>> Lucas Dixit

Il bambino sopravvissuto si guardò alle spalle. Draco stava ancora parlando con Lucas.
Allora Potter chiamò il figlio, intimando a Tom di non dire una sola parola.
- Si?- chiese il Phyro, guardando storto Tom - Che c'è papà?-
- M'intrattieni Draco per un po'?- gli chiese, senza vergognarsi neanche da lontano - Fagli una di quelle domande che richiedono una conferenza.-
- Hn. E in cambio che mi dai?-
- Ti lascio vivere.- sibilò Harry - Ci stai?-
Lucas non si scompose, levando un sopracciglio con aria di chi la sa lunga - Volete fargli uno scherzo, vero?-
- Non proprio.-
- Allora state combinando qualcosa.-
- Lucas ti aumento la paghetta, basta che taci.- e lo spinse di nuovo fuori dalla porta - Su, chiedigli qualcosa e tienimelo fuori di casa.-

Fuori intanto, Lucas James Potter stava dando il meglio di sé.
La domanda sottoposta all'attenzione del rampollo della famiglia Malfoy per tenerlo fuori dai piedi era "Draco, da dove arrivano i bambini?"
La prima risposta al limite dell'umana decenza del biondo era stata: -...si trovano sotto i cavoli.- ma quando Lucas gli aveva detto che non credeva né ai cavoli né alla cicogna, il massimo elaborato dal cervello bacato di quel mago fu: - Ok, non dirlo a nessuno ma i bambini sono robot e vengono dallo spazio.-

- Cos'è un vergine?- se ne uscì Lucas all'improvviso.
- Mia figlia a quarant'anni.- sibilò Draco, esasperato, mentre sia Tom che Harry erano rimasti a sbattere gli occhi - E adesso basta leggere porcate! Forza, fila fuori e vai a dare fuoco a qualcosa, avanti!-

Sufficientemente imbarazzato, entrò nell’ufficio della Direttrice del Gryffindor e si mise a sedere, anzi, lei lo mise a sedere di forza, buttando il cappello su una mensola, oltre la scrivania.

- Bhè...- abbozzò lui, sorridendo scioccamente – Come ha passato le vacanze?-
Alchimia del Sangue cap 3

E’ mezzo Black, che pretendi.- rognò Lucas, afferrando la tracolla e il maglione – Bene, signori è stato un piacere conoscervi. Venite al mio funerale, sulla tomba ci sarà scritto “Così perì per mano di una Sigmund Freud in gonnella!”-

- Ah, che esagerazione.- bofonchiò Colin, quando la porta del bagno si aprì e si richiuse.
Alchimia del Sangue cap 4

- Avvisatemi quando inizieranno a rollare i tamburi.- Lucas, gasatissimo, rimise nel frigo una bottiglia d’acqua e si sfregò le mani – Sven, che dici, ti piacciono le guerre?-

- Tu sei fuori di testa.-
Alchimia del sangue cap 22

- Senti…-

- Cosa?-

- Non ho la testa bionda come la vostra e non ho una marea di parenti che vogliono uccidermi, come tutti quelli che hai tu, però quelle cose che avresti fatto con lui…posso farle io con te.-
Alchimia del sangue cap 22

Con addosso anche l’ultima delle sue trovate. Sotto gli sguardi disgustati di Draco, Harry e Ares, Lucas non batté ciglia quando scrutarono la sua maglietta. La classica maglietta da stampatrice, blu intenso, con una scritta nera a caratteri cubitali sul torace che diceva “Phyros Do It Better”.

- Bhè?- ghignò, attaccandosi al cartone del latte – Che avete da guardare?-

- La tua totale mancanza di decenza.- ironizzò suo padre – Ma cosa diavolo vuol dire?-

- C’è scritto...- rise Lucas, chiudendo il frigo – Non leggi? I Phyro lo Fanno Meglio.-


Alchimia del Sangue cap 32

Tre cose però, agli occhi del Phyro erano certe.

