[Occhi D'Oro] By Kysa, Raiting Nc_17

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view post Posted on 6/4/2008, 14:17


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Si, l’ho fatto. Sono stato io.
Non voglio negare. Non voglio assolutamente negare.
L’ho fatto e non tornerei indietro.
Lei avrebbe preferito morire e sono stato io a usare la forza, io, Draco Lucius Malfoy.


Non me ne frega un cazzo del vostro disgusto, come non mi sono curato delle sue lacrime. Tanto erano solo lacrime di mezzosangue le sue. Non ho avuto pietà, tutt’oggi verso di lei non ne nutro.
L’ho avuta, l’ho avuta con la forza, l’ho piegata al mio volere e lei non è riuscita a fermarmi.
Lei, l’unica che non avrei mai potuto avere…dicevano tutti a Hogwarts.
Stronzate. È stata mia, mia soltanto e sono sicuro che anche in futuro non potrà che pensare a me ogni qual volta sarà a letto con qualcuno. Perché con me è stato diverso, perché l’ho fatta a pezzi e lei non è riuscita a difendersi.
Perché è stata mia, è stata nel letto del suo nemico e lei ha goduto. Ha goduto come ho goduto io…
Le avrò fatto male, questo non lo metto in dubbio…ma era compreso nel prezzo.
Lei scherzava col fuoco, lo sapeva…ogni volta che mi sfidava con uno sguardo lei sapeva che tirava la corda.




…Ebbene, c’è una leggenda qui in Gran Bretagna che dice che le streghe dagli occhi dorati siano portatrici di grandi sventure, di grandi fatti oscuri e sanguinosi.
Lo stesso si dice di chi ha gli occhi argentei come i miei, simili a quelli degli sfuggenti spiriti del vento..
Se permettete secondo me sono un mucchio di cazzate, in fondo Hogwarts non è mai stata altro che una scuola dove il caos ha sempre regnato sovrano, a partire dai tempi di quei due idioti di Godric e Salazar.
Beati progenitori del cazzo…
A volte mi chiedo, quando non sono troppo preso dalla noia di questa mia vita senza scopo, se quei due fossero stati davvero nemici. Secondo me le varie storie di Gryffindor e Slytherin sono provocate da ben altri attriti.
In fondo ognuno di noi ha bisogno di avere una figura antagonista nella propria vita no?
Ed è esattamente questo quello che i maghi hanno creato fra le case. Antagonismo.
E io adoro avere un avversario nei rari momenti buoni della mia giornata. E quell’avversario io l’ho trovata dopo sei lunghi anni in cui credevo che il mio nemico fosse un altro.
E’ lei l’unica degna di combattermi. Lei, la mezzosangue dagli occhi dorati.


Ok, sono uno stronzo. E ne vado fiero.
Sono un Malfoy e questo già la dice tutta. Sono un bastardo, un cinico bastardo figlio di puttana che sarebbe capace di calpestare la faccia del prossimo senza battere ciglio, anche se si trattasse dell’erede al trono d’Inghilterra.
Lo ammetto, non sono un puro di cuore e sinceramente non me ne faccio problema.
Andrò all’inferno? Lo spero. È l’unico luogo in cui mi sentirei a mio agio. In fondo ci vivo da diciassette anni.
Se non altro non sono un ipocrita che la mena agli altri con stupide filippiche sull’amore universale fra maghi o sul totale genocidio dei babbani.
Mio padre invece è uno di quelli che parla tanto e poi, furbescamente, taglia la corda.
In fondo anche lui è uno Slytherin. La regola d’oro della nostra casa è che il peccato peggiore di noi serpi argentee è la vanità. Si, è questo il nostro punto debole. Come lo è l’orgoglio per quei rivoltanti Gryffindor.
Ora mio padre è in esilio. Diciamocelo, s’è dato alla fuga quando ha capito che tirava aria troppo cattiva ma ogni tanto ritorna a casa, non si sa bene a fare cosa oltre a cercare di uccidermi per trasformarmi in un Mangiamorte.
Ciò che più mi ha sempre seccato della mia vita come Malfoy è solo questo: lusso e reverenza in cambio della vita.
A dire il vero ancora non so bene cosa scegliere, questo è certo. Non che sia particolarmente attaccato a questa misera esistenza da mortale ma non mi attira neanche l’idea di servire quel mezzosangue di Riddle per il resto dell’eternità che mi aspetta come Mangiamorte. Lucius Malfoy invece ormai ha già programmato tutto per me. A volte mi chiedo perché sprecare tanta fatica…quando torno a casa per le vacanze solitamente mi aspetta la mia solita dose di frustate perché durante gli annuali attacchi dei Mangiamorte io non ho fatto nulla per aiutarli. Ma a me cosa cazzo frega se lui o altri in questa scuola infame muoiono? No, che si arrangino. Se dovrò morire lo farò…ma sarò io a scegliere come e quando.
Io non muoio per nessuno. Vivo per me stesso, per il mio piacere. Al diavolo mio padre.
Se veramente vuole così tanto che Lord Voldy-testa-di-cazzo-mort torni a uccidere libero come un killer del venerdì sera, perché non va al Ministero della Magia e non si mette a sbandierare le sue propensioni politiche e razziste nudo, ululandolo al vento?
Io se non altro quando penso qualcosa sul serio lo dico in faccia alla persone. Anzi…ai moscerini che mi circondano.


Non è che io sia particolarmente interessato al mio prossimo, questo immagino sia palpabile.
Sono fastidioso, sarcastico e pungente. Un vero tormento per chi mi prende in antipatia…ma divertirmi a pungolare il mio prossimo, specialmente in caso di Gryffindor è, dopo il sesso e il fumo, la cosa che mi manda avanti in questa scuola degradata e infestata di filo babbani, Magonò e mezzosangue.


E poi c’è lui. Si, lui…Harry Potter… San Potter…il bambino che è sopravvissuto.
Cazzo, San Potter…che dire di lui? Ha fegato, devo ammetterlo. E se non fossi troppo preso dallo stordirmi per passare qualche ora senza pensare alla mia vita di merda, cercherei anche di sondare meglio quell’animo strano che mi sbatte sempre in faccia come un’arma a doppio taglio. Ha un suo fascino, questo l’ho ammesso silenziosamente con me stesso l’hanno scorso durante il sesto anno, quando gli ho spaccato il naso sul treno e poi quando lui ha respinto tutti i Mangiamorte, per l’ennesima volta.
Diciamo che avrei anche dovuto, per onorare mio padre ad Azkaban, ucciderlo come un cane ma poi ho ripensato alle frustate che Lucius si diverte a menarmi ogni qual volta la mia sferzante lingua si permette di mandarlo all’inferno e allora ho lasciato perdere, tornando alla mia boriosa vita di sempre.
Vivo meglio con lontano mio padre. Se non altro, per ordine di mia madre, nessun Mangiamorte osa più mettermi un dito addosso per farmi cambiare idea a suon di Cruciatus. Neanche Bellatrix.
Non so bene cosa le abbia detto ma quella stronza di Bellatrix ha una vera e propria soggezione per sua sorella minore.
E poi la mia cara zietta ha altro a cui pensare.
Perché prima o poi la ucciderà, ne sono certo. Lui la ucciderà…e quel giorno io sarò lì presente…
E ballerò sulla sua tomba. Come ballerò su quella di mio padre e dei suoi amici.
Memore di ogni colpo infertomi con coltelli e fruste, memore dei denti che mi spezzavo per non gridare.


