Il Rumore delle Onde, Draco/Hermione; Rating: Rosso; One-shot

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°piperina°
view post Posted on 18/5/2008, 01:12




Titolo: Il Rumore delle Onde
Dove trovarla:
EFP: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=177385
Fanworld: http://www.fanworld.it/viewstory.php?id=94&capitolo=103
Manga.it: http://manga.it/fanfic/view.php?v=&c=91163&vm=s&indietro=3
Introduzione: Sono qui, in piedi davanti a questa infinita distesa azzurra, e mi godo il silenzio della pace dei sensi. Un sorriso si dipinge sul mio viso, ma veloce si trasforma in un ghigno. Non ci sono soltanto io, c'è anche lei:Hermione Granger.
Mi passo la punta della lingua sulle labbra, pensando a queste sere d’estate in cui mi divertirò a giocare con lei, stuzzicandola e provocandola, fin quando non cadrà tra le mie braccia. Mi volto e la vedo: eccola, la mia preda. Domani vivrai la notte più lunga di tutta la tua vita.Parola di Draco Malfoy.










*Only Act*
- Il Rumore delle Onde -








È estate. Una caldissima estate.
Mi trovo in un posto ancora più caldo, da solo. Quanto avevo desiderato trascorrere un po’ di tempo in completa solitudine... soltanto io, l’aria frizzantina che mi spettina i capelli, la sabbia sotto i piedi e il rumore delle onde.
Sono qui, in piedi davanti a questa infinita distesa azzurra, e mi godo il silenzio della pace dei sensi.
Chiudo gli occhi, e la dolce visione delle piccole onde che si infrangono sulla spiaggia è ancora davanti a me.
Li riapro, e un sorriso si dipinge sul mio viso.
Sono sereno, assolutamente tranquillo.
Poi, il sorriso diventa un ghigno malizioso.
In questo piccolo villaggio turistico non ci sono soltanto io, a cercare un po’ di tranquillità.
C’è anche lei. La Mezzosangue.
Hermione Granger.
Non la vedo da un po’ di tempo, e devo dire che la cosa non può averle fatto che bene: ha messo su qualche curva al punto giusto, è riuscita a dare una sistemata a quei capelli informi, e ha due occhioni da cerbiatta che sono un vero invito a nozze.
Mi passo la punta della lingua sulle labbra, pensando a queste sere d’estate in cui mi divertirò a giocare con lei, stuzzicandola e provocandola, fin quando non cadrà tra le mie braccia.
Sento un rumore poco distante da me. Mi volto e la vedo.
Con un vestito color panna intrecciato sulla schiena, la gonna ampia che vola spinta dal vento e i capelli raccolti in una coda bassa: eccola, la mia preda.
“Granger...”- la saluto sorridendo.
“Malfoy...”- risponde tra i denti.
È bella anche quando mi guarda male. Da quando ho iniziato a fare di questi pensieri?
Non lo so. Forse li ho sempre avuti, forse sono arrivati una mattina al risveglio.
Il mio sguardo scivola lungo il collo fino alla profonda scollatura del vestito. Non indossa il reggiseno, la bambolina.
Questo è un invito, lo sai, vero?
Ghignando mi avvicino a lei di un passo. Credo si sia accorta dell’oggetto di cui sta godendo la mia vista... sta arrossendo.
“Granger... credi che un pezzo di stoffa come questo possa proteggerti da sguardi indiscreti?”
“L’unica persona che mi guarda indiscretamente sei tu, Malfoy.”- rispose acida -“Porco.”- aggiunge.
Quanto mi piace...!
Mi avvicino ancora e le passo un braccio intorno alla vita attirandola a me.
“Sicura che non ti dispiaccia, il mio sguardo indiscreto?”- ghigno a pochi centimetri dal suo viso, mentre con l’indice sinistro sfioro il bordo della scollatura, tirando appena in modo da poter vedere quello che cerca di coprire.
Imbarazzata, si divincola tra le mie braccia.
“Lasciami subito, Malfoy!”- esclama indignata -“Non ti permetto di trattarmi in questo modo!”
Non mi muovo minimamente. Resto così come sono, l’indice a tirare la scollatura del vestito e la mano stretta intorno al suo fianco.
La Granger è dannatamente sensuale, e non lo sa neanche.
Mi piego leggermente su di lei e le soffio a due centimetri dall’orecchio -“Entro la fine di questa settimana sarai mia, Mezzosangue.”
La sento tremare. È il momento giusto per lasciarla andare, ghignando come mio solito, passandole accanto senza più sfiorarla.