Suo padre gli aveva aperto un mondo nuovo, davanti. Il più bello che avesse mai osato sognare...

Che Thomas Maximilian Riddle era un grande attore. Il migliore.

E che le albe erano momenti fantastici per vincere una guerra.
Capitolo 49, T.M.R.

- Guarda, devo farti vedere una cosa!- tubò, eccitato come un bambino. Si volse di schiena e abbassò leggermente lo scollo del maglione. Una piccola garza quadrata ricopriva una porzione di pelle alla base del collo.

- L’ho fatto fare due giorni fa, dopo che mi hai mandato il biglietto con la frase!-

Glory, scuotendo il capo con pazienza, scostò la garza con delicatezza e vide la frase che gli aveva scritto nell’alba dopo la Profezia. Era stata tatuata nulla nuca di Lucas a caratteri poco pesanti, leggeri e non in gotico. Pareva più uno stile di scrittura da trecento italiano. Lettere piccole, contorte, non svolazzanti. Nette.

- Over the Ends, Over Again.- sussurrò la Malfoy.

- Oltre i confini e oltre ancora.- tradusse Lucas, guardandola da sopra la spalla – Bell’idea. Che resti fra me e te comunque.- si rimise a posto il collo del maglione, evidentemente soddisfatto – Ha fatto un male cane, ma mi piace da impazzire. Come ti è venuta in mente la frase? Sembra fatta apposta per me.-

Era un monito, in verità. Questo non glielo disse, ma la bionda se lo sarebbe ricordato per sempre.

Ora, tatuata su di lui, quell’ammonizione non avrebbe potuto ignorarla, anzi. Sarebbe rimasta lì, a ricordarle per cosa avrebbe dovuto battersi.

- Ti ho già ringraziato per aver predetto qualcosa per me?- le chiese, passandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

- Non che io ricordi. A parte per quell’interrogazione a sorpresa di Piton un mese fa.-

- Ho deciso che passerò questo week end in un solo modo.- le svelò – Intanto a studiare la Profezia…-

- Harry ce l’ha presa.-

- Mica sono stupido. Ho registrato tutto sul palmare di Linnie mentre l’hai avuta.-

- Perché mi stupisco ancora, mi chiedo.- commentò pacata – E poi?-

Terza Regola di Sopravvivenza, di Lucas James Potter: "Non accendersi in nessun caso vicino a bombole del gas."
Terza Regola di Sopravvivenza, di Lucas James Potter, postilla: "Tenere d'occhio l'ultima discendente dei Malfoy, perché non sai mai quando crollerà addormentata, vedendo un futuro che lei stessa avrà contribuito a complicare."

- Come si chiama?- gli chiese.

Lucas, ancora accostato alla porta, sedò il lancinante dolore, i battiti furiosi nel petto.

Mosse il volto sopra la spalla, guardandolo con la coda nell’occhio.

- La Veggente con l’occhio d’oro.- continuò Havenport – Come si chiama?-

- Stai lontano da lei. Valle vicino un’altra volta e ti ucciderò. Verrò all’inferno e ti ammazzerò di nuovo.-

Stai lontano dalla mia Glorya.

"Che ne sai del fuoco che mi scuote le viscere, eh? Non ne sai niente! Mi scorre nelle vene, mi rimescola i pensieri! E’ più denso del sangue, più denso del veleno e dell’oro! E’ quello che sono! Ed è così che voglio essere! Maledizione, voglio bruciare, voglio ardere, voglio annegare nelle fiamme e non essere più io! Voglio non essere più Lucas Potter, non avere più braccia, gambe e mani, eppure essere sempre me stesso! L’energia che ti scorre dentro quando la terra si brucia tu non la puoi conoscere. Tutto si accartoccia, tutto cede il passo, perché non c’è niente che il mio potere perdoni. E se ne sono succube, ebbene che sia! Morirò così! Meglio bruciare, dannazione, che sentire ancora una volta il sangue pietrificarmisi nelle vene!"