E’ incredibile quanto io sia sano di mente, me ne accorgo solo oggi.
Me ne sto qua in Sala Grande a mangiare svogliatamente, circondato da idioti che ridono isterici al pensiero di quello che Potter farà quando finalmente avrà le prove per incastrarli.
Oh, pregusto già quel momento. Questi sono solo conigli…prede piccole.
Lui vuole qualcun altro. Alzò lo sguardo già ghignando e incontro quello verde dello Sfregiato, attorniato dalla sua congrega di leccapiedi. Eccolo lì, con la sua bella cicatrice, il suo bel posto al sole, beato e coccolato da tutti.
La testa di cazzo sarà anche cresciuto senza genitori ma pure io non ci ho fatto un bell’affare…
Chissene frega, è solo un viziato. Esattamente come me.
Io e lui non siamo poi tanto diversi. Solo che lui ancora non sa quanto posso essere perfido io.
Mi sono accorto infatti che lui conosce ancora quella soglia fra bene e male, fra sanità e follia che ormai io ho varcato da un bel pezzo. È questo che ci rende differenti.
Io sono disposto a tutto pur di vendicarmi di lui.
Ma non lo faccio per mio padre, né per Bellatrix che ormai starà morendo al San Mungo. In fondo dall’anno scorso le loro forze si sono assottigliate e anche quel cretino di Riddle starà probabilmente dissolvendosi di nuovo senza un corpo da qualche parte…bene per me. Prima moriranno, prima sarò libero. Non m’importa.
Ma io non sono come loro. Io sono più forte di loro. Io so colpire dove fa male.
E io conosco un punto che potrebbe far impazzire Potter di dolore.
E me di piacere…


Da tempo, come dicevo, ho trovato un avversario che potrebbe far scolorire l’immagine di Potter.
Non per vantarmi ma ho un discreto fascino che uso indiscriminatamente su maschi e femmine qua dentro.
Io, a differenza di Potter, i miei occhioni li sbatto per ottenere chi voglio, quando voglio e come voglio e non per piangere per i miei genitori. Si fottano, sono morti…
Ho sangue Black nelle vene, oltre che a quello di mio padre e come tutti ben sanno, quella famiglia ha messo al mondo fra i più grandi bastardi esistenti nel mondo dei maghi, fra cui Bellatrix naturalmente. Ma fra tutti questi, non ce n’era uno solo che non avesse usato il suo corpo perfetto e il suo fascino come un’arma letale.
Anche il padrino di Potter aveva quest’aria da predatore, almeno secondo i racconti di mia madre e a suo tempo a sfruttato il suo aspetto, i suoi magnetici occhi color cenere, come i miei.
Io comunque me ne frego. Uso questo corpo vuoto come mi pare, tanto non durerà a lungo, sarò presto cenere e poi, se può darmi piacere, non posso certo dire di no.
Non c’è ragazza qua attorno con cui io non sia andato a letto, questo è altrettanto vero.
Dal secondo anno in su, posso dire di conoscere molto bene qualsiasi Slytherin o Ravenclaw presente nella Sala Grande. Sono poche invece le Gryffindor che cedono.
Mi mangiano con gli occhi e alcune santarelle cercando anche di toccare ma quando le cose si fanno interessanti scappano a gambe levate dall’onorato protettore Potter.
Me ne sono sbattuto poche davvero, una di queste è la sorella di Weasley e devo dirlo…è stata una vera passeggiata.
La piccola ci sapeva fare di mano, aveva anche un certo stile e quei capelli rossi erano un vero invito.
Ma l’ho scaricata presto. Stava diventando appiccicosa e l’ultima cosa che avevo voglia di fare, tempo fa, era di mettermi a far parole con Potter per la sorella della Donnola. No, grazie.
È sempre così. Non capiscono che raggiunto il mio meritato orgasmo per me non resta altro che una sconosciuta nel mio letto. Una che mi sta fregando il posto. Pregano, supplicano. Mi blandiscono anche.
Vanno pazze per i miei capelli biondi e devo ammettere che è l’unica cosa che m’infastidisce.
Odio che mi tocchino la faccia e i capelli.


Si, sono un peccatore. Sono vizioso e perverso, la lussuria è uno dei peccati più commessi in cielo…
Ma finalmente stanotte ci sono riuscito.
Ho sporcato l’angelo protettore di Potter…ho sporcato la strega dagli occhi d’oro, l’unica che non mi ha mai guardato con desiderio nello sguardo.
L’ho fatta mia, l’ho fatta soffrire ma ho continuato imperterrito, godendo della sua umiliazione.
Non m’importa che ora un angelo abbia perso le ali.
Le mie si sono bruciate tempo fa…e adesso sto qui all’inferno…ma con me ho trascinato anche lei.
Hermione Granger, la mezzosangue dagli occhi d’oro.


Mio padre diceva che era una vera spina nel fianco. Secondo lui erano Weasley con la sua famiglia e quella mezzosangue a salvare sempre Potter. In effetti a quanto noto durante le lezioni che abbiamo in comune, la Granger non è stupida. Ho sentito un Ravenclaw che faceva parte di quella stronzata dell’E.S. dire che è veramente brillante.
Potrà anche esserlo, chissene frega.
Io più la guardo da mesi e più la vedo per la prima volta.
In questi anni ha messo su un corpo da stupro che stasera la farà precipitare una volta per tutte.
Eccola, sta arrivando. Varca la soglia della Sala Grande senza neanche guardarsi attorno. In fondo siamo al settimo anno e tutte le Gryffindor si girano a guardarla invidiose.
Il posto alla destra di Potter è sempre di Weasley ma è lei che gli siede davanti. È lei che si frappone fra lui e la morte.
A quanto dicono i Mangiamorte, è lei che coi suoi incantesimi gli ha sempre salvato il culo.
È forte. Si. Ma resta una mezzosangue.
Passa di volata, coi lunghi capelli ricci che le aleggiano sulle piccole spalle come una nuvola, una criniera.
A dei libri sempre stretti con il seno che vedo ben delineato sotto la camicia bianca. Al collo ha una catena dorata, che finisce nell’incavo dei seni…hm, divertente se penso che stasera potrò darci un’occhiata.
E poi gli occhi…eccola la maledizione degli occhi d’oro. Mi guarda, la guardo…
Il mio sogghigno deve averla infastidita perché si siede, dandomi le spalle, senza più degnarmi di un’occhiata.
Ritorno alla mia cena, dopo aver salutato Potter col classico gesto del dito medio che gli rivolgo sempre e torno a pensare al mio piano, sotto lo sguardo stavolta complice dei miei compagni.


