A Tutto Campo, Calcio e dintorni a cura di ~Kiky

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view post Posted on 9/11/2009, 15:46

Arrivederci Presidente...

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Io pure adoro Vucinic, e sono stata una delle poche al suo riscatto (per la modica cifra di 20mln di euro, non dimentichiamolo MAI) a dire che ne era valsa la pena.
E' un grande giocatore, ha nei piedi dei numeri da fuoriclasse...ma allo stato attuale non è quel che ci serve, non è un bomber.
Fà gol che sfidano le più comuni leggi della fisica e della dinamica, ma quando si tratta di fare il bomber di razza, alla Inzaghi, si mangia gol che farei anche io..
E lo fischio.
 
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Dispersion
view post Posted on 10/11/2009, 16:56




CITAZIONE
Fà gol che sfidano le più comuni leggi della fisica e della dinamica, ma quando si tratta di fare il bomber di razza, alla Inzaghi, si mangia gol che farei anche io..

Di SuperPippo ce n'è uno solo!! *__*
Per il resto devo ammettere che l'errore (o rincoglionimento, che dir si voglia) di Vucinic ha lasciato senza parole anche me che non sono della Roma...
 
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view post Posted on 10/11/2009, 17:24

Arrivederci Presidente...

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A noi di parole ce ne ha lasciate parecchie...tutte indicibile di fronte ad un pubblico minorenne però.
Meglio tacere...o rischio che mi crolli in testa il cielo u.u
Altro che calendario sei Salesiani XD
 
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view post Posted on 11/11/2009, 18:46

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Una Storia
Edizione straordinaria dedicata a un personaggio del mondo calcistico.