due Potter restarono a guardare Tom che camminava lungo il viale...
- Papà...-
- Si?-
- Quand’è che facciamo un’altra guerra?-
Il bambino sopravvissuto inspirò, abbassando il viso sul suo primogenito.
- Tu ti sei divertito, vero?-
- Allora, quando ne facciamo un’altra?-
- Lucas, le guerre sono terribili faccende.-
Il Phyro piegò la bocca, molto poco convinto – Tanto ci sei tu, no?-
- Io non ho fatto granché questa volta.-
- Si, ma quando ci sei tu...va bene comunque. Perché tutti sanno che ci sei. E se ci sei tu...va bene. Hai capito cosa voglio dire?-
Strana frase, bizzarro ragionamento...ma stringente logica fanciullesca, che non ammetteva preconcetti.
- Gli abbiamo presi a calci, pa’, dai.- rise Lucas – Ammettilo.-
- Lucas, della gente è morta...-
- Ma abbiamo preso i cattivi a calci nel sedere. Dai pa’...ho ragione io.-
Un braccio attorno al collo e Harry iniziò a frizionare la testa a suo figlio.
- Tu sei pericoloso, capito? Sei pericoloso!-
Il Phyro si sbellicò dalle risate, mentre suo padre se lo tirava in braccio – E quando sarò grande combatterò insieme a te!-
- Ne riparleremo non appena sarai maggiorenne.- sindacò il padrone di casa – E adesso andiamo da tua madre, bisogna mettere su la cena, prima che Draco riesca a mettere le grinfie sul nostro frigo.-
- Posso rubargli il bastone se vuoi.-
- Hn...ok. Così non può camminare e magari ce lo leviamo dai calderoni per tutta la cena!-

T.M.R Cap. 50

- Come lo chiamiamo?- Glory cambiò argomento - Il pulcino grigio dico.-
- Oca al cognac.- mugugnò Lucas sarcastico - E agli altri diamo dei numeri...tanto non vivranno a lungo.-
- Tu non sei normale.- replicò Faith

T.M.R. Cap. 15

n cielo. C'era...un uccello.
Sembrava un'aquila dorata. E stava scendendo in picchiata verso casa loro.
Subito nella mente di Lucas, che guarda caso aveva degli strani problemi coi volatili, iniziò a scorrere una serie di ricette su come cucinare i falconi. Forse sarebbero andati bene anche per un'aquila.
Afferrò così il forcone da pollo che era stato lasciato incautamente insieme al tagliere e gli altri coltelli e così, quando quell'aquila s'infilò in cucina, il piccolo Phyro era pronto a sistemarla ma...
Una luce verde l'avvolse, diventando brillantissima, quasi iridescente.
E quando Harry apparve in quella luce, a Lucas sfuggì il forcone dalla mano.
Potter senior si sgranchì le spalle, guardandolo di striscio.
- T'ho visto con quell'affare in mano. Che pensavi di fare?-
Oddio!
Lucas un istante più tardi cacciò un grido di gioia e gli saltò in braccio, con lo stesso sorriso che aleggiava sul volte del padre. Un mago! Era tornato ad essere un mago! Si era ripreso i poteri!
Continuò a urlare di gioia fino a che dallo scalone principale della Lucky House non arrivò una bestemmia di Draco, allora i due si misero a ridere con toni leggermente più bassi.
Ah, c'era calore quella mattina. Lo sentiva.
E c'era sollievo negli occhi verdi di suo padre.
C'era...tutto. Era tornato tutto quanto.
- Prima che vengano a sapere al Ministero che mi sono ripreso i poteri impunemente...- Harry gli strizzò l'occhio -...sarà il caso di farsi un volo decente, cosa dici?-
- Vado a prendere le scope!- celiò Lucas, saltando giù dalle sue spalle ma suo padre lo bloccò.
- Non servono le scope.-
- E cosa fai, ti trasformi di nuovo in aquila e ti salgo sulla schiena?- fu l'ironica risposta - Mica me l'avevi detto di essere un Animagus poi!-
- Lascia perdere le scope.-
Il ghigno antico del bambino sopravvissuto comparve sulle labbra pallide dal freddo di quel mago.
Di quella speranza che aveva ricominciato a vivere sotto le ceneri.
- Sarà il migliore volo della tua vita.- gli promise, massaggiandosi il Bracciale del Destino al polso - E speriamo che non ci sia troppa gente a Londra che guarderà in alto oggi..

