A Tutto Campo, Calcio e dintorni a cura di ~Kiky

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view post Posted on 9/12/2009, 20:54

Arrivederci Presidente...

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E non hai visto ancora niente Flo *mwahahahahaha*
Venerdì posto la rubrica sull'ultimo turno e cisarà un super inserto derBy, con tante tante fotine ghghghgh
 
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MegMiller
view post Posted on 10/12/2009, 20:25




posta posta Kiky... non vedo l'ora... ihihihih
 
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view post Posted on 11/12/2009, 21:07

Arrivederci Presidente...

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imageA Tutto Campo
Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

"Dizionario. Monotematico: che ha unico tema."

Vi starete domandando perché apriamo questa rubrica con il significato della parola monotematico.
Semplice.
Monotematica sarà questa edizione di A Tutto Campo.
E se conoscete un po’, anche pochissimo, chi scrive queste parole sconnesse, sapete anche il perché.
Se non lo sapete, non l’avete capito o preferite non sforzarvi troppo, riassumiamo in una parola.
Derby.
Riporteremo i risultati, le marcature e la classifica generale, nonché le qualificazioni delle coppe, ma per quel che concerne la cronaca dai campi questa settimana, lo ammettiamo, eravamo troppo euforici per parlare d’altro.
Avviso ai lettori di fede laziale: astenersi rosiconi. L’articolo contiene sfottò, battute, nomignoli e vezzeggiativi. Ci scusiamo anticipatamente ma come si dice..
L’occasione fa l’uomo ladro.

Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

Quindicesima giornata Seria A Tim Stagione 2009/10


Milan-Sampdoria 3-0.
Marcatori: Borriello 2’, Seedorf 22’, Pato 23’

Juventus-Inter 2-1.
Marcatori: Melo 20’ (J), Eto'o 26’ (I), Marchisio 58’

Bologna-Udinese 2-1
Marcatori: 27'pt Adailton, 47'pt Di Natale, 20'st Di Vaio su rig.

Fiorentina-Atalanta 2-0.
Marcatori: 26'pt Vargas, 45'st Gilardino

Genoa-Parma 2-2.
Marcatori: 14'pt Palacio, 35'pt e 14'st Biabany, 22'st Palladino

Livorno-Chievo 0-2.
Marcatori: 13'pt Rigoni, 25'st Bentivoglio

Napoli-Bari 3-2.
Marcatori: 8'st Barreto, 14'st e 43'st Quagliarella, 17'st Ranocchia, 27'st Maggio

Palermo-Cagliari 2-1.
Marcatori: 24'pt Matri, 10'st Budan, 19'st Kjaer

Siena-Catania 3-2.
Marcatori: 14'pt e 9'st Martinez, 5'st Calaiò, 10'st Terzi, 15'st Paolucci

Roma-Lazio 1-0.
Marcatori: Cassetti 79’

Classifica Serie A Tim
35 Inter
31 Milan
30 Juventus
25 Parma
24 Roma
24 Fiorentina
24 Genoa
24 Sampdoria
23 Napoli
22 Cagliari
21 Chievo
21 Bari
20 Palermo
18 Udinese
16 Bologna
13 Lazio
12 atalanta
12 Livorno
9 Catania
9 Siena

Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it


Mind...the Cup!
Le Coppe Europee

Nell’ultimo turno di Champions League si qualificano, per gli ottavi di finale, le due milanesi. L’Inter vince in casa con il Rubin per 2-0 passando il turno come seconda classificata, così come il Milan. Il pareggio in casa con lo Zurigo per 1-1 regala la qualificazioni a rossoneri che passano però, anche loro come secondi del proprio girone. Unica prima del girone, e dunque testa di serie, la Fiorentina di Prandelli che espugna l’Anfield battendo in trasferta gli inglesi del Liverpool per 2-1. Tracollo per gli uomini di Ferrara invece, a cui i tedeschi del Bayern infliggono un pesantissimo 1-4, eliminando dalla Champions League la Juventus.
Il 18 dicembre ci sarà a Nyon il sorteggio per gli accoppiamenti agli ottavi di finale. La tabella vede in prima fascia, in quanto prime classificate dei rispettivi gironi, Bordeaux, Manchester United, Real Madrid, Chelsea, Fiorentina, Barcellona, Siviglia ed Arsenal. In seconda fascia, in quanto seconde classificate, Bayern Monaco, Cska Mosca, Milan, Porto, Lione, Inter, Stoccarda ed Olympiakos.
Le milanesi non possono incontrare la Fiorentina poiché per i regolamenti non ci posso essere derby agli ottavi, ne possono incontrare le prime del proprio girone, rispettivamente Real Madrid e Barcellona. Restano dunque Bordeaux, Manchester, Chealse, Siviglia e Arsenal. Da evitare le inglesi.
Più semplice anche se non privo di rischi l’eventuale sorteggio per la Fiorentina. Tolte le milanesi, la Fiorentina evita per i paletti di girone il Lione, le restano dunque Cska Mosca, Porto, Stoccarda, Bayern Monaco e Olympiakos. Unico reale pericolo per gli uomini di Prandelli potrebbe essere il solido Bayern Monaco.


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

E venne il giorno.
Alle sette di mattina occhi già a palla, allucinati.
Tutta la settimana a sperare che arrivasse oggi, e oggi, che è arrivato, il terrore e l’ansia prendono dritti dritti allo stomaco.
Caffè, sigaretta, Romanista e Corsport.
Non sono neanche le nove che il cellulare inizia a squillare.
“Come stai? Io na merda cara…”.
Riconosco la voce. Bavaria. Alle nove di mattina già sta a pezzi. Domandare cosa voglia alle nove di domenica mattina è superfluo. Lo so già.
“Ci vediamo alle sei alla Palla…avvisa la truppa, io penso a’ Alcolica.”
Alle sei.
Apriamo noi?
E per far stare Alcolica alle sei alla Palla, gli devi dire che ci vediamo alle quattro, così forse per le otto arriva…
Il Presidente ci passa a prendere alle quattro, così andiamo con una macchina. C’è pure Scialanga con lui. Bella gente, belle facce.
Cosa ho fatto dalle nove di mattina alle quattro l’ho rimossa, archiviato come non-importante.
Altro caffè, altre sigarette. Altri giornali.
Si parcheggia a Piazza Mancini che è più comodo, ma come superiamo il parchetto dei peruviani intravedo Ponte Duca d’Aosta. L’obelisco. Viale dei Gladiatori. L’Olimpico.
Ed è già fermento, fomento.
Sciarpe e bandiere, tripudio di giallo ocra e rosso pompeiano.
I primi cori per il Formellesi, le prime battute di scherno.
L’abbonamento, il biglietto, il documento. Lo steward e il tornello.
Varco il cancello giallo del prefiltraggio e mi sento chiamare.
Reset mi batte un colpetto sulla spalla. Chiede dove sono gli altri, dove ci mettiamo.
Sotto XXI, come sempre.
Mi sfila alle spalle mezzo fronte. Tutti lividi di tensione. Tutti pronti.
Alla Palla, miracolo, alcolica aspetta.
Borghetti alla mano, ne ha presi per tutti.
Saluti e baci.
Man mano arrivano tutti.
Simonetta scatta foto per il suo album. La First Lady nasconde gli accendini.
Luchino e Camicia sistemano le pezze nello zaino, Bavaria brontola perché è tardi.
Tardi.
Hanno appena aperto i cancelli e mancano ancora tre ore al fischio d’inizio.
Però è tardi.
Ed è vero. Per chi frequenta il meglio del Derby è il prima e il dopo.
Il durante: una sofferenza continua.
Ci siamo quasi tutti, chiamo Poker sul cellulare. Lui e Bizio arrivano tardi, ci vediamo dentro.
“Impedimenti, poi vedrai”.
“Che famo..se la damo na mossa?”
Il Presidente, più agitato del solito, tuona. Erano anni che non lo vedevo così teso per un derby. Una corda di violino pronta a saltare al primo tocco.
Varchiamo il cancello. Via i tappi del Borghetti. Brindiamo qui.
“Alla seconda dell’alfabeto” sottolinea Boccia.
E brindisi sia.
Le scale. Scendo gradino per gradino da sola, mentre gli altri si fermano ai bagni.
Mi piace entrare allo stadio da sola. Senza nessuno che mi parli, senza nessuno accanto che mi distragga dall’emozione che ogni volta mi dà mettere piedi nel mio tempio. Vedere il verde del terreno da gioco, entrare nel mio campo visivo pian piano, sentire i cori aumentare di volume ad ogni gradino. Il giallorosso della Sud colpire gli occhi, riempiendo tutto. Il tabellone che segna Roma-Lazio.
Mi scelgo il posto, sistemiamo gli striscioni. Qualcuno mi dice di non calarli. Serve per la coreografia. Avviso il Presidente che se lo fa ritirare su dal vigile del fuoco.
Sono le sei e mezza.
Manca una vita e mezza ma so che d’ora in avanti passerà.
Perché inzia.
Inizia la sfilata degli sfottò.
Tra cori e striscioni ce n’è per tutti.
“State fermi che ve contamo...Aho! Sete meno dei Baresi.”
Per me ha vinto lui. Geniale.
Arriva il fronte e attacca le pezze e io mi domando com’è che noi siamo sempre quelli con le vetrate più zingare. Tutte pezzete, tutti stracci che puzzano di fumo e trasferte. Il Presidente dice che è Old Style, a me sembra la vetrata della terza divisione Croata. Ma fa colore.
Pupillo arriva al grido di “Stasera nun vojo contestazioni..fate li bravi. Daje Roma Daje!”.
Mi si piazza vicino e mi fa da riparo contro il freddo grazie alla mole non indifferente. Centodieci chili di omone. Una manna dal cielo contro il freddo di questa serata.
Il gruppo si ricompone, alle sette e spiccioli ci siamo tutti.
Bizio con le stampelle, ora campisco l’impedimento di Poker.
Al Derby non si rinuncia neanche con un ginocchio distrutto per la causa di seconda categoria. Alla faccia del calcio professionistico.
Simonetta scatta foto ad uno stendardo. “Ammerde”. Tutto attaccato che fa più effetto.
Entra la Roma.
Non l’ho vista da subito, ma l’ho sentita.
Il boato della Sud squarcia l’aria. Tripudio di colore.
Fomento ed estremo sostegno.
I nostri si scaldano, il Capitano solleva le braccia al cielo a raccogliere il nostro abbraccio.
L’Uomo Tigre con quella mascherina fa paura. Più cattivo, ma solo coi nemici. Saluta il pubblico, alza le mani al cielo anche lui.
Mi godo il riscaldamento da vicino, per una volta che si vede bene. Dal Parterre è una goduria. Il mister conta le ripetute, Bertagnoli in porta para le punizione tirate da Scala.
Ogni tanto la First Lady mi tira il braccio indicandomi striscioni su striscioni. La Sud stasera è in gran forma. La Nord non risponde se non con due striscioni, poco degni di nota.
Per noi è un fiume in piena.
“Brocchi-Rocchi=B.”
“Discriminazione Laziale.”
“B-11. Affondati.”

