti…

- E così n’è arrivata un’altra…-
Lucilla rise dalla sua confortevole poltrona, vedendo Silente sbuffare.
- Già, mia cara…ormai me ne arriva una all’anno di queste lettere per la richiesta delle mie dimissioni. Sto cominciando a trovarle un po’ noiose…sempre il solito tono pomposo, le stesse mazzette…-
- Sostanziose o da morti di fame?- chiese Jess, strappando al vecchio un sorriso stanco.
- Da morti di fame!- chiarì il preside – L’unica cosa che mi consola è che ho ancora un quarto d’ora di respiro prima che Caramell e probabilmente Lucius Malfoy arrivino qua a farmi le solite storie sui miei doveri.-
- Parla uno che non ha mai lavorato in vita sua.- ironizzò Tristan carezzando Funny – Malfoy vive di rendita.-
- Perché, noi?- chiese Jess con un ghigno – Comunque…tanto per la cronaca, avete notato cosa stanno facendo i ragazzi in giardino? Non avevate messo il coprifuoco dopo l’ora di cena?-
Silente, la Mcgranitt e anche Piton si spinsero alla finestra e rimasero giusto un pelo sconvolti da quanto videro.
- Ma cosa stanno facendo?- alitò la direttrice di Grifondoro, senza parole.
- Occupazione.-
Si girarono verso la porta e trovarono Harry Potter, in abiti normali.
- Potter! Che diavolo succede là sotto?- rognò Severus – Sei impazzito?-
- No, per niente. Abbiamo sentito che la vogliono licenziare preside,- disse al vecchio e tanto amato mago - così abbiamo deciso di occupare la scuola fino a quando Caramell non la smetterà con questa folle idea. Ci siamo tutti quanti. Anche Serpeverde.- disse, con una punta di fierezza che non sfuggì al buon Silente – Quando arriva Caramell potreste mandarlo alla fontana per favore? Vorremmo parlargli.- e se ne andò, lasciando tutti quanti ammutoliti.
- Non riesco a credere che Serpeverde sia là sotto…- mugugnò Jess stralunato – Sono sempre stati i primi ad appoggiare i genitori rompi coglioni e scusate il linguaggio.-
- Sapranno accendere le fiaccole?- mugugnò Milo mettendo il naso nello studio – Ce ne sono tante ma sono ancora tutte spente. Dio, ma che gl’insegnate a sti’ ragazzi?-
- Deprecabili differenze di nascita a quanto pare.- sussurrò Silente con aria abbacchiata.
- Ma anche a lottare al freddo, dentro a un sacco a pelo a quanto pare.- rispose Lucilla serena, scendendo le scale – Non vi preoccupate. Vado alla fontana e accendo un po’ di fuochi, nel caso si congelino.-
- Quanto andrà avanti signor preside?- bofonchiò Piton.
- Fino a quando lo vorranno loro.- disse Silente tornando alla sua scrivania.

Lentamente a Hogwarts quella notte vennero accese molte luci. Fiaccole, candele e lumini.
E ci furono anche tante voci, per la prima volta tutte insieme. Pochi mancavano…e in tanti ora stavano uniti.
Blaise Zabini stava pizzicando malinconicamente le corde della sua vecchia chitarra. Era vecchia e malandata ma era stata il primo regalo che gli aveva fatto Draco, tanti anni prima, per i suo dodicesimo compleanno.
Si sentiva triste e svuotato, nonostante le sollecitazioni e il vero calore che Ron e tutti i suoi amici gl’infondevano.
Dopo le riunioni dei Capi Scuola e Prefetti, gli altri si erano ritrovati in picchetti, ignorando Gazza, trovandosi in gruppi, stendendo coperte e sacchi a pelo, cuscini e cibarie.
Alcuni cantavano, altri tenevano accese tante candele.
Blaise stava per posare la chitarra, nonostante le accorate richieste dei ragazzi, quando qualcuno gli buttò sulle spalle il suo bomber nero. Alzò lo sguardo sgranato e trovò gli occhi argentati di Malfoy.
- Draco…- mormorò.
Il biondo fece finta di nulla, buttando a terra un po’ di roba sotto le espressioni strabiliate di Ron e company.