Cosa mi spinge a decidere di fare una cosa simile a una donna?
Non lo so. Non ho desiderato fare una cosa del genere a nessuna di quelle che mi sono scopato.
So solo che ho diciassette anni e dopo sette che la conosco, per la prima volta una settimana fa Hermione Granger mi ha guardato, mentre stavo per scatenare rissa con Potter al campo di quidditch, e per la prima volta mi sono sentito leggere dentro. Mi ha come spogliato l’anima, senza che io potessi farci niente.
Mi sono sentito male, veramente male. Impalato davanti a Potter, guardavo lei…e lei mi scrutava con la certezza di aver finalmente capito quanto in realtà sono vuoto.
Si, lei ormai sapeva.
E questo mi rende ancora folle di rabbia. La voglio e l’avrò, di questo può esserne certa.
Le farò male, esattamente come lei ha umiliato me quel giorno.


- Si può sapere cos’hai stasera Draco?-
- Niente.- rispondo e sorrido fra me. Blaise…cosa faresti se sapessi cos’ho in mente eh?
Probabilmente mi spaccheresti questa faccia d’angelo traditore con le tue stesse mani. Mi odi quando faccio così, lo so. Mi odi quando mi comporto da bastardo. Ma sai che sono così…eppure continui ad essermi amico comunque.
Però se sapessi cos’ho in mente perfino tu questa volta mi abbandoneresti.
Gli ordini erano di non parlarne con nessuno a tavola e così fecero gl’idioti che avrebbero dovuto tenere buona la Granger almeno fino al mio arrivo. Quando vidi che a Gryffindor si alzavano da tavola, scoccai un’occhiata a Pansy. Lei come un cagnolino si alzò immediatamente, facendomi un gran disgusto e una gran pena al tempo stesso.
Odiava la Granger, non ne sapevo il motivo e sinceramente non me n’era mai importato…ma ora il dubbio che il mio interesse per la mezzosangue fosse stato notato da qualcuno cominciò a tormentarmi.
Scossi il capo, deciso ad andare avanti come non mai. Tempo cinque minuti e Pansy riapparve sulla soglia della Sala Grande. Aveva fatto un scherzo alla Granger, o almeno così aveva detto avvisandomi prima.
Doveva averle rovesciato addosso qualcosa, sulla divisa, perché dalla mia postazione la vidi lasciare il gruppo di Potter con aria piuttosto irritata e dirigersi nel corridoio dove si trovava il bagno di quella stronzissima fantasma.
Un attimo e anche Tiger, Goyle, Nott e gli altri si misero in piedi, seguiti da Pansy e dalla Bulstrode.
Io tornai subito al dormitorio, seguito da Blaise. Se mai lui capì qualcosa, non lo diede a vedere…se non fino a quando non si chiuse la porta della sua stanza alle spalle.
- Stai attento.- mi disse solo.
Non l’ho ascoltato…e adesso torno verso la Sala Grande.
In fondo lei se l’è cercata. Sono anni che mi sfida…bene, adesso vedremo chi vincerà la nostra gara.


Mentre cammino con la mia falcata sprezzante lungo i corridoi di Hogwarts, sento che l’aria si fa più umida.
È maggio e dalle finestre aperte sento arrivare una lunga sferzata gelida che mi colpisce in pieno.
Poi il rumore della pioggia che incessante si schianta contro il castello diventa padrone sulla scuola e finalmente giungo nell’angolo lontano del bagno delle ragazze, in disuso da anni. Solo lei ci va…ed è pericoloso andare in giro da sole, questo avrebbe dovuto saperlo la Granger.
Sento il mio corpo vibrare, non so perché…non mi è mai successo. Anche il mio respiro non è normale.
E questo non mi piace. Poso la mano destra sulla maniglia, il mio anello d’argento col serpente, dono di mia madre per ricordarmi sempre quale infida vipera io sia, batte sul metallo risuonando in un’eco sinistro.
Al diavolo…
Entro. Mi fermo. E ora capisco cosa intendeva mio padre.


Prima che possa anche solo capire se era una meteora o un sacco di patate, Goyle sfreccia quasi sulla mia testa sollevato da un’onda magica e si schianta contro la parete opposta, restando a terra piagnucolante col sangue al naso e probabilmente qualche vertebra rotta. Però, penso. La piccola graffia…
- Razza di maledetta!-
Questa è Pansy. Mi giro verso le ante dei bagni e vedo che Nott e Pansy sono davanti a una porta e lottano a pugni e sberle contro chi è dentro. La stanno tirando per farla uscire allo scoperto…e da come strillano, forse è meglio che insonorizzi tutto, non si sa mai. Nel pieno della caccia, odio essere disturbato.
Però me ne resto appoggiato con la schiena, qua alla porta, per godermi lo spettacolo.
La Gryffindor è agguerrita…parecchio, visto che caccia un sono ceffone a Pansy, spedendola a battere la testa contro la cabina opposta. Nott però riesce ad agguantarla per la vita…cavolo, forse l’ha presa. Tiger che ha più forza bruta riesce a tenerla ferma per le braccia ma forse hanno scordato che la signorina è una campionessa in Sineologia.
È tanto brava che anche senza bacchetta ora riesce a essere pericolosa. Insieme a me è la migliore del corso e infatti vedo che sta quasi sradicando un lavandino. Però…è decisa a non darcela vinta. Oppure è solo molto spaventata, non so. Il fatto è che non si è accorta di me e questo va a mio favore.
L’anta di uno dei bagni scatta, alle loro spalle, e colpisce in pieno Tiger alla testa. Lui cade, la Granger resta ad agitarsi nelle braccia di Nott che la insulta a gran voce ma dopo poco riceve un colpo nelle parti basse che strappa un gemito leggero fino a me.
La vedo liberarsi, afferrare di nuovo la sua bacchetta stesa a terra e spedirli tutti e due contro il muro.
Stupidi. La credevano una preda semplice e l’hanno pagata cara.
In silenzio finalmente mi muovo, le arrivo alle spalle…mentre lei ritira la bacchetta nella manica della camicia, ansimando per lo sforzo. E quando sente la mia presenza è tardi.
Si volta verso di me con gli occhi sbarrati e io, con la mano alta aperta, le soffiò delicatamente in faccia della polvere rosata che la fa scattare di poco indietro, tremolante.
- Mal…Malfoy…- sussurra, mentre inizia a tossire.
Sogghigno, vedendola a stento reggersi in piedi. Ecco perché sono più furbo di mio padre.
Perché io ragiono. Io sono subdolo e infido.
Sempre con gli occhi sgranati, le sue deliziose gambe cedono e ridendo me la trovo addosso, aggrappata alle mie spalle.
- Che ti succede Granger?- rido, sprezzante, tenendomela schiacciata addosso per la sua vita sottile – Hai sonno?-
La vedo digrignare i denti bianchi come perle, fare di tutto per staccarsi da me. Mi odia, la ripugno.
Ma non se l’aspettava. È questo che le rode.
L’ho ingannata. E adesso è mia.
La schiaccio al muro, lei è fra la parete e me…e mi fissa, senza un briciolo di forza.
Oh, finalmente ha capito cosa voglio. E trema. Trema fra le braccia del nemico.
Sto già cominciando a eccitarmi. Solo tenerla così inerme riesce a inebriarmi. Figurarsi quando la sentirò dimenarsi allora, quando la sentirò urlare. Quando avrò finalmente la mia vendetta.
- Hai paura Granger?- le chiedo, avvicinandomi al suo viso. Con due dita le tengo il mento…e sento la sua pelle calda. È diversa dalla mia. Non ricordo di essere mai stato tanto caldo. Le procuro un brivido.
Nemmeno io mi ero mai immaginato così vicino a lei.
- Fai bene ad averne.- riprendo, sogghignando.
Detto quello, visto che non si regge in piedi, la prendo direttamente in braccio e pienamente soddisfatto me ne torno di volta nei sotterranei, lasciando a terra quegli idioti dei miei compagni.
Come dice Potter a volte, sono solo spazzatura…però, lo Sfregiato ogni tanto ha ragione…