È sera, ed è appena finita la cena sulla spiaggia a lume di candela.
L’aria a quest’ora è fresca e leggermente pungente, ma molto piacevole. I capelli mi solleticano il collo, e qualcosa d’altro solletica la mia vista: lei.
Da quando ho scoperto che si trovava qui, non c’è stato verso di togliermela dalla mente.
Dannata Mezzosangue, sei ovunque, anche qui, anche durante la mia tanto agognata vacanza!
Ma vedrai, questo viaggio sarà allietato da qualcosa di assolutamente inaspettato per te.
Ci divertiremo un mondo, piccola Mezzosangue.
La guardo da dietro un palo di legno. Indossa un paio di pantaloncini bianchi e una camicetta verde scuro, molto stretta e scollata, con le maniche a sbuffo, e ballerine dello stesso colore.
Hai scelto il verde, Granger... per me, o perché ti piace?
Ghigno maliziosamente mentre mi avvicino a te, affiancandoti. Ti sei già irrigidita?
Che barriere sottili hai, Mezzosangue... sarà un vero piacere infrangerle.
Mi limito a stare in piedi accanto a te. Anche il silenzio è bello nel nostro rapporto, non trovi?
“Non hai qualcosa da fare, Malferret?”- chiede acida la mia Regina.
“Ad esempio?”
“Correre dietro a qualche sottana.”- dice voltandosi verso di me.
“Lo sto facendo.”- rispondo sardonico.
Sorride appena -“Non indosso la sottana, Malfoy.”
“Potresti indossarla per me.”
Vedo le sue guance imporporarsi. Sei così pudica, Granger?
No, non lo sei.
La tua è solo la maschera da brava ragazza che ostini a tenere davanti al viso, senza osare mostrarti per quella che sei veramente, e cioè una donna come tutte le altre, che prova sentimenti e istinti, che sbaglia e, qualche volta, non conosce la risposta ad una domanda.
Mi avvicino e le passo le dita fra i capelli.
So che mi desidera, glielo leggo negli occhi. Chissà da quanto tempo nutre questo sentimento per me?
Ancora un po’, sempre meno centimetri separano i nostri visi.
A pochissima distanza da lei mi fermo, senza avanzare di un millimetro.
Sento il suo respiro caldo fondersi col mio, e Merlino solo sa quanto vorrei baciarla, prenderla qui sulla spiaggia, anche davanti a tutte le persone che, in questo momento, stanno ballando sulla pedana alle nostre spalle.
Ma non sarà così semplice, Granger.
Ti guardo negli occhi e mi perdo nei riflessi dorati prodotti dai riverberi della fiamme accese intorno a noi, per illuminare questa notte scura.
Sorrido e faccio scorrere lentamente le dita sul tuo collo, sulle spalle e lungo la schiena, certo di provocarti svariati brividi.
Ma non dici nulla, né reagisci in alcun modo. Continui a sfidarmi, senza mai distogliere lo sguardo dal mio.
Il nostro rapporto è una sfida continua.
Sorrido con malizia, e so che sta facendo violenza su se stessa per non arrossire.
Mi allontano da lei, senza smettere di fissarla.
“Ci vediamo domani, Mezzosangue.”



