Best Romantic Moments!

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view post Posted on 7/8/2008, 15:42


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Magister
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Ecco qua ragazze, un nuovo topic che piacerà sicuramente alle più.
In questo post potete segnalare e commentare tutte le parti della Saga che vi hanno più commosso, emozionato, che vi sono apparve romantiche come su un palco del teatro elisabettiano.

Scene di baci, contatti d'amicizia, dialoghi fraterni, stralci di famiglia.
Dateci sotto a ricordare i migliori batticuori della Saga!
 
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Oby86
view post Posted on 7/8/2008, 16:37




bè, come non iniziare degnamente questo nuovo topic con un pezzo su cui ho pianto calde lacrime...il batticuore c'è stato, doloroso ed emozionante al tempo stesso...

signore e signori dai Figli della Speranza capitolo 70:

CITAZIONE
D'impulso Harry lo fece. Passando a fianco di Draco, allungò la mano destra e finalmente lo abbracciò stretto, di slancio. Dopo due mesi di silenzio doloroso e rabbioso.
Tom affondò il viso nella sua spalla, cominciando a piangere.
- Dovevi continuare ad odiarmi.- singhiozzò, vedendo tutto appannato.
- Tu mi hai portato la pace.- sussurrò Harry, tenendogli la testa contro il suo collo - In una vita di guerra. Tu me l'hai data quando sei apparso alla mia soglia sette anni fa. Tuo padre ha ucciso i miei genitori...ma mi ha dato te. Sei tu la mia speranza. Lo sei stata da quando sei entrato nella mia vita. Rifarei tutto da capo un milione di volte, senza mai pentirmi di niente.-
Se c'era l'assoluto...se c'era davvero, allora era lì.
Fra le braccia del bambino sopravvissuto.
- Mi dispiace.- singhiozzò Riddle, affondando le unghie nella sua schiena - Mi dispiace tanto.-
- Lo so.- Harry gli prese il viso fra le mani e tacque.
Era l'addio.
Si chinò, gli baciò la fronte, poi si fece indietro.
Il dolore era tanto forte da squassargli il petto.
Si mise a fianco di Draco ed entrambi non staccarono più lo sguardo da Tom.
Si, era ora di andare...
- Promettetemi...- disse, passandosi una manica della camicia sugli occhi - Che continuerete a litigare.-
Ah, un tempo sarebbe stata una promessa così facile da mantenere.
Ora invece...più li guardava e più capiva che non sentire più le loro voci gli aveva portato via una parte dannatamente importante della sua vita.
Il solo stare lì in piedi lo uccideva.
Perché li amava così tanto che non riusciva più neanche a respirare.
Non resistette un minuto di più. Gemendo con la voce arrochita si fece largo fra gli Auror e i compagni.
I lacchè del Ministro stavano già caricando i suoi bagagli.
Lucilla non era venuta, ma non dubitava che l'avrebbe vista presto...e si fermò un'ultima volta, di fronte a Damon e Trix. Ora lei piangeva disperatamente, con l'anima che sembrava voler urlare.
Gli affondò le unghie nelle spalle, mormorando parole a lui incomprensibili.
Ma anche se avesse sentito, Tom dubitava che le avrebbe capite davvero.
Lei si alzò sulle punte e lo baciò leggermente, il viso fradicio di lacrime.
- Ti voglio bene Beatrix.- le disse.
Lei si morse le labbra, abbozzando un sorriso.
- Non quanto te ne voglio io.- replicò.
Ne dubitava, ma le carezzò la guancia.
Si tolse Veleno dal polso, quando di fronte alla carrozza Damon fu l'ultimo a stargli accanto.
In Serpentese lo consegnò al suo nuovo padrone, pregandolo di proteggerlo, quindi avvenne l'ultimo abbraccio.
- Semper fidelis.- disse in un soffio.
Damon Michael Howthorne tacque, restando a fissare il vuoto.
E quando si staccò da quello che era stato un fratello per lui, in viso non c'erano più né rabbia né dolore.
- Semper fidelis.- gli giurò con tutto il cuore.
- Addio.- replicò Tom, girandosi per salire ma la voce del Legimors lo bloccò.
- Arrivederci.-
Ah, gli occhi dei Veggenti.
Vedono cose...che riportano speranza.
Anche quando si crede che non ce ne sia più.

alzi la mano chi, come me, si è sciolto in lacrime....
 
