Classici o Contemporanei?

« Older   Newer »
  Share  
Artemisia.89
view post Posted on 24/7/2008, 10:22




Che ne pensate riguardo a questa eterna lotta?
C'è chi si trincera dietro coltissime letture, ignorando o palesemente odiando gli autori contemporanei, e chi invece legge solo contemporanei snobbando i classici: "li hanno letti tutti, perchè dovrei farlo anche io? e poi sono mattoni".

Fa sorridere un po' questa diatriba: la soluzione un po' scontata sarebbe di cercare di equilibrare le letture, classici e contemporanei. Ma credo che dietro questa guerra di "trincea" ci sia anche dell'altro. Lo penso quando vedo grandi autori che nelle loro recensioni a classici cercano di togliere i suddetti libri dal piedistallo, di farceli sentire "sempre più contemporanei" o autori che innalzano i propri libri a classici. Con che metro lo fanno, dite? Con le copie vendute, ovvio u.u

Che ne pensate?
Se è un topic idiota chiedo scusa in anticipo XD
 
Top
minami77
view post Posted on 24/7/2008, 10:38




ma no che non è idiota! XD
Personalmente trovo nello stile di scrittura dei classici qualcosa che manca agli autori contemporanei (o almeno alla maggior parte di essi, con le dovute eccezioni, ovvio). Però non potrei fare a meno di leggere l'uno o l'altro genere. Nella mia testa è come se scattasse qualcosa, c'è il momento in cui ho bisogno di leggere classici ed il momento in cui ho bisogno di leggere contemporaneo.
C'è da dire una cosa che ho notato essendo lettrice e anche dilettandomi di scrittura. Leggere classici porta al desiderio di scrivere molto più che leggere contemporanei. Non solo.
Leggere un classico e subito dopo scrivere qualcosa rende il prodotto scritto molto superiore a mio avviso. Questo ovviamente vale per me e per la mia esperienza, i pezzi più belli personalmente li ho scritti dopo aver letto Jane Austen e tutte le volte che prendo in mano un suo romanzo la sensazione ed ikl desiderio di scrivere è il medesimo.
Quindi credo che alla fine i classici abbiano in sè questo qualcosa che manca a molto autori contemporanei, ovvero l'arte di insegnare ed ispirare il lettore.
Che ne dici di questa distinzione? mi sa che la vera idiozia è proprio questa LOL
Ovvio che io senza la Hamilton di tanto in tanto non respiro, comunque XD quindi sono d'accordo con te, il giusto sta sempre nel mezzo ovvero l'equilibrio delle due parti ^_^
 
Top
bloodymary79
view post Posted on 24/7/2008, 18:55




Che bel dibattito *________*

Io faccio davvero fatica a scegliere fra classici e contemporanei..
Sono sempre stata amante dei classici, anche per quello ho studiato lettere (anche se come indirizzo ho scelto lingue)...
Ma se dovessi scegliere, forse, adesso sceglierei i contemporanei.
Anche se, appunto, la scelta è terribilmente difficile... perchè entrambi hanno qualcosa da dare che manca all'altro.

Forse ultimamente leggo più contemporanei perchè di classici ne ho letti talmente tanti da essermi tolta tutti gli sfizi che volevo togliermi (oltre a miliardi di libri letti per l'università), ma forse anche perchè nei contemporanei riesco a rispecchiarmi meglio... o forse perchè sono un'amante della storia contemporanea, e mi piace studiarla anche attraverso gli occhi di chi l'ha "scritta" attraverso i suoi romanzi (ovviamente scremando molto fra le quantità innumrevoli di libri spazzatura che escono ogni giorno).

Per esempio mi piace leggere la questione serba attraverso gli occhi di Peter Handke (il mio ammmmmore), mi piace vivere un'infanzia irlandese attraverso le pagine di Roddy Doyle, ripercorrere il periodo della resistenza sulle pagine di Umberto Eco o trovare una bellissima parodia della russia stalinista tramite Bulgakov (che poi è ormai considerato un classico).
Forse mi condiziona molto anche l'amore infinito per la germania, ma ho adorato leggere la guerra fredda attraverso gli autori tedeschi contemporanei, specialmente attraverso Christa Wolf.
Mi condiziona molto anche la passione per le lingue, infatti cerco sempre di leggere i libri in lingua originale (se posso), però se riesco a leggere in modo scorrevole Elias Canetti lo stesso non posso dire di Goethe (per quanto mi piaccia leggerlo in originale è troppo anche per me).