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Questa è una storia d’amore.
La storia di un grande amore.
La storia dell’amore di una donna per il suo uomo, ma anche una storia di calcio. Perché la storia di questo amore eterno e indissolubilmente intrecciata con la storia di una squadra, ed eternamente legata ad essa.
E’ la storia di una donna che molti prima di me hanno definito “la Grace Kelly del calcio italiano”. Per la sua eleganza, signorilità, bellezza, intelligenza. Per la sua dignità.
Correva l’anno 1939, ed in una località dell’Appennino Aprano, Flora Macera allora diciottenne conosce in villeggiatura quello che diventerà l’amore della sua vita: Dino Viola.
Lui appena ventiquattrenne sta per laurearsi a Roma in Ingegneria Meccanica; lei è, a detta di tutti i paparazzi che in seguito fotograferanno questa coppia, la più elegante e bella ragazza d’Italia.
La storia narra che tra i due non fù subito amore, anzi. Ma nel corso del tempo quell’amore che non era esploso subito, diventa pura passione tramutata in fiumi e montagne di lettere che i due si scambiano durante l’inverno.
Nella primavera del 1942 la giovane coppia si sposa, e tra gli annali del calcio e facile reperire una foto del lieto evento.
In quello stesso anno Flora scopre l’ossessione del neo marito.
La Roma.
L’amato sembrava ossessionato dalla passione per il calcio e per i colori giallorossi e non faceva che parlare alla sua sposina della tanto amata Roma, al punto da convincerla, il 7 giugno, ad andare in gita in bicicletta fino a Livorno, per seguire la sfida tra Livorno e Roma.
La partita è al cardiopalma, ma nonostante tutto la Roma vince in trasferta per 2-0 e al termine della gara i due innamorati riescono ad intrufolarsi negli spogliatoi della squadra per salutare quelli che, da li a poche settimane, diverranno i Campioni d’Italia.
Da quel giorno Flora ha dovuto imparare a condividere quella passione sfrenata, maniacale, persino morbosa. Per circa trent’anni accompagna il marito, lo segue, lo sostiene nella sua passione. Rinunce, liti, discussioni, riappacificazioni. Tutto in nome della Roma.
Nel 1976 l’amato Dino viene colpito da un’ulcera perforante, che gli amanti delle leggende, e la stessa Flora, addebitano al delirio di cui era preda quando vedeva la Roma giocare. Ricoverato d’urgenza, viene operato e salvato miracolosamente. All’uscita della sala operatoria, racconta la stessa Flora, Dino la guarda e con un filo di voce confessa: “Non potevo morire senza prima aver fatto qualcosa d’importante per la Roma”.
E così fù.
Nel 1979 l’Ingegner Dino Viola diventa proprietario e Presidente della A.S.Roma, il Presidente che trasformo la squadra della capitale, conquistando lo scudetto dopo quarant’anni.
E qui, inizia la storia di questa grande donna, che nel mondo del calcio tutti ricordano con grande affetto e stima. Flora Viola è la donna del calcio. Costantemente presente accanto al marito. In casa, in trasferta. Sotto la pioggia battente o il sole cocente, Flora c’è. Sempre.
Viene messa a parte di tutte le decisioni, è parte integrante dello staff sebbene non ricopra alcuna carica. Non una sola decisione, che fosse d’immagine, tecnica, tattica viene prese dal Presidente Viola senza aver prima consultato sua moglie, Donna Flora. Molti ricordano la battuta di risposta che dava sempre, il Presidente Viola, alle domande dei giornalisti sull’acquisto di questo o quel giocatore: “Si, se mia moglie non mi strilla”. Tutti sapevano che non sarebbe mai accaduto, troppo discreta, troppo educata per farlo.
Ogni incontro, che fosse per l’acquisto di un giocatore, o per la firma di contratti per sponsor tecnici, avveniva a casa Viola, con Donna Flora nel ruolo di impeccabile padrona di casa. Eppure, sebbene costantemente presente e vigile, era sempre in secondo piano. Sobria ed elegante, una donna che ha fatto della discrezione e della dignità uno stile di vita, un modo di essere più che di apparire. C’era sempre eppure nessuno sentiva mai il peso della sua presenza. Una donna di tale levatura che persino Boniperti, Presidente della Juventus ed acerrimo nemico non solo calcistico del marito, definì nel corso degli anni 80, la donna più elegante e meravigliosa che avesse mai conosciuto.
Chi ha vissuto gli anni ottanta del calcio italiano ha ben presente la figura di Donna Flora.
Con quel sorriso dolce e rassicurante, sempre accanto al marito. I suoi occhi si riempivano d’orgoglio e d’amore quando guardava l’uomo al suo fianco. Un amore così grande, così intenso, da far diventare la passione di Dino, la sua passione. L’amore di Dino per la Roma divenne l’amore di Flora per la Roma.
Sospirava e gioiva con lui per una vittoria, o per una sconfitta. Non esiste partita dal 1942, da quel Livorno- Roma in bicicletta, a cui Donna Flora non abbia assistito. Anche dopo la morte del compianto Presidente.
Era il 19 gennaio del 1991, quando un male crudele e inclemente, uccide il Presidente Viola, stappandolo dalle braccia del suo amore eterno, Flora.
Lei gli fù accanto fino all’ultimo respiro e fino alla fine della sua stessa vita ha onorata il ricordo del suo grande amore, restando al fianco della Roma.
Pochi giorni dopo la morte del Presidente Viole le venne chiesto di assumere l’incarico temporaneo di Presidente della Roma, in attesa che tutte le carte per la cessione della società a Ciarrapico venissero firmate e ufficializzate.
Non era una donna che amava la ribalta, tanto meno l’essere messe sotto un riflettore, ma lei, con grande senso del dovere, e con un rigore e una levatura morale che avrebbe reso fiero il marito, accettò l’incarico e per quattro mesi, nonostante il dolore per la perdita del suo grande amore, assunse il ruolo di Presidente.
Furono mesi duri, difficili.
Il giorno della morte del Presidente Viola la Roma scese nonostante tutto in campo contro il Pisa, e perse. Tra la tifoseria e i giocatori serpeggiava un senso di vuoto, un dolore che nessuno dimenticò mai. Era finita un’era. Il Presidente più amato della storia della Roma era morto, non c’era più.
E quella donna così composta anche di fronte al dolore, divenne in breve tempo un vanto e un orgoglio per l’intera tifoseria.
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Il 19 giugno 1991 di fatto il passaggio di proprietà dalla presidenza Viola alla presidenza Ciarrapico era già avvenuto, ma quel giorno Giuseppe Ciarrapico lasciò gli onori della ribalta e l’amore dei tifosi nelle mani di Flora Viola, affinché fosse lei, in ricordo del marito, ad alzare l’ultimo trofeo dell’era Viola, vinto proprio quel giorno in quel di Marassi. La Coppa Italia.
Fu lei a salire sul palchetto della premiazione. Lei ad alzare al cielo quella coppa. Tra le mani una sciarpa giallorossa, e una blucerchiati della Sampdoria che, nonostante la sconfitta, si unì al cordoglio romanista in memoria di Dino Viola.
Alzò quella coppa al cielo Donna Flora, ultimo atto di un amore immutabile, eterno.
Dal giorno successivo non fù più lei il Presidente della Roma, eppure mai abbandonò quella passione, in memoria del marito. Non lasciò mai la Roma, forse perché quando ami qualcuno oltre l’eternità, ciò che lui amava diventa parte di te.
Socio di minoranza nella gestione Ciarrapico prima, Sensi poi.
Costantemente presente allo stadio, per sostenere la Roma e il ricordo del suo amore.
Andando allo stadio la si poteva spesso incontrare su Viale dei Gladiatori, al braccio del figlio Ettore. Se la fermavi, ti sorrideva in quella maniera che tutti conosciamo, dolce e rassicurante. Se le rivolgevi la parola si fermava con te. Se la salutavi semplicemente lei ricambiava con quegli occhi colmi d’amore. Quell’amore che provava per suo marito, era diventato amore verso tutto ciò che lui aveva amato. In sua memoria.
Ieri, Donna Flora Viola, si è spenta, lasciando l’ennesimo vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi giallorossi.
Se Luisa Petrucci è stata la mamma dei ragazzi della Curva Sud, se Dante Chirichini ne fù il padre, Donna Flora è stata la nonna di tutti i tifosi romanisti.
Oggi Donna Flora non c’è più, e come molti, troppi altri, che ci hanno lasciato con la Roma nel cuore, da lassù continua a guardarci, finalmente ricongiunta al suo più grande amore.
Questa è una storia d’amore e di calcio. Perché nulla può essere senza amore, nemmeno il calcio.