Se c’è qualcuno più bravo di me in questa scuola a far pozioni, io lo sfido.
La Granger se ne sta tranquilla in braccio a me come una che non attende altro. Non riesco ad articolare neanche una parola, le manca la voce…e appena riesce ad agitare le gambe. Continuo a ridere, anche perché presto potrà dimenarsi quanto vorrà…e pregusto quel momento, quando lei sarà sotto di me e io dentro di lei, a squarciarla in due con tutto il peso del mio odio verso quei suoi occhi dorati e il suo sangue che disprezzo.
A Slytherin non è ancora tornato nessuno. È troppo presto. Varco la porta d’ingresso e vengo investito da un vago odore d’incenso che detesto a morte. Dannate matricole.
Devo muovermi però, la mia pozione è molto forte ma di breve durata. Un minuto e potrebbe tornare la belva di prima.
Infilo fra tende, quadri e candelabri con fiamme verdi e bluastre l’antro buio in cui è nascosta la mia camera e aprendo la porta con un calcio entro, poi senza tante cerimonie la butto sul letto dove lei sembra iniziare a riprendersi.
La vedo aprire e chiudere la bocca in cerca della sua voce ma quando grida, io ho ormai insonorizzato la mia camera.
E ora è nella tana del leone. E’ mia.
Un angolo della bocca mi si piega in maniera sinistra perché la vedo digrignare i denti, ancora debole e paralizzata dalle spore delle ali delle fate che ho usato per la pozione. Rovesciata sul mio letto, sulla mia costosa coperta di seta, ha la gonna alzata ben sopra le ginocchia e la luce soffusa delle candele mostra due cosce tornite, quasi di marmo.
Per un attimo immagino di avercele allacciate attorno ai fianchi…ma lei non lo farà mai. Non spontaneamente.
Lei è una Gryffindor. L’orgoglio è il suo peccato.
Morirebbe per onore.
Io per la mia vanità. Siamo pari.
- Accio bacchetta!- scandisco, prima che ritiri fuori la sua dalla manica della camicia. Infatti la sua mi arriva in mano poco dopo, mentre mi sibila un insulto velato che non ascolto. Fisso la bacchetta…è di apalicandro, non di comune cedro o mogano. Apalicandro. Come fa ad avere una cosa simile una mezzosangue?


- Che diavolo ti sei messo in testa Malfoy?- ringhia, restando seduta sul mio letto, infuriata con se stessa per non essere riuscita a sfuggirmi e anche per quella sua debolezza momentanea.
- Cosa credi che voglia? Parlare per caso?- rispondo. Mi levo il mantello e il maglione, restando solo con la camicia e la cravatta sfatta. Mi guarda, immobile, forse veramente terrorizzata…ma allora perché non leggo una reale paura in lei? Perché non mi supplica di lasciarla andare via? Perché? Sa che non lo farò ed è così orgogliosa da non darmi questa soddisfazione?
Rimango a fissarla, esattamente come fa lei con me.


Eccola, trema di nuovo. È bella quando lo fa. Sembra un coniglio. Non più un orgoglioso grifone.
Ma io invece resterò sempre un serpente. Per tutta la vita io sarò solo questo.
Per me non c’è verso di cambiare.
Con una scatto feroce che mi ero aspettato, visto le sue occhiate disperate in giro per la mia camera, afferra il portacenere di alabastro che tengo sul comodino e me lo scaglia addosso, facendomi ridere a crepapelle.
Accidenti, non cede di un millimetro.
Ma lo farà. Giuro che lo farà. Mentre scende dal mio letto arrancando per il fiato che le manca, io faccio direttamente il giro dall’altra parte e in quattro balzi la raggiungo. Cerco di afferrarla ma lei prende una tenda del mio baldacchino con rabbia e tirandola riesce a strapparla, gettandomela sugli occhi.
Per un attimo mi sento veramente furibondo. Dannazione, possibile che non riesca e tenere ferma una donna?
È già alla porta ma le arrivo alle spalle e a blocco, chiudendo la porta a chiave con un incantesimo.
Stavolta, quando l’afferro per la vita e la sollevo, urla, scalcia…ma da fuori nessuno sentirebbe comunque.
Gliel’ho detto, lo sa che non serve…ma lotta come una tigre.


- Lasciami!- strilla, imperiosa come una regina – Lasciami ti ho detto! Mollami subito Malfoy!-


Continua ad agitarsi ma la sento che ormai è stanca. C’è troppa differenza di peso e altezza fra noi. Se ne rende conto, specialmente quando per fulminarmi con gli occhi è costretta ad alzare la testa di parecchio.
Sono dodici, tredici centimetri buoni più di lei e con queste due braccia non potrebbe sollevare un bel niente.
All’improvviso però punta i piedi a terra, visto che la tengo di spalle, e s’inarca contro di me.
Perdo l’equilibrio e visto che le facevo da stampella cadiamo a terra sullo stesso tappeto su cui ho consumato tante avventure…e questa si dimostra di gran lunga la più eccitante.
Sbatte la testa leggermente ma torna subito ad arrancare, almeno fino a quando non la fermo, salendole sopra e afferrandole i polsi. Lei si gira con rabbia e finalmente siamo faccia a faccia.