Ho appena chiuso il rubinetto dell’acqua e sto uscendo dal bagno.
Una doccia fredda è assolutamente necessaria, dopo aver fatto sogni erotici sulla Granger per tutta la notte.
Il desiderio di averla tra le mie mani sta crescendo sempre di più, smisuratamente.
Ricordo quando eravamo a scuola e ci insultavamo soltanto. Lei mi guardava con odio, celando quel corpo invitante sotto strati di vestiti, maglioni larghi e gonne il più possibile lunghe.
Quanto ti è pesata quella maschera, Granger?
Rientro in bagno per indossare l’accappatoio.
Appena stringo il nodo della cintura sento un bussare frenetico e nervoso alla porta della mia stanza.
Guardo l’orologio: le 6.25.
È presto per qualsiasi cosa, chi può essere sveglio a quest’ora?
Un ghigno si dipinge sul mio volto: lei.
Ovvio. Aspettavo la sua visita.
Solo non immaginavo che fosse così mattiniera anche in vacanza. Scuoto la testa, sorridendo.
Di che mi stupisco? È semplicemente... lei.
“E’ aperto.”- rispondo da dentro al bagno, quando il bussare si fa più intenso.
“RAZZA DI PERVERTITO!”
Eccola, la mia fiera Regina Scarlatta: entra come un furia nel mio alloggio sbattendosi la porta alle spalle.
“Come ti è venuto in mente di-”
Si blocca di colpo, il pugno a mezz’aria e la bocca aperta, quando mi vede uscire dal bagno.
Arrossisce di colpo e mi volta le spalle.
Tanto lo so che vorresti guardare fino a consumarmi completamente, Granger.
“Non sapevo stessi facendo la doccia.”- dice a mo’ di scusa.
“Non aspettavo visite a quest’ora.”- rispondo avvicinandomi silenziosamente a lei.
So cosa l’ha portata qui così presto: il mio regalo.
Ieri sera si parlava di sottane, no?
Ebbene, sono andato a comprarle un baby-doll di velo e pizzo color verde-acqua. Il verde è perfetto per lei, si intona meravigliosamente con il suo incarnato, gli occhi e i capelli.
Sarebbe stata una perfetta Slytherin, se solo fosse stata meno, meno... Gryffindor.
L’esiguo pezzo di stoffa che le ho fatto trovare appeso alla porta della sua camera, questa mattina, non lascia spazio all’immaginazione: il velo è quasi trasparente, il colore molto tenue, e vari fiocchi e fiocchetti ne ornano i bordi e le spalline, disegnando simpatici ricami con i laccetti.
Mi passo la lingua sulle labbra, immaginando di vederglielo addosso.
Soltanto quello.
Sussulta quando sente le mie mani sui suoi fianchi e le labbra sul collo.
“Cosa fai?!”- strilla -“Lasciami subito!”
Ti piace dare ordini, Mezzosangue?
Per tutta risposta le lascio un lieve morso sulla spalla e la stringo di più a me, facendo combaciare il suo bacino con il mio.
“Granger, mi ecciti oltre ogni limite.”- sussurro con voce roca al suo orecchio lasciato scoperto dalla coda alta che porta.
Come ti è venuto in mente di venire qui, nella mia tana, con indosso soltanto questa maglietta stretta senza spalline, e una gonna che ti arriva appena a metà coscia?
Rischi grosso, Granger. Dovresti saperlo.
Lei arrossisce, lo sento, e si irrigidisce.
“Malfoy...”- dice come se volesse minacciarmi.
Ma il tono della sua voce è tutto tranne che minaccioso. Mi eccita ancora di più.
Non rispondo, mentre faccio scivolare una mano sotto la stoffa della maglietta, e la stringo di più a me con l’altra.
Non sai cosa dire, Mezzosangue? Basta così poco a toglierti la parola?
Non indossa il reggiseno... dannazione, Granger, così mi fai davvero perdere la testa!
Infilo anche l’altra mano sotto la maglia e stringo i seni, con desidero, ma senza forza. Non voglio farle nulla che lei non voglia.
La sento sospirare, mentre le stuzzico i capezzoli, senza smettere di baciarle e leccarle il collo.
Quel sospiro mi manda letteralmente su un altro pianeta.
La faccio girare verso di me e le sfilo la maglietta con impazienza, poi mi slaccio l’accappatoio, ringraziando Merlino di aver indossato almeno la biancheria intima prima di presentarmi a lei.
La afferro per i fianchi e la faccio girare per poi spingerla sul letto e stendermi subito dopo sopra di lei.
Hai il corpo morbido, Granger, come se fosse una nuvola bianca.
Senza darle tempo di reagire la bacio, impaziente di assaggiare le sue labbra, e pochi istanti dopo faccio pressione per avere accesso alla sua bocca.
È calda, invitante... non mi faccio problemi ad infilare la lingua per incontrare poi la sua.
Baci da Dio, Granger, te l’hanno mai detto? Lenticchia te lo diceva, quando stavi con lui al sesto anno?
Non credo proprio. E da come rispondi al mio bacio, direi che ti piace.
E questo non può che farmi eccitare ancora di più.
Sento il seno morbido premere contro il mio petto come se volesse esplodere.
Mi sposto dalla sua bocca per lasciarle una scia di baci che partono dalla guancia, scendendo sul collo per arrivare poi al seno che sto già stringendo nelle mie mani, finendo poi col prenderle un capezzolo tra mie labbra e stuzzicarlo con la lingua.
La sento muoversi, sospirare, e poi mi passa una mano tra i capelli ancora umidi.
“Malfoy...”- dice con voce bassa e sensuale.
È una supplica, Granger? Cosa mi stai chiedendo? Di smettere o di andare avanti?
Continuando a giocare con il suo seno morbido faccio scorrere l’altra mano sul suo profilo fino al fianco, ancora più giù per poi risalire sulla coscia, sotto la gonna.
Diventa rigida come un pezzo di legno.
Cazzo.
Lo sapevo che avrei finito per commettere qualche errore, ma non sono riuscito a controllarmi... così poco vestita, e così tanto invitante... non ho saputo trattenermi.
“Fermati!”
Questa volta la voce è forte e sicura. Devo darle ascolto.
Con riluttanza allontano la mia bocca dal suo seno e la guardo negli occhi: sono lucidi, scuri, e... spaventati.
Le rivolgo uno sguardo interrogativo: ha paura?
“Fammi andare via.”
Mi sposto di lato senza dire niente, e lei si affretta a scattare il più lontano possibile da me, raccoglie la sua maglietta da terra e la indossa, poi corre via senza chiudere la porta.
È davvero sconvolta, penso.
Sospiro passandomi una mano sul viso e mi guardo sconsolato le parti basse, ancora attive.
“A cuccia, tu. Oggi digiuno.”