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»Anna Cullen«
view post Posted on 7/8/2008, 17:04




alzo la mano...stupendo...e commovente..
 
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koalaaffettuoso
view post Posted on 7/8/2008, 17:05




Io piango con quella scena!
 
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~ Linnie-chan
view post Posted on 7/8/2008, 17:22




Ora non ho il tempo di cercare i testi, ma citandoli credo che tutti ricorderanno.

L'abbraccio fra Draco ed Harry. Il loro abbraccio da veri amici.
Una scena meravigliosa.

---

Cloe che galoppa su un cavallo per andare da Tom.
La pioggia su di loro. Il bacio. Ricordo che piansi.

---

Lucilla e Degona.
Degona si smaterializza nella sua camera...
"Grazie... grazie..."

---

La morte di Tom.
Quel "papà" detto dal figlio mi fa morire.
E tutte - tutte - le volte che lo rileggo piango ininterrottamente.

---

Ho amato quei pezzi come non mai. (L)
 
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The Tenth Muse
view post Posted on 7/8/2008, 18:34




Anche io ho amota quel "papà" come non mai...una delle mie parti preferite,senza ombra di dubbio...
Ed anche la parte di Tom pronto per la Sigillazione, lì ho pianto anche io...
 
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Akira86
view post Posted on 7/8/2008, 18:46




I Figli della Speranza
Capitolo 68

CITAZIONE
Quando Harry Potter si lasciò andare di fronte a Draco Malfoy, insieme a Ron Weasley e agli altri, non ci furono parole, o lacrime.
Hermione Jane Hargrave era semplicemente morta.
Dopo essersi venduta l'anima per un grande potere.
Un potere determinante che aveva salvato la vita ai figli della speranza.
Lucas, Glorya, Faith e Jeremy stavano zitti.
In braccio ad Elettra, Pansy e Ophelia.
I bambini ora sembravano muti.
Anche loro avevano perso la voce.
Ma non Draco.
Chino sul corpo della moglie che serrava così stretto da spezzarlo, piangeva, carezzandole il volto tanto amato.
Se n'era andata. Se n'era andata di nuovo.
E non c'era magia a poterla riportare questa volta.
Ron prese la mano gelata dell'amica, portandosela al viso.
Harry piegò il capo sul suo petto. E pianse insieme a Draco, insieme a Ron, Elettra, Edward, Blaise.
Se n'era andata.
Perfino Caesar Noah Cameron non riusciva a guardare.
Il cuore gli batteva forte.
Dopo secoli di silenzio. Dalla morte d'Imperia.
Ma come cuore umano, di demone, di mago e di strega, come ogni mente prima o poi capisce, non c'è regola o legge al mondo che non abbia un suo cavillo. Una sua scappatoia.
Ormai nemmeno la legge della nascita o della morte, per Hermione Jane Hargrave, aveva più valore.
Perché...all'inferno si apprezza un'anima venduta per avidità, per potere o per vendetta.
Ma cosa se ne farebbe mai il Diavolo di un'anima venduta per spirito di sacrificio?
Per amore di un uomo?
Per amore di una figlia?
Come l'anima di Hermione se n'era andata, alla morte di Grimaldentis, scendendo nelle viscere del tempo e dello spazio, quella stessa anima venne cacciata via dall'Inferno.
La fronte contro quella della moglie, Draco Malfoy ormai non credeva più...che lei sarebbe tornata.
Ma quando il petto di Hermione venne scosso da un brivido sotto la sua mano, lui e Harry e tutti gli altri sollevarono di scatto i visi.
Col capo rovesciato al cielo, la prima cosa che Hermione vide quando la sua anima tornò in lei e le fece prendere un lungo fiato di vita e ossigeno, fu il rossore che incorniciava un cielo blu.
Le prime stelle...che brillavano.
Come diamanti alla luce di un sole tardivo.
Sentì il calore, sentì amore.
Sentì grida laceranti, pianti di gioia. E abbracci così forti da spezzarle le braccia e le ossa.
Poi lui...il volto di colui per cui si era venduta l'anima.
- Oh mio Dio...- continuava a dire Draco, passandole le mani sul viso - Oh mio Dio!-
Si. L'Incanto Demonicus era stato creato per coloro che vogliono il potere.
Per orgoglio, per vendetta.
Ma lei, quando aveva pronunciato quella formula, aveva desiderato unicamente salvare la sua famiglia.
- Mai più.- le mormorò disperato nell'orecchio, il viso nascosto nei suoi capelli - Mai più mezzosangue...-
- Tu...- alitò, sollevando le braccia a cingergli il collo - Tu...devi essere pazzo...se credi che potrei allontanarmi da te anche un solo giorno.-
- Mai più.- continuò a ripetere, senza riuscire a crederci.
- Io tornerò sempre da te.- sussurrò iniziando a piangere - Sempre.-
Si, il Diavolo non apprezzava lo spirito di sacrificio.
E tantomeno apprezzava essere così facilmente beffato.
Da una donna per di più.
Una donna che aveva trovato il modo di riprendersi l'anima e tornare per vivere con coloro che amava.