- E adesso mezzosangue?- bofonchio, serafico – Che vuoi fare?-
- Di tutto mi sarei aspettata da te ma non che mescolassi il tuo bel sangue di serpente con quello di un Gryffindor!- e cercò di menarmi un calcio ma col ginocchio riuscii a parare il colpo, infilandomi fra le sue gambe. Ora ero del tutto su di lei, schiacciato contro quel corpo che onestamente non avrei mai creduto tanto morbido.
Fatto quasi per contenere il mio…
Ha i polsi sottili, penso tenendoglieli con forza. Le faccio male…e sorrido contento, vedendo che fa di tutto per nasconderlo. Quando serro di più, il mio anello le penetra quasi nella pelle e allora cerca di dimenarsi di nuovo ma stavolta sono preparato tanto ormai è molto stanca…probabilmente non riuscirà a resistermi ancora a lungo.
Qualcosa però in lei brucia di quanto mi aspettassi perché infuriata per il mio divertimento nel torturarla in questo modo, riesce a liberare una mano dalla mia presa e mi pianta le unghie nella spalla, continuando a spingere per mandarmi via. Stufo, tento l’ultima carta per tenerla buona e cogliendo l’occasione, abbasso la bocca sulle sue labbra già aperte, infilandovi dentro la lingua…e diavolo, non ho mai ricevuto niente di simile in cambio di un bacio.


Un violento ceffone, che è proprio di chi viene umiliato fino in fondo, mi prende in pieno viso.
Sento il sapore del sangue in bocca e vedo lei ritrarsi, impaurita ora da una mia qualsiasi reazione.
Ecco, è il momento buono.
Potrei vendicarmi con la stessa moneta, certo…ma per quanto bastardo possa essere, non potrei alzare un dito sul faccino che presto si contrarrà da dolore e dalla rabbia, subendo la mia intrusione.
La riagguanto prima che fugga e sono di nuovo su di lei che non riesce più a fermare l’avanzata delle mie mani.
È disperata. L’ha capito. Ha capito che niente riuscirà a fermarmi. Né forza, né magia…
Ma allora perché non mi supplica questa maledetta?
Sto cominciando ad arrabbiarmi, non pensavo che sarebbe andata così…
Dannata mezzosangue. Tu e il tuo orgoglio da Gryffindor vi farete infliggere questa notte l’umiliazione più grande che tu possa pensare…ma il fatto che tu possa poi restare inerme come una bambola sotto di me mi fa diventare pazzo.
Preferisci subire tutto in silenzio piuttosto che pregarmi di lasciarti andare…
Forse se vedessi le tue lacrime…non so…forse mollerei tutto…
Non sono una bestia fino a questo punto. Ma ora qualcosa mi sta bloccando.
Qualcosa che non avevo calcolato.
Per toglierti il maglione ho il viso affondato nel tuo collo e…la tua pelle ha un profumo che non ho mai sentito prima, su nessun’altra. Hai un bel collo Granger…ti mordessi e ti lasciassi i segni come faresti eh?
Sprizzi collera dagli occhi quando ti mordo sul serio ma ancora non molli…e affondi i denti a tua volta nella mia spalla coperta solo dalla camicia della divisa. Impreco e ti strappo un gemito di pura rabbia quando sparito il maglione riesco a infilare una mano sotto la sua camicia.


Dio…ho ancora il viso rovesciato su di te, fra i tuoi ricci…e sentendo la tua pelle sotto le dita mi chiedo perché ci abbia messo tanto a pensare di rapirti e portarti qua. Ora è finita…forse sentire le mie mani direttamente sulla tua pelle ti hanno scioccata a tal punto che hai gettato davvero la spugna. Adesso sei qua…sotto di me…e hai il capo girato verso il camino acceso di fiamme blu, fredde come me. Il pensiero di avere le mani fredde e di poterti dare fastidio per un attimo mi sfreccia nella mente, ma poi lo scacciò via con stizza.
Hai il ventre piatto…e comincio a giocare col tuo ombelico con le dita, entrando e uscendo.
Quando lo faccio serri le palpebre. Lo vedo, sono sopra di te…la fronte poco distante dalla tua.
A cosa pensi, Granger?
Pensi a Potter vero? Sono sicura che lo invocheresti se non fossi tanto testarda…
Ma non verrà no, non stanotte. Stanotte sei nell’antro del diavolo.
Dormirai nel letto del nemico, godrò nel tuo corpo e farò di te il mio giocattolo…
Sarà una lunga, lenta, dolce e atroce tortura. E sarai solo mia.


Mentre mi spoglio con una mano, con l’altra continuo a percorrere la tua pelle…poi, una volta a torso nudo, mi abbasso e afferrando coi denti un lembo della tua camicia, tiro con forza…saltano i bottoni, tu cerchi di rannicchiarti con un rantolo sommesso su un fianco, ma ti fermo. Ti riporto sotto di me…e ti guardo.
Percepisco che il tempo sta andando più lento…per me? Per lei?
Al collo tenevi una Giratempo. La scosto appena, abbassandomi a passare la lingua nell’incavo del tuo seno, mentre con le mani abbasso un delicato reggiseno di pizzo color perla, degno di te.
Mezzosangue…sei bella, te l’hanno mai detto? Potter te l’ha mai detto?
Lo farei io…se non avessi giurato di fartela pagare.
Prendo fra le labbra un capezzolo e comincio a mordicchiarlo, a succhiarlo, a lambirlo…con una mano le tengo i polsi, con l’altra le palpo l’altro seno con forza, sentendola quasi inarcarsi sotto le mie cure.
Sogghigno, mordendole la pelle…mentre lei si morde le labbra a sangue.
Dannata…perché non mi preghi di smetterla? Perché non ti pieghi a me?


Lo farai, giuro che lo farai adesso.
Di colpo infilo la mano dentro alla gonna che già ti ho slacciato, senza darti il tempo di accorgertene e quando lo faccio avvampi. Sei bella anche con le guance in fiamme. Sarà ancora più bello quando invece di pregarmi di fermarti, mi pregherai di andare avanti. Chissà se urlerai il mio nome…
Vibri come una corda di violino…e quando ti levo tutto, lentamente apri la bocca per maledirmi.
Ma si, fallo…
Mi distendo di nuovo su di te, con una mano fra le tue gambe, a frugare nel tuo corpo.
Fallo Granger. Maledicimi. Fa che impazzisca. Fa che scordi tutto.
Infilo un dito dentro di te e stavolta un rivolo di sangue ti scende sulle labbra che continui a morderti.
Ne infilo un altro, tremi. Ora tremo anche io però.
Non so quanto reggerò ancora…non con te che mi guardi in quel modo.
Guardami così per tutta la notte. Odiami. Odiami sul serio…e fammi dimenticare.