T.M.R. Cap 15

- Ma mamma! Dovremmo andare prima in stazione! Abbiamo l’appuntamento con Ron e Jeremy! Ci saranno anche Alex, Herik, Caleb e la zia Isabella!- e senza ascoltare altre storie si buttò sul loro letto, iniziando a saltare tanto da trasformare il materasso in una lancia in mezzo a un maremoto – Su, su! Animo!-

- Hai due secondi per sparire.- sibilò di nuovo suo padre, nascosto sotto le lenzuola.

- Anche tu hai due secondi! O brucio il letto con te dentro!-


First Day

Siamo invasi da Phyro. Sarà meglio che io scenda in cantina a controllare quel ragazzino esagitato.-

- Chi ci sta adesso a controllarlo?-

- Era in compagnia della Marcia dei Pinguini, ieri sera.- l’informò Lucas, diabolico nella sua perversa vendetta contro Lex – Dopo pranzo gli piazzo su anche E.T.-

- Tu e le tue cazzate.- gli disse Raidel – Lascialo in pace, o non la finirà più di urlare.-
***
Come la migliore dei Phyro, avanzò con fare minaccioso avvolta in una nube rossastra di fiamme che per un attimo ipnotizzò Lucas e anche Ares.

La strega si piegò su di Lucas, scrutandolo come lui aveva fatto con lei. Ovvero senza un minimo di decoro.

Poi, come se fra quelle labbra dipinte di sangue avesse avuto una sibilante lingua biforcuta, esalò con tono bellicoso ed evidentemente straniero: - Dove essere Raidel?-

Ok.

Ancora indietreggiando, Lucas lasciò che la biondona entrasse e si richiudesse la porta alle spalle, poggiandosi un casco sul fianco. Comunque si erano capiti. Cercava Raidel.

- La signorina cerca Raidel.- disse Potter con tono semi isterico – Chiamatelo prima che dia fuoco alla casa.- quindi, dalla sorella e da Glory tornò a rivolgersi a lei – Lei sarebbe?-

La strega schioccò la lingua, dimostrandosi impaziente.

- Mik.- borbottò.

- Mik?- Lucas corrucciò la fronte – Lei è svedese? Capisce cosa dico?-

- Capisco che tu sei piccolo Phyro attaccabrighe.- sibilò ancora la bionda – Ora chiama Raidel. Subito.-

Wow, doppio wow.
-Qua c’è…una tua connazionale.- abbozzò Lucas, stringendosi nelle spalle a mo di scusa – So che dovevamo proteggerti e che dovevo mandarla via, ma ha minacciato di bruciare la casa, mio padre mi avrebbe ucciso dandomi di nuovo la colpa.
E’ un vulcano come Raidel.- l’assicurò, eccitatissimo – Ha una potenza strepitosa quella tizia.-

- Questo è innegabile.- annuì anche Ares – Ma se continua a picchiarlo di quel poveraccio non resterà nulla.-

- Ah, ha la pelle dura.- ghignò Lucas, sfregandosi le mani – Pop corn gente?-

- Non dovremmo lasciargli un po’ di privacy?-

- Si fottano, è casa nostra. Non stiamo nella terra di Babbo Natale.