 
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~ Linnie-chan
view post Posted on 7/8/2008, 18:48




Ho i testi, ma non so che capitoli siano perché li ho sul piccì dal tempo in cui ero priva di adsl e scaricavo i capitoli in massa.

Tom e Claire citati in precedenza. [ T.M.R. ]
CITAZIONE
E più si guardavano indietro, più la Sensistrega diventava un puntino lontano.
Galoppava. Galoppava.
Sempre più veloce.
Col vento che le frustava i capelli, le gambe scoperte dalla gonna.
E le prime gocce di pioggia che ora cadevano ritmiche come una melodia vittoriana.
Lo sentiva vicino, sempre di più...tanto che ora assumeva i connotati della salvezza.
Il cuore quasi andava al ritmo del rumore degli zoccoli sul selciato verso il villaggio dei gitani, verso le loro praterie.
Attraversò un ponte di pietra e da lì lo vide...
Ora la pioggia cadeva incessante.
Il suo rumore ovattato e il suo odore contro il terreno impregnavano ogni cosa.
Era solo.
Cloe chiuse per un istante le palpebre, prima di raggiungerlo.
Stava gettando al vento anni e anni di difese.
Stava demolendo il suo scudo. Da sola.
O forse era stato Tom...ma stava andando incontro a un dolore sicuro, ne era certa.
Perché amava di lui tutto ciò che faceva più male.
I suoi occhi gelidi, la sua persona altera, il suo pensiero sconfinato.
Il modo in cui l’aveva tradita.
Lui un tempo aveva messo la sua firma sul contratto della Sigillazione.
Ora le sembrava di mettere la firma...per andare alla ghigliottina, perché mandò il cavallo al trotto fino a raggiungerlo.
Era ormai fradicia, con la gonna incollata alle gambe, come la camicia e il top di raso.
I capelli erano diventati serpenti attorcigliati, mossi a ogni passo.
E lui...cosa stava facendo?
La pioggia, pensò Claire, quando scese dalla sella e andò a mettersi di fronte a lui.
In piedi, uno davanti all’altra.
La pioggia...
Possibile che...stesse lì in piedi, sanguinante, sotto la pioggia...perchè da otto anni non aveva più avuto la possibilità di sentire una goccia d’acqua proveniente dal cielo sulla pelle?
Era quella...quella tenerezza che le faceva paura.
Quel suo stare lì sotto il cielo nero come la pece, frastagliato di fulmini e folgori, a capo chino.
Ma erano insieme.
- Lascia che lo faccia.- le disse Tom all’improvviso, senza neanche aprire gli occhi.
Come sapeva che era lei?
- Cosa?- sussurrò Cloe, con le ciglia imperlate di pioggia.
- Lascia che lavi via tutto.- continuò, alzando appena il viso su di lei – Fai finta che sia così.-
Fare finta.
Si.
Forse per quel giorno, lì sotto a quel temporale, da soli...avrebbe potuto accettare di fare finta.
E si convinse che anche il suo cuore faceva finta. Perché da quando era partita, non aveva mai smesso di battere tanto forte. Otto anni. Era tornata a otto anni prima.
Quando tutto era iniziato con lui, senza un perché, senza il bisogno di un perché.
Loro... non ne avevano bisogno.
Un bacio, pensò, prima di annullare la distanza che li separava e gettargli le braccia al collo.
Un bacio soltanto.
Le sarebbe bastato per sempre.
Si sarebbe aspettata resistenza...non due labbra pronte a duellare, ad accogliere e al contempo a violare.
Si sarebbe aspettata tutto...ma non la sensazione di essere tornata in una casa da cui era stata strappata a forza.
Indifesi.
Di nuovo insieme.
E ora di nuovo lui la stringeva forte.
L’amava.
L’amava ancora...lo sentiva.