Mi alzo un poco, ma continuo a tenerti. Non voglio rischiare che tu fugga…sei nuda, solo per me.
È strano…ma non hai vergogna di questo. Tante altre hanno fato storie…tu no.
Tu che conosci l’orgoglio meglio di chiunque altro…non arrossisci neanche vedendo me nudo. Non è il terrore che ti leggo negli occhi mentre ti allargo le gambe che tu cerchi con forza di tenere chiuse. Non è la paura che sento sotto le mani, su di te, quando affondo con forza contro il centro del tuo piacere.


Lo sento di nuovo…il mio cuore…
Sento il fiato che si mozza…a ogni mia spinta, a ogni tuo gemito misto a rabbia, dolore e a piacere.
Più affondo in te, più sono violento, più mi faccio largo nel tuo corpo con la mia vendetta, più sento che sei tu a vendicarti. Immerso totalmente in te, mi sento come sospeso…


Occhi d’oro…
Catastrofi e dolore…
Accidenti a te Hermione Granger…


Più tardi in quella stanza regnava un silenzio interrotto dal suono della pioggia.
A letto, dov’era stata lasciata dopo essere stata usata come un oggetto, Hermione Granger stava rannicchiata in un angolo, appoggiata a un guanciale, avvolta in un lenzuolo di seta che le scopriva gambe e spalle.
Teneva gli occhi serrati, i pugni stretti attorno alle coperte…e solo il sapore del sangue in bocca la teneva sveglia.
Il dolore al basso ventre si stava placando…ma non la sua collera.
Maledetto, maledetto l’essere ignobile che le stava a fianco. Uno sguardo felino, affamato e penetrante apparve negli occhi grigi di lui, mentre le labbra gli si curvavano in un pallido sogghigno…
Rideva di lei…del suo essere donna.


Lo so a che pensi, Granger…
Me ne sto accanto a te. Ti rendi conto che stiamo dividendo un letto? Il mio letto…
Sarebbe comica se la soddisfazione che mi scorre nelle vene insieme al sangue non mi stesse divorando i sensi.
Ho goduto. Si, ho goduto dentro di te. Ho goduto sentendoti urlare sommessamente, ho goduto quando mi hai piantato le unghie nella schiena, liberandoti con forza dalla mia presa, per aggrapparti a me…
Hai goduto anche tu, lo so…nel dolore che ti ho causato usando tanta violenza, hai goduto…
Ignorami adesso…tanto ormai sono in te. Ma non piangerai, lo so.
Ho avuto l’angelo di Potter. L’ho fatta mia, l’ho fatta ansimare, gemere sotto di me, con le mie mani, col mio corpo.
Ho assaporato la sua pelle, il suo profumo…ho passato la lingua ovunque sul suo corpo…
I miei morsi ne sono la prova. È mia.
Soddisfazione. Si, questa era la più adeguata a giudicare questa situazione.


Ti sento alzarti, metterti a sedere con un gemito di dolore…e mi volto verso di te.
La tua schiena è piccola…sembri delicata e fragile ora. Non sembri più pronta a mordere.
- Dove pensi di andare?- sibilo, a bassa voce.
Ti fermi…vedo i tuoi pugni stringersi sulla mia coperta di seta e di colpo tutto nella mia camera si mette a traballare.
È la tua rabbia Granger…vorresti farmi a pezzi ora. Una boccetta di vetro rotola giù dalla mia scrivania e sogghigno - Guarda che qua dentro c’è roba che costa, Granger.-
Spengo la sigaretta ma quando mi volto sei diventata un’altra. Quante sono le mezzosangue che ancora non conosco eh?
Si, gli occhi d’oro sono pericolosi…come la tua mano, che ha afferrato un antico pugnale datomi in dono da mio padre. Sai che doveva servire a uccidere Potter? Lo sai?
Si, forse lo sai perché ti scagli addosso a me e rotoliamo sul letto, il tuo corpo di nuovo spoglio del lenzuolo, contro il mio. Hai riacquistato la tua forza adesso…e la usi. Riesci a ferirmi il braccio e dopo averlo fatto salti giù dal letto, nuda come sei…bella come sei, per riprenderti la bacchetta.
Ti seguo, ti afferro…ricadiamo sul letto, tu sopra di me e mi punti la bacchetta alla gola.
Sogghigno, godendo di quel contatto.


- Ti farò smettere di ridere, lo giuro!- sibili, fissandomi al colmo dell’astio.
Ma resti ferma…e dopo un attimo sei tu a guardarmi con disprezzo. Che hai adesso? Che c’è mezzosangue?
Nemmeno Bellatrix o mio padre mai hai fissato così.
- Che hai fatto alla schiena, eh Malfoy?- sussurri, disgustata.
Dannazione. Serro i denti, tornando ad odiarla con tutte le mie forze. Piantandomi le unghie nella schiena, deve aver sentito le mie cicatrici in rilievo…e non è stupida. Deve aver capito che sono segni di frusta.
I suoi maledetti occhi mi compatiscono. Sorride…sorride e mi disprezza.
La odio. La odio con tutto il cuore. Odio quel suo corpo puro e quel suo cuore che non conosce vigliaccheria!
Odio il suo paradiso. Odio lei e tutto ciò che incarna!


- Ma tu guarda…il principe degli Slytherin con queste ferite…-
Sta zitta, sta zitta…
- Che c’è che non va in paradiso Draco?- mi sussurri all’orecchio – Che prezzo paghi per viverci?-
Zitta, smettila!
- Qual è il prezzo del paradiso incantato dove vivi purosangue?-
- Tu non sai niente del paradiso.- replico.


Lo volevi, vero? Volevi farmi del male come io ne ho fatto a te.
Ce l’hai fatta Hermione Granger. Hai sentito le mie ferite, le hai viste…e ora le hai riaperte.
Sii fiera di te stessa. Hai centrato il bersaglio. Ma ora te la farò pagare cara.