Sono in giro per le strade soleggiate di questo paese sperduto chissà dove, e non riesco a non pensare a lei, dannata Mezzosangue.
Sono passati tre anni dalla fine della scuola, ma certe cose non cambiano mai.
Cosa?
Beh, il rapporto tra me e la Granger, ovviamente!
Appena ci siamo visti qui, in vacanza, abbiamo ripreso a punzecchiarci e battibeccare come se avessimo quindici anni, e indossassimo ancora gli stemmi di Gryffindor e Slytherin.
Beh, devo ammettere che mi è preso un colpo, quando l’ho riconosciuta.
È diventata più alta di qualche centimetro, e sembra che il seno le sia lievitato come la pasta del pane.
A quanto ho potuto constatare, dovrebbe portare più di una terza abbondante... come si dice in questi casi?
Complimenti alla mamma.
Si è data una sistemata ai capelli ed è dimagrita. Ha davvero un corpicino appetitoso... e io voglio assaggiarlo.
Beh, non solo!
Sto camminando sulla spiaggia deserta e chi vedo davanti ai miei occhi?
Lei, la Granger. È seduta a due metri all’acqua e si tiene le ginocchia al petto. Il vento leggero le scompiglia i riccioli castani.
Indossa un paio di pantaloncini e una maglietta a canottiera.
È altamente sensuale. Il solo guardarla mi provoca un brivido non indifferente.
Scuoto la testa, pensando che magari vuole stare da sola, dopo quello che è successo stamattina presto.
Deve essere stato un brutto colpo per il suo orgoglio cedere alle mie avances, immagino.
Ma cosa posso farci? Sono un Malfoy e, dalla notte dei tempi, tutti i Malfoy sono stati dei grandi seduttori.
Pur avendo più di 40 anni, mio padre è un bell’uomo, e molte donne si girano a guardarlo quando cammina per strada.
Mia madre, poi, è così bella da non sembrare neanche avere un’età.
E da due genitori così, come potevo non nascere bello come un Dio, alto, sexy e attraente?
Sarebbe stato impossibile, fidatevi.
Ce l’ho nel DNA, la sensualità e l’eleganza tipica dei Malfoy.
Mentre faccio questi giusti pensieri sulla mia persona, ecco che la mia Regina Scarlatta si gira verso di me e mi vede.
Posso saltarti addosso, Granger? Qui, sulla spiaggia, in pieno giorno? Sai, mi è un po’ difficile resistere alla tentazione... peccato che non possa farlo davvero.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lei, dopo averla fissata negli occhi per qualche istante.
Sta in silenzio, sento appena il suo respiro, e guarda come me l’infinita distesa turchese che si presenta ai nostri occhi.
“Sei un bastardo, Malfoy.”
Gentile, la principessa.
“Lo so, grazie.”
Sorride -“E io sono una cretina.”
Mi giro a guardarla -“Non mi sembra.”
Si volta appena e incastra i suoi occhi dorati con i miei.
“Lo sono, invece.”- risponde con la voce bassa -“Altrimenti non sarei qui a tormentarmi.”
“Sei tormentata?”- chiedo, falso, alzando un sopracciglio.
“Che fai, infierisci?”- dice leggermente tesa.
Sorrido. Anzi, ghigno come al solito.
So cosa la turba: io.
Semplicemente io, che le faccio provare brividi inaspettati, che catturo il suo sguardo e i suoi pensieri più maliziosi. Io, che la eccito e le faccio venir voglia di rotolarsi nel letto con me per ore.
So di farle quest’effetto, e so che per lei è una cosa nuova, perché nessuno le ha mai fatto provare cose simili.
O sbaglio?
Sei una donna anche tu, Granger, e so bene quale effetto faccio alle donne.
E tu, sei l’unica donna che desidero far mia più di qualsiasi altra cosa.
“Credo che tu abbia solo bisogno di chiariti le idee, Mezzosangue.”
Da quando mi metto a dare consigli di vita alla gente?
“Dici?”
“Dico.”
Ci fissiamo negli occhi, e non riesco a non perdermi in lei. Dannazione, perché non posso prenderla qui sulla spiaggia?
Mi avvicino e le passo una mano tra i capelli.
Ancora di più, sempre più vicino, fino a sfiorare le sue labbra con le mie.
“E’ questo il tuo problema, Granger.”
La fisso negli occhi. Mi desidera.
“Non puoi resistermi, ma non accetti l’idea di cadere fra le mie braccia.”
Si irrigidisce mordendosi il labbro inferiore.
Bingo.
Mi allontano da lei, spostando la mano dai suoi riccioli morbidi, e sorrido.
“Ancora due giorni , Mezzosangue, e sarai mia.”
Arrossisce ma non dice nulla. Sa che ho ragione, sa che fra due giorni sarà mia e sa che non potrà né vorrà far nulla per resistermi.
Goditi ancora queste 48 ore di tormenti mentali, Granger, perché poi non potrai pensare ad altro che a me.



