A Tutto CampoRubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky"Dizionario. Monotematico: che ha unico tema."Vi starete domandando perché apriamo questa rubrica con il significato della parola monotematico.
Semplice.
Monotematica sarà questa edizione di A Tutto Campo.
E se conoscete un po’, anche pochissimo, chi scrive queste parole sconnesse, sapete anche il perché.
Se non lo sapete, non l’avete capito o preferite non sforzarvi troppo, riassumiamo in una parola.
Derby.
Riporteremo i risultati, le marcature e la classifica generale, nonché le qualificazioni delle coppe, ma per quel che concerne la cronaca dai campi questa settimana, lo ammettiamo, eravamo troppo euforici per parlare d’altro.
Avviso ai lettori di fede laziale: astenersi rosiconi. L’articolo contiene sfottò, battute, nomignoli e vezzeggiativi. Ci scusiamo anticipatamente ma come si dice..
L’occasione fa l’uomo ladro.
BordocampoRisultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.Quindicesima giornata Seria A Tim Stagione 2009/10Milan-Sampdoria 3-0.Marcatori: Borriello 2’, Seedorf 22’, Pato 23’
Juventus-Inter 2-1. Marcatori: Melo 20’ (J), Eto'o 26’ (I), Marchisio 58’
Bologna-Udinese 2-1Marcatori: 27'pt Adailton, 47'pt Di Natale, 20'st Di Vaio su rig.
Fiorentina-Atalanta 2-0.Marcatori: 26'pt Vargas, 45'st Gilardino
Genoa-Parma 2-2.Marcatori: 14'pt Palacio, 35'pt e 14'st Biabany, 22'st Palladino
Livorno-Chievo 0-2.Marcatori: 13'pt Rigoni, 25'st Bentivoglio
Napoli-Bari 3-2.Marcatori: 8'st Barreto, 14'st e 43'st Quagliarella, 17'st Ranocchia, 27'st Maggio
Palermo-Cagliari 2-1.Marcatori: 24'pt Matri, 10'st Budan, 19'st Kjaer
Siena-Catania 3-2.Marcatori: 14'pt e 9'st Martinez, 5'st Calaiò, 10'st Terzi, 15'st Paolucci
Roma-Lazio 1-0.Marcatori:
Cassetti 79’
Classifica Serie A Tim35 Inter 31 Milan 30 Juventus 25 Parma 24 Roma 24 Fiorentina 24 Genoa 24 Sampdoria 23 Napoli 22 Cagliari 21 Chievo 21 Bari 20 Palermo 18 Udinese 16 Bologna 13 Lazio 12 atalanta 12 Livorno 9 Catania 9 Siena |
Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.itMind...the Cup!Le Coppe EuropeeNell’ultimo turno di Champions League si qualificano, per gli ottavi di finale, le due milanesi. L’Inter vince in casa con il Rubin per 2-0 passando il turno come seconda classificata, così come il Milan. Il pareggio in casa con lo Zurigo per 1-1 regala la qualificazioni a rossoneri che passano però, anche loro come secondi del proprio girone. Unica prima del girone, e dunque testa di serie, la Fiorentina di Prandelli che espugna l’Anfield battendo in trasferta gli inglesi del Liverpool per 2-1. Tracollo per gli uomini di Ferrara invece, a cui i tedeschi del Bayern infliggono un pesantissimo 1-4, eliminando dalla Champions League la Juventus.
Il 18 dicembre ci sarà a Nyon il sorteggio per gli accoppiamenti agli ottavi di finale. La tabella vede in prima fascia, in quanto prime classificate dei rispettivi gironi, Bordeaux, Manchester United, Real Madrid, Chelsea, Fiorentina, Barcellona, Siviglia ed Arsenal. In seconda fascia, in quanto seconde classificate, Bayern Monaco, Cska Mosca, Milan, Porto, Lione, Inter, Stoccarda ed Olympiakos.