E il migliore di tutti:
“AAA Lazio Cercasi. BBB Lazio Trovasi.”
Non è ancora iniziata quella sul campo, ma quella sugli spalti l’abbiamo già vinta.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, di anni. Quando la legge Melandri, il Decreto Amato e CASMS non esistevano. Quando il Derby era la festa dello sfottò, dello striscione, della goliardia.
Ci è mancato.
E’ tornato. Ed è stata un’emozione rivederlo così, vestito a festa.
Le lancette corrono, si sprecano i Borghetti, stasera poi che non c’è il Maresciallo col suo grappino ci sembrano più buoni.
Sorseggio il mio quando all’improvviso il tabellone si oscura. Salta la luce.
Olimpico al buio con le curve che chiedono conto ai rispettivi presidenti.
“Paga la luce, Rosella paga la luce” canta la Sud.
“Paga la luce, Lotito paga la luce” canta la Nord.
Grasse risate, la tensione sciama lasciando il posto all’impazienza.
Iniziamo a guardare l’orologio con insistenza. Le lancette si sono fermate.. non passa più.
E poi all’improvviso lo speaker annuncia.
“Roma!”
Boati su boati, incitamento, nomi gridati al vento tagliente e freddo della notte romana. Parte la coreografia.
Tutti seduti, tutti fermi. Ognuno al suo posto, braccia conserte e senza cantare. E lo striscione:
"La Curva che vorreste"
L’arbitro fischia e al primo tocco della Roma esplode il giallorosso in tutto lo stadio.
Bandiere, giallo ocra, rosso pompeiano. Fumogeni e colore. Passione e tifo. Cori e petardi.
“Questa è la Curva Sud” cita lo striscione che accompagna l’immenso telo raffigurante la curva, circondato da cartoncini gialli e rossi.
Spettacolo, meraviglia.
La passione che dilaga, il cuore che batte e l’adrenalina che sale mentre il popolo giallorosso intona il suo coro.
Quando l’inno s’alzerà tutto il mondo tremerà. Canteremo fino alla morte innalzando i nostri color che ci vien dal profondo del cuor. Alè, alè, alè ROMA alè.
Mi sposto, mi muovo, non riesco a stare ferma.
Io che di solito mi concentro sulla partita, canto ma non mi muovo, incito ma sto al mio posto.
Non ci riesco stasera.
Cambio posizione diecimila volte. Salgo su. Scendo giù.
Alla fine mi ritrovo spalla spalla con un ragazzina dal visetto dolce, avrà 15 anni. Mi parla. Non mi conosce eppure sta vicino a me. Mi stringe il braccio nei rarissimi momenti di pericolo.
Discutiamo della partita, dell’ordine pubblico. Il padre ce l’ha a morte con la gestione della polizia. Si lamenta per i bomboni, per il fastidioso odore dei lacrimogeni che si sente fin dentro lo stadio. I laziali fanno casino, scoppiano un paio di risse ma nulla di che.
Neanche me ne accorgo e finisce il primo tempo.
Di lì a 32 minuti netti tutta la tensione sarà spazzata via dall’adrenalina.
Quando il Capitano a centrocampo riesce ad appoggiare per Cassetti mi sembra un passaggio di poco conto.
Quando Vucinic s’invola sulla fascia penso che tanto se la perde. Fa quel passo in più e se la perde.
E invece no.
Crossa e trova il giocatore che proprio non t’aspetti.
L’unico che lì in mezzo non dovrebbe neanche starci.
Il terzino che dovrebbe stare in difesa sta lì, al centro del campo.
La tocca al volo, non si capisce se di collo, di punta… di stinco.
E la rete si gonfia.
Ed esplode tutto. Scoppia lo stadio. Crolla l’Olimpico.
Un grido costante, continua. Un grido che avrà svegliato persino il Paradiso.
E’ quello il momento.
Quando non capisci più nulla. Quando tutto ciò che c’è stato prima non ha più senso nè valore.
Quando vedi la massa spostarsi, esultare, gioire.
Senti tutto nello stomaco.
L’intero stadio. Ce l’hai nello stomaco come un mattone e l’unico modo che hai per liberartene è gridare tanto forte quanto possono reggere le tue corde vocali, e anche oltre.
Resterai privo di voce per giorni, ma chissenefrega.
Chissenefrega di tutto.
Al secondo successivo il tuo unico pensiero sarà: quanto manca?
Quanto manca alla fine? Quando fischia l’arbitro? Mister fai qualche cosa, cambia qualcuno!
Perdete tempo, fate scorrere quelle lancette.. mettete fine a questa agonia.

Abbiate pietà di noi.
E poi lo senti.
Pi. Pi. Pi.
Al terzo non crolla lo stadio. Crolla direttamente il cielo.
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Potremmo parlare delle polemiche sui petardi. Dei giocatori sbiaditi che protestavano. Di Baronio che vuole metter bocca sul pollice verso, sulla lesa maestà. Pensa a giocà a pallone.. quaglia. Di Zarate che pare abbia pianto. Della seconda dell’alfabeto.
Potremmo.
Ma no.
Parliamo del Capitano che se ne frega delle liti, esce dal mucchio petto in fuori e tasta alta, braccia al cielo a richiamare i cori della sua tifoseria. Parliamo del francesino biondo più romano del mondo che sembra uno di noi per come salta, per come canta Grazie Roma. Parliamo dei proletari di questa squadra, dei Cassetti, dei Bertagnoli, dei Riise che corrono sotto la Sud ad esultare e festeggiare, ad incitare loro stavolta. Parliamo del Mister e del suo primo Derby, con quella faccia da Senatore Romano che per la prima volta vediamo in atteggiamenti scomposti, nel cesso l’eleganza e lo stile. Semo romani.
Parliamo della maschera di De Rossi lanciata in tribuna insieme al suo zigomo. Degli scarpini e la maglia lanciati in curva. Dei parastinchi e dei calzoncini, spariti pure quelli. Di De Rossi che mezzo nudo gira per la pista d’atletica baciando chiunque gli capiti a tiro.
Zeman diceva che il Derby vale tre punti come tutte le altre partite.
Forse lo diceva per stigmatizzarla. Forse perché non ne ha mai capito veramente il senso.
Il Derby non vale i tre punti.
Il Derby è Derby.
Vincere o perdere equivale a vivere o morire.
E stasera Roma ha Vinto.
Si esce tardi dal Tempio stanotte.
Si fa il traffico ma non ti fa incazzare come al solito.
Ci vogliono quasi tre ore per tornare a casa stasera, ma non te ne frega niente che domani si lavora.
Roma ha Vinto.
Conta solo questo.
Il resto è roba da laziali.

Cuore di Curva
Tifo e passione..

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Fonte immagini: asromaultras.it


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio del Derby, da 0 a 11...

11-Il bambino e il Campione.
“Io sono della Roma, non la voglio la maglia della Lazio”. Così ha risposto Leonardo a Daniele De Rossi. Leonardo è uno dei tanti bambini che ogni domenica scendono in campo mano nella mano con i calciatori ad inizio partita. Lui è sceso al fianco del suo idolo, De Rossi, nel derby. Ma per la regola che vuole maglie invertite Leonardo, piccolo romanista, si è ritrova con indosso la maglia della Lazio. Triste e affranto per l’accaduto è stato consolato da Capitan Futuro che, due giorni dopo, l’ha invitato a Trigoria regalandogli una sua maglia. I campioni non lo sono solo in campo, e ora Leonardo lo sa.

10-Promesse mantenute.
O così sembra. L’Osservatorio sulla Manifestazioni Sportive aveva promesso più libertà di manovra ai tifosi di Roma e Lazio per quel che concerne l’ingresso allo stadio di striscioni goliardici e coreografie in occasione della stracittadina. Detto, fatto. Speriamo la cosa abbia un seguito positivo. Intanto ringraziamo e prendiamo atto della buona volontà di ambo le parti.

9-A lume di candela.
E’ saltata la luce, Olimpico al buio. Vi diremo.. ci piaceva. Aveva un suo fascino. Noi saremmo rimasti volentieri al buio col solo campo illuminato. Romanticismo applicato al calcio.

8-Uno basta.
Gli striscioni fronte romanista erano parecchio. Fronte laziale pochi, ma uno basta. Siamo di sponda giallorossa da queste parti ma quel “ Se Mezzaroma ti tifa, l’altra mezza ti schifi”, ovviamente riferito al noto imprenditore romano nonché cognato del presidente laziale, ci è piaciuto. Aveva un suo perché e ci ha fatto scappare un sorriso. Questa, per quei tritoni dei giocatori laziali, si chiama goliardia. Fa parte di questa città e del Derby.

7-Presenti dissidenti.
C’erano, anche se non ce ne siamo accorti. Pochi si, veramente pochi. Così pochi non li avevamo mai visti. Andrà ribattezzato il settore. Estinti Nord. Ah si, parliamo dei laziali eh..

6-L’arte del rosicare ma con classe.
Dovrebbero spiegarla a Baronio e Stendardo. Noi da queste parti rammentiamo Di Canio, capitano laziale, correre sotto la Sud per esultare al gol. Ricordiamo diti medi alzati verso la curva romanista. Ricordiamo recentissime maglie indossate dai giocatori laziali raffiguranti Capitan Totti a cui veniva scucita la coccarda tricolore della Coppa. E’ il derby tutto l’anno. Loro si scagliano contro il Capitano giallorosso per i pollici versi, fatti per giunta ai romanisti e non ai laziali. Ha ragione lui. Se non sapete cosa è il Derby e come è Roma, state zitti che fate più bella figura. Non è mica colpa nostra se non avete neanche un romano in squadra eh.

5-Se non dai seguito..
..è inutile minacciare. Diamo 5 al Questore di Roma. Giusto sospendere in via temporanea il Derby per il ripetuto lancio di petardi ma, alle minacce, bisognerebbe dar seguito. Se si minaccia di sospendere in caso di ulteriore lancio di petardi, e subito dopo l’annuncio vengono puntualmente lanciati, devi sospendere caro Questore. Se no fai la figura del tutto fumo e niente arrosto. Certo poi qualcuno avrebbe dovuto spiegare a Sky perché era stata sospesa un partita che il signor Murdock stava vendendo in diretta mondiale…vero Questore?

4-Stiuart Libero!
Parliamo di lui, il mitico Stiuart (scritto volutamente in italianese). Lui, proprio lui. Quello che al Derby era stato assunto, come tutti i suoi colleghi, per mantenere l’ordine pubblico in cooperazione con le forze dell’ordine, ed è finito arrestato dalla Polizia per aggressione a pubblico ufficiale e percosse. Bell’esempio. Bravi eh, no ma.. bravi.