È sera, e della Mezzosangue non c’è traccia.
Non importa, mi limito a passeggiare e scambiare due parole con gli altri turisti in viaggio di piacere, giusto per trascorrere un po’ il tempo.
Avevo immaginato che non avrebbe cenato, e che si sarebbe chiusa in camera sua a pensare e tormentarsi, riflettere e cercare una soluzione al suo problema, ovvero io.
Mi allontano dal gruppo di persone con cui sto parlando per fare una lunga passeggiata sulla spiaggia.
Non riesco a non pensare a lei, dannazione.
Ai suoi capelli mossi dal vento, il seno coperto solo da un sottile strato di stoffa, le gambe generosamente lasciate in mostra... è davvero troppo, per me.
Devo averla, non posso più aspettare.
Ma le ho concesso 48 ore, di cui una dozzina abbondante sono già volate via. Domani sera sarà mia, e lei lo sa.
Ti stai preparando alla cosa, Granger?
Beh, spero per te che sia così, perché domani vivrai la notte più lunga di tutta la tua vita.
Parola di Draco Malfoy.



Fa un caldo incredibile, e io sto comodamente rilassato sul lettone della mia camera, al fresco.
Anche i babbani inventano aggeggi utili, di tanto in tanto. Sono costretto a dargli il giusto merito.
Ad ogni modo, sono circa le tre di pomeriggio.
Fra poche ore la Mezzosangue sarà tra le mani. Mi passo la lingua sulle labbra e non riesco a trattenere un brivido di eccitazione al pensiero.
Ci sono mille cose che vorrei farle, ma non credo sia opportuno farle tutte stasera. Avremo tempo per divertirci, inoltre... questa notte sarà dedicata a lei e al suo piacere.
Chiudo gli occhi, immaginando il viso della Mezzosangue mentre le dedico le migliori attenzioni che una donna può desiderare di ricevere, e con quella visione mi addormento.



Sono quasi le nove quando mi sveglio.
Sbadiglio, alzandomi piano dal letto, e con calma mi spoglio per farmi una doccia rinfrescante.
Non posso fare a meno di ghignare passando le mani sul mio corpo perfetto e statuario, nel pensare che, fra pochissimo, saranno le mani della Granger, timide ed imbarazzate, ad accarezzarmi, mentre le farò provare quel piacere che, ne sono sicuro, nessuno uomo è mai stato in grado di darle fino ad ora.
Mi guardo allo specchio, e il ghigno malizioso è ancora presente sul mio bellissimo viso.
Sono un Dio Greco, tutte le donne cadono ai miei piedi, cosa posso farci?
Approfitto semplicemente della situazione, tutto qua.
E fra poco, avrò le gambe della Granger allacciate intorno ai miei fianchi.