- Cazzo ci ho messo degli anni per trovare qualcosa di caldo nel tuo armadio.- disse burbero – La prossima volta la valigia te la fai da solo, intesi?- e buttò a terra anche altre coperte, poi cercò Potter fra la folla. Chiese abbastanza gentilmente a Ron dove fosse, usando un paio di parolacce tanto per essere eleganti, quindi pensò di raggiungerlo ma poi cambiò idea e si buttò a sedere accanto a Blaise.
- Preferenze?- chiese Zabini, ora di nuovo col suo magnifico sorriso sulle labbra.
- Satisfaction del Rolling Stones!- cinguettò Seamus passando birre e bevande calde.
- Ci sta alla grande!- rise Calì portando cucini e legna per i piccoli falò che avevano acceso.
Alla ritmica e leggera melodia della canzone, presto tutte le voci dei mezzosangue si unirono perfettamente. Tutti quelli che la conoscevano si misero a cantarla e per un attimo tutto parve una festa.
Quando Harry tornò insieme a Dalton, il grifone quasi non ci credeva…ma evitò di dirlo, anche solo di dimostrarlo con lo sguardo. Si limitò a fregare a Malfoy una sigaretta, strappandogli un’imprecazione, quindi si sedette fra Ron ed Elettra.
Involontariamente le passò un braccio attorno alle spalle e prese a sfregargliele. Il sorriso dolce che si scambiarono attirò in un nano secondo tutto il picchetto.
E fu tardi quando se ne accorsero.
Blaise intonò perfino la quinta sinfonia di Beethoven come sfondo alla scena.
- Allora?- mugugnò Weasley malizioso – Che storia è?-
- Perché? Che storia è?- gli fece eco lo Sfregiato mentre Elettra un po’ arrossiva.
- Oh ma dai…- Calì, Ginny e Lavanda non stavano più nella pelle – Harry come mai tutte queste effusioni?-
- Io sono sempre coccolone.- ironizzò sarcastico.
- Si, come me…- sibilò Draco a bassa voce, passando volontariamente e provocatoriamente un braccio attorno alle spalle di Hermione, arrivata da poco e ancora basita dalla presenza dei Serpeverde.
- Allora? Dai! Elettra diccelo tu! Che succede?-
- Oh, che due palle…- mugugnò il bambino sopravvissuto. Si voltò un attimo verso la biondina, guardandola dolcemente, poi sbuffò passandosi imbarazzato una mano fra i capelli – Io ed Elettra…ci siamo messi insieme.-
Scoppiò un grido colossale da tutto il gruppetto e andò a finire che quasi tutto il Grifondoro arrivò a fare congratulazioni al capitano di quidditch e alla sua grande cacciatrice che non era mai stata così rossa e in imbarazzo in vita sua. Ci furono sparate maliziose e commenti a non finire e quando Harry ne ebbe basta mandò tutti bonariamente affanculo, tirandosi via Elettra verso il picchetto dei Corvonero.
Ron si rimise a sedere con gli altri ridacchiando e sistemando i ciocchi del falò.
- Ecco perché era così nervoso. Cazzo Herm, ma hai visto che faccia? L’ha steso!-
- Innamorato perso.- sorrise felicissima la Grifoncina, alzando il viso dal libro che leggeva fra le braccia di Malfoy – Non vedevi com’era eccitato? Stecche tutta la notte… ma povera Elettra però, devo avvisarla a quello che va incontro.-
- Oh ma dai siete dei sadici!- ghignò Blaise passando fumini e sigarette improprie a Seamus e Neville – Era lì beato e gli andate a rompere le uova nel paniere…e poi non avete visto la vostra amica? Datele fiato.-
- Ok, mezzora e poi ricomincio.- concesse Weasley levando il tappo a una Burrobirra per scolarsela allegramente.
- Ehi ragazzi!
Qualcuno li stava chiamando e quando si voltarono videro i quattro Auror raggiungerli con altre cibarie e specialmente alcolici da falò. Li accolsero con grandi feste, Tristan particolarmente e quel Milo che era davvero un sacco simpatico. Stettero un po’ tutti in compagnia, bruciacchiando gli spiedini sulla fiamma.