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Entro venerdì aggiornerò con i resoconti e la classifica dell'ultima giornata, ma oggi volevo rendere omaggioa questa donna per me molto importante.

_________________________________



Chichi
Ad Maiora


 
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Celly_88
view post Posted on 11/11/2009, 18:50




Questo è Amore *.*
La loro storia è davvero unica!
Grande Fra per averlo scritto u.u Dietro al calcio c'è molto più di quanto uno possa immaginare!
 
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Oby86
view post Posted on 11/11/2009, 19:04




è il calcio che ha fatto da collante, è il calcio che ha unito queste due persone. Due persone che per la delicatezza con cui le hai descritte mostrano ai nostri occhi ignoranti quanto dovevano essere speciali nei vostri cuori di tifosi romanisti.
Mi rendo conto sempre più che la Roma, soprattutto per come ne parli, è proprio una grande famiglia.

Onore a questa piccola, grande donna.

e grazie Fra per averci raccontato questa storia d'amore.
 
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mya78
view post Posted on 11/11/2009, 19:17




Che bella storia Fra!
L'hai saputa raccontare benissimo, con affetto, rispetto e commozione.
Donna Viola io me la ricordo bene, pur non essendo una fan fedele della Roma come te. Non si poteva vivere a Roma e non sapere chi era.
E' stata davvero eccezionale, una vita passata a condividere con discrezione, eleganza e dolcezza la passione per il calcio dell'uomo che ha amato tanto.
Una grande storia per una grande donna a cui è giusto rendere il dovuto omaggio.
 