Lucilla e Degona. [ I Bracciali del Destino. ]
CITAZIONE
Lucilla rimase dov'era, senza fiatare...mentre la bimba la guardava con gli occhioni smeraldini sgranati.
Nella manina teneva una foto accartocciata ma dopo un lungo silenzio in cui la piccola la scrutò da capo a piedi, la demone la vide sollevare le braccine verso di lei, con lo sguardo pieno di attesa.
- Mamma...- sussurrò, a bassa voce.
Lucilla crollò seduta sul pavimento e quando ebbe fra le braccia sua figlia, ogni altro pensiero sparì.
Grazie...grazie....

Tom e suo padre. [ I Figli della Speranza. ]

CITAZIONE
Un ghigno. Un sorriso.
Chi avrebbe potuto dirlo?
E in quell'istante di beatitudine, che solo una volta nella vita si prova, il Lord Oscuro morì.
Esalò l'ultimo respiro guardando Tom. Quindi chiuse gli occhi.
Una volta per sempre.
Aveva camminato su una strada lastricata di cadaveri.
Si era immolato a una causa sanguinaria, incurante di chi lasciava indietro.
Aveva ucciso in nome di una legge antica.
Aveva massacrato famiglie per il suo amor proprio.
Aveva distrutto la vita a molti.
A Harry.
A Draco.
Ma era morto per salvare la vita di suo figlio.
Bastava.
Per Tom bastava.
- Papà.-
Lucilla e Damon chiusero gli occhi, facendosi indietro.
Lasciandolo solo, a piangere su quel corpo.
A stringerlo convulsamente.
- Papà!-
Urlò. Pianse.
Fece ciò che ogni figlio avrebbe fatto.

 
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The Tenth Muse
view post Posted on 11/8/2008, 10:14




La parte di Voldemort e Tom è proprio come la ricordavo...
All'epoca l'avrò riletta migliaia di volte...piangendo sempre....
 
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LadyKiller92
view post Posted on 11/8/2008, 14:39