Sono sulla spiaggia. Il cielo è scuro, l’aria è fresca, e sto cercando la mia preda tra la gente intorno a me.
Indosso solo un paio di pantaloni scuri e una camicia bianca, fatta su misura, ovviamente.
So di essere irresistibile. Da quando sono qui avrei potuto portarmi a letto tutta l’isola e anche di più, ma non l’ho fatto: io voglio soltanto lei.
Lei, che indossa una camicetta azzurra con le maniche al gomito e un paio di jeans blu scuro, con delle ballerine.
È semplice. È sempre stata semplice la mia Regina Scarlatta, eppure è tremendamente attraente nella sua semplicità più pura ed innocente.
Poso quasi sentire il profumo dei suoi capelli mossi dal vento.
Chiudo gli occhi inebriandomi del suo odore fresco e semplice, respirando piano e lentamente per poterne godere con ogni senso.
Apro gli occhi, e li fisso su di lei. Mi da le spalle.
Lentamente mi avvicino.
È vicino ad una roccia piuttosto isolata dal gruppo di persone che si trovano qui. Perfetto.
Mi avvicino con passo felpato, senza farmi sentire.
Ma lei sa.
Sente la mia presenza dietro di lei.
Mi fermo alle sue spalle.
Le accarezzo lentamente la schiena con la punta delle dita, sfiorandola lievemente.
Dalla base della schiena fino al collo seguendo la spina dorsale, per scendere poi lungo le braccia e intrecciale le dita con le sue.
Sposto i ricci bruni di lato e le poso infiniti baci sul collo, mentre le mie mani scivolano piano sui fianchi, e con una lieve pressione la attiro verso di me.
Sospira.
“Malfoy...”
No, bella, niente ‘Malfoy’. Non ti permetto di rispondere, né interrompermi, tanto meno provare a fermarmi.
Stanotte sarai mia. E so che lo vuoi almeno quanto me.
I brividi che ti scuotono li sento sulla mia pelle, il cuore che aumenta il ritmo preme sul seno coperto dalla fresca stoffa della camicetta.
Lo sento sotto la mia mano.
Mi scosto leggermente solo per farla girare e attirarla vicino a me per i fianchi, la mia fronte contro la sua.
Oro e argento fusi insieme, i nostri occhi in questo momento.
È bellissima. Non riesco a pensare ad altro se non al riflesso della luce della Luna sulla sua pelle di seta.
Che magia mi stai facendo, Granger?
“Stanotte sarai mia.”- sussurro piano.
Non è una domanda, né una richiesta. È un’affermazione.
Chiude gli occhi, li riapre, li fissa nei miei.
“Sì.”- dice, semplicemente, prima di baciarmi.
E sento un’esplosione nel mio petto, all’altezza dello stomaco e più su, vicino a quella strana cosa che batte e pompa sangue per tutto il corpo.
Mi stai entrando nel cuore, Granger? Vuoi rendermi tuo schiavo?
Ci stai riuscendo.
Raggiungiamo la mia stanza avvinghiati come quindicenni alla prima cotta.
Devo averla, non posso più aspettare.
Chiudo la porta con un calcio e la spingo con le spalle al muro.
Cerco le sue labbra, già schiuse per accogliere la mia lingua in una danza erotica con la sua, mentre le sue mani giocano con i miei capelli.
Scendo a baciarle il collo e lambirlo con la lingua. Sospira al mio tocco, sospira ad ogni bacio, ed ogni suo sospiro mi elettrizza.
Continuo a torturarle il collo e le spalle mentre con una mano slaccio i bottoni della camicetta, seguendo poi con le labbra il movimento delle mie dita.
Infilo l’altra mano sotto la suddetta camicia e, quando è completamente aperta, gliela sfilo lentamente facendo scorrere la punta delle dita sulla sue braccia.
Indossa un reggiseno di pizzo blu.
Non resisto, devo baciare ogni porzione di pelle scoperta, devo sentire il suo seno sotto le cure delle mie labbra.
“Malfoy...”- sospira stringendomi a sé.
Qualcosa non va. Mi blocco immediatamente, portando il viso all’altezza del suo.
Mi guarda interrogativa. Sono dannatamente serio.
“Draco.”- le dico fissandola negli occhi -“Voglio che mi chiami con il mio nome.”
Mi guarda, sembra imbarazzarsi appena, poi sorride.
Credo sia la prima volta che tenta di chiamarmi in questo modo.
“Draco...”- dice con la voce più bassa e sensuale che abbia mai sentito, ed è sufficiente a farmi provare forti brividi.
Annullo le distanze tra di noi abbracciandola, schiacciandola contro il mio petto.
Riprendo a baciarla mentre mi slaccia la camicia quasi tremando per l’emozione.
La spingo sul letto e mi stendo su di lei, attento a non far peso su di lei.
Le bacio il collo leccando poi l’incavo dei seni, mentre porto una mano dietro la sua schiena e con un gesto le slaccio il reggiseno.
Lo sfilo lentamente, senza smettere di fissarla, e lo lancio alle mie spalle.