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*Aura*
view post Posted on 11/11/2009, 19:29




Che storia meravigliosa.
Avercene ancora di donne così in giro...
L'hai raccontata poi con una passione che te la fa arrivare fino al cuore per direttissima.
 
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.Sabb
view post Posted on 12/11/2009, 09:20




Dietro un grande uomo, c'è sempre una grande donna....

Fra mi hai fatto commuovere....
 
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*Chimera*
view post Posted on 12/11/2009, 14:26




Questa storia é veramente bella!

Grazie per averla raccontata e complimenti per la passione che ci hai messo!


 
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view post Posted on 4/12/2009, 23:24

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imageA Tutto Campo
Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

“Notte di sogni, di coppe e di campioni”

Ahi ahi.
Le italiane in Coppa, nella maggioranza dei casi, deludono.
Solo due vittorie su sette, Roma e Fiorentina.
Solo due qualificazioni su sette, per ora, Roma e Fiorentina.
Il resto..nisba.
Le qualificazioni arriveranno, probabilmente. L’unica già esclusa dalla fase successiva di Coppa è la Lazio, ormai matematicamente fuori. Per quanto riguarda milan, Juve e Inter in Champions è tutto ancora da decidere. Difficile ma non impossibile.
Il problema resta in ranking Uefa. Le tedesche ci rimontano e se dovessero superarci nella classifica Uefa…addio quarto posto in Champions League!
Su gente, datevi una mossa e passate questi turni.
Ne và del futuro calcistico europeo di tutti.


Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

Nella quattordicesima giornata di campionato il match della settimana è facilmente individuabile nel derby Ligure tra Sampdoria e Genoa che segna, allo scadere dei 90 minuti, un netto 3-0 in favore dei genoani. Partita vivace ma molto aggressiva da parte di entrambe le formazioni, con un Genoa assolutamente superiore sul piano tattico che schiaccia la Sampdoria senza mai soffrire, neppure in inferiorità numerica. Cassano, indicato dai pronostici come Man of The Match, messo assolutamente in ombra e fuori dai giochi dagli impressionanti raddoppi di marcatura degli uomini di Gasperini che annullano così facendo il più grosso pericolo sponda doriana. Tre gol, tre espulsioni e grande spettacolo di pubblico.
Dopo i successi della Champions la Fiorentina è ospite a Milano contro la capolista Inter. Gran gioco e movimento da parte dei viola che pagano però le fatiche di coppa. La partita viene e decisa da un rigore. Fallo su Milito da parte di Com’otto; sul dischetto si presenta lo stesso Milito che finalizza mettendo in rete il gol vittoria. Nonostante la sconfitta e la stanchezza la Fiorentina si mostra ancora una volta come una delle migliori formazioni del campionato, proponendo un gioco vivace e corale. L’Inter mette in cassaforte tre punti d’oro che le permettono di staccare notevolmente sulle inseguitrici.
Crolla la Juventus contro il Cagliari di Allegri, confermando il momento di flessione per gli uomini di Ferrara. Prestazione maiuscola per l’attaccante brasiliano del Cagliari, Nenè autore della più bella rete della domenica. Talento purissimo e stigmate del grande bomber per questo ragazzo con un cognome pesante sulle spalle, sebbene non ci risulta ci sia alcuna parentela col mitico giocatore della nazionale brasiliana. I ragazzetti di allegri mostrano un buon calcio, confermando ancora una volta le ottime qualità di questo giovane allenatore toscano. La Juve paga probabilmente lo scotto della coppa, e anche qualche defezione a livello tattico, facendo aumentare di volume le critiche sulla campagna equiseti dell’estate. Diego sembra non rendere quanto si sperava, sebbene qualche colpa è imputabile all’allenatore: lo schieramento tattico proposto da Ferrara non esalta le doti del trequartista argentino. 2-0 per il Cagliari e Juve che perde notevole terreno per la corsa scudetto.
Prima sconfitta in quel di Verona per il nuovo Palermo di Delio Rossi, avvicendatosi sulla panchina rosanero a Zenga, ennesima vittima del mangia-allenatori Zamparini. In settimana i siciliani avevano offerto un’ottima prestazione in Coppa Italia, qualificandosi per gli ottavi di finale dove incontrerà proprio la ex squadra del tecnico emiliano, la Lazio. Contro il Chievo, nonostante la sconfitta, il Palermo ha mostrato una discreta prestazione, a tratti convincente. Finisce 1-0 per il Chievo ma il Presidente Zamparini si dice fiducioso sulla nuova gestione tecnica.
In quel di Bari i toscani del Siena sono ospiti dei Galletti di Ventura, reduci dalla pesante sconfitta all’Olimpico di Roma. Partita che mette in mostra tutte le evidenti difficoltà dei senesi, ormai in crisi nerissima, e sottolinea ancora una volta le buone qualità dei baresi. Finisce 2-1 per i padroni di casa che tengono così il passo di Roma e Fiorentina.
Pareggio senza gol a Roma per Lazio e Bologna in quello che, a dispetto dei nomi, è parso un vero e proprio spareggio per la retrocessione. Tanta voglia di non farsi troppo male conduce le due compagini ad uno 0-0 che non serve e non accontenta nessuno.
L’Udinese batte il Livorno per 2-0 in quel del Friuli. Ancora una sconfitta che pesa in termini di retrocessione per i Livornesi. Gol del solito Totò Di Natale che torna così in vetta alla classifica cannonieri, e raddoppio di Floro Flores. Di Natale si candida dunque per un posto tra gli attaccanti mondiali con l’ennesimo gol e l’ennesima prestazione maiuscola che non può passare inosservata agli occhi del Cittì.
La Roma è ospite a Bergamo dell’Atalanta, dove offre una prestazione tutta cuore, sudore e sofferenza. Pochi spunti tattici e molta sostanza per gli uomini di Ranieri che mettono a segno l’ottava vittoria in rimonta della stagione, un dato che ormai diventa indicativo del carattere di questa squadra. Passano in vantaggio gli atalantini di Conte con Ceravolo, vanno poi a segno, entrambe di testa, Vucinic e Perrotta siglando il 1-2 finale che consegna ai giallorossi la vittoria, ma soprattutto che gli consente di riagganciare in classifica la Fiorentina per la corsa al quarto posto.
Finisce 1-1 al Tardini di Parma la sfida tra i ducali e il Napoli di Mazzarri. Il Presidente De Laurentis lamenta errori arbitrali continui e gravi, anche in quel di Parma, nei confronti del suo Napoli, ed è difficile dargli torto. La partita è comunque ben equilibrata e il Parma si conferma squadra compatta e ben organizzata.
La domenica calcistica si chiude con la sfida al Cibali tra Catania e Milan. Ottima la prestazione dei rossoneri che vincono 2-0 con una doppietta di Huntelaar entrambe nei minuti di recupero, rispettivamente al 93’ e al 95’. L’attaccante olandese mostra i numeri che lo avevano portata alle luci della ribalta all’Ajax, forza precisione e classe, dimostrando di non essere il flop di mercato indicato dai più critici tra gli opinionisti. Tre punti importanti per i milanisti, che gli consentono di restare agganciati a distanza ragionevole dalla capolista Inter.

35 Inter
28 Milan
27 Juventus
24 Sampdoria
24 Parma
23 Genoa
22 Cagliari
21 Bari
21 Roma
21 Fiorentina
20 Napoli
18 Udinese
18 Chievo
17 Palermo
13 Lazio
13 Bologna
12 Atalanta
12 Livorno
9 Catania
6 Siena

Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it


La descrizione di un'attimo
I click della settimana dal campo.