3-Il Condizionale.
Avrebbero. Sembrerebbe. Pare ci fossero. Dicono che. Il condizionale imperversa e la fa da padrone in tutti gli articoli che trattano di ultras, in italia e nel mondo. Accertarsi della notizia evitando il condizionale no? Ci riferiamo principalmente alla presunta, e sottolineiamolo, non ancora appurata presenza dei tifosi laziali tra le fila dell’Austria Vienna la scorsa settimana, durante il lancio di petardi e l’invasione di campo. Nessuno ha appurato, nessuno è certo, non si sa nulla, sono solo ipotesi e congetture ma tutti ne parlano condannando già. Belli i processi col condizionale ma senza prove..

2-Il giuoco del Calcio.
Questo sconosciuto. Ok, il Derby ci ha entusiasmato perché noi amiamo le partite di questo tipo, quelle dove sangue e appartenenza valgono tutta la partita. Però ci sarebbe anche piaciuto vedere una partita di calcio. Non l’abbiamo vista, se facciamo eccezione per qualche rarissima fiammata. Al Derby s’è fatto tanto, molto, tutto.. tranne giocare al calcio. Ambo le parti.

1-Er poro Rizzoli.
Così lo definirei. Er poro Rizzoli. Non voleva arbitrarla questa partita, e si vedeva. L’aveva detto che lui, udite udite, è a disagio quando arbitra la Roma. Ce ne siamo accorti. Ci mancava solo scappasse dal campo urlando come una donnetta. Collina, ci facci il piacere: eviti di rispedirlo da queste parti. Dice che si sente a disagio..

0-Il lancio del petardo.
Non ci nasconderemo dietro un dito. Non grideremo allo scandalo ne invocheremo chissà quale punizione eccellente, anche perché a noi personalmente il petardo in sé, come espressione di colore e folklore, piace. Però il troppo stroppia. Và bene quello lanciato nel fossato per svegliare il tifo. Ci piace quello dopo il gol a sottolineatura. Ma il lancio ripetuto così, per passare il tempo, ci dà fastidio e ci stizzisce se poi fa sospendere la partita. Per un breve momento abbiamo anche pensato male giacché venivano dal fronte laziale: niente niente volevate farla sospendere?? Quagliette furbacchione..


La descrizione di un'attimo
I click della settimana dal campo.

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Fonte immagini: sport.sky.it e asromaultra.it


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Chichi
Ad Maiora



Edited by ~Kiky - 12/12/2009, 14:27
 
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Dispersion
view post Posted on 12/12/2009, 12:56




Laziale, fatte regalà 3 punti da Babbo Natale mi ha fatto sganasciare!!! :XD: :XD:

Complimenti alla Roma, ovviamente.

Io invece sono schifata dalla "qualificazione" in Champions del Milan. Ho il rigetto, davvero.
 
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view post Posted on 12/12/2009, 14:16

Arrivederci Presidente...

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L'importante è qualificarsi Ila.
Serviva al Milan e senve a tutti noi.
La Germania sta pesantemente aggredendo il nostro Ranking Uefa. Ci servono almeno due delle tre italiane qualificate ai quarti, e almeno due di quelle in Europa League ai quarti per riuscire a risalire la china.
Al momento la Germania ci ha superati, se non ci riprendiamo il nostro terzo posto, ci giochiamo la quarta squadra in Champions il prossimo anno...e sò dolori.
Ste qualificazioni, belle o brutte, rimediate bene o male, con anticipo o all'ultimo minuto..ci servono come il pane...
 
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Dispersion
view post Posted on 12/12/2009, 15:01




Lo so, Fra, lo so.
Ma la delusione resta.
Vuoi mettere la gioia e l'orgoglio che la Fiorentina ha dato ai suoi tifosi? Sono contentissima anche io, visto che sono della Toscana.
Loro sì che si sono meritati il passaggio e, ancor di più, il primo posto nel girone.

Spero solo che il Milan faccia di meglio ( e molto meglio) nelle prossime partite di Coppa.
In Campionato ora sarà tutto più problematico visto che la Juve sarà assatanata per il secondo posto.
Tanto, diciamocela tutta, le speranze che l'Inter crolli e perda lo scudetto sono microscopiche...
 
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MegMiller
view post Posted on 13/12/2009, 15:25




Oddio.... Fra ho appena letto il tuo aggiornamento sul derby... Che dire, mi sono emozionata di nuovo... E solo al pensiero mi ha fatto male il ginocchio al ricordo della caduta in ginocchio davanti alla tv al gol di Cassetti e al miracolo di Muslera (vestito da banana) sul tiro di Riise... Il Derby è il Derby, e questo non si discute...
 
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Dispersion
view post Posted on 18/12/2009, 16:09




Avete notato che meravigliosi sorteggi ci sono toccati in Champions??? >____>
Almeno, in Europa League le cose sono andate un po' meglio...
 
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view post Posted on 18/12/2009, 20:23

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Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

"La fortuna è cieca..ma la sfiga ci vede benissimo"

Abbiamo il serio sospetto che questo pensiero sia balenato nelle menti degli Amministratori, Presidenti e Allenatori, e forse pure di qualche giocatore, delle tre compagini italiane impegnate in Champions League.
Chealse.
Manchester United.
Bayern.
Peggio, considerando paletti e picchetti, non poteva andare.
L'unico forse che non ha imprecato è il Mou.
Il suo smisurato ego non contempla la possibilità che esista qualcuno più forte di lui.
Nella vita bisogna crederci no?


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Le Coppe Europee: Champions e Europa League.

L’ultimo turno della fase a gironi di Europa League vede l’unica vittoria italiana in trasferta per la Roma, che batte 0-3 i bulgari del CSKA Sofia, con una splendida doppietta personale del giovane Cerci e un gol all’esordio per il diciassettenne scardina. Con questa vittoria la Roma si qualifica ai sedicesimi prima del suo girone e testa di serie. La Lazio perde in casa con l’altra squadra bulgara, il Levsky Sofia, in una partita che non aveva nulla da dare giacché entrambe le formazioni erano già matematicamente escluse dalla seconda fase. Perde anche il Genoa in casa col Valencia per 1-2, dicendo così addio alla qualificazione.
Nel pomeriggio di oggi poi hanno avuto lungo i sorteggi per gli accoppiamenti agli ottavi di finale di Champions League e ai sedicesimi di finale di Europa League.
La fortuna ha abbandonato le italiane impegnate nella massima competizione europea. Abbinamenti proibitivi ma non impossibili. All’Inter tocca la ex squadra di Muorinho, ora allenata da Carlo Ancellotti: il Chealse. Per il Milan si prospetta una sfida estremamente impegnativa col Manchester United, mentre alla Fiorentina toccherà volare in Germania dal Bayern Monaco, che ha già eliminato una italiana. La Juventus.
Juve retrocessa in Europa League come testa di serie a cui è stato sorteggiato l’accoppiamento con gli olandesi dell’Ajax. E in fine alla Roma toccano i greci del Panathinaikos. Squadre sicuramente più abbordabili insomma, per le due italiane che se la vedranno in Europa League.
L’appuntamento con entrambe le competizioni è in programma per la metà di febbraio. C’è tutto il tempo insomma per studiare gli avversari e preparare al meglio il cammino in europa.


Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

La sedicesima giornata di campionato si apre a Cagliari nella sfida tra i sardi e il partenopei del Napoli. Un pareggio rocambolesco ed in generale una partita che offre divertimento, spettacolo e una buona dose di cattiveria agonistica. Partono benissimo gli azzurri di Mazzarri, andando in rete al 21’ con un gran gol del Pocho Lavezzi. Raddoppia nella ripresa Pazienza al 20’ minuto. Ottimo Napoli compatto e organizzato riesce nei primi sessantacinque minuti a far perdere la bussola ad una delle squadre più in forma del momento. Ma, probabilmente convinto di aver già portato a casa il risultato, il Napoli si dà al contenimento lasciando lentamente emergere il Cagliari. Tre gol in appena dieci minuti per i sardi. Si aprono le danze cagliaritane al 34’ del secondo tempo con una bella triangolazione tra Matri e l’appena entrate Larrivey. Raddoppia di testa appena quattro minuti dopo lo stesso Matri. Al 43’ Allegri getta in mischia Jeda, che entra in campo, si piazza in attacco e appena 5 secondi dopo il suo ingresso segna la rete del 3-2. Qualche tensione allo scadere del recupero quando Lavezzi, stizzito per un pallone non restituito subito dall’allenatore dei sardi, gli scaglia addosso un bel destro colpendolo alla schiena. Agitazione e qualche parola di troppo, il gioco riprende per l’ultimo minuto di recupero rimasto. Forse per l’agitazione, forse per distrazione, ma dal rinvio nato proprio dall’espulsione di Lavezzi, nasce l’azione del pareggio partenopeo che al 52’ riagguanta il risultato.
In serata va in scena il secondo anticipo di giornata, con la Juve che crolla in quel di Bari, sopraffatta dal gioco di Ventura. Un 3-1 che lascia poco spazio alle dissertazioni. Un Bari brillante, vivace e veloce mette sotto una Juve spenta e priva di idee. Debacle totale per la difesa bianconera, nonché azzurra, che incassa tre gol dai ragazzini di Ventura. Dopo la batosta Champions ci si aspettava una reazione dagli uomini di Ferrara ma, complice un Buffon sceso comunque in campo nonostante l’infortunio al malleolo ed un centrocampo più nervoso che concentrato, più che altro si è avuta la conferma che qualcosa non quadra. I rinforzi estivi sembrano deludenti nonostante i nomi blasonati, la posizione in campo di Diego sta diventando un problema e Ferrara ci appare non in grado di risolvere i problemi tattici di questa Juve.
Nella giornata di domenica crolla, in quel di Verona, la Fiorentina. Un 2-1 per il Chievo che dimostra ancora una volta la ferma intenzione di restare nella massima serie, alla faccia di Cenerentola. La Fiorentina paga lo scotto della prestazione maiuscola ad Anfield in coppa, con uno scivolone che la inchioda al sesto posto.
I campioni d’italia dell’Inter restano al palo. Un pareggio scialbo e inutile tra le due nerazzurre. Le due formazioni di Atalanta e Inter scendono in campo orfane dei propri allenatori, entrambe squalificati, largo dunque ai secondi Toma e Baresi. 1-1 il risultato finale con i gol di Milito al 15’ del primo tempo e Tiribocchi al 36’. Da segnalare l’espulsione di Sneijder per proteste e fallo di gioco.
Parte male Sinisa Mihajlovic che fa il suo esordio sulla panchina del Catania con un sconfitta in casa, a vantaggio dei livornese di Cosmi. Sconfitta più sfortunata che altro, con Danilevicius che a 2’ dalla fine, solo in mezzo a sette giocatori del Catania, vince un impallo su Bigianti e la piazza in rete con un sinistro su cui Andujar non arriva. Botta non da poco per il Catania che, con le due ultime sconfitte nei confronti diretti con Siena e Livorno, scivola inesorabilmente all’ultimo posto. Catania sprecone e impreciso, in confusione probabilmente a causa dei cambiamenti tattici imposti dal nuovo allenatore. Il Livorno si gioca la sua partita senza paure, seppur priva dei due bomber di casa amaranto, Lucarelli e Tavano.
Tre punti d’oro per il Siena in casa contro i friulani dell’Udinese. Un 2-1 che ci dà la netta sensazione che il campionato dei toscani sia appena iniziato. Con questa vittoria, e quella su Catania, prende ben sei punti di distacco dall’ultima in classifica. Udinese priva di mordente e grinta, impacciata e macchinosa. E così se per Malsani, neo allenatore del Siena questa partita si tramuta nella seconda vittoria consecutiva a segno che la cura funziona, per Marino diventa primi segnali d’allarme di un possibile esonero. Primo tempo tutto sommato equilibrato, nel secondo invece il Siena tira fuori le unghie e graffia andando in gol prima con Maccarone al 21’ e poi con
Ghezzal al 46’. Nell’ultimo minuto di recupero D’Agostino accorcia le distanza, ma ormai è tutto inutile.
Dopo la sconfitta nel derby e l’eliminazione dalla coppa, la Lazio mette a segna la prima vittoria dopo più di 100 giorni. L’ultima vittoria dei biancoceleste risaliva nientemeno che al 30 agosto. 1-0 di Kolarov contro i genoani di Gasperini. Partita abbastanza monotona e lenta, con il Genoa assolutamente sottotono: lenti, macchinosi, imprecisi e deconcentrati gli i grifoni maturano la sconfitta più per demeriti loro che per merito della Lazio. In casa biancoceleste il gioco latita ancora e Ballardini non sembra in grado di ritrovare il bandolo della matassa. Da segnalare l’ammonizione a Zarate che, diffidato, salterà la sfida contro l’Inter in programma domenica a San Siro.
Parma-Bologna finisce 2-1 per i ducali che si confermano rivelazione del campionato, conquistando con 28 punti il quarto posto assoluto. Primo tempo appannaggio dei bolognesi che vanno in vantaggio con Mudingayi. Nel secondo tempo però scende in campo tutto un altro Parma che con aggressività e ottime giocate và in gol prima con Panucci di testa al 12’ del secondo tempo e poi, nei minuti di recupero, con Amoruso. 2-1 per il Parma e Bologna che ora si mette le mani nei capelli e si dispera.
A San Siro contro il Palermo crolla anche il Milan di Leonardo, reduce dagli impegni di coppa nella quale conquista una qualificazione all’ultimo minuto. Un 0-2 netto che pone l’accento sulle defezioni tattiche del Milan, ma anche sull’ottimo lavoro svolto in poche settimane dal neo allenatore rosanero Delio Rossi. Lezioni di calcio dal maestro all’allievo. Rossi mette in mostra ancora una volta le sue grandi doti d’allenatore, sotto ogni aspetto: tattico, tecnico e psicologico, rigenera un Palermo che sembrava ormai giunto al capolinea a insegna al mondo che l’esperienza vale pur qualcosa nello sport. Milan stanco, sulle gambe, scarico. Palermo vivace e puntuale.
Si chiude con il pareggio 0-0 tra Sampdoria e Roma in quel di Genova. Ma non ci si faccia ingannare dall’assenza di gol. La sfida spareggio tra le quinte in classifica è stata ricca e brillante, con una leggera superiorità dei ragazzi di Ranieri. Primo tempo estremamente equilibrato, con ottime azioni e bel gioco ambo le parti. Nel secondo tempo invece emergono tutte le rimembranze spallettiane dei giallorossi che dominano il campo con azioni continue e palle gol eclatanti, mettendo all’angolo gli uomini di Del Neri. Pareggio che tutto sommato accontenta entrambe le compagini e che non delude il pubblico, visto il bel gioco mostrato in campo dalle due formazioni.

Classifica Serie A Tim
36 Inter
31 Milan
30 Juventus
28 Parma
25 Roma
25 Sampdoria
24 Chievo
24 Genoa
24 Napoli
24 Fiorentina
24 Bari
23 Palermo
23 Cagliari
18 Udinese
16 Lazio
16 Bologna
15 Livorno
13 Atalanta
12 Siena
9 Catania

Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

La Roma ha vinto, in campionato così come in coppa, ma la partita col CSKA Sofia mi dà l’assist giusto per parlare di qualcosa di cui nessuno parla mai.
Quella parte di A.S. Roma in ombra, nascosta.
Quegli uomini e quei ragazzi di cui nessuno parla mai, che nessuno elogia mai.
Della Roma che gioca sul campo B.
Della Roma che và agli allenamenti accompagnata dai genitori.
Della Roma che non guadagna miliardi e che forma giovani promesse sul campo, giorno dopo giorno, in silenzio. Con umiltà, con dignità e con tanta, tanta passione.
Dai Pulcini, classe 2000, alla Primavera.
In mezzo altre sette squadre.
Da bimbetti di nove anni a baldi giovanotti di diciassette, diciotto anni.
Degli allenatori che non cercano gloria ne soldi, ma che inseguono un unico obbiettivo: vedere uno dei loro figliocci calcare i campi di serie A e B.
Sono guide, sono maestri non solo di calcio ma di vita e troppo spesso vengono dimenticati, dati per scontato.
Dagli Alberto De Rossi agli Andrea Stramaccioni, rispettivamente Mister di Primavera e Allievi Nazionali.
O ancora i Carboni e i Montella, coi suoi Giovanissimi ’95.
Centinaia di ragazzini di tutte le età, che giorno dopo giorno vengono seguiti in tutte le fasi della vita, non solo calcistica, da allenatori e preparatori, da maestri e da dirigenti.
Non tutti diventeranno Totti certo, ma ci piace vederla come il Mister De Rossi.
“A noi non interessano le coppe e i campionati Primavera, qui non conta vincere. Qui conto solo crescere giovani uomini e atleti. La nostra soddisfazione non è data da una coppa ma dal vedere anche solo uno di questi ragazzi approdare al calcio professionistico. In quel momento ci sentiamo fieri e completi.”
Ed in Coppa la magia è scoccata.
Scardina e Pettinari, due ragazzi di De Rossi, due classe ’92, hanno esordito con la prima squadra in una competizione europea. Scardina stesso sigla il gol del definitivo 0-3 per la Roma.
Ed è nell’esultanza di Simone Perrotta e di Bruno Conti che si coglie l’importanza del lavoro svolto dalla Roma invisibile.
Perrotta, come un fratello maggiore, lascia al ragazzino appena entrato una palla gol che per lui, veterano del calcio, sarebbe stata semplicissima da mettere in rete. Invece no. La passa al pupo, perché cosa c’è di più bello che segnare a 17 anni, in una Coppa Europea, con la maglia della squadra in cui sei cresciuto? Niente. Perrotta che lo segue, che gli passa la palla. Perrotta che all’esultanza gli sorride come fanno i fratelli più grandi, che lo abbraccia e gli dice solo “Bravo”.
Bruno Conti si abbandona alle lacrime abbracciando i suoi figliocci, quei due ragazzini che ha scelto quando avevano poco più di dieci anni, si coccola Scardina autore del gol, reduce da un grave infortunio che avrebbe potuto mettere fine al sogno. Sono il suo orgoglio, sono la consacrazione del suo lavoro.
Non sappiamo cosa sia successo a casa De Rossi, ma proviamo a immaginarlo. Proviamo ad immaginare il Mister che vede i suoi allievi entrare in campo con i grandi. Che li vede combattere su ogni pallone. Che li vede segnare.
Questa è la parte bella del calcio.
Il lavoro che ogni giorno tanti uomini fanno, in silenzio e senza luci di ribalta ad illuminarli, per portare questi bambini, e ragazzi, alla realizzazione del loro sogno.
La Roma ha vinto. E’ passata come testa di serie ai sedicesimi.
Ma oggi l’obbiettivo vogliamo proprio puntarlo sulla Roma invisibile.
Perché per essere dei Campioni, nella vita ancor prima che nello sport, non serve per forza essere una star.
Basta amare ciò che si fa.
Complimenti a tutto il settore giovanile.


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio del mondo pallonaro, da 0 a 11...

11 - Unico grande amore.
Ufficializzato il contratto per le prestazioni sportive di Totti alla Roma fino al 2014, con annesse clausole per il ruolo dirigenziale che il calciatore andrà a ricoprire a fine carriera. Siglato dunque l’ultimo atto di un’ amore infinito. Ora è veramente ufficiali, Totti è stato, è e sarà per sempre solo giallorosso. Siamo di parte, ma ci piaceva sottolinearlo.

10 - Intercontinentale.
O Mondiale per Club. Fate voi. Domani sera và in scena l’ultimo atto del Mondiale per Club che vedrà impegnate in campo l’Estudiantes, vincitore della Coppa Libertadores, e il Barcellona, detentore dell’ultima Champions League. Quest’ultimo rischia seriamente di fare il colpaccio. Dopo aver vinto Campionato, Coppa del Re, Champions League e Supercoppa Europea, in caso di vittoria farebbe la cinquina portando in bacheca ogni trofeo disponibile nell’anno solare. Alla faccia...

9 - Sorteggio.
E’ andato male. Oseremmo dire che in Champions peggio di così non poteva andare, eppure gli diamo 9. Perché quando il gioco si fa duro, noi iniziamo a giocare.

8 - La rivincita di Guidolin.
Dopo anni ed anni passati a farsi esonerare ogni tre mesi, per poi essere di nuovo richiamato dal mangia-allenatori Zamparini, oggi mister Guidolin si prende la sua rivincita con la Serie A. Il suo Parma, neopromosso dalla Serie B vola in campionato come le grandi, mettendo in fila vittorie e superbe prestazioni e agguantando un quarto posto in solitaria che nessuno avrebbe mai immaginato possibile. Complimenti mister.

7 - Fiocchi a Sky.
La conduzione del programma calcistico di punta Sky Calcio Show passera dalle belle mani di Ilaria D’Amico a quelle esperte di Fabio Caressa. Motivo? Neonato in arrivo per la bella Ilaria che lascerà temporaneamente la redazione sportiva di Sky per dedicarsi alla sua gravidanza. La rivedremo dunque per i Mondiali. Auguri alla signora del calcio in tv.

6 - Il bue e l’asino.
Al secolo Ghirardi e Preziosi. Rispettivi presidenti di Parma e Genoa. Lite furibonda nei garage del Marassi la settimana scorsa al termine di Genoa-Parma. Preziosi accusa Ghirardi di essere un ladro, causa mancato compenso per il trasferimento di un giocatore dal Genoa al Parma. Ghirardi risponde a tono “con le valigette a scappare ci hanno beccato te”. Insomma, il bue che dice cornuto all’asino. Che tristezza...