La guardo, ma lei non si copre. È mezza nuda sotto di me, ma brilla come una Stella.
Più del Sole che acceca i miei occhi di ghiaccio.
Sorrido. Forse è uno dei miei più rari e sinceri sorrisi. Vedo i suoi occhi brillare.
Qualcosa mi scalda il petto.
Mi chino su di lei e riprendo a baciarla mentre le accarezzo il corpo dapprima leggermente, poi mosso dalla passione, infine traccio una scia di baci sul suo collo fino al seno, prendendo a giocare con la lingua su un capezzolo, stuzzicandolo e succhiando per farla impazzire.
Sospira, affonda le dita tra i miei capelli... tutto questo è musica per me.
Uso lo stesso trattamento all’altro seno mentre con una mano le accarezzo il ventre e gioco con il bordo dei jeans.
Slaccio il primo bottone e abbasso la cerniera. Le accarezzo i fianchi, per poi far scendere l’indumento lungo le gambe morbide.
Mi stacco da lei per vederla coperta soltanto da un pezzo di stoffa blu.
Sorride, e si adagia meglio sul letto mentre mi tolgo i pantaloni.
Mi stendo su di lei, ogni centimetro del suo corpo è a stretto contatto con il mio.
Diverse scariche elettriche mi scuotono quando mi stringe a sé baciandomi sensualmente il collo, per poi ribaltare le posizione e scendere con le labbra sul petto.
Sentire la sua bocca calda lasciare umidi baci sulla mia pelle mi fa perdere i sensi... nessuna era mai riuscita a farmi provare brividi come questi.
Come ci riesci, Mezzosangue? Sei perfetta anche in questo?
Basta, mi fa impazzire!
Quelle dannate mani sono ovunque, mi bruciano la pelle facendo ribollire il sangue nelle vene...
So di avere lo sguardo di un pazzo, ma sono folle di desiderio, folle di lei... folle dal desiderio di prenderla.
La afferro per i fianchi e la spingo poco dolcemente con la schiena sul materasso, baciando le sue labbra, il suo collo, il suo seno, mentre la privo dell’intimo e scendo con le labbra sul ventre, giocando con l’ombelico e ancora più giù, fino alla sua intimità.
Sussulta quando le poso un bacio, prima di usare la lingua.
“Draco...”- dice tra un gemito e l’altro.
Continuo a torturarla, e lei ripete il mio nome con voce più forte.
Tante donne lo facevano quando si trovavano tra le mie braccia, ma solo lei riesce a farmi vibrare l’anima quando pronuncia quelle semplici cinque lettere che compongono il mio nome.
Quando decido che può averne abbastanza alzo il capo e la guardo, beandomi della visione di cui godono i miei occhi bramosi di lei.
Passando la lingua dal ventre lungo il seno e il collo risalgo e mi posiziono su di lei.
Le apro le gambe piano, ma con impazienza. Il desiderio mi appanna i sensi e la ragione.
Tutto di me brama di averla.
La guardo negli occhi, e so che è il momento.
Entro in lei con una spinta sola, ma non troppo veloce: non voglio farle male. Voglio che senta la mia dolce intrusione lentamente, passo dopo passo.
Chiudo gli occhi e sospiro, sentendo il suo calore avvolgermi.
Li riapro e li fisso nei suoi: oro liquido che brilla di una luce di pura lussuria. Questo è lo sguardo che mi riserva la mia pericolosa Regina Scarlatta.
Fermo dentro di lei, mi chino e porto le mie labbra al suo orecchio per sussurrarle soltanto due parole.
“Sei mia...”- dico accompagnandole da una spinta forte e inaspettata che le fa trattenere il fiato per alcuni secondi.
Il dado è tratto, Mezzosangue.
Sei mia.
Inizio a spingere dentro di lei, e subito il suo bacino tenta di armonizzare questa nostra unione di fuoco.
Si muove insieme a me, risponde alle mie spinte, si inarca e geme dal piacere che prova.
Adoro questo lato di te, Mezzosangue. Mette a nudo una parte della tua anima che hai nascosto dietro una maschera per troppo tempo.
Il ritmo delle spinte aumenta, il piacere cresce. Le afferro i fianchi alzandole maggiormente il bacino e lei allaccia le gambe intorno a me.
E questo gesto mi fa impazzire.
I suoi gemiti di piacere mi danno alla testa, spingo più veloce, in modo quasi brusco, guidato solo dall’istinto di portarla all’apice insieme a me.
Mi piego su di lei catturando i suoi gemiti tra le mie labbra, e poi tutto esplode intorno e dentro di noi in ondate di piacere così travolgenti da lasciarci senza fiato.
Non mi ero accorto di avere le sue unghie piantate nelle mie spalle, ed è una sensazione estremamente piacevole.
Nascondo il viso nell’incavo del collo, restando dentro di lei, il mio corpo appoggiato completamente al suo.