l'inizio di tutto..niente altro da dire..
"LA SCOMMESSA" cap.16

CITAZIONE
- La Chips ha detto che sono stata fortunata…se l’esplosione mi avesse colpito da in piedi…sarei morta ora.-
Il Serpeverde purtroppo capì solo che aveva di nuovo rischiato di perderla. Serrò le mascelle.
- Ti sto ringraziando...- continuò Hermione, passandogli il panno fresco ancora su un graffio sulla guancia. Un lampo illuminò la stanza e Draco stavolta le afferrò dolcemente la mano. Inchiodò gli occhi argentei in quelli della Grifoncina ed entrambi ricordarono all’improvviso quella sensazione atroce, provata quando erano stati separati, appena ritrovati da sotto le macerie dell’esplosione. L’abbraccio, il loro cercarsi…tutto quanto era ritornato a galla.
Improvvisamente cominciò a piovere. Le prime gocce di pioggia caddero lente, come l’alito caldo di quel Serpeverde che Hermione sentiva a pochi centimetri dalla sua faccia. Socchiuse gli occhi un secondo, quando lui le prese dolcemente il viso fra le mani. Abbassò il capo e quando lo rialzò le loro fronti si accostarono.
Il cuore, da dolcemente eccitato, cominciò a battere all’impazzata…come la pioggia che ora infuriava contro Hogwarts.
All’improvviso qualcosa cominciò a divorare anche lui.
E non solo il suo cuore capriccioso che per la prima volta gli faceva temere di restare senza fiato…era tutt’altro.
Era puro desiderio. Pura brama…unita però a qualcos’altro.
Doveva averla, doveva averla a tutti i costi. Voleva stare con lei, tutte le notti, ogni momento…ogni istante.
Che cos’era che lo stava bruciando in quel modo?
Era lì a un passo dal baciarla, dall’averla per sé…e qualcosa ora lo terrorizzava…
Bastò quella sua piccola indecisione a far rinsavire Hermione che, presero per il polso, si staccò un poco.
Non resse i suoi occhi indagatori e incendiati di passione, così abbassò il volto.
- Per quanto ancora intendi fuggirmi?- le chiese roco.
- Fino a salvarmi.- sussurrò Hermione e dicendo quello gli dette velocemente le spalle, correndo alla porta. Ma non fu abbastanza veloce da nascondergli le sue lacrime. Oh no, non stavolta…pensò, mettendosi velocemente in piedi.
Afferrò la camicia e a fatica se la infilò, lasciandola aperta.
Basta, basta continuare a giocare!
Uscì dall’infermeria di volata e si guardò attorno. La pioggia e il vento imperversavano…ma lui non le sentiva. La vide subito, sotto le arcate del giardino, alla sua destra. Era ferma, immobile, a guardare le gocce cadere ritmicamente.
Poi guardò verso di lui…e Draco si mosse immediatamente.
Più si avvicinava e più le chiedeva mentalmente scusa. Si, era un bastardo. Un maledetto che prendeva quello che voleva. Anche con lei avrebbe fatto così…e l’adorava, se n’era accorto quando l’aveva salvata da quell’esplosione. Se n’era accorto quando gliel’avevano strappata dalle braccia. Ma l’avrebbe fatta soffrire comunque.
Lo sentiva. Perché lui la voleva interamente, fino allo spasimo, fino a farla gridare e piangere.
La voleva fino a farle e farsi del male. Era un sogno…un sogno da cui pregava di non svegliarsi.
Lei piangeva ancora quando le arrivò a pochi passi.
Ma non indietreggiò.
- Hermione…- sussurrò il suo nome, come se dicendolo avesse potuto esorcizzare ciò che provava ma non servì a niente. Fu come accendere una luce nel buio. Non si fermò davanti a niente. Né coscienza, né rimorsi.
Le volò addosso e nello stesso istante in cui le passava le braccia alla vita, sollevandola alla sua altezza, Hermione gli cinse le esili braccia al collo. Lasciò che Draco affondasse la bocca nella sua e niente le importò più. Né la pioggia che l’inzuppava, né i tuoni che sovrastavano su di loro…
Il desiderio di tanto tempo venne finalmente esaudito. Lo baciò, lottando con la sua lingua esigente e passionale, fino a quando ebbe fiato. Si lasciò mordere le labbra morbide, assaggiò il gusto di Draco…del suo maledetto Serpeverde.
Al diavolo l’orgoglio. Al diavolo tutto…
S’inarcò contro il suo corpo, schiacciandoglisi addosso. Voleva sentire ogni cosa…fra le sue braccia tutto era un mondo nuovo, magnifico. Tetro e sinistro…
Quando si staccarono appena, Draco accostò la fronte alla sua, passandogli una mano dietro alla nuca.
La baciò ancora, col sangue che gli galoppava nelle vene. Si staccò nuovamente, godendo delle carezze di lei fra i suoi capelli. Bastò uno sguardo…uno sguardo soltanto. Poi il tragitto a Grifondoro…
Come in un vortice torbido, ogni pensiero razionale si perse. Gli unici sensi che rimasero intensamente accesi furono il tatto e il gusto, il tocco di mani impazzite e smaniose.
A Grifondoro vuoto e silenzioso, le candele nella notte si consumarono.
Su quel corpo bagnato di pioggia, lento e sensuale, umido e ipnotico, Draco capì che niente altro al mondo sarebbe valso tanto. Il batticuore che aveva avuto nell’entrare nella sua camera l’aveva quasi messo in ginocchio.
Quando l’aveva spogliata…l’eccitazione era stata tanta che avrebbe voluto fermare il tempo. L’aveva fissata in quegli occhi dorati per tutto il tempo mentre le slacciava i bottoni della camicia della divisa…poi i baci sul collo, i morsi leggeri alla gola, i gemiti simili a sibili nell’ombra…
Contro i bagliori del temporale il corpo di Hermione poi era nascosto e messo in luce solo ad attimi, a respiri…
Fu passione pura, lussuria e appagamento dei sensi. Un prendere e un dare che durò più a lungo di quanto si sarebbero mai aspettati. Quando si lasciarono andare a letto non c’era più niente che li avesse potuti fermare.
I loro corpi insieme, l’uno sull’altro, parvero incastrarsi alla perfezione, esattamente come le loro dita intrecciate che si univano e si lasciavano quando il desiderio di tornare a lambirsi di nuovo la pelle si faceva impossibile.
Hermione annegò più volte il viso nella sua spalla, zittendo le grida che lottavano per uscirle dalla gola. Appagò il desiderio provato a lungo di affondargli le mani in quei capelli biondissimi.
Non dimenticò mai la sua espressione, quasi dolcemente addolorata, a ogni palpito di piacere. Il peso di Draco su di lei non fu mai così agognato. E quando entrò in lei, come se non avesse mai desiderato altro nella vita, fu come perdersi. Non rimase più niente. Se non lei. Rimasero in due. E niente altro.
Impararono a conoscere i gemiti dell’altro, a memorizzare le sensazioni di un tocco, di un alito caldo sulla pelle…
E lo strano calore di un cuore che batte impazzito, abbracciato a un altro.