- Fai occupazione con noi Mc?- chiese Kristine arrivando con Justin Bigs, Susan Bones e Anna Habbott.
- Mi piacerebbe ma devo fare la guardia al giardino. I Dissennatori potrebbero trovare il modo per entrare.-
- Abbiamo avvisato anche la Chips.- disse Jess più formale, avvolgendosi nel caldo mantello – Se qualcuno di voi si fa male andate da lei, non farà storie.-
- Abbiamo anche le chiavi delle cucine!- cinguettò Tristan lanciando la chiave a Hermione – Se avete fame andate a rompere a quei poveri elfi…-
- Ecco e parlando di fame e sete…- Milo si mise improvvisamente in piedi – Io vado a cercarmi qualcosa da bere.-
Sphin ghignò ironico – Attenti alla giugulare, ragazzini.-
- Figurati se oserai mai rifinirmi i miei dentini su delle prede così giovani e …inesperte…- Milo attaccò a ridere, seguito da Tristan e dallo stesso Sphin – Jess scherzo cazzo! Stai buono… o un bel morsetto lo vuoi tu?-
- L’unica cosa che voglio è che mi giri allargo.- replicò il biondo sarcastico.
- Magari puoi chiedere a Lucilla.- disse Tristan poco dopo quando si misero di ronda – Lei beve sempre del sangue la sera. La fa stare meglio ma non è sangue umano…non so se ti piace. Da quanto non ti nutri?-
- Qualche mese.- disse Morrigan vago, alzando le spalle con un debole sorriso – Ma sto bene.-
- Invece sei più pallido del solito.- Mckay lo guardò tristemente – Milo dovresti smetterla con questa storia. Una bevuta non potrebbe farti che bene e non puoi permetterti di perdere le forze, ora come ora.-
- Si, lo so…allora chiedo a Lucilla se la vedo in giro. Grazie Tri…- fecero per dividersi quando cominciarono a sentire freddo. Raggiunsero Gazza e Hagrid all’ingresso della scuola e videro della brina sparsa ovunque. I Dissennatori stavano cercando di entrare…ma non ci riuscivano. Stavano cozzando contro una barriera invisibile, probabilmente creata da Silente per tenere al sicuro gli studenti.
Ai picchetti invece andava tutto bene…almeno fino a quando non arrivò Caramell con tutto il suo corteo del Ministero. Rimase sbalordito, lui e i suoi collaboratori, a vedere tutta la scolaresca fuori a quell’ora e attaccò subito a dare i numeri. Con lui c’erano alcuni genitori ma non fecero commenti. Austeramente tirarono dritto verso i professori che li avevano aspettati per andare nell’ufficio di Silente.
- Chi erano?- chiese Justin Bigs, del Tassorosso.
- Caramell e genitori di alcune matricole.- mugugnò Harry tornando dai suoi amici.
- Matricole.- rise Draco maligno – Ci avrei scommesso. Questi ancora non hanno capito come girano le cose a Hogwarts…già me li sento urlare perché i loro figli si sono tagliati un dito nell’ora di pozioni.-
- E dire che mia madre non dice più nulla quando mi trova al San Mungo con le ossa rotte.- disse Ron con aria fintamente triste, scatenando l’ilarità di tutti quanti – Sul serio…quando l’avvisano che sono ricoverato da qualche parte ormai dice solo di richiamarla quando starò meglio per venirmi a prendere.-
- O sotto terra!- frecciò Finnigan ridacchiando.
- Perché non sai che ha risposto mia madre alla segretaria di Caramell quando hanno chiamato casa mia l’anno scorso per dirle che ero coinvolta nella morte di Voldemort!- sbuffò Hermione facendo nuovamente sghignazzare Harry e Ron come pazzi – Ha detto, testuali parole "Non mi racconta niente di nuovo, signora. Mi saluti mia figlia!" e le ha sbattuto giù il telefono che quella cretina neanche sapeva usare decentemente!-
- Grande Jane!- celiò Harry dando un tiro alla canna che Blaise passava ogni due secondi.