Oddio, forse non mi sono spiegata troppo bene...
 
Top
Dreamerina
view post Posted on 25/7/2008, 22:01




Topic davvero molto interessante...
Devo dire la verità, non amo molto i classici, perché quando leggo mi piace che possa comparare il racconto con la realtà quotidiana che vivo in questi anni e quindi mi sembra scontato prediligere i contemporanei, quelli che però purtroppo il più delle volte sono destinati a tramontare perché magari legati solo ad un piccolo periodo di fortuna.
Per quanto riguarda i classici, invece, ritengo che comunque almeno quelli più importanti vadano letti. Ecco, non dico solo quelli obbligati ai tempi delle scuole, perché, si sa, quando qualcosa ci viene imposta è difficile eseguirla al meglio, ma almeno qualcuno secondo me va letto.
Certo, è sempre difficile equilibrare la lettura, ma tentare almeno di non essere solo lettore di contemporanei o di classici secondo me già è tanto. E comunque, a parer mio, resta tutta una scelta legata principalmente all'amore che si prova magari per un certo autore, dovenuto ormai un classico di tutti i tempi, che possa invogliare la lettura delle sue opere a discapito di altre, contemporanee o non.
 
Top
Artemisia.89
view post Posted on 30/7/2008, 15:23




Io non riesco che a leggere Classici, da un paio di anni. Faccio qualche breve incursione nei contemporanei ma poi, a parte qualche rara eccezione, mi rifugio disgustata nei libri di sempre.
Siamo dunque tutte d'accordo che sia necessario raggiungere un qualche equilibrio tra i due grandi filoni.

E pensare che io ho cominciato leggendo SOLO libri che nessuno aveva letto. Odiavo i classici, li vedevo troppo commerciali. Non li vedevo libri. Frase strana, lo so XD

Quindi al momento, continuo a leggere tutti i classici che ho snobbato nella mia infanzia e a volte, completo le mie lettura con qualche autore contemporaneo o recente.
 
Top
Streghetta_86
view post Posted on 30/7/2008, 18:38




Oh mi ero persa questa bellissima discussione...Allora io credo che prendere posizione in questo caso sia difficile, non si può imporre a se stessi cosa leggere o cosa non leggere. Come avete già detto in precedenza voi anche io penso che la soluzione sia leggere un pò e un pò. Anche se devo confessare che io adoro leggere i classici, il sapore d'altri tempi, anche se ci sono romanzi contemporanei che davvero meritano e ogni tanti mi concedo una pausa dalla letteratura "seria" come la chiamo io...
 
Top
Dreamerina
view post Posted on 30/7/2008, 19:31




CITAZIONE (Artemisia.89 @ 30/7/2008, 16:23)
Io non riesco che a leggere Classici, da un paio di anni. Faccio qualche breve incursione nei contemporanei ma poi, a parte qualche rara eccezione, mi rifugio disgustata nei libri di sempre.
Siamo dunque tutte d'accordo che sia necessario raggiungere un qualche equilibrio tra i due grandi filoni.

E pensare che io ho cominciato leggendo SOLO libri che nessuno aveva letto. Odiavo i classici, li vedevo troppo commerciali. Non li vedevo libri. Frase strana, lo so XD

Quindi al momento, continuo a leggere tutti i classici che ho snobbato nella mia infanzia e a volte, completo le mie lettura con qualche autore contemporaneo o recente.

Guarda, io finirò come te...Voglio dire, all'inizio snobbavo tanti di quei classico che ritenevo fin troppo noiosi...adesso ho iniziato a rivalutarli ma ben presto credo finirò a dedicarmi solo a quelli...
 
Top
Yoana
view post Posted on 8/8/2008, 14:53




Mando avanti il dibattito con una domanda che, penso, abbia per ognuno una risposta diversa.
Cosa è un classico?
Cosa è un contemporaneo?

Dove ponete la linea di demarcazione?

