| Scrivo del primo giorno di scuola di qeust'anno, solo il secondo, perchè il primo è stato così dostruttivo che mi ieri alla seconda ora ho già cominciato a contare i giorni che mancano a Natale, poi mi sono accontentata di contare i secondi che mi separavano dalla quinta ora, ma questo è un'altro discorso. La cosa più distruttiva in assoluto, come al solito, è stato svegliarsi la mattina (non la canzone simil romantica, la tragedia di tutti i giorni) col suono del pulmino già al cancello, mentre io ancora tentavo di capire in che universo mi trovavo (per chi non lo sapesse soffro di una lieve forma di insonnia animale che non mia bbandona mai, quindi vi lascio immagginare). Dopo varie peripezie per giungere al cancello, che hanno cmpreso una quasi caduta dalle scale, un lancio della cartella dimenticata sopra e una allacciamento di scarpe in corsa, sono giunta al pulmino e abbastanza tranquillamente poi a scuola. Nella carissima prigione in cui dovrò scontare nove mesi, si è scatenata al solito la corsa al banco, ed io non capendo come mi sono ritrovata al primo banco ( o meglio schiattata nella cattedra per dirla alla napoletana) anche se in realtà al mio arrivo qeul banco era l'ultimo della fila. I prof come al solito cortesi e finti come il fisico della Barbie, hanno subito attaccato a spiegare, mentre io ancora nel mondo dei sogni mi chiedvo che strani effetti cominciasse ad avere il thè sulla mia psiche per farmi fare di questi incubi. Il colpo di grazia però lo ha dato la prof di storia e filosofia (perchè sono tutti particolari qeulli che insegnano qeuste materie non l'ho ancora capito) che ci ha dato da fare per il giorno dopo una ricerca su alcune chiese della nostra città epr il giorno dopo e con le informazioni ricavate dobbiamo entro la fine della settimana imbastire una rpesentazione al computer. Persuase dal fatto che poteva essere anche uan cosa divertente ci siamo organizzate per incontrarci dopo la scuola io e la cara Anna (Maglodra) mia compagna di sventure, nonchè appassionata di salti dal suo balcone al decimo piano mano nella mano con me (da leggersi tentati suicidi in gionri particolarmente pesanti). Inizialmente volevamo andare in biblioteca, ma era chiusa. Abbiamo optato per le varie chiese e la visto che la mia era la più vicina vi ci siamo recate. Era chiusa eprò anche qeulla, quindi ci siamo imboscate nelal facoltà di ingegneria che ha sede nellos tesso aplazzo, per chieder informazioni. Dopo una figura di bip che non sto qui a raccontare, abbiamo percorso a passo di marcia circa 3 km rigorosamente a piedi per arrivare al comune, che ci ha genitlemtne destinate al palazzeto dello sport, alla periferia della città. Circa 20 minuti di corsa dopo, siamo giunte al famoso palazzetto chiuso giusto epr solidarietà a tutto il resto. Siamo allora rotornate in chiesa, dove il caro parroco ( quell'indefinibile che voglio ammazzare) non si degnava di arrivare per darci el dovute informazioni e ci ha costrette quindi ad andare via alla ricerca della chiesa perduta di Anna. Oltre alal chiesa ci siamo eprse anch enoi però, e dopo essere arrivate a destinazione con le magliette bagnate e le lingue di fuori, abbiamo parlato con il vice parroco, da me chiamato vice rpeside durante tutta la conversazione, che ha provato così tanta pietà da stamparci addirittura lui stesso le informazioni. Tornate a casa ci siamo rifocilalte insiem e poi io sono tornata a casa. Morale della favola mi sono ritrovata con il traforo del monte bianco dietro al piede, causa lunga camminata (corsa frenetica di tre ore) con le Converse e dei muscoli delle cosce così allenati da far invidia a quelli dei palestrati. Questo è stato su per giù il rpimo giorno, e lascio eprdere il secondo perchè ancora sto cercando di metterlo a fuoco e di digerire l'idea di dover ricominciare a studiare per davvero. Per il momento si è mesa sullo stomaco, ma spero di riuscire a farla scendere per domenica, altrimenti mi accontenterà di contare i giorni che mancano ad Halloween, che vuol dire fine settimana libero dopo due mesi quasi di prigionia.
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