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Fonte immagini: sport.sky.it


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

Siamo sempre i soliti.
E ci piace, ma quanto ci piace essere sempre i soliti.
Per più di una settimana abbiamo mentito agli altri e persino a noi stessi, fingendo indifferenza.
I tifosi maturi, obbiettivi, seri.
Contraddizione in termini.
Un tifoso non è mai maturo, non è mai obbiettivo.
Se lo fosse non sarebbe un tifoso, sarebbe uno sportivo. E c’è differenza, molta differenza.
Non è una partita fondamentale; tre punti in campionato si recuperano; cerchiamo di essere realisti si sa che poi quelli fanno la partita della vita.
Tutte frasi giustissime, teoricamente.
Tutte stronzate, in pratica.
Il capitolo e lavorare sulla nuova grafica m’aveva persino distratto, ma poi, stamattina al risveglio la realtà, o meglio la nostra realtà, m’ha colto in pieno.
E’ la settimana del Derby.
E come una luce che s’accende all’improvviso tutto s’è illuminato.
Sento il fermento, chi abita qui può capire di cosa parlo.
Si sente per le strade, si percepisce tra la gente. Le facce iniziano ad essere tese, l’aria pesante e leggera allo stesso tempo. Cambi d’umore repentini.
Due minuti prima “Affossiamoli”, due minuti dopo la paura “E se perdiamo?”.
Signore e signori siamo in pieno clima pre-Derby, e quanto ci piace.
Ci piace essere provinciali, come dicono quelli bravi. Ci piace e lo ammettiamo: si, siamo provinciali.
Siamo provinciali perché il Derby vale 10 partite; perché chissenefrega della qualificazione se la posta in palio è dare la spallata finale ai dirimpettai e spedirli dritti dritti nell’abisso della zona retrocessione.
Ed è come se tutto fosse cambiato.
All’improvviso chissenefrega pure della scaramanzia. Sono 28 anni che sono scaramantica e non ho mai vinto nulla lo stesso.
Facciamo gli strafottenti, ci viene meglio dai. Siamo portati.
E così via giù da stamani per tutte le radio con gli slogan e le battute più disparate.
“La Roma oggi s’allena sul Campo B”..”Diamo il via al piano MIB12, dove MIB sta per Mannamoli In B”..”Aho domenica c’è stata Roma-Atalanta e Lazie-Bologna: quando dici il destino”..”che dite sarà un caso che la metro A di Roma e rossa come noi e la metro B è azzurra come loro?”..
Quanto ce piace la battuta a noi.
Qualcuno paventava stamattina: non facciamo i coatti che a sputà per aria ti ricasca ‘n testa.
Vero. Verissimo.
E sicuramente sarà così, non lo metto in dubbio.
Ma vuoi mettere una settimana di sfottò?
Una goduria che non ha prezzo.
Passiamo la settimana pre-Derby a prendere in giro i pennuti e a cercare un modo di placare la smania.
Questo è uno dei misteri del calcio.
Non vedi l’ora che arrivi quel momento, quando l’arbitro fischia l’inizio. Ti sembra che il tempo non passi mai, che non arrivi mai il giorno della partita e vorresti entrare in una macchina del tempo ed arrivare subito a quel preciso istante in cui tutto ha inizio. Le bandiere, il colore, il calore. L’Inno e la sciarpata, la Coreografia. Quel momento lì è unico. Il momento esatto in cui ti senti parte di un sogno in movimento, di qualcosa che unisce. Senti l’adrenalina, senti il cuore battere e il sangue pulsarti nelle vene. Non esistono belli o brutti, buoni o cattivi. Esiste solo il tum-tum del cuore e per un brevissimo istante ti sembra di sentire che il tuo battito sia in perfetta sincronia con quello di altre centomila persone.
Quanto vale un momento così?
Nulla vale quei novanta minuti.
In quei novanta minuti hai l’impressione che il mondo si fermi, che tutto si sia fermato perché non c’è nulla che conti di più della rete che si gonfia, della giugulare di De Rossi che pulsa, del sorriso del Capitano che corre sotto la curva, del tuo vicino che piange di gioia.
Non esiste una partita che valga di più.
Nel bene e nel male. In salute e in malattia. Finché morte non ci separi.
Signori, questo è il Derby.