Personalmente non credo sia una questione puramente cronologica. Esistono letterature incredibilmente moderne che trattano temi odierni scritti centinaia, addirittura migliaia di anni fa e successi di solo una ventina di anni fa che ora non hanno più attinenza con il mondo d'oggi (senza nulla togliere al loro valore culturare intrinseco).

Da cosa decidere voi se un libro è classico o contemporaneo?
 
Top
Artemisia.89
view post Posted on 8/8/2008, 18:10




No, a mio parere è soprattutto un fattore cronologico. E riguarda gli autori. Se lo scrittore è in vita il libro è "di un autore contemporaneo".
Per quanto riguarda i classici...sono quei libri dotati di una contemporaneità eterna. Scritti due secoli fa, letti oggi. Capaci, grazie alla loro forza espressiva, di andare oltre il tempo.
 
Top
Dreamerina
view post Posted on 8/8/2008, 19:04




Io sono d'accordo con Chiara.
Anche per me la linea di demarcazione è puramente cronologica. questo perché ogni autore classico in un modo o nell'altro ha toccato temi contemporanei, ma a questo punto tutti sarebbero autori d'oggi e non classici.
E poi, dovessimo seguire questa linea, quelli che proiettano i loro libri in una dimensione futura come dovrebbero essere considerati?
Ecco perché ritengo che sia tutto legato a un puro fattore temporale.
 
Top
minami77
view post Posted on 11/8/2008, 21:25




CITAZIONE (Artemisia.89 @ 8/8/2008, 19:10)
No, a mio parere è soprattutto un fattore cronologico. E riguarda gli autori. Se lo scrittore è in vita il libro è "di un autore contemporaneo".
Per quanto riguarda i classici...sono quei libri dotati di una contemporaneità eterna. Scritti due secoli fa, letti oggi. Capaci, grazie alla loro forza espressiva, di andare oltre il tempo.

quoto tutto mia adorata :love:
non avrei saputo esprimerlo meglio!
 
Top
The Tenth Muse
view post Posted on 14/8/2008, 10:01




Io sono d'accordo con Yoana....
Un classico può venire scritto in qualunque epoca, ma sono il metodo e la forma di scrittura che lo contraddistinguono come tale.

La distinzione fra classico e contamporaneo, per me, è personale.
Tuttavia vi saranno sempre quei libri che rimarranno classici per il resto degli anni, un esempio lampante è quello de "I promessi sposi"...qualcuno di voi lo considera contamporaneo?

Tornando alla domanda di Chiara, io non ho preferenze. Un buon libro è un pur sempre un buon libro, classico o contamporaneo che sia.
 
Top
Artemisia.89
view post Posted on 16/8/2008, 10:46




Può essere scritto in qualunque epoca, ma non può essere riconosciuto come tale nella sua epoca. A prescindere dall'epoca stessa.
Ti potrei fare un miliardo di esempi, sempre per la regola che nessuno è profeta in patria.

Purtroppo...o forse no.

 
Top
La_dim
view post Posted on 19/8/2008, 15:00




Non credo che la distinzione fra classico e contemporaneo sia personale. Ritengo invece che un classico sia tale in quanto scritto in una epoca precedente la nostra, in una società che richiedeva requisiti differenti a un libro. E invece, eccoci ancora qua a leggerlo. Credo sia questo un classico, qualcosa che -per fortuna o per merito- è riuscito ad annullare l'effetto del tempo (come mi pare di capire sostenga anche Chiara!).

Riguardo alla preferenza, credo che sia giusto l'equilibrio la soluzione adatta, che -come è già stato detto- un buon libro sia un buon libro. Però credo anche che i "classici" siano quelli più adatti a farsi compagnia sugli scaffali di una libreria personale, perché sono quelli che con più piacere leggi e rileggi e rileggi ancora. E se credi di averli persi da qualche parte, sono sotto al cuscino.
 
Top
sabbfabb
view post Posted on 14/11/2008, 15:50




... io sono per i classici... purtroppo... e dico purtroppo perchè non sono ancora riuscita a trovare un contemporaneo in grado di soddisfare tutte le mie richieste: linguaggio, trama, impianto narrativo etc.. a meno che voi non riteniate P. G. Wodehouse un contamporaneo, naturalmente...
 
Top
16 replies since 24/7/2008, 10:22   234 views
  Share