Ribalto le posizioni in un attimo, animato da una rabbia che non credo di aver mai provato prima.
Mi ha visto l’anima e ne ha riso. Non permetterò che accada mai più.
La ributto contro il materasso, deciso a violare di nuovo il suo paradiso. È lei che ci sta… non io.
È lei che mi sta massacrando, me ne sto rendendo conto. Mi sto facendo del male da solo infierendo su di lei, ma non m’importa. Lei tiene solo al suo orgoglio. Io alla mia vanità.
Le farò a pezzi entrambi, ne farò un fuoco…bruceranno insieme.
Lei brucerà con me. Si… non so cos’è che mi spinge, ma non è più solo vendetta.
È un sentimento primitivo, più antico della paura. Più profondo dell’amore. Più temuto dell’odio.
La voglio. Non c’è nessun altra che possa farmi sentire così…


La forzo di nuovo ad aprire le gambe, voglio dannarla per sempre.
Dannerò il suo paradiso, questo suo corpo puro e tentatore. Verrà con me all’inferno e ce la terrò per sempre.
Non potrà più dimenticarsi di me. Di questa notte…
Con un gemito basso e roco entro con forza in lei, preparata alla violenza che avrei usato ma nonostante questo la sentii lo stesso emettere un grido a denti stretti…ma stavolta non rimase ferma. Liberò le mani dalle mie…e lasciandomi senza parole, le allacciò attorno al mio collo, tenendomi stretta a lui.


- Cosa vuoi farmi?- sussurrò, a pochi centimetri dal suo viso.
Perché adesso non mi rispondi? Vuoi incantarmi con quegli occhi?


Sento come al mio passaggio tocco ogni angolo di questa stretta entrata, affondando nel tuo corpo fino a toccare il tuo punto magico. Le tue unghie affondano nelle mie anche. Mi stai quasi trattenendo…non vuoi che sia io a scappare?
Che ti prende mezzosangue? Mi vuoi davvero? Vuoi che stia qua per sempre?
A ogni mia spinta tu mi assecondi…Dio, chiunque impazzirebbe vedendoti adesso.
Col capo rovesciato fra i cuscini, il seno sodo contro il mio torace…sento quasi di poterti trapassare.
È la prima volta che qualcuno mi abbraccia in questo modo…ed è strano che sia proprio tu.
Mi tieni come se…come se per te contassi davvero qualcosa.
Mi stai regalando un’illusione, mezzosangue…un’illusione che non ho mai provato.
E’ l’illusione dell’amore questa?
Non lo so…non mi dai tempo di capirlo perché sento le tue mani sul mio viso...
Ad ogni mia spinta sempre più veloce, sempre più forte, tu affondi le dita nei miei capelli quasi accarezzandomi, forse facendomi più male di quanto te ne stia facendo io…e poi alzi il capo, mi guardi ancora una volta…
E i tuoi occhi dorati compiono l’ultima tua maledizione, prima di posare le labbra sulle mie.
Sono morbide…umide e morbide…
Mi baci come se fossi qualcosa di delicato…mi sfiori, mi assaggi…
Mi fai perdere in me stesso…e ora sono io che ricambio questo bacio mai provato prima.
Si, è un’illusione…un’illusione magnifica.


Continui a baciarmi, a carezzarmi il viso, mentre insieme raggiungiamo quell’apice che credevo di conoscere bene.
Ancora e ancora, continuo a entrare e a uscire da te…mi assecondi, mi tieni contro di te…
Come qualcosa che ti sta a cuore.
Ma cosa mi stai facendo…qual è il tuo potere Hermione Granger?
Vuoi uccidermi per caso? Mi stai facendo il cuore a pezzi…e non lo credevo possibile.
Piacere.
Era solo questo che avevo raggiunto in questi anni. Un sentimento tanto effimero. Passa e non te ne rendi nemmeno conto. Dipende dal dolore di vivere. Vive nella mia morte. Perché presto io morirò e tu ora mi stai facendo intravedere una luce che io non potrò mai toccare, né avere.
Mi stai solo illudendo.
Ti odio mezzosangue, ti odio…ma queste parole non hanno senso…
Madidi di sudore, crolliamo. Ti finisco addosso, restando immerso in te.
Forse peso troppo ma non m’importa…perché tu continui a stringermi forte, senza volermi lasciare.
E quando mi accarezzi la schiena, dove sono stato ferito e sanguinante per tante volte, sento che è davvero finita.


Ti stai rivestendo. Sei calma, con l’espressione vuota di chi è a mille miglia di distanza.
Io me ne sto contro la porta, solo coi pantaloni addosso…e devo ammettere che ho faticato a lasciarti alzare dal letto.
Fuori ha smesso di piovere. E anche questa notte sta per finire.
La tua illusione è finita Granger.
Ma il tuo profumo è rimasto sul mio cuscino, fra quelle lenzuola sfatte che sanno di me e te insieme.
Ti guardò mentre ti chiudi la camicia, mentre ripeschi la cravatta rossa e dorata di voi Gryffindor.
È stato come un sogno…uno di quei sogni che la mattina ti lasciano l’amaro in bocca.


Volevo farti del male. Ce l’ho fatta. E tu ne hai fatto a me.
Siamo pari. Hai conservato il tuo orgoglio, io ho sfamato la mia vanità.
I nostri peccati ci hanno divorato, mostrandoci quanto entrambi siamo meschini.
Immerso in questi pensieri, quasi non mi accorgo che mi stai davanti.
Te ne vuoi andare. Ora pensi di non avere più niente che m’interessi…
Ma resto dove sono, a guardarti.


- Cosa vuoi ancora?- mi chiedi.


Non c’è ira nella tua voce. Forse guardandomi cerchi solo di sondare l’animo arido che possiedo.
Non sprecare le tue forze Granger. Non ne possiedo uno.
Tu sai, hai visto. Quindi smettila di scrutarmi come se cercassi dell’acqua nel deserto.
Non ce ne sarà mai in me. È stata prosciugata tempo fa.


- Posso andare o no?- richiedi.
Io resto contro lo stipite, mani in tasca. E finalmente trovo il coraggio per farlo.


- Baciami e potrai andartene.-


Se ti ho stupita non lo dai a vedere. Brava, hai imparato presto.
Non sbattermi in faccia ciò che non posso sopportare. Ciò che non voglio sopportare.
Ci sono pesi che io non sarò mai in grado di reggere, a differenza tua.
Io sono quello che ti ha violentato Granger, ricordalo sempre.
Tu sei quella che mi ha illuso con un bacio.
Siamo nemici. Lo resteremo sempre. Quindi smettila di chiederti che razza di uomo sono…
Non c’è definizione per quelli come me.
Mi lascio vivere, io non posso permettermi da fare altro…ma un’ultima cosa te la chiedo.
Ti…prego…si, ti prego…illudimi ancora una volta.