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...

11-Candore.
Il candore dei bambini. La loro genuinità. Diamo 11 a qual gruppetto di bambini bergamaschi, tifosi dell’Atalanta che domenica, in occasione di Atalanta-Roma, a discapito delle rivalità e dell’agonismo, hanno dedicato uno striscione al loro giocatore preferito: Totti. Citiamo lo striscione: Totti, noi come te…a scuola tutti 10. Applausi.

10-Risarcimento danni…morali.
Ebbene si. Nessuno glielo ha chiesto ma loro, vogliono pagare il risarcimento ai propri tifosi. Parliamo dei giocatori del Wigam, squadra della Premier League inglese che, dopo la cocente sconfitta per 9-1 contro il Tottenham, hanno deciso di risarcire di tasca proprio tutti i tifosi che hanno assistito alla gara. "Il gruppo è consapevole di aver maledettamente deluso i suoi supporter. Dobbiamo questo alla loro straordinaria lealtà", ha dichiarato il capitano della squadra Mario Melchiot. Bravi, complimenti per l’onestà.

9-Le bugie hanno le gambe corte, ma il sorriso grande.
Diamo 9 a SuperMario Balotelli. Non siamo grandi fans di questo giocatore ma abbiamo notevolmente apprezzato la sua piccola bugia, detta solo per strappare un sorriso. In visita all’istituto Don Gnocchi, ha passato qualche ora con dei ragazzi disabili e pur di strappargli un sorriso si è lasciato andare ad una bugia “Io tifo Milan, che non lo sapete?”. Che gli interisti non se la prendano troppo, si fa questo ed altro per regalare qualche ora d’allegria.

8-La Viola.
Un piacere per gli occhi. Dopo mesi in cui ci siamo lamentati del campionato italiano per la sua pochezza, diamo 8 alla Fiorentina perché è un piacere vederla giocare. Il duro lavoro di Prandelli inizia a dare i sui primi frutti, che ci sembrano più che maturi. Complimenti: per il gioco, per l’atteggiamento e per essere l’unica in Champions, nella coppa che conta, a portare in alti i colori nazionali.

7-Genova.
Un bel 7 alle due curve di Genova per lo spettacolo offerto sabato sera a tutto il mondo pallonaro. Cori, bandiere, coreografie e fuochi d’artificio. E c’è chi ancora pensa che questo sport possa fare a meno delle proprie curve…

6-Coppa Italia.
Novara. Triestina. Lumezzane. Ecco le tre sorprese di Coppa Italia. Le squadre che non ti aspetti. Il Lumezzane in particola modo. Settima nella classifica di Prima Divisione, sfiderà l’Udinese agli ottavi di Coppa Italia. Una vera rivelazione. Complimenti a tutte e tre le compagini per il grande risultato ottenuto, con la speranza che non finisca qui. In bocca al lupo!

5-I microfonini.
Li abbiamo sentiti in un reality sugli arbitri, riproposti al Chiambretti Night. Sentire cosa si dicono quei quattro ometti in campo che dirigono le gare di serie A è stato affascinante. Pensavamo peggio.

4-Blatter
La moviola in campo no. Gli arbitri di linea? Nemmeno. Blatter allontana la possibilità dell’utilizzo dei due arbitri di fondo nelle gare del Mondiale, e lo fa con stizza per giunta. Ci sorge il dubbio che il rifiuto più che da spirito di conservazione sia dettato da una certa invidia per non esser stato lui il promotore dell’innovazione in fatto di arbitri. Chissà cosa ne pensa l’Irlanda di questa decisione?

3-No al razzismo
E siamo i primi a dirlo. Ma il 4 non è per i cori razzisti (quelli meritano molto molto meno). Il 4 è per la strumentalizzazione che si sta facendo del “caso Balotelli”. Bello o brutto, che ci piaccia o no, il coro cantato dagli juventini contro SuperMario non è un coro razzista. E’ un coro contro un giocatore. Come ce ne sono e ce ne sono stati molti altri. Punto. Strumentalizzarlo al solo fine di poter chiedere la squalifica di curve, di squadre, di campi o la sospensione di partite e peggio del coro stesso.