Le milanesi non possono incontrare la Fiorentina poiché per i regolamenti non ci posso essere derby agli ottavi, ne possono incontrare le prime del proprio girone, rispettivamente Real Madrid e Barcellona. Restano dunque Bordeaux, Manchester, Chealse, Siviglia e Arsenal. Da evitare le inglesi.
Più semplice anche se non privo di rischi l’eventuale sorteggio per la Fiorentina. Tolte le milanesi, la Fiorentina evita per i paletti di girone il Lione, le restano dunque Cska Mosca, Porto, Stoccarda, Bayern Monaco e Olympiakos. Unico reale pericolo per gli uomini di Prandelli potrebbe essere il solido Bayern Monaco.
Una questione di CuoreLa Roma vista da me.E venne il giorno.
Alle sette di mattina occhi già a palla, allucinati.
Tutta la settimana a sperare che arrivasse oggi, e oggi, che è arrivato, il terrore e l’ansia prendono dritti dritti allo stomaco.
Caffè, sigaretta, Romanista e Corsport.
Non sono neanche le nove che il cellulare inizia a squillare.
“Come stai? Io na merda cara…”.
Riconosco la voce. Bavaria. Alle nove di mattina già sta a pezzi. Domandare cosa voglia alle nove di domenica mattina è superfluo. Lo so già.
“Ci vediamo alle sei alla Palla…avvisa la truppa, io penso a’ Alcolica.”
Alle sei.
Apriamo noi?
E per far stare Alcolica alle sei alla Palla, gli devi dire che ci vediamo alle quattro, così forse per le otto arriva…
Il Presidente ci passa a prendere alle quattro, così andiamo con una macchina. C’è pure Scialanga con lui. Bella gente, belle facce.
Cosa ho fatto dalle nove di mattina alle quattro l’ho rimossa, archiviato come non-importante.
Altro caffè, altre sigarette. Altri giornali.
Si parcheggia a Piazza Mancini che è più comodo, ma come superiamo il parchetto dei peruviani intravedo Ponte Duca d’Aosta. L’obelisco. Viale dei Gladiatori. L’Olimpico.
Ed è già fermento, fomento.
Sciarpe e bandiere, tripudio di giallo ocra e rosso pompeiano.
I primi cori per il Formellesi, le prime battute di scherno.
L’abbonamento, il biglietto, il documento. Lo steward e il tornello.
Varco il cancello giallo del prefiltraggio e mi sento chiamare.
Reset mi batte un colpetto sulla spalla. Chiede dove sono gli altri, dove ci mettiamo.
Sotto XXI, come sempre.
Mi sfila alle spalle mezzo fronte. Tutti lividi di tensione. Tutti pronti.
Alla Palla, miracolo, alcolica aspetta.
Borghetti alla mano, ne ha presi per tutti.
Saluti e baci.
Man mano arrivano tutti.
Simonetta scatta foto per il suo album. La First Lady nasconde gli accendini.
Luchino e Camicia sistemano le pezze nello zaino, Bavaria brontola perché è tardi.
Tardi.
Hanno appena aperto i cancelli e mancano ancora tre ore al fischio d’inizio.
Però è tardi.
Ed è vero. Per chi frequenta il meglio del Derby è il prima e il dopo.
Il durante: una sofferenza continua.
Ci siamo quasi tutti, chiamo Poker sul cellulare. Lui e Bizio arrivano tardi, ci vediamo dentro.
“Impedimenti, poi vedrai”.
“Che famo..se la damo na mossa?”
Il Presidente, più agitato del solito, tuona. Erano anni che non lo vedevo così teso per un derby. Una corda di violino pronta a saltare al primo tocco.
Varchiamo il cancello. Via i tappi del Borghetti. Brindiamo qui.
“Alla seconda dell’alfabeto” sottolinea Boccia.
E brindisi sia.
Le scale. Scendo gradino per gradino da sola, mentre gli altri si fermano ai bagni.
Mi piace entrare allo stadio da sola. Senza nessuno che mi parli, senza nessuno accanto che mi distragga dall’emozione che ogni volta mi dà mettere piedi nel mio tempio. Vedere il verde del terreno da gioco, entrare nel mio campo visivo pian piano, sentire i cori aumentare di volume ad ogni gradino. Il giallorosso della Sud colpire gli occhi, riempiendo tutto. Il tabellone che segna Roma-Lazio.