- E’ sempre la migliore.- Ron si voltò di nuovo verso le arcate – Secondo voi dovremmo mandare davvero qualcuno a parlare? Adesso come adesso Caramell sbranerebbe anche Lucilla secondo me.-
- Se, nei sogni magari lenticchia.- sibilò Draco svaccandosi meglio contro il cuscino – Basta mandare i Capi Scuola per richiedere un’assemblea domani mattina. E se non vuole sentire si attacca al cazzo. Di certo questo disgustoso campeggio sarà da proletari ma almeno gli faremo venire i cinque minuti.-
- Infatti…- Hermione alzò gli occhi al cielo stellato – Non si sta neanche male e poi domani sarà sereno.-
- Ma se fossi in te Potter stasera non mi farei vedere...a meno che tu non voglia farmi felice, facendoti sbattere fuori.- continuò il Serpeverde, coprendo anche la Grifoncina.
- Già, Caramell non ti sopporta.- mugugnò Lavanda dando ogni tanto delle strane occhiate a Draco ed Hermione, come per sollecitare una qualche dichiarazione ma i due continuarono a farsi i cazzi loro, specialmente la streghetta che si rimise a leggere i suoi libri di Focalizzazione Percettiva.
Erano le undici quando il trio del Grifondoro decise di rispolverare i suoi vecchi artifici da delinquenti.
Harry si era portato appresso la Mappa del Malandrino e anche il suo inseparabile Mantello, così tanto per precauzione… e non riuscì a non usarli. Fece cenno a Ron ed Hermione di seguirlo quando tutti erano impegnati a cantare a squarciagola Anarchy in UK.
Infilarono i corridoi in tutta calma e si misero sotto il mantello ma trovarono una specie di mini riunione proprio in aula di Trasfigurazione, quella vecchia al secondo piano, e il casino che vi regnava era tanto alto che per un attimo non riuscirono a capire le tante voci che si sovrapponevano. La Mcgranitt strillava contro Caramell un sacco d’insulti ed era tanto incazzata che Potter e Weasley avrebbero voluto scappare mentre Hermione rimase indignata dai discorsi di quei genitori che accusavano Silente di non essere abbastanza "protettivo" con gli studenti. Come se fossero stati dei bambini! Ma il meglio assoluto fu quando Piton, perdendo le staffe, mandò all’inferno il segretario di Caramell che li aveva accusati tutti di negligenza.
- Qua si mettono le mani addosso…- alitò Ron, - è meglio andare.-
- Si, filiamo.- sussurrò Harry e scapparono fuori da quella bolgia di volata, s’infilarono persino fra i cespugli e quando uscirono di nuovo in giardino, davanti a tutta la scuola, avevano la vaga impressione che quella volta la faccenda non si sarebbe risolta con un bacio in fronte, un Cruciatus o un calcio in culo. No…
- Dove siete stati?- chiese Blaise, mentre si sistemava nel sacco a pelo per suonare al caldo e copriva Malfoy che si era appisolato, in barba a tutti quelli che scorrazzavano allegri anche a quell’ora di notte e con quel freddo. Weasley spiegò velocemente a Zabini la situazione, senza scendere nei particolari, intanto Harry fermò la Grifoncina in un angolo.
- Qualsiasi cosa tu abbia in mente non farla.- le disse serio.
- Cosa ti fa credere che potrei fare sciocchezze?- replicò sarcastica.
- Il fatto che tu ora possa mettere le ali.- Potter la guardò con aria eloquente, poi cercò con gli occhi verdi di colpo brillanti qualcuno fra la folla. E la trovò a parlare poco più in là insieme alla squadra di quidditch di Dalton, accanto a un falò dei Corvonero.
Il riverbero del fuoco le arrossava le guance di pesca, la bocca umida era diventata lucente…tutta da baciare.
Dio, gli faceva davvero andare il cuore in gola. Ogni volta che sorrideva per lui…gli venivano i brividi…
A un certo punto la bella Granger lo spinse leggermente e allora si accorse che non l’ascoltava più…ma la sua migliore amica lo stava dirigendo da Elettra. Si chinò a baciarle la guancia, abbracciandola forte…e poi andò a raggiungere quella biondina che gli aveva rapito i pensieri. Le arrivò alle spalle e l’abbracciò di schiena, cogliendola di sorpresa…e da lontano Hermione si sentì felice. Le voci ovattate, i fuochi…quello sguardo che da tanto tempo non vedeva sulla bocca di Harry e il tenero ma forte abbraccio di Elettra alla sua vita. Dalton e Justin Bigs che facevano le congratulazioni a entrambi, la bella squadra del Grifondoro unita nel festeggiarli…
- Qua c’è decisamente troppa gente che non si fa i fatti suoi…- mugugnò Harry, abbassandosi sull’orecchio della biondina – Ho voglia di scappare.-
Elettra sorrise appena, limitandosi a stringersi di più a lui.