la presunta fine di tutto...
"LA SCOMMESSA" cap.50

CITAZIONE
Sbuffando, Draco Malfoy si scostò i capelli dalla fronte e i suoi occhi si posarono su Hermione.
Stava salutando le sue amiche che praticamente erano tutte in lacrime. Quando ebbe finito, lo raggiunse…e una folata di vento gelido lo colpì alle spalle. Rabbrividendo, tornò a prestare attenzione solo alla Grifoncina.
- Ci siamo.- gli disse, stanca morta – Questa giornata è stata pesantissima…- ma la sua voce tremava. Draco se ne accorse, si accorse del modo strano in cui cercava di non guardarlo in viso.
Fece per prenderle la mano ma, lasciandolo con una sensazione simile all’abbandono, lei si ritrasse.
- Tieni.- gli disse invece. E gli porse una piuma nera che il Serpeverde, sconvolto, prese senza capire.
Che stava facendo? Lo stava…lasciando ?
L’afferrò per le braccia, stavolta senza lasciarsi scostare e le vide le lacrime agli occhi.
Fu quello che in qualche modo lo fece a pezzi. Lacrime. Ancora.
Non ne poteva più. Non poteva più vederla piangere. Se continuava a piangere per lui allora non erano veramente giunti a niente. Serrò la piuma nera fra le dita, desiderando urlare. Ma alla fine prevalse qualcos’altro. Si piegò su di lei e le sfiorò le labbra con un bacio, poi la sorpassò.
- Draco…- la sentì singhiozzare, per richiamarlo.
Quando si volse, Hermione gli vide un debole sorrise sulla bocca.
- Sai una cosa?- le urlò facendo in modo che sentissero tutti e fissandola tanto da arrivarle fin nell’anima – Sei la maga migliore che conosca Hermione Granger! Non scordarlo mai mezzosangue…-
La scommessa. Hermione si portò le mani alla bocca, reprimendo un altro singhiozzo.
Chi aveva vinto davvero?, si chiese vedendolo andare via. Di certo non lei. E forse neanche lui.
[...]Draco Lucius Malfoy, sulla carrozza dei Black, scese lungo il sentiero della campagna attorniato dalle discussioni della famiglia Zabini e di sua madre e sua zia. Ma non sentiva nulla. Attonito, provava solo un vuoto enorme che non avrebbe più saputo riempire. Poggiò la testa allo sportello, poi alzò la piuma nera davanti agli occhi…e improvvisamente vide tutto velato. Hermione…
Un verso di rapace lo scosse e contro il rossore del cielo, un nero battito d’ali risaltava nel suo cuore.
Il corvo seguì la sua carrozza per molto, molto tempo…poi nel folto della foresta, Draco non la vide più.