I nostri respiri si fanno regolari, e lentamente esco da lei, stendendomi al suo fianco e stringendola a me come se avessi paura che possa scappare o svanire da un momento all’altro.
Posa le sue piccole mani sul mio petto, e mi sento bruciare.
Che magia è questa, Granger?
“Draco...”- sospira guardandomi negli occhi.
Mi accarezza il viso, le bacio la mano e poi il polso, il braccio, un bacio dopo l’altro fino a raggiungere la spalla e il collo, salendo su fino alla guancia e la fronte.
La guardo negli occhi.
Questo basta per infiammarmi di nuovo. Deve averlo capito dal mio sguardo fattosi immediatamente scuro e liquido.
Resta un attimo interdetta a guardarmi, poi sorride e avvicina il suo viso al mio per baciarmi.
E di nuovo mi si stringe tutto dentro. La desidero ancor più di prima, se possibile.

Ho sentito dire in giro che, quando vengono prese da dietro, le donne sono libere di fantasticare su possibili partner immaginari durante l’amplesso.
Stronzate.
La Granger, in questo momento, riesce a pronunciare appena il mio nome tra un gemito e un sospiro, la guancia premuta sul materasso, le dita ad artigliare le lenzuola.
Butta la testa indietro, si inarca e grida il mio nome.
Cosa vuoi dirmi? Cosa stai cercando di farmi capire con questi tuoi gemiti strozzati?
Dio, è una visione... i suoi fianchi contro i miei, il suo calore che mi avvolge, come se volesse bruciare la mia pelle e fondersi con me, il suo respiro, i suoi sospiri di puro piacere...
Voglio tutto di te, Granger.
Non mi basta questo.
Non mi basta questa notte.
Non mi basta il tuo corpo.
Voglio il tuo cuore.
Voglio la tua anima.

“Hermione...”- pronuncio il suo nome un attimo prima di raggiungere l’estati sull’eco di questi pensieri, per poi raccogliere le forze necessarie per uscire da lei, seppur riluttante, e stendermi su di un fianco per poi stringerla a me.
Si accoccola contro il petto, la sua schiena rivolta verso di me, i capelli scomposti sul cuscino.
La tengo vicino a me, stretta in un abbraccio che non voglio più sciogliere.
“Mi hai stregato...”- sussurro piano al suo orecchio.
“Casomai è il contrario...”- ridacchia.
La abbraccio più forte.
“Sappi che tutto questo non mi basta... Hermione.”
Strano come riesca a pronunciare il suo nome in questo modo.
Resta in silenzio per qualche attimo, poi si gira e mi guarda seria negli occhi.
“Non prendermi in giro, Malfoy.”
“Non potrei mai.”- rispondo più serio di lei.
Mi fissa, con un’espressione che lascia trasparire, seppur appena, dolore e paura.
Dolore per qualcuno che l’ha trattata male.
Paura che questa notte sia solo una notte di sesso.

“Non ho intenzione di uscire da quella porta da solo, Mezzosangue.”- soffio e pochi centimetri dal suo viso -“Me ne andrò solo se al mio fianco ci sarai tu.”
La vedo sciogliersi in un sorriso così dolce che mi invade e mi scuote dentro.
Le brillano gli occhi.
È per me, Granger? Per quello che ti ho detto?
“Non ho intenzione di lasciarti andare, Draco.”- dice cingendomi con le sue braccia sottili -“Non da solo.”
È con un bacio caldo e lento, dolce e pieno di qualcosa che sto scoprendo ora, con lei, per la prima volta, che ci addormentiamo, stretti in quella tacita promessa che, so per certo, ci terrà uniti per sempre.
Io e te.
Per sempre insieme.
E la nostra colonna sonora, è solo il rumore delle onde che si infrangono sulla spiaggia, cullandoci con il loro ritmo lento e regolare.
Soltanto io e te.





 
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