2-L’Inchiesta.
E dopo la Germania, ecco la Spagna. Nella maxi inchiesta avviata dall’Uefa sul calcio scommesse in Europa, dopo la bufera che ha travolto la Germania nel mirino ora c’è la Spagna. La Federcalcio spagnola ha annunciato l'apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di alcuni giocatori che risulterebbero implicati in uno scandalo di partite truccate, in particolare sospettati di aver scommesso sulle partite cui avevano partecipato. Staremo a vedere. Intanto diamo 3. A certa gente piace proprio vincere facile.

1-Platini.
“L'arbitraggio, nella sua forma attuale, è morto. Ed a ucciderlo è stata la tv. Lo dico da 10 anni. Venti anni fa di quel tocco di mano di Henry avrebbero saputo solo Henry ed il portiere”. Così parlò Platini, presidente dell’Uefa. Secondo il buon vecchio Michel quindi, la moviola rovina il calcio. Segnare di mano è lecito, se nessuno se ne accorge. Questa la sintesi. D'altronde, il bel Platini aggiunge: “Se Thierry Henry è un truffatore, tutti i calciatori lo sono, e anche io lo sono stato”. Ah beh, l’ha detto lei..

0-Invasione di invasati.
Chi ci legge e ci conosce sa che noi, su queste pagine, siamo sempre dalla parte del tifoso. Ma veramente, in questo caso, non comprendiamo il senso di quanto successo. Invasione di campo giovedì sera in Europa League da parte dei tifosi dell’Austria Vienna, impegnata in casa nella sfida contro l’Atletico Bilbao. Lancio di fumogeni in direzione della panchina degli spagnoli, invasione di campo, caos e polizia costretta ad entrare in campo per placare gli animi e riportare la serenità. Siamo perplessi, non riusciamo a capire il motivo di un gesto tanto avventato. Ci vuole calma e sangue freddo, ragazzi.


__________________________________



Chichi
Ad Maiora






 
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MegMiller
view post Posted on 6/12/2009, 15:43




CITAZIONE
E’ la settimana del Derby.
E come una luce che s’accende all’improvviso tutto s’è illuminato.
Sento il fermento, chi abita qui può capire di cosa parlo.
Si sente per le strade, si percepisce tra la gente. Le facce iniziano ad essere tese, l’aria pesante e leggera allo stesso tempo. Cambi d’umore repentini.

eccome se ti capisco....

CITAZIONE
E così via giù da stamani per tutte le radio con gli slogan e le battute più disparate.
Quanto ce piace la battuta a noi.

te ne sei dimenticata una... quante sono le squadre in serie A che finiscono con una consonante? sono 4: la juventus che finisce in S, l'inter che finisce in R, il milan che finisce in N, e la lazio... che finisce in B :P :D
 
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view post Posted on 7/12/2009, 16:39

Arrivederci Presidente...

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Meg *O*

Abbiamo vinto Meg *O*

OHHHHHHHHH

*O*


Nota a margine: quando mi sarò ripresa dal delirio post-derBy avrete il nuovo numero della rubrica XD
 
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Dispersion
view post Posted on 8/12/2009, 12:09




Ha vinto anche il Milan!!!! E ora sotto con la Champions!!
 
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»Elisewin
view post Posted on 9/12/2009, 20:21




Mi sono sparata tutto quello che mi ero persa della rubrica per arrivare fino a questo post, sapenmdo che eri la persona più adatta a descrivere Il Derby.

Toranata apposta nella Capitale per vederlo dal vivo, mi hai fatto rivivere i 90 minuti migliori della settimana.
E proprio vero, a confornto non c'è partita che tenga.
E poi noi Romanisti quanto sappiamo essere simpatici coi pennuti? Grasse risate con gli slogan dell'ultima settimana XD
 
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161 replies since 24/9/2009, 18:07   2683 views
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