Ti avvicini, mi prendi le mani, levandomele dalle tasche.
Me le accarezzi piano, in un massaggio lento e ipnotico…e quando me le lasci mi sento quasi perso, almeno fino a quando non le risento sulla faccia. Mi prendi il volto fra le mani, costringendomi a guardarti negli occhi.
Avrei dovuto credere alle leggende popolari…
È vero. Le streghe dagli occhi dorati portano sventura. Sono stato un idiota.
Sento di nuovo il sapore delle tue labbra sulle mie, le tue dita fra i miei capelli e questo cuore capriccioso sempre lottare per uscire dal mio petto. Bastardo traditore.
Forzo la tua bocca e alla fine riesco a infilare la mia lingua in essa, incontrando la tua.
Basta, non posso più sopportare di non sentirti…le mie mani corrono ai tuoi fianchi, ti stringo a me, ti sollevo. Tu mi avvolgi le braccia al collo alzandoti sulle punte.
Non so perché ma a un certo punto ti sento sorridere…e non è un ghigno di vittoria.
Sorridi e basta…e non ne saprò mai il motivo…per dopo un attimo te ne sei andata.
E in questa camera purtroppo non sei più tornata.





Sono passati due mesi da allora e i Mangiamorte sono finiti tutti ad Azkaban, nessuno escluso…e chi non c’è finito, con somma gioia di tutti ora starà ballando fra le fiamme dell’inferno davanti al diavolo in persona.
Non sono bene cosa sia successo a mia zia e a mio padre ma a quanto pare la prima è morta per mano di Potter, il mio nobile genitore invece è fuggito di nuovo…ma non credo che stavolta tornerà.
Non ne ho fatto parola con mia madre e lei non ha detto nulla a me…a quanto pare pure a lei non frega niente.
A Hogwarts invece si sta facendo festa. I figli dei Mangiamorte sono stati messi alla gogna e adesso i miei compagni quando passa Potter col suo gruppo abbassano lo sguardo e filano.
È davvero divertente…io e lo Sfregiato invece non abbiamo subito cambiamenti di sorta.
In fondo me ne sbatto altamente di quello che è successo contro Voldemort e lui se ne sbatte del fatto che come al solito non ho preso le parti di nessuno. A fare la Svizzera in fondo ci ho solo guadagnato.
Adesso se non altro sono libero dai seccatori che fino a mesi fa si divertivano a prendermi a cinghiate.


Allora mi chiedete qual è il problema?
Semplice. Sono maledetto. Maledetto a vita.
La vendetta che ho perpetrato con tanto desiderio si è ritorta contro di me.
È vero, ho ammesso di aver usato Hermione Granger, la mezzosangue. L’ho fatta mia.
Si, l’ho avuta con la forza. E lo rifarei ancora…
Ma questo non significa che ora non me ne penta. Perché la vedo qua a scuola e non agogno altro che averla di nuovo ma so che non lo farò più. So che l’illusione che mi ha fatto vedere non avrebbe più lo stesso potere della prima volta.
Per quanto desideri averla di nuovo, nulla sarà più come prima.
Niente per me sarà più come prima. Pensavo che farle vedere l’inferno mi avrebbe finalmente appagato.
Pensavo che vendicarmi del suo sguardo sprezzante sulla mia anima sporca mi avrebbe fatto sentire libero.
E invece è stata lei, che portandomi in paradiso e poi ricacciandomi via ha avuto ciò che voleva.
Si, sono e sarò dannato per sempre.
A molti anni da ora, anche con accanto un’altra donna, anche con figli, anche con un futuro diverso… niente sarà com’è stata l’illusione di un amore che lei mi ha fatto provare per pochi istanti.


E così io morirò, con l’anima dannata…e un cuore innamorato di quella strega mezzosangue dagli occhi dorati che a diciassette anni mi fece vedere il paradiso, quando io invece volevo solo vederla piangere e sentirla supplicare.
Ha vinto lei perché se potessi ora sarei io a supplicarla.
Ma non ho voce per farlo. Il mio grido non si sente…nessuno l’ha mai sentito.
Forse solo lei…ma non toccava a lei salvarmi. Avrei dovuto farlo da solo…ma non ne ho avuto il fegato.
E adesso posso solo ricordare…ricordarmi di lei…e sognare gli occhi d’oro.


Occhi d’oro che sanno illudere, dannare e amare.
Per sempre.





 
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view post Posted on 6/4/2008, 14:34
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Non poteva mancare questo Splendore.^^
 
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cleomery
view post Posted on 6/4/2008, 20:20




Rileggerla è sempre un piacere...è dannatamente bella...:)
 
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blackamberangel
view post Posted on 6/4/2008, 20:40




^_^ mi è sempre piaciuta questa shot. solo 'amore non è amore' l'ha spodestata!!!
 
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The Fallen Woman
view post Posted on 6/4/2008, 21:18




Fantastica,,

E' come se ogni volta fosse la prima,trasmette sempre sentimenti diversi..

Semplicemente fantastica..
 
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Dreamerina
view post Posted on 6/4/2008, 22:44




Io ammetto la mia ingnoranza ma non l'avevo mai letta...e beh, che dire, mi hai lasciato senza parole...splendida davvero...magnifica...
 
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view post Posted on 7/4/2008, 14:37
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Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la Sua lode!

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Fearless Fire
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dal paese che non c'è...il mio cervelloXD

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Io l'avevo già letta ma ogni volta la trovo sempre più bella!!!
Non poteva mancare qui!!!^^
 
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Lady Tsepesh
view post Posted on 12/4/2008, 12:08




Semplicemente stupendo! E' da qui che è cominciato il mio amore per le storie di Kysa! Non potrò mai dimenticare! ^____^
 
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LucillaLancaster
view post Posted on 12/4/2008, 13:17




l'ho appena letta... *_* stupenda....
 
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lily_evans95
view post Posted on 12/4/2008, 13:54




sempre stupenda....la amo :05:
 
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MissDangerous •
view post Posted on 13/4/2008, 20:07




Fantasticaaaa *__________*
 
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plutone17
view post Posted on 14/4/2008, 11:21




Bella.... Era da tanto che non la rileggevo... e ha sempre il potere di ammaliarti.
 
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Kaitos
view post Posted on 4/2/2011, 20:50




Sempre bellissima.. rileggerla è ogni volta più bello!
 
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GiOrGie92
view post Posted on 17/6/2011, 19:08




Bellissima!! Non l'avevo mai letta..ma mi ha incantata
 
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Beatrix Mirabel Vaughn
view post Posted on 29/8/2011, 18:22




bellissima, hanno ragione..sembra sempre la prima volta!!il mio ragazzo non segue la saga ma l'ho piazzato davanti al pc e gli ho detto "ora almeno questa la leggi, almeno ti renderai conto dello splendore della saga" e in effetti gli è piaciuta molto..mamma che emozioni ^_^
 
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14 replies since 6/4/2008, 14:17   1268 views
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