- Mi spiace per il casino di prima.- continuò il Grifondoro – Ma quelli sono peggio dei mastini quando ci si mettono.-
- Prima o poi l’avrebbero scoperto.- disse lei, pacata.
- Si ma…ti volevo tutta per me ancora per un po’ di tempo.- Harry le sfiorò velocemente le labbra, facendola tremare come una foglia per l’emozione. Quando la sentiva così fragile avrebbe dovuto trattenersi, invece avrebbe voluto diventare una belva. Elettra riusciva a farlo diventare matto con uno sguardo, con quei suoi occhioni blu stupendi…con le sue manine piccole e veloci…stava cominciando letteralmente ad adorarla…e a desiderarla come nulla al mondo.
Ma sapeva anche che doveva andarci piano…lei era…troppo importante. Eppure per tanto tempo l'aveva considerata un'amica, una sorellina. E nulla di più. Non sapeva dire cosa fosse cambiato e cosa gliel'avesse fatta vedere in modo diverso.
Non capiva come, perché…eppure al ballo di primavera era stato diverso... forse quando avevano ballato. Forse quando l’aveva tenuta fra le braccia, scoprendo un corpo gracile ma sinuoso, un’Elettra che prima non avrebbe immaginato. O forse era sempre stato attratto da lei, solo che essendo più piccola di lui e anche la sua preziosa cacciatrice non aveva potuto sviluppare per lei quel sentimento che ora cresceva prepotente.
Lo stesso sentimento che nello spogliatoio del Corvonero gli aveva fatto quasi commettere un passo falso.
Accecato dal desiderio aveva esagerato e se n’era pentito ma Elettra non aveva fatto caso all’incidente.
Pareva quasi che se ne fosse dimenticata…
- Perché mi guardi così?- le chiese, carezzandole le gote.
Ricevette in risposta solo un breve sorriso, prima di un bacio mozzafiato che gli fece toccare il cielo con un dito.
Hermione, sempre da lontano, sogghignò ma poi all’improvviso abbassò il volto, avvertendo una strana malinconia.
E anche Draco, che le apparve a fianco sbadigliando e mezzo assonnato, si fermò a guardare quella scena.
- Quella poveretta mi fa quasi pena.- bofonchiò.
La Grifoncina tacque, girandosi a guardarlo intensamente. Uno sguardo sotto cui Malfoy si sentì quasi nudo.
Senza capire perché capì di doversene sottrarre e tornò a guardare di nuovo Potter…quando nel suo cuore avvertì nascere un desiderio strano. Ricordò gli occhi dorati della streghetta e vi lesse della tristezza.
Ora era triste anche lui…e sapeva il perché.
Per questo motivo si girò e le prese le mani, intrecciando le dita con le sue…quasi senza pensarci.
E lei si mosse per scostarsi.
- Cosa fai?- chiese, sentendo gli sguardi di tutti puntati su di loro – Che ti prende?- ma il biondo Serpeverde era già chino sulla sua fronte e con un rapido movimento se la schiacciò addosso, passandole un braccio attorno alla vita.
- Ma dai…- Hermione non sapeva più che fare – Draco ci guardano tutti…-
- Hanno gli occhi per guardare…che guardino…- rispose, fissandola fino a trapassarla.
E allora anche Hermione capì. Era solo una breve fiamma. Un breve desiderio che si sarebbe spento. Ma non lo rifiutò. E lasciando tutta Hogwarts nel silenzio più assoluto gli gettò le braccia al collo e si lasciò baciare, mentre tutto…di colpo…spariva.
Tutto e tutti. Nessuno più che si stupiva di loro due insieme. Loro due insieme non erano più impossibili…
Almeno per quella notte.
 
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