5 - Lavezzi.
Scatto d’ira e pallonata ad Allegri. Espulso. Pocho che fai? Lascia da sola la squadra nel momento più importante per un scatto d’ira che poteva risparmiarsi, in fondo Allegri ha fatto c’ho che doveva, ciò che i giocatori fanno per primi e sistematicamente in campo quando vincono: perdere tempo. Scorretto? Forse, ma scagli la prima pietra chi è senza peccato.

4 - Record.
Squalifica praticamente da record per il Coritiba, squadra da poco retrocessa nella seconda divisione (la serie B) del campionato brasiliano. Trenta turni di squalifica del campo, con conseguente campo neutro per le prossime trenta partite casalinghe e 350 mila euro di multa. Motivo? Gli incidenti di cui si sono resi protagonisti i supporters del Coritiba nell’ultimo turno del campionato massimo che ne decretata la retrocessione, contro la Fluminense. I tifosi hanno dapprima aggredito l’arbitro e i giocatori avversari invadendo il campo da gioco, e lanciando pietre, poi in seguito hanno assaltato la casa che l’allenatore della Fluminense possiede a Coritiba e proseguito gli scontri per le strade cittadine. Bilancio finale 18 feriti e svariate migliaia di euro di danni.

3- Muorinho.
Gettone, passi alla cassa. Aggredisce verbalmente e, alcuni dicono altri no, fisicamente un giornalista del Corriere del Sport, reo a suo avviso di essere dove non doveva essere. Salvo poi scoprire che il suddetto era autorizzato nientemeno che dall’Amministratore Delegato dell’Inter, Paolillo. Questo sarebbe il meno, se consideriamo che in conferenza stampa si è rifiutato di porgere le sue scuse al povero cronista. L’egocentrismo è una brutta bestia.

2 - Boicottaggio mediatico.
Da parte della stampa per inciso. Vittima designata l’emittente tv La7. In settimana l’emittente tv manda in onda in prima serata uno speciale su Calciopoli in quanto unica televisione in possesso di tutte le tracce audio del caso. Peccato che nessun settimanale specializzato, ne nessuna testata giornalistica segnalasse l’evento. Persino i notissimi Tv Sorrisi e Canzoni e Di più Tv segnalavano un film in prima serata. E dire che l’emittente aveva reso noto il palinsesto la settimana precedente. Alla sede parlano di boicottaggio mediatico. Bella roba.

1 - La Rai e la Viola.
Il presidente Della Valle è infuriato, ma che diciamo furibondo, ma che diciamo...ha sbroccato proprio! E a ragion veduta a nostro avviso. La Rai ha acquistato in estate i diritti tv per la visione in chiaro della fase a gironi di Champions League. Sei partita per ogni italiana, per un totale di ventiquattro gare smistate da settembre ai primi di dicembre. Le italiane coinvolte erano la Viola per l’appunto, l’Inter, il milan e la Juventus. In ben quattro mesi e ventiquattro partite l’unica a non andare mai sulla tv di stato è stata proprio la Fiorentina, messa in un angolo a favore delle più blasonate nordiche. Alla faccia del nazionalismo. Ci piace pensare che, essendo l’unica ad aver fatto un girone da protagonista e ad essersi qualificata come testa di serie, forse è stato anche un bene. Fosse fosse la Rai porta male?

0 - Aveva letto...
...ma sentirlo è stato molto, molto peggio. Noi la puntata di La7 l’abbiamo recuperata ed è stato devastante. Se amate il calcio, risparmiatevi quelle intercettazioni, finireste per farvi esplodere davanti alla sede della Figc. Una vergogna che non ha fine. Fossimo stati noi i giudici qualcuno adesso sarebbe stato radiato dal calcio...


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Chichi
Ad Maiora

 
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Daia Malfoy
view post Posted on 19/12/2009, 09:20




Tesoro adoro la tua rubrica!Quando parli della tua squadra mi fai venire un coccolone, sei prorpio innamorata ed è fantastico sentirti parlare di loro.
 
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Dispersion
view post Posted on 19/12/2009, 11:34




CITAZIONE
La fortuna ha abbandonato le italiane impegnate nella massima competizione europea. Abbinamenti proibitivi ma non impossibili. All’Inter tocca la ex squadra di Muorinho, ora allenata da Carlo Ancellotti: il Chealse. Per il Milan si prospetta una sfida estremamente impegnativa col Manchester United, mentre alla Fiorentina toccherà volare in Germania dal Bayern Monaco, che ha già eliminato una italiana. La Juventus.
Juve retrocessa in Europa League come testa di serie a cui è stato sorteggiato l’accoppiamento con gli olandesi dell’Ajax. E in fine alla Roma toccano i greci del Panathinaikos. Squadre sicuramente più abbordabili insomma, per le due italiane che se la vedranno in Europa League.
L’appuntamento con entrambe le competizioni è in programma per la metà di febbraio. C’è tutto il tempo insomma per studiare gli avversari e preparare al meglio il cammino in europa

Sui sorteggi in Champions io e il mio babbo abbiamo già bestemmiato abbastanza, quindi non mi ripeto certo qui!XD

Però abbiamo convenuto su una cosa: se al Milan fosse toccato l'Arsenal sarebbe stato peggio, dato che corrono come schegge, mentre noi dormiamo in piedi a causa della troppa vecchiaia.

Guardiamo anche al lato "positivo", probabilmente neanche le inglesi sono troppo felici di essersi beccate Milan e Inter.

La Fiorentina se l'è proprio preso in tasca *scusate la finezza* ma è una squadra combattiva e saprà farsi valere!

I sorteggi dell'Europa League, invece, sono molto più promettenti: la Roma è sicuramente superiore al Panathinaikos e dell' Ajax, ormai, mi pare rimasto solo il blasone...

CITAZIONE
0 - Aveva letto...
...ma sentirlo è stato molto, molto peggio. Noi la puntata di La7 l’abbiamo recuperata ed è stato devastante. Se amate il calcio, risparmiatevi quelle intercettazioni, finireste per farvi esplodere davanti alla sede della Figc. Una vergogna che non ha fine. Fossimo stati noi i giudici qualcuno adesso sarebbe stato radiato dal calcio...

"Operazione Offside" io l'ho visto, anche se non tutto, purtroppo.
Roba da rimanere scioccati a vita e non seguire più il calcio.
Ottima realizzazione e agghiaccianti contenuti.

 
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MegMiller
view post Posted on 20/12/2009, 19:30




CITAZIONE
Totti è stato, è e sarà per sempre solo giallorosso. Siamo di parte, ma ci piaceva sottolinearlo.

alla faccia di tutti quelli che dicevano che sarebbe andato al milan (se c'è qualche tifosa del milan mi scusi, non ce l'ho con voi XD) e soprattutto alla faccia di carlos bianchi che voleva darlo via...

CITAZIONE
Ed in Coppa la magia è scoccata.
Scardina e Pettinari, due ragazzi di De Rossi, due classe ’92, hanno esordito con la prima squadra in una competizione europea.

sono stata proprio contenta per questi 2 ragazzini... fa bene ranieri a farli giocare ogni tanto, è cosi che escono fuori i talenti...
 
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view post Posted on 29/12/2009, 16:47

Arrivederci Presidente...

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imageA Tutto Campo
Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

“L’arbitro manda tutti negli spogliatoi a prendere un thè caldo...”

Così diceva sempre Ciotti all’intervallo nelle gare invernali.
Tutti a scaldarsi col thè.
Perché una volta se nevicava, si spalavano gli spalti, si tirava fuori la palla rossa antineve e si giocava.
Sempre e comunque.
Questo accadeva fino a una decina d’anni fa, ora a quanto pare giocatori, presidenti, forze dell’ordine e persino pubblico pagante sono diventati di botto tutti troppo delicatini per passare due ore allo stadio con la neve.
Ricordo bellissime trasferte, neanche troppi anni fa, quattro o cinque, a Parma. Stadio innevato, tifosi che si tiravano allegri palle di neve, tra di loro ma anche ai giocatori in campo che al Tardini stanno praticamente sugli spalti, e persino a qualche solerte tutore dell’ordine che per una volta tanto la presero a ridere.
Ora sindaci e questori giudicano impraticabili non i campi...gli spalti.
“E se la gente scivola? E se qualcuno si fa male?”.
Spiegategli, a sta gente, che quando la tua squadra segna e stai in diecimila là dove dovrebbero starcene settemila, cadi comunque. Crolli sotto la marea che esulta e te ne freghi del livido. Sono lividi d’amore.
Meno ballerine, più uomini.
Il calcio non è sport per signorine, ne in campo ne sugli spalti.


Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

Nella diciassettesima giornata di Serie A, l’ultima partita valevole per il campionato del 2009, sono state quasi di più le gare rinviate per maltempo e impraticabilità degli spalti (??), che quelle giocate.
Nell’ordine sono state rinviate Bologna-Atalanta per impraticabilità del campo; Fiorentina-Milan per impraticabilità delle strade, nel senso che non si riusciva a raggiungere lo stadio tanto che molti tifosi nella mattina di sabato hanno inforcato le pale nel disperato tentativo di eliminare la perfida neve; Genoa-Bari per impraticabilità degli sparli (ari ??); Udinese-Cagliari per impraticabilità di campo e spalti (abbiamo fatto il pieno).
Rigioca invece negli altri campi, unici flagellati dalla neve ma resi praticabili, Torino e Milano.
A Torino và in scena lo psicodramma bianconero che chiude l’anno solare con una clamorosa sconfitta in casa contro il Catania penultimo in classifica. Un 1-2 che inchioda la Juventus al palo delle critiche che non risparmiano nessuno: dirigenza, staff e giocatori tutti nel calderone. La panchina di Ferrara sembra fortemente in dubbio, e non siamo certi che l’affiancamento di Bettega possa bastare a risollevare il morale di Ciro. Il Catania mostra i primi segni della cura Mihajlovic. Gioca discretamente e sembra non sentire troppo il peso di un avversario tecnicamente più forte anche se in piena crisi nera. Are le marcature al 23’ del primo tempo Martinez con un rigore per fallo di Thiago su Spolli. Pareggia nella ripresa, al 66’, Hasan Salihamidzic con un tiro di sinistro da centro area su assist di Diego. All’87’, su un bel contropiede del Catania, Plasmati appoggia un assist perfetto per Izco che la mette nell’angolino basso a sinistra siglando l’1-2 finale.
A Livorno gli amaranto schiantano la Sampdoria di Del Neri, che non vince da ben cinque turni consecutivi. Parte bene la Samp che al 15’ del primo tempo trova subito il gol con Cassano. Su suggerimento di testa di Pazzini il Pibe de Bari la mette nell’angolino a destra beffando il portiere. Ma basta poco ed ecco che emerge il Livorno di Cosmi, in ottime condizione la squadra toscana imposta e riparte con fluidità. Al 39’ sugli sviluppi di calcio piazzato Cadeva crossa per Rivas che di testa la mette dentro sfiorando la traversa e siglando l’1-1. Da qui in poi è molto Livorno e poca Samp. I toscano trovano prima il raddoppio con l’ormai solito Danilevicius su suggerimento di testa di Raimondi. Lo stesso Danilevicius si supera siglando la prima doppietta stagionale nel terzo minuto di recupero, al 93’, con un bel sinistro che termina sotto la traversa in alto a destra.
Il Palermo di Delio rossi vince in casa con il Siena di Malesani per 1-0, con un Zamparini sodisfattissimo del cambio tecnico che sembra aver portato ai siciliani serenità e gioco. Il gol della vittoria arriva a 40’ su cross di Balzaretti per Cavani che mette in rete. Sconfitta pesante per il Siena che resta inchiodato all’ultimo posto in classifica e inizia a vedere sempre più concreto l’incubo serie B. Una curiosità: per il Siena sarebbe la prima retrocessione della sua storia. I toscano sono approdati nella stagione 2003/04 per la prima volta nella massima serie e da allora non sono mai più retrocessi in B.
A Roma va in scena la sfida per il quarto posto in Champions tra la Roma, a 25 punti, e il Parma a 28. Obbiettivo raggiungo per gli uomini di Ranieri che un bel 2-0 agguantano i ducali al quarto posto. Possiamo definirla senza ombra di dubbio la peggior partita dei gialloblù in questa stagione. La Roma domina il campo con gioco e aggressività andando per altro in gol con due gregari, Burdisso e Brighi. Apre le marcature al 3’ del recupero Burdisso, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, con un tiro di destro a centro area che insacca nell’angolo basso a destra. Raddoppia il centrocampista a pochi minuti dal fischio finale. Passaggio filtrante di Vucinic e destro sotto la traversa di Brighi.
Il Napoli vince in trasferta in quel di Verona contro il Chievo. Un 2-0 che sigla ben dieci risultati utili consecutivi per i ragazzi di Mazzarri. Apre le danze Hamsik al 7’ su rigore. Fallo su Denis da Sorrentino, sul dischetto si presenta Hamsik che non concede nulla e dal dischetto trasforma in gol un tiro perfettamente piazzato al centro della porta. Raddoppia Quagliarella all’87’. Bel contropiede del Napoli con Bogliacino che appoggia al partenopeo. Sinistro all’angolino basso, a togliere le ragnatele di Sorrentino. 2-0 finale con tanta soddisfazione per mister Mazzarri che intravede ad un solo punto la Champions.
In serata a Milano l’ultima partita di giornata, Inter-Lazio. La Lazio gioca una buona gara mostrando segni di ripresa soprattutto dal punto di vista psicologico, ma nulla possono contro la corazzata di Muorinho che vince per 1-0. Contropiede fulminante del camerunese E’eto che con un bel destro beffa Muslera.

39 Inter
31 Milan *
30 Juventus
28 Roma
28 Parma
27 Napoli
26 Palermo
25 Sampdoria
24 Bari *
24 Fiorentina *
24 Genoa *
24 Chievo
23 Cagliari *
18 Udinese *
18 Livorno
16 Lazio
16 Bologna *
13 Atalanta *
12 Catania
12 Siena

*Una partita in meno.


Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

Bilanci di fine anno.
Dopo un finale di campionato da amaro in bocca, un’estate sull’orlo della crisi di nervi e un inizio di stagione non proprio esaltante, è tempo di primi bilanci.
Non è certo un giudizio definitivo, specialmente su chi come Ranieri è l’ultimo arrivato, ma dopo quattro mesi è possibili iniziare a tirare alcune somme.
Tutti presenti, nessuno escluso. Ci piace. Non ci piace.
Ci piace Montella coi suoi Giovanissimi ’95, le sue 14 vittorie consecutive, il suo modo di fare a Trigoria, molto dirigente, molto allenatore, molto tutto. Ci piacciono i suoi allenamenti tecnici del sabato mattina dove insegna i dieci modi di stoppare un pallone: esperienza del campione a disposizione dei ragazzini.
Ci piace Alberto De Rossi perché non sappiamo che voce abbia e a mala pena sapremmo riconoscerlo per strada. Ma sta lì e crea campioni. In silenzio, che ci pensino altri a fare le prime donne.
Ci piace Montali. L’ottimizzatore delle risorse umane (attendiamo ancora che qualcuno ci spieghi che vuol dire) non sappiamo se stia ottimizzando ma sappiamo che parla bene, ha una bella faccia dura di quelle da dirigente con gli attributi fumanti, non si fa mettere sotto e parla chiaro.
Ci piace il Gemelli e il nuovo staff medico. Diciamolo sottovoce…pare a che a Trigoria abbiano scoperto come fare a non far strappare i muscoli ai giocatori. Miracolo. Preghiamo insieme, fedeli.
Ci piace Burdisso, già ribattezzato il Bandito. Ci piace perché è cattivo ma leale, perché mena quando serve e chiede scusa quando è giusto. Ci piace perché non c’ha orecchini, tatuaggi e capelli alla moda ma gioca al calcio, e giusto cielo ci voleva uno così.
Ci piace Pizarro che dice “Se vado via da Roma mia moglie mi mena”. E ci piace la moglie. Grazie di esistere Pizarra.
Ci piace Perrotta. Perché SuperSimo c’è sempre quando serve, c’è sempre se lo cerchi.
Ci piace Tonetto. Sta male e non gioca ma sappiamo per vie traverse che c’è. Sta lì. Fa gruppo. Parla coi giovani, fa da Senatore nelle discussioni. Fa Nonno Tonetto e gli vogliamo bene per questo.
Ci piace Cassetti perché ha segnato al Derby e tanto basta per farsi piacere.
Abbiamo il sentore che non sia necessario dire che ci piace TigerMan e l’Immenso. E se non capite di chi parliamo è grave.
Ci piace l’uno con quella mascherina, ci piace l’altro con quel sorriso sornione sempre. Ci piacciono perché sono come noi. Ci piacciono a prescindere e come vada vada perchè quest’anno più che mai hanno messo il punto “Noi ci siamo, ci siamo stati e ci saremo sempre perché è una questione di budella e cuore”. Ci piacciono sempre. Che sarà, sarà cantava la curva.
Ci piace Ranieri. Non ci piace il suo gioco, siamo esteti, siamo figli di Zeman e del calcio totale dell’Olanda, non può piacerci il suo gioco. Ma ci piace lui. Ci piace la grinta che ha dato a questa squadra, il cuore e l’anima che ci ha messo, ci piace perché non abbassa mai lo sguardo e non glissa le domande, perché se serve fa il Martello, se può fa la Piuma.
Ci piace Riise, il rosso norvegese. Perché è il primo a scendere in campo, e l’ultimo ad uscire. Perché non entra mai senza aver prima salutato il pubblico. Perché non esce mai, che si vinca o si perda, senza prima aver salutato il popolo giallorosso. Si chiama rispetto. Ti amo roscio.
Ci piace il francesino biondo che fa impazzire il mondo. Stiamo facendo ricerche approfondite ma siamo quasi giunti alla verità vera. Mexes è nato a via dell’Anima, vicino Piazza Navona. Altro che Tolosa. Vero Romano, nel cuore ancor prima che nel sangue, perché alla fine quello conta più del dna.
Ci piace l’Amaro Montenegro. Pure se Vucinic di slavo ha ben poco, gli manca quella cattiveria agonistica tipica degli slavi, ma diciamocelo…quando Mirko stoppa di petto, la fa scivolare sulla coscia e parte verso il fondo palla al piede, ne salta tre e fa la magia, quanto ci piace? Poi se ne mangia altri cento, cento volte più facili. Ma ci sono dribbling che non hanno prezzo.
Ci piace Udinì Menez non per quando fa le magie pure lui, ma per quando scende a fare il quinto difensore. E’ da questi particolari che si giudica un calciatore. Il sacrificio.
Ci piace Brighi, un po’ meno il suo procuratore. Ci piace Taddei perché non sa più giocare a pallone ma ci lascia un pezzo di gamba ogni volta perché senza Roma non sa stare.
Ci piace Giorgio Rossi. Perché lui è la Roma.
Ci piace Bruno Conti quando fa Brunoconti (tutto attaccato perché noi lo chiamiamo così), ma quando fa il dirigente…lasciamo stare. Brunè...torna al settore giovanile, sta mondezza non è per te. Sei troppo candido per il gioco sporco.
Ci piace Pradè perché è un romanista vero e non è colpa sua se non c’è una lira bucata. Non ci piace quando parla, quando fa le pessime figure da peracottaro, quando fa lo zerbino del presidente (con la P minuscola non a caso), quando si presenta a Roma con Loria e Atrur per Galoppa e mezzo Curci. Pradè, sei simpatico ma cambia mestiere. Capisco che tutti dobbiamo mangiare ma potresti darti al catering, no?
Ci piace Piazzale Dino Viola, tutto il resto è noia e robe da rifare.
Non ci piace. Lei. E non dobbiamo spiegare nulla a nessuno, si commenta da sola.
Non ci piacciono i Consiglieri, non ci piace Marra ne tanto meno Bendoni, non ci piace il CdA, non ci piace IP, non ci piace UC e Mediobanca, non ci piace la Black List della Consob e l’Arbitrato. Non ci piacciono i “Io la querelo” e poi non lo fai mai. Non ci piacciono i falsi compratori inventati ad arte, le sirene e le code di diavolo che serpeggiano.
La sentesi è all’inizio del “non ci piace”. Lei.
Chiudiamo con un Ci piace.
Ci piace la Curva. Ci piacciono i tifosi della Roma. Non i romanisti, badate bene...
Io non so romanista.. io sono della Roma.
C’è differenza, e un giorno forse ve la spiegherò.
E ci piace.


Tutti nel Pallone
News e Gossip dal mondo pallonaro.