 
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°°Viola.V°°
view post Posted on 13/8/2008, 23:02




in quasi tutte le scene che avete citato ho pianto...ce ne sono state tantissime, ma ora non me ne viene in mente nemmeno una!
 
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La_dim
view post Posted on 17/8/2008, 00:03




CITAZIONE
Stava per uscire di casa quando il piccolo Tom, ancora in pigiama e tutto arruffato per poco non gli volò addosso, facendo cadere entrambi.
- Oh, cacchio!- Potter lo guardò imbufalito - Dio, sono le sei e mezza! Non puoi startene a letto come tutti i ragazzini normali?- ma guardando il suo musetto da cucciolo, dovette lasciar perdere - Che c'è?- sbuffò.
Tom sembrava imbarazzato. Stropicciava qualcosa fra le mani e se il bambino sopravvissuto fosse stato un po' meno di fretta, sarebbe stato anche lì a cercare di farlo parlare normalmente, invece gli prese la lettera e basta, sbirciandone velocemente il contenuto...e allora sbiancò.
La sua bocca spalancata si scontrò con l'espressione malinconica del bimbo.
- E bravo Silente...- alitò Harry, senza accorgersi di sorridere. Era sempre il solito.
- Ci vuoi andare?- gli chiese, visto che Tom continuava a tacere, viola per la vergogna.
Sobbalzando alla domanda, il ragazzino corrucciò la fronte - Bhè...non credo di poter...-
- Ascoltare non costa nulla.- Potter lo guardò dritto in faccia - O non vuoi andare a Hogwarts?-
Andare a Hogwarts. Stare con altri maghi come lui. Non vivere rinchiuso. Sarebbe stato davvero bello.
- Senti, facciamo così.- Harry gli ridiede la lettera, sospirando con pazienza - Adesso vado al Ministero. Devo parlare col Capo degli Auror ma non ci metterò molto. Due ore e sarò di nuovo a casa, così potremo parlarne tutti insieme.-
- Va bene.- annuì il piccolo Riddle - Però...non ti sembra...ingiusto?-
- Cosa?- allibì Harry.
- Che io...che io possa andare a scuola con gli altri...-
Oddio. Quel bambino avrebbe dovuto andare con lui dallo psicologo, per una terapia di coppia. S'inginocchiò e anche se a fatica cercò le parole adatte per tirarlo su. Gli tornarono in mente il classico fraseggio di Sirius.
- Tom...smettila di farti queste seghe mentali per due miseri minuti ok?- sbottò, atterrendo il ragazzino - Riesci a trattenerti per due orette? Due orette sole! Poi torno a casa e così potrò aiutarti a insultare te stesso anche per tutto il giorno se vuoi, ma fino a quel momento pensa a tutti i figli dei Mangiamorte che vanno a Hogwarts. Quelli staranno già programmando di uccidere qualche povero babbano coi loro genitori mentre tu invece, anche se mi scoccia dirlo, non hai mai fatto niente a nessuno...perciò stattene buono e aspettami, va bene?-
Per un attimo sul viso di Tom, Harry aveva visto un sorriso vero. Non gli aveva mai sorriso così.
- E adesso fila di sopra.- gli ordinò Potter.
- Va bene.- assentì il mini Riddle correndo sulle scale con un insolito buon umore ad allietargli la giornata - Ci vediamo dopo Harry! E torna presto!-
Torna presto.
Incredibile. Un Riddle gli aveva detto, con gioia e aspettativa nella voce, di tornare presto a casa loro. Il mondo stava proprio girando al contrario...