Mi scelgo il posto, sistemiamo gli striscioni. Qualcuno mi dice di non calarli. Serve per la coreografia. Avviso il Presidente che se lo fa ritirare su dal vigile del fuoco.
Sono le sei e mezza.
Manca una vita e mezza ma so che d’ora in avanti passerà.
Perché inzia.
Inizia la sfilata degli sfottò.
Tra cori e striscioni ce n’è per tutti.
“State fermi che ve contamo...Aho! Sete meno dei Baresi.”Per me ha vinto lui. Geniale.
Arriva il fronte e attacca le pezze e io mi domando com’è che noi siamo sempre quelli con le vetrate più zingare. Tutte pezzete, tutti stracci che puzzano di fumo e trasferte. Il Presidente dice che è Old Style, a me sembra la vetrata della terza divisione Croata. Ma fa colore.
Pupillo arriva al grido di “Stasera nun vojo contestazioni..fate li bravi. Daje Roma Daje!”.
Mi si piazza vicino e mi fa da riparo contro il freddo grazie alla mole non indifferente. Centodieci chili di omone. Una manna dal cielo contro il freddo di questa serata.
Il gruppo si ricompone, alle sette e spiccioli ci siamo tutti.
Bizio con le stampelle, ora campisco l’impedimento di Poker.
Al Derby non si rinuncia neanche con un ginocchio distrutto per la causa di seconda categoria. Alla faccia del calcio professionistico.
Simonetta scatta foto ad uno stendardo. “
Ammerde”. Tutto attaccato che fa più effetto.
Entra la Roma.
Non l’ho vista da subito, ma l’ho sentita.
Il boato della Sud squarcia l’aria. Tripudio di colore.
Fomento ed estremo sostegno.
I nostri si scaldano, il Capitano solleva le braccia al cielo a raccogliere il nostro abbraccio.
L’Uomo Tigre con quella mascherina fa paura. Più cattivo, ma solo coi nemici. Saluta il pubblico, alza le mani al cielo anche lui.
Mi godo il riscaldamento da vicino, per una volta che si vede bene. Dal Parterre è una goduria. Il mister conta le ripetute, Bertagnoli in porta para le punizione tirate da Scala.
Ogni tanto la First Lady mi tira il braccio indicandomi striscioni su striscioni. La Sud stasera è in gran forma. La Nord non risponde se non con due striscioni, poco degni di nota.
Per noi è un fiume in piena.
“Brocchi-Rocchi=B.”
“Discriminazione Laziale.”
“B-11. Affondati.”E il migliore di tutti:
“AAA Lazio Cercasi. BBB Lazio Trovasi.”Non è ancora iniziata quella sul campo, ma quella sugli spalti l’abbiamo già vinta.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, di anni. Quando la legge Melandri, il Decreto Amato e CASMS non esistevano. Quando il Derby era la festa dello sfottò, dello striscione, della goliardia.
Ci è mancato.
E’ tornato. Ed è stata un’emozione rivederlo così, vestito a festa.
Le lancette corrono, si sprecano i Borghetti, stasera poi che non c’è il Maresciallo col suo grappino ci sembrano più buoni.
Sorseggio il mio quando all’improvviso il tabellone si oscura. Salta la luce.
Olimpico al buio con le curve che chiedono conto ai rispettivi presidenti.
“Paga la luce, Rosella paga la luce” canta la Sud.
“Paga la luce, Lotito paga la luce” canta la Nord.
Grasse risate, la tensione sciama lasciando il posto all’impazienza.
Iniziamo a guardare l’orologio con insistenza. Le lancette si sono fermate.. non passa più.
E poi all’improvviso lo speaker annuncia.
“Roma!”Boati su boati, incitamento, nomi gridati al vento tagliente e freddo della notte romana. Parte la coreografia.