Ci siamo. Mancano pochi giorni alla vera apertura dei giochi, anche se le voci già circolano, i nomi sono fatti, i danari già messi sul piatto.
Mancano pochi giorni.
Qualcuno di voi potrebbe pensare, erroneamente, che parliamo del nuovo anno.
No. Parliamo della croce e della delizia di tutti i tifosi di questo meraviglioso sport.
Parliamo di un avvenimento che capita due volte l’anno e che dura un mese circa.
Agosto. Gennaio.
Vi dice qualcosa?
Chi viene, chi và. Chi parte e chi torna. Chi giura amore eterno, spesso mentendo. Chi piange lacrime amare, alle volte fingendo. Chi paga e chi incassa. Chi tratta e chi firma. Chi corre in sede a depositare, chi sta in una botte di ferro. Chi fa la conta degli stranieri, chi pensa al monte ingaggi. Chi presenta i documenti per i passaporti, chi cerca un posto al sole.
Signore e signori il Calciomercato.
Sedetevi (ma già ci siete credo u.u), prendete una tisana, rilassatevi, concentratevi e seguitemi perché miei cari, il calciomercato non è roba mica da poco.
Respiro profondo e…via.
Strano ma vero, dopo l’immobilismo estivo che ha causato non poche proteste da parte del popolo giallorosso, almeno visti i presupposti la regina del mercato di riparazione potrebbe essere a sorpresa la Roma. Le voci insistenti di metà Dicembre sono infine state confermate prima dal procuratore e poi dal diretto interessato. Luca Toni, in rotta definitiva con l’allenatore del Bayern Monaco Vaan Gaal, approderà alla Roma in prestito gratuito fino al 30 giugno, a rimpolpare le fila in attacco del tecnico testaccino Ranieri. Nulla è ancora stato firmato e il giocatore è corteggiato anche da Chelsea e Inter, ma lo stesso Toni ha dichiarato proprio stamattina di aver fatto la sua scelta, in virtù soprattutto del poco spazio che troverebbe a Milano e Londra. Della serie “se devo fare panca la faccio a Monaco per 5 milioni l’anno”.
Molti i giocatori in uscita. Baptista, Cerci e Guberti di cui parleremo più avanti, ma quanto riferiscono da Trigoria ci sarebbe in pista anche il difensore brasiliano Cicinho, reduce da un grave infortunio e poco utilizzato da Ranieri. Si parla fortemente del Brasile visto che il difensore vorrebbe rientrare in patria. La Roma pensa già all’alternativa e si vocifera che il direttore sportivo Pradè abbia già preso accordi con il Colonia per il difensore ventiquattrenne Pedro Geromel.
Dopo la sentenza del Collegio Arbitrale, il laziale Pandev esce finalmente dal tunnel del mobbing perpetrato ai suoi danni, almeno da quanto stabilito dal giudice, da parte della sua società. Svincolato, il macedone sembra ormai prossimo a firmare con l’Inter di Muorinho e per domani dovrebbe sbarcare alla Pinetina per le visite mediche di rito.
Dalla corte di Lotito potrebbe essere in partenza anche Ledesma. La Lazio rischia di perderlo come Pandev a parametro zero, con le medesime motivazioni, ma a Formello giungono notizie confortanti. La Juventus è disposta a versare nelle casse biancoceleste 5 milioni di euro o, in alternativa, la comproprietà di Giovinco o tutto il cartellino di Thiago. Sul centrocampista laziale sta lavorando anche il Napoli, che offre in cambio il cartellino di Cigarini, e proprio per questo che la Juve lavora anche sulla pista D’Agostino, fortemente voluto in estate ma abbandonato per le esorbitanti richieste dell’Udinese. La stessa Lazio valuta, in caso di cessione di Ledesma, l’ipotesi di ingaggiare il romano ex vivaio giallorosso.
Si lavora attivamente a Siena, anche grazie all’imminente annuncio di cambio di proprietà da Lombardi Stronati a Mezzaroma. In difesi a bianconeri stanno valutando l’offerta per uno tra Esposito del Genoa e Cribari della Lazio. Per la fascia destra Malesani ha chiesto alla nuova proprietà uno tra Corzo, peruviano dell’Allianz Lima e Vintra, quest’ultimo favorito sul peruviano soprattutto perché ha già giocato per l’allenatore del Siena in quel del Panathinaikos. Per l’attacco, fonti attendibili dicono proceda a gonfie vele la trattativa Calaiò-Pozzi.
Il Livorno è a caccia di un attaccante. Il più quotato sembra essere Carracciolo del Brescia, anche se sembra difficile impostare una trattativa. Piacciono a Cosmi anche Makinwa (Lazio) o Granoche (Chievo).
Per gli esterni il Livorno avrebbe chiesto il prestito gratuito di Guberti alla Roma, ma a quanto pare per l’esterno giallorosso, così come per il compagno Cerci, si è scatenata una vera e propria asta. Guberti è richiesto dal Livorno, dalla Samp, che gli avrebbe garantito un posto da titolare, e dal Catania. La Roma vorrebbe cederlo solo in prestito fino a giugno ma, soprattutto la Samp preferirebbe la cessione a titolo definitivo. Per Cerci ci sono in lizza l’Atalanta e il Bari, con i secondi favoriti visti gli ottimi rapporti in chiave calciomercato tra le due società. Anche per lui solo prestito, al massimo comproprietà con risoluzione a favore dei giallorossi.
L’Atalanta si muove anche per un eventuale ritorno in nerazzurro di Floccari. Il Presidente avrebbe provato a chiedere a Preziosi un scambio alla pari tra Floccari e Acquafresca, ma sembra dura visti l’inserimento della Fiorentina nella trattativa.
L’Inter più che in entrata è costretta a smuovere le acque soprattutto in uscita. Molti i giocatori scontenti della tribuna. Dalla Germania arriva un interessamento per Mancini, mentre il West Ham di Zola sembra interessato a Suazo. In probabile uscita anche Cordoba. Il difensore colombiano si sarebbe pubblicamente offerto alla corte inglese del Manchester City, dove si è appena seduto in panchina il suo ex allenatore Mancini. In entrata, oltre all’ingaggio praticamente fatto di Pandev, l’Inter è interessata anche ad un altro giocatore di casa Lazio. Si tratta del terzino sinistro Kolarov per il quale il club di Moratti sarebbe disposto ad offrire 8 milioni di euro e non solo. Pur di convincere Lotito a cedere il terzino, la società nerazzurra sarebbe disposta a inserire nella trattativa tre Primavera del vivaio interista. Destro (già offerto come risarcimento simbolico per lo svincolo di Pandev), Obi e Khrin. Altra trattativa in corso d’opera quella con la Roma, che potrebbe portare ad una risoluzione anticipata di sei mesi del prestito di Burdisso. E’eto sarà indisponibile nella prima fase del 2010, causa Coppa d’Africa, e Muorinho ha chiesto al suo Presidente un’attaccante per sostituire il camerunese. L’indiziato numero due (l’uno era Toni) sembra essere il brasiliano della Roma, Baptista che con l’arrivo do Toni in giallorossi, e la forte concorrenza di Vucinic, Menez e Okaka, potrebbe ritrovarsi senza un posto in squadra. L’Inter lavora sulla possibilità di uno scambio alla pari tra il brasiliano e il cartellino di Burdisso, già in prestito alla Roma fino a giugno. L’operazione sarebbe disturbata dal Milan che avrebbe offerto alla Roma uno scambio di prestiti Baptista-Huntelaar vi sto che l’olandese sembra non aver convinto Leonardo, ma l’arrivo di Toni ha raffreddato questa ipotesi giacché i giallorossi si ritroverebbero con un esubero di attaccanti.
Oltre all’interessamento per Cordoba, dall’Inghilterra Mancini và a caccia nel mercato italiano. Già presentate offerte alla Samp per Pazzini e alla Juventus per Chiellini. L’interessamento per entrambe poi verrebbe anche dal Manchester United per Chiellini e dal Chelsea per Pazzini, anche se in entrambe i casi le due società hanno risposto con secchi no.
Fronte rossoneri di Milano. Rinnovato il prestito per cinque mesi, come fù lo scorso anno, per Beckham, il Milan conclude positivamente anche la trattativa per Jovanovic. Il giocatore è già di proprietà del Milan che ha deciso però di lasciarlo in prestito al Liegi fino a giugno.
Intrigo per Modesto del Genoa. Fortemente voluto a Napoli da Mazzarri, sembrava quasi fatta, ma il Bologna a sorpresa si inserisce nella trattativa offrendo in cambio di Modesto a Gasperini il difensore Britos, difensore uruguayano classe ’85, a cui sembra interessata anche la Fiorentina. Si prospetta una lunghissima trattativa. Il Napoli offre soldi cash al Genoa, ma per Preziosi conterebbe poco giacché con quei soldi dovrebbe comunque comprare Britos, rischiando oltretutto l’asta con i Della Valle per aggiudicarsi il difensore bolognese, tanto che il Napoli sta vagliando anche l’ipotesi Dessena, sebbene anche su l’esterno sinistro del Liverpool ci sia un fortissimo, nonché ricchissimo interessamento dello Zenit San Pietroburgo di Spalletti. La Fiorentina sta alla finestra per l’esterno, ma nel frattempo incassa il si dell’Udinese per Felipe, difensore brasiliano che nella prima parte della stagione era entrato in collisione con Marino, ora ex allenatore dell’Udinese. I friulani danno l’ok per il trasferimento definitivo in viola a partire dal primo gennaio. Come già accennato in precedenza la Fiorentina sembra seriamente interessata a trattare col Genoa il passaggio in viola di Floccari, ma c’è da aggirare la concorrenza dell’Atalanta pronta. Vista l’abbondanza in difesa con l’arrivo di Felipe, il d.g. Corvino lascia trapelare che la Viola sarebbe disposta ad offrire Natali o Kroldrup come contropartita tecnica per l’attaccante dei grifoni. Per il centrocampo piace Brighi della Roma, ma dopo un primo sondaggio fatto alla corte di Rosella Sensi, richiesto per altro anche da Spalletti allo Zenit, ma sembra che i giallorossi abbiano risposto picche ad entrambe visto che Ranieri ritiene il centrocampista una pedina fondamentale. Corvino cerca dunque un’alternativa e il primo indiziato potrebbe essere Barreto dell’Atalanta, in un incrocio quantomeno bizzarro tra entrate, uscite e duelli all’ultima offerta.
Questo il quadre generale per il momento, ma c’è da considerare che il calciomercato parte ufficialmente il 2 gennaio 2010.
Ne vedremo delle belle insomma.


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...

11 - Goran Pandev.
Siamo sinceramente felici per lui. Finalmente libero dalle vessazioni psicologiche e dalle umiliazioni subite negli ultimi sei mesi. Andrà all’Inter dicono i bene informati, ma dovunque vada sarà sicuramente più felice di come lo è stato di recente. Buona fortuna Goran.

10 - L’Antitrust.
L'Antitrust ha sanzionato con una multa di 102.000 euro la Lega Calcio per comportamenti "restrittivi della concorrenza", poiché l'associazione delle squadre dei club ha ostacolato l'acquisizione dei diritti per le gare del Campionato di Serie B 2007/2008. Su un totale di 462 partite che componevano il Campionato, soltanto 16 (corrispondenti al 3%) sono state trasmesse in diretta, creando così danni ingenti alle società della serie cadetta e disservizio per i tifosi della serie B. A causa dei mancati introiti alcune squadre che quell’anno militavano nella serie cadetta sono andate fallite, come il Pisa e l’Avellino, che ora minacciano cause per risarcimento danni. Diamo 10 all’Antitrust per il lavoro svolto perché si fa presto a fare i forti coi deboli, come ha fatto la Lega Calcio.