I Bracciali del destino, capitolo 14

Perché? semplice: amo il personaggio di Tom, anche da bambino, e questo momento in cui comincia a far breccia anche nel cuore di Harry mi ha commosso moltissimo!

p.s. e alzo entrambe le mani per l'intervento di Oby86! :*-*:
 
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luna lovegood
view post Posted on 8/9/2008, 14:48




a me è piaciuto molto questo pezzo dal 49° cap. di T.M.R., da questo ho avuto l'assoluta sicurezza che avrei amato il Lucas dell'Alchimia.

''Certo Lucas non poteva vedere con gli occhi di Glory.
E non aveva visto come il piccolo Cosmo avesse salvato tutti gli amici di suo padre, Smaterializzandoli fuori dai sotterranei.
Ma si sa.
Certi segreti sono cari. E non devono essere subito svelati.
Tre cose però, agli occhi del Phyro erano certe.



Suo padre gli aveva aperto un mondo nuovo, davanti. Il più bello che avesse mai osato sognare...

Che Thomas Maximilian Riddle era un grande attore. Il migliore.

E che le albe erano momenti fantastici per vincere una guerra.''
 
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Cartoffen
view post Posted on 8/9/2008, 15:05




CITAZIONE
- Io tornerò sempre da te.- sussurrò iniziando a piangere - Sempre.-
Si, il Diavolo non apprezzava lo spirito di sacrificio.
E tantomeno apprezzava essere così facilmente beffato.
Da una donna per di più.
Una donna che aveva trovato il modo di riprendersi l'anima e tornare per vivere con coloro che amava.

Non avevo mai letto queste righe. Molto, molto belle.
L'ultima è poesia.
 
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Miss_Mckay
view post Posted on 10/9/2008, 12:07




I figli della Speranza, cap 60

CITAZIONE
Quei maledetti cerotti...
Sempre in mezzo, che Tom lasciava ovunque.
Dei semplice cerotti azzurri...
Ora lo stavano piegando in due.
Così com'era arrivato, ora Tom se ne sarebbe andato via. Per sempre.
Gli aveva promesso che l'avrebbe sempre protetto...ma non era riuscito a proteggerlo dalle insidie della vita.
Da quelle stesse che il destino gli aveva piazzato sul cammino.
Aveva fallito.
Aveva fallito tutto con Tom.
- Ho fatto solo un gran casino.- alitò, tenendosi la mano sugli occhi - Cristo Malfoy, dovevi ammazzarmi anni fa quando ne avevi l'occasione!-
Draco spostò il peso dalla balaustra, rimettendosi faticosamente in piedi.
Il casino l'avevano fatto in due.
Una delle cose più importanti della loro vita...e ora l'avevano persa insieme.
Harry aveva ragione, pensò, mentre qualcosa lo spingeva ad avvicinarsi a lui.
Quei maledetti cerotti...non ci sarebbero più stati.
Presto sarebbero scomparsi.
- Se lo dici a qualcuno ti ammazzo davvero, Sfregiato.-
Draco Malfoy inspirò forte, la vista annebbiata dalla febbre, atterrito dal freddo, ma passò ugualmente un braccio attorno al collo del bambino sopravvissuto, poggiando una guancia sui suoi capelli.

Io piango troppo a questo pezzo ... è meraviglioso
 
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