Tutti seduti, tutti fermi. Ognuno al suo posto, braccia conserte e senza cantare. E lo striscione:
"La Curva che vorreste"L’arbitro fischia e al primo tocco della Roma esplode il giallorosso in tutto lo stadio.
Bandiere, giallo ocra, rosso pompeiano. Fumogeni e colore. Passione e tifo. Cori e petardi.
“Questa è la Curva Sud” cita lo striscione che accompagna l’immenso telo raffigurante la curva, circondato da cartoncini gialli e rossi.
Spettacolo, meraviglia.
La passione che dilaga, il cuore che batte e l’adrenalina che sale mentre il popolo giallorosso intona il suo coro.
Quando l’inno s’alzerà tutto il mondo tremerà. Canteremo fino alla morte innalzando i nostri color che ci vien dal profondo del cuor. Alè, alè, alè ROMA alè.Mi sposto, mi muovo, non riesco a stare ferma.
Io che di solito mi concentro sulla partita, canto ma non mi muovo, incito ma sto al mio posto.
Non ci riesco stasera.
Cambio posizione diecimila volte. Salgo su. Scendo giù.
Alla fine mi ritrovo spalla spalla con un ragazzina dal visetto dolce, avrà 15 anni. Mi parla. Non mi conosce eppure sta vicino a me. Mi stringe il braccio nei rarissimi momenti di pericolo.
Discutiamo della partita, dell’ordine pubblico. Il padre ce l’ha a morte con la gestione della polizia. Si lamenta per i bomboni, per il fastidioso odore dei lacrimogeni che si sente fin dentro lo stadio. I laziali fanno casino, scoppiano un paio di risse ma nulla di che.
Neanche me ne accorgo e finisce il primo tempo.
Di lì a 32 minuti netti tutta la tensione sarà spazzata via dall’adrenalina.
Quando il Capitano a centrocampo riesce ad appoggiare per Cassetti mi sembra un passaggio di poco conto.
Quando Vucinic s’invola sulla fascia penso che tanto se la perde. Fa quel passo in più e se la perde.
E invece no.
Crossa e trova il giocatore che proprio non t’aspetti.
L’unico che lì in mezzo non dovrebbe neanche starci.
Il terzino che dovrebbe stare in difesa sta lì, al centro del campo.
La tocca al volo, non si capisce se di collo, di punta… di stinco.
E la rete si gonfia.
Ed esplode tutto. Scoppia lo stadio. Crolla l’Olimpico.
Un grido costante, continua. Un grido che avrà svegliato persino il Paradiso.
E’ quello il momento.
Quando non capisci più nulla. Quando tutto ciò che c’è stato prima non ha più senso nè valore.
Quando vedi la massa spostarsi, esultare, gioire.
Senti tutto nello stomaco.
L’intero stadio. Ce l’hai nello stomaco come un mattone e l’unico modo che hai per liberartene è gridare tanto forte quanto possono reggere le tue corde vocali, e anche oltre.
Resterai privo di voce per giorni, ma chissenefrega.
Chissenefrega di tutto.
Al secondo successivo il tuo unico pensiero sarà: quanto manca?
Quanto manca alla fine? Quando fischia l’arbitro? Mister fai qualche cosa, cambia qualcuno!
Perdete tempo, fate scorrere quelle lancette.. mettete fine a questa agonia.Abbiate pietà di noi.E poi lo senti.
Pi. Pi. Pi.
Al terzo non crolla lo stadio. Crolla direttamente il cielo.
Potremmo parlare delle polemiche sui petardi. Dei giocatori sbiaditi che protestavano. Di Baronio che vuole metter bocca sul pollice verso, sulla lesa maestà. Pensa a giocà a pallone.. quaglia. Di Zarate che pare abbia pianto. Della seconda dell’alfabeto.
Potremmo.
Ma no.