9 - Al cuor non si comanda.
Diamo 9 a Edwin van der Sar, portiere del Manchester United, ex Juventus, starà lontano dai campi di gioco a tempo indeterminato per stare accanto alla moglie, la 36enne Annemarie van Kesteren, ricoverata in ospedale per un’emorragia cerebrale accusata il 23 dicembre. Le condizioni della consorte sono estremamente gravi a quanto riferiscono i medici e il calciatore ha deciso di abbandonare temporaneamente il calcio per prendersi cura della sua dolce metà. Speriamo di poter parlare a breve di un lieto fine, intanto auguri e un Bravo di cuore a Van der Sar, al cuor non si comanda neanche per soldi.

8 - Un calcio alla depressione.
Avviato in Irlanda un nuovo programma antidepressione per gli adolescenti, Back on the Net, ideato dagli studiosi di psicologia e psichiatria dell’Università di Dublino. Secondo i loro studi il calcio è un forte antidepressivo per gli adolescenti e una partita in compagnia può rivelarsi la migliore delle sedute di gruppo. Ecco quindi che l’idea diventa programma. I test effettuati hanno coinvolto tre gruppi di ragazzi tra i 13 e i 17 anni affetti da depressione. Un gruppo svolgeva semplice terapia, un gruppo alternava la terapia a sport individuali, il terzo gruppo alternava le sedute a partite di calcio. I risultati finali determinavano che nel caso dei ragazzi che svolgevano solo sedute terapeutiche non vi erano miglioramenti, i ragazzi che svolgevano sport individuali il miglioramento è stato buono mentre è stato elevatissimo il miglioramento nei ragazzi che giocavano a calcio una volta la settimana tutti insieme. Motivo? “Abbiamo ideato questo programma - ha detto Siobhain McArdle, ricercatore a capo dello studio - che sfrutta il gioco del calcio e le metafore calcistiche per effettuare terapie di gruppo, eliminare le barriere mentali e stimolare la salute psicofisica dell'individuo. L'uso di uno sport popolare ha permesso ai pazienti di applicare le lezioni sul campo da gioco nella vita reale, riducendo cosi' i sintomi della depressione e le tendenze suicide”. Quando si dice dare un calcio alla depressione...

7 - That’s Amore.
Così dice Capello, cittì dell’Inghilterra. E’ vero amore tra gli addetti ai lavori del calcio italiano e il resto del mondo. Sempre più richiesti gli allenatori italiani all’estero, un vero esercito pronto a conquistare il mondo. Secondo Capello il motivo và ricercato nelle profonde conoscenze tecnico-tattiche e nella fantasia calcistica degli italiani. Esportiamo idee e il mondo s’innamora.

6 - Chi la fa e chi non la fa.
La sosta per Natale. C’è chi la fa, noi. E chi non la fa, gli inglesi. E per quel poco che conosciamo Londra il Natale lì è roba seria, ci si tiene parecchio. Fatto sta che loro non la fanno la sosta, non giocano a Natale ovviamente, ne alla Vigilia, ma giocano gli altri giorni. Sarà mica che sono meno fannulloni dei nostri? Ci viene il sospetto che sia questo il vero motivo. Ai nostri piace starsene al calduccio. A noi, ad esempio, piacerebbe andare allo stadio nei giorni di festa. I bambini non hanno scuola e sarebbe una bella occasione per battezzarli sui campi di calcio. Vuoi mettere un Bianco Natal al San Paolo di Napoli o all’Olimpico di Roma? Che ci si pensi perché sarebbe mica male...

5 - Fai un nome che ti passa...
Deve essere sicuramente questo il motto dei giornalisti sportivi che si occupano di calcio in Italia. Quando viene questo periodo, quando si fa Gennaio, ma anche quando si fa Agosto, loro impazziscono. Fai un nome, uno qualunque. Chi compra chi da chi? Non lo sanno ma fanno i nomi. Quali? Tutti. O almeno tutti quelli che gli vengono in mente. Che così se li fai tutti almeno uno lo prendi. E’ statistica.

4 - Circo itinerante.
Quello degli allenatori. Stagione record per l’Italia. Nove esoneri più un dimissionario in quattro mesi di campionato. Il primo fù Luciano Spalletti che si dimise dalla guida della Roma alla seconda di campionato, sostituito da Ranieri. Poi fù la volta Gregucci all’Atalanta (22 settembre) per Conte. Donadoni venne cacciato dal Napoli il 6 ottobre lasciando il posto a Mazzarri. Il 20 ottobre venne esonerato Papadopulo a Bologna a favore di Colomba, lo stesso giorno venne esonerato anche Russo da Livorno per Cosmi. Appena nove giorni dopo venne esonerato da Siena Giampaolo sostituito da Baroni a sua volta esonerato il 23 novembre per Malesani. Sempre il 23 novembre Zamparini tenne fede alla sua nomina di mangia-allenatori esonerando Zenga per Delio Rossi. L’8 dicembre fù la volta di Atzori che lascio la panchina nelle mani di Sinisa Mihajlovic e si arriva così all’ultimo esonero del 2009, Marino all’Udinese per De Biasi. E mancano ancora cinque mesi alla fine del campionato, come dire...c’è sempre tempo per rimpolpare la lista. Che roba gente...

3 - Lotito.
Il Collegio Arbitrale gli dà torto, e finalmente aggiungiamo noi, liberando Pandev. Il primo caso della lunga controversia tra i Dissidenti (leggasi quei calciatori della Lazio che a giugno volevano essere ceduti, o volevano un adeguamento di contratto) e il Presidente laziale si è concluso a favore del dissidente Pandev. Obbligare i calciatori con cui non si è d’accordo ad allenarsi separatamente, a subire umiliazioni e dispettucci da quattro soldi cozza con l’immagine di Moralizzatore del calcio che Lotito vuol dare di se. Presidente, si faccia un esame di coscienza.

2 - Errare è umano.
Dice il proverbio. E lo dice anche Collina, designatore arbitrale. “No alla tecnologia, per me l’unica soluzione è che si inizi seriamente ad accettare che errare è umano, e gli arbitri sono uomini.”. guardi, saremo anche d’accorda in linea generale, non fosse per quel piccolo dettaglio che si chiama Calciopoli. Errare è umano, così come lo è la corruzione. Ci permetta di avere qualche dubbio quindi sull’onesta di taluni personaggi.

1 - L’amore mai nato.
A domanda risponde: “Se è finito il mio amore con l’Italia? Ma veramente non è mai nato”. Vedremo di farcene una ragione sebbene il dolore sarà lancinante e la delusione d’amore devastante..A no, ci scusi. Parliamo di Muorinho (gettone). Allora è reciproco.

0 - A volte ritornano.
Ci viene da emulare Sgarbi dalla D’Urso. Vergogna, vergogna, vergogna. Bottega torna in dirigenza, lo stile Juve con lui probabilmente. Ci domandiamo con quale faccia si possa pensare che sia tutto normale, tutto bello, tutto giusto. Il signor Bottega non è stato inquisito, ma noi l’anello al naso non lo portiamo da anni e siamo più che convinti che il terzo membro della Triade che fù non è certo un cavaliere senza macchia. Vergogna.
 
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KatyAniFrancy
view post Posted on 30/12/2009, 10:09




Adoro letteralmente questa rubrica ... =D
E poi, scusate, ma che grande non è Mourinho?
Credo abbia anche ragione, in fondo in fondo, gli allenatori lavorano per soldi. E lo fanno tutti gli allenatori delle grandi squadre. Credo abbia detto la verità. Anche se la risposta "Non è mai nato" ha deluso un po' di gente. E non gli è uscita bene.
In ogni caso, viva Inter!
 
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view post Posted on 30/12/2009, 18:39

Arrivederci Presidente...

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Bah, punti di vista.
Personalmente mal tollero il portoghese.
Lo reputo un allenatore mediocre, assolutamente non all'altezza dal punto di vista tecnico e tattico della fama che lo precede. Aveva promesso al suo arrivo di rivoluzionare il calcio, grandi idee, grandi schemi, tutto grande...le uniche cose grandi che ho visto sono: le recinsioni messe per nascondere al mondo i sui schemi, e li nasconde così bene che non si vedono manco quando gioca; il suo ego, che più che grande è infinito; il suo pessimo carattere e la sua lingua, con quale ad arte scatena polemiche inutili, sterili e noiose ogni qual volta la sua squadra fà cilecca al solo scopo di spostare l'attenzione.
Sto ancora aspettanto di vedere le rivoluzioni tattiche e i suoi spettacolari schemi, peccato non arriveranno mai e la dimostrazione è stata la partita con Barça in casa. Se fai il catenaccio con i forti in casa tua, allora il bel gioco non sai neanche dove sta di casa. Guardiola gli ha dato una sacrosanta lezione al ritorno "Io, a casa mia, non mi chiudo..io attacco perchè sto nel mio stadio, vada come vada".
L'Inter è una grandissima squadra, ma non certo per merito di questo borioso allenatore. Lo è perchè ha grandi interpreti e un presidente generoso e fin troppo paziente. Fossi stata in lui l'avrei cacciato da un bel pezzo. All'Inter non serve Mou per vincere.
Meriterebbero qualcosa di meglio in panchina. Magari uno che ci capisce pure di calcio, pensate che eresia.
Ha preteso Mancini al suo arrivo, dicendoci che senza proprio non poteva giocare. Mancini avrà giocato si e no 15 partite, e mi sono allargata: 18 milioni buttati nel cesso.
Ha preteso Queresma dicendo che non si può vincere senza. Sette partite circa: 35 milioni più il cartellini di Pelè.
E la lista dei giocatori pretesi e poi messi nel dimenticatoio è lunga ma soprattutto dispendiosa in termini economici.
Ha una rosa che oscilla dai 35 i 50 giocatori e ogni tre settimana và a piangere miseria ai giornali sostenendo di non avere ricambi.
Si permette di dare del "perdente" ad un certo signor Carlo Ancellotti, che detto alla romana je la incarta sotto ogni punto di vista.
Aggredisce giornalisti, insulta allenatore e giocatori delle altre squadre.
Il tutto alla modica cifra di 14 milioni di euro l'anno. Perchè su una cosa hai ragione Katy, Mourinho è un mercenario. Uno che ha costruito su una singola vittoria un'intera carriera, millantando doti che non ha.
Di grande, in costui, ci vedo veramente poco...calcisticamente parlando, s'intende.
Personalmente sono una romantica del calcio.
Mi piace il gioco, mi piace la rissa, mi piacciono i calzoncini sporchi di terra e l'olio canforato. Le chiacchiere sono buone per riempire i giornali e incoronano il portoghese come oratore, ma il campo parla di calcio e il campo dice che Mourinho come tecnico è pressochè mediocre.
Poi come dicevo all'inizio, sò punti di vista ;)
 
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161 replies since 24/9/2009, 18:07   2683 views
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