bloodymary79 |
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| Aggiungo un altra figura femminile che mi ha colpito molto: la Medea di Christa Wolf.
La Wolf rivede il mito di Medea in una visione pre-euripidea, in cui la donna non è colpevole di infanticidio, ma è vittima, in quanto i suoi figli sono uccisi dai Corinzi infuriati contro Medea, ritenendola responsabile (con le sue arti magiche) della peste che aveva colpito la città (perfetto esempio di capro espiatorio).
Scrive la Wolf a tal proposito:
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Ho cominciato a interessarmi a Medea nel 1990. Lo stesso anno in cui la DDR [Repubblica democratica tedesca] stava sparendo dalla storia. Ho cominciato a domandarmi perché nella nostra società tutto viene consumato e nello stesso tempo si va sempre alla ricerca di un capro espiatorio. I miei primi appunti su Medea sono del 1991. Di lei conoscevo come tutti la versione di Euripide (..)
[la Wolf riassume la nota vicenda, fino all'epilogo tragico]
[Medea] narra Euripide, folle di gelosia e di orgoglio ferito uccide la figlia del re, quindi i propri figli.
Non potevo crederci.
Mentre pensavo a Medea mi venne in aiuto il caso. Una studiosa di Basilea, curatrice del sarcofago di Medea presso il museo locale mi spedì un suo articolo dal quale risulta che Euripide per primo attribuisce a Medea l'infanticidio, mentre fonti antecedenti descrivono i tentativi di Medea di salvare i tre figli portandoli al santuario di Era.
(...)
Fin dall'inizio pensavo che Medea fosse troppo legata alla vita per aver voluto uccidere i propri figli. Non potevo credere che una guaritrice, un'esperta di magia, originata da antichisismi strati del mito, dai tempi in cui i figli erano il bene supremo di una tribù, doveva uccidere i propri figli."
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