Parliamo del Capitano che se ne frega delle liti, esce dal mucchio petto in fuori e tasta alta, braccia al cielo a richiamare i cori della sua tifoseria. Parliamo del francesino biondo più romano del mondo che sembra uno di noi per come salta, per come canta Grazie Roma. Parliamo dei proletari di questa squadra, dei Cassetti, dei Bertagnoli, dei Riise che corrono sotto la Sud ad esultare e festeggiare, ad incitare loro stavolta. Parliamo del Mister e del suo primo Derby, con quella faccia da Senatore Romano che per la prima volta vediamo in atteggiamenti scomposti, nel cesso l’eleganza e lo stile. Semo romani.
Parliamo della maschera di De Rossi lanciata in tribuna insieme al suo zigomo. Degli scarpini e la maglia lanciati in curva. Dei parastinchi e dei calzoncini, spariti pure quelli. Di De Rossi che mezzo nudo gira per la pista d’atletica baciando chiunque gli capiti a tiro.
Zeman diceva che il Derby vale tre punti come tutte le altre partite.
Forse lo diceva per stigmatizzarla. Forse perché non ne ha mai capito veramente il senso.
Il Derby non vale i tre punti.
Il Derby è Derby.Vincere o perdere equivale a vivere o morire.
E stasera Roma ha Vinto.
Si esce tardi dal Tempio stanotte.
Si fa il traffico ma non ti fa incazzare come al solito.
Ci vogliono quasi tre ore per tornare a casa stasera, ma non te ne frega niente che domani si lavora.
Roma ha Vinto.Conta solo questo.
Il resto è roba da laziali.
Cuore di CurvaTifo e passione..Fonte immagini: asromaultras.itTribuna d'OnoreIl meglio e il peggio del Derby, da 0 a 11...11-Il bambino e il Campione.
“Io sono della Roma, non la voglio la maglia della Lazio”. Così ha risposto Leonardo a Daniele De Rossi. Leonardo è uno dei tanti bambini che ogni domenica scendono in campo mano nella mano con i calciatori ad inizio partita. Lui è sceso al fianco del suo idolo, De Rossi, nel derby. Ma per la regola che vuole maglie invertite Leonardo, piccolo romanista, si è ritrova con indosso la maglia della Lazio. Triste e affranto per l’accaduto è stato consolato da Capitan Futuro che, due giorni dopo, l’ha invitato a Trigoria regalandogli una sua maglia. I campioni non lo sono solo in campo, e ora Leonardo lo sa.
10-Promesse mantenute.
O così sembra. L’Osservatorio sulla Manifestazioni Sportive aveva promesso più libertà di manovra ai tifosi di Roma e Lazio per quel che concerne l’ingresso allo stadio di striscioni goliardici e coreografie in occasione della stracittadina. Detto, fatto. Speriamo la cosa abbia un seguito positivo. Intanto ringraziamo e prendiamo atto della buona volontà di ambo le parti.
9-A lume di candela.
E’ saltata la luce, Olimpico al buio. Vi diremo.. ci piaceva. Aveva un suo fascino. Noi saremmo rimasti volentieri al buio col solo campo illuminato. Romanticismo applicato al calcio.
8-Uno basta.
Gli striscioni fronte romanista erano parecchio. Fronte laziale pochi, ma uno basta. Siamo di sponda giallorossa da queste parti ma quel “ Se Mezzaroma ti tifa, l’altra mezza ti schifi”, ovviamente riferito al noto imprenditore romano nonché cognato del presidente laziale, ci è piaciuto. Aveva un suo perché e ci ha fatto scappare un sorriso. Questa, per quei tritoni dei giocatori laziali, si chiama goliardia. Fa parte di questa città e del Derby.
7-Presenti dissidenti.
C’erano, anche se non ce ne siamo accorti. Pochi si, veramente pochi. Così pochi non li avevamo mai visti. Andrà ribattezzato il settore. Estinti Nord. Ah si, parliamo dei laziali eh..
6-L’arte del rosicare ma con classe.