- Le vostre manie da mafiose Freaky Nine vi stanno rendendo delle valchirie.- sospirò Lucas – Vi lascio qua per qualche minuto, Vicky cerca di non cavarle gli occhi. Vado a dire a Mia Garland e Hope Harley che sei qui, Faith, e stai bene. Di certo vorranno venire da te per vedere cos’è successo. Torno fra un po’…-

Il macigno sul cuore si appesantiva.

Era come se…un uccellino avesse tentato di spingersi fuori dal nido. E avesse tentato di imparare a volare da solo.

Glory avrebbe dovuto esserne contenta. Invece sapeva di aver sbagliato. Non era stata lei ad aiutare quell’uccellino a volare da solo. A tentare, almeno. No, lei aveva sbagliato.

Mentre Victoria Sharp aveva avuto ragione.

- Capisco perché sei innamorato di lei.- mormorò la Slytherin, camminando accanto del Phyro.

Non ci fu più sbalordimento che in quell’istante.

Lucas si tenne per sé quella sensazione, dritto per la sua strada – E’ una lottatrice nata.-

- Moriresti per amore?-

- Se la situazione lo richiede, morirei per qualsiasi ragione valida. Tu invece? Moriresti per amore?-

- Per una corona. Un trono o un nome scolpito nella pietra. Non per amore.-

- Sei sempre troppo estrema.- considerò, scompigliandole dolcemente i capelli – Spaventi le persone.-

- Tu e la Sharp spaventate.-

- Ah si? Che c’è di più spaventoso di quello che fai tu?-

- Più terribile del sesso perverso?-

Quei due occhi di puro metallo scintillarono, lontani e vicini alla ragione che il suo cuore non accettava.

- Il tuo amore, mi sembra ovvio.-

- Come lo chiamiamo?- Glory cambiò argomento - Il pulcino grigio dico.-
- Oca al cognac.- mugugnò Lucas sarcastico - E agli altri diamo dei numeri...tanto non vivranno a lungo.-
- Tu non sei normale.- replicò Faith

T.M.R. Cap. 15

La Bones, vedendolo come notò anche gli altri studenti, parve ancora più spaesata.
- Questa è un’infermeria, santo cielo!-
- E tu sei una sfascia famiglie!-
Un tuono portentoso impedì persino alla McGranitt di esplodere verso Lucas con una serie di punizioni e improperi da sistemarlo a vita. C’erano però sufficienti bocche spalancate, compresa quella del Ministro, da lasciare intendere che forse quella sparata era stata tanto grossa da non lasciare seguito.
CAP 24

Lucas balzò in piedi, guardando la Bones con aria omicida.
- Ho tentato di spiegare? Ho tentato di spiegare??- sbraitò – Dico, non sai fare altro che irretire gli uomini sposati?!-
CAP 29

Rimase appoggiata coi fianchi alla moto, l’umidità che le feriva la gola. Lucas, a un metro da lei, piazzò le mani contro la parete del sottopassaggio, piantandovi forte sopra i palmi. Tossì seccamente, la fronte contro il ruvido muro imbrattato di magnifici graffiti urbani. Gli occhi serrati.

- Dio deve essere uno Slytherin.- gli uscì in un sibilo gelido.

Glory non poté fare altro che ridere. Volse il capo e vide che alla neve tornava a mescolarsi la pioggia. Si strinse nel cappotto, annusando il profumo di sua madre. Madre, padre, casa. Fratelli. Stavano davvero perdendo tutto?

- Mi sento così coglione.- mugugnò Lucas, inspirando a fondo.

- Hanno il diritto di vivere come vogliono dopo tanto tempo.- la Veggente lo spiò con la coda dell’occhio, vedendolo annuire – Dopo vent’anni...è solo che...-

- Lo so.-

Fu Glory a stringersi nelle spalle, desolata. Tremò.

- Lo so principessa.-

Dovevano solo ricordarsi di respirare, si disse. Dovevano fare passo dopo passo, poco alla volta.