Dovrebbero spiegarla a Baronio e Stendardo. Noi da queste parti rammentiamo Di Canio, capitano laziale, correre sotto la Sud per esultare al gol. Ricordiamo diti medi alzati verso la curva romanista. Ricordiamo recentissime maglie indossate dai giocatori laziali raffiguranti Capitan Totti a cui veniva scucita la coccarda tricolore della Coppa. E’ il derby tutto l’anno. Loro si scagliano contro il Capitano giallorosso per i pollici versi, fatti per giunta ai romanisti e non ai laziali. Ha ragione lui. Se non sapete cosa è il Derby e come è Roma, state zitti che fate più bella figura. Non è mica colpa nostra se non avete neanche un romano in squadra eh.
5-Se non dai seguito..
..è inutile minacciare. Diamo 5 al Questore di Roma. Giusto sospendere in via temporanea il Derby per il ripetuto lancio di petardi ma, alle minacce, bisognerebbe dar seguito. Se si minaccia di sospendere in caso di ulteriore lancio di petardi, e subito dopo l’annuncio vengono puntualmente lanciati, devi sospendere caro Questore. Se no fai la figura del tutto fumo e niente arrosto. Certo poi qualcuno avrebbe dovuto spiegare a Sky perché era stata sospesa un partita che il signor Murdock stava vendendo in diretta mondiale…vero Questore?
4-Stiuart Libero!
Parliamo di lui, il mitico Stiuart (scritto volutamente in italianese). Lui, proprio lui. Quello che al Derby era stato assunto, come tutti i suoi colleghi, per mantenere l’ordine pubblico in cooperazione con le forze dell’ordine, ed è finito arrestato dalla Polizia per aggressione a pubblico ufficiale e percosse. Bell’esempio. Bravi eh, no ma.. bravi.
3-Il Condizionale.
Avrebbero. Sembrerebbe. Pare ci fossero. Dicono che. Il condizionale imperversa e la fa da padrone in tutti gli articoli che trattano di ultras, in italia e nel mondo. Accertarsi della notizia evitando il condizionale no? Ci riferiamo principalmente alla presunta, e sottolineiamolo, non ancora appurata presenza dei tifosi laziali tra le fila dell’Austria Vienna la scorsa settimana, durante il lancio di petardi e l’invasione di campo. Nessuno ha appurato, nessuno è certo, non si sa nulla, sono solo ipotesi e congetture ma tutti ne parlano condannando già. Belli i processi col condizionale ma senza prove..
2-Il giuoco del Calcio.
Questo sconosciuto. Ok, il Derby ci ha entusiasmato perché noi amiamo le partite di questo tipo, quelle dove sangue e appartenenza valgono tutta la partita. Però ci sarebbe anche piaciuto vedere una partita di calcio. Non l’abbiamo vista, se facciamo eccezione per qualche rarissima fiammata. Al Derby s’è fatto tanto, molto, tutto.. tranne giocare al calcio. Ambo le parti.
1-Er poro Rizzoli.
Così lo definirei. Er poro Rizzoli. Non voleva arbitrarla questa partita, e si vedeva. L’aveva detto che lui, udite udite, è a disagio quando arbitra la Roma. Ce ne siamo accorti. Ci mancava solo scappasse dal campo urlando come una donnetta. Collina, ci facci il piacere: eviti di rispedirlo da queste parti. Dice che si sente a disagio..
0-Il lancio del petardo.
Non ci nasconderemo dietro un dito. Non grideremo allo scandalo ne invocheremo chissà quale punizione eccellente, anche perché a noi personalmente il petardo in sé, come espressione di colore e folklore, piace. Però il troppo stroppia. Và bene quello lanciato nel fossato per svegliare il tifo. Ci piace quello dopo il gol a sottolineatura. Ma il lancio ripetuto così, per passare il tempo, ci dà fastidio e ci stizzisce se poi fa sospendere la partita. Per un breve momento abbiamo anche pensato male giacché venivano dal fronte laziale: niente niente volevate farla sospendere?? Quagliette furbacchione..
La descrizione di un'attimoI click della settimana dal campo.Fonte immagini: sport.sky.it e asromaultra.it__________________________________
Chichi
Ad Maiora
Edited by ~Kiky - 12/12/2009, 14:27