A Tutto CampoRubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky"Notti Magiche, inseguendo un gol"E proprio di inseguimenti si è trattato.
Tanto per la Nazionale Maggiore, quanto per la Nazionalina, l'U20.
Partite tutte in salita, da lotta e sudore, con gli azzurrini sotto i venti che, se dovessimo fare una sfida tra le due Nazionali Azzurre, battono alla grande i Campioni del Mondo, nonostante poi non si siano qualificati.
Li battono per tenacia e abnegazione, per carattere e cuore, per grinta e per sacrificio.
Se i nostri Campioni della Nazionale Maggiore prendessero esempio dai ragazzini di Rocca, foss'anche solo per lo spirito, allora il mondiale 2010 lo avremmo già in tasca.
Notti MagicheDirezione Sudafrica 2010L’Italia stacca il biglietto per Sudafrica 2010, qualificandosi con un turno d’anticipo e la migliore delle tradizioni. Solo due volte infatti l’Italia si era qualificata ai mondiali con un turno d’anticipo ed, in entrambe le occasioni, vinse la massima competizione calcistica del pianeta.
Italia-Irlanda finisce 2-2, consegnando agli azzurri il primato assoluto nella classifica del proprio girone e una qualificazione che rende il prossimo turno, Italia-Cipro, poco più che una sgambata per i nostri ragazzi e poco meno di un’amichevole di lusso, visto l’avversario.
Al gol di Whelan all'8' del primo tempo ha risposto Camoranesi con un gol di testa su calcio d'angolo al 26'. Nella ripresa, Irlanda di nuovo in vantaggio a 5 minuti dalla fine con St. Ledger, pareggia Gilardino nei minuti di recupero.
Italia, nonostante la qualificazione, ancora ben lontana dall’essere la papabile vincitrice della competizione. Il gioco ancora latita a tratti, manca fiato e gamba ma il gruppo c’è, e come abbiamo imparato negli ultimi mondiali, e finanche in quelli dell’82, l’unità d’intenti e la coesione possono essere l’arma vincente molto più di quanto si creda. Questo però non può e non deve essere l’unico punto di forza a cui affidarsi. I problemi ci sono e sono evidenti. Giocatori spompati, arrivati probabilmente a fine carriera, difficoltà nell’inserimento di nuovi elementi e totale assenza di gioco, la dove per gioco intendiamo soprattutto coralità. Non c’è raccordo tra i reparti, molti giocatori sono messi fuori ruolo a nostro avviso, creando squilibrio e mancanza di compattezza. Il problema maggiore, per come vediamo noi il calcio, sta nel centrocampo dove ad ottimi elementi sono associati giocatori che obbiettivamente hanno ormai fatto il loro tempo e non sono più in grado di reggere certi ritmi, se poi ci si aggiunge alcuni elementi messi assolutamente fuori posizione, il quadro è completo. La difesa è decisamente il nostro attuale miglior reparto, non tanto per chissà quali doti eccelse dei giocatori, quanto perché risultano almeno compatti. L’attacco è completamente da registrare, e forse anche da svecchiare, non in termini di età quanto in termini di idee, posto che se il centrocampo non gira arrivate in rete per gli attaccanti è sicuramente un’impresa titanica.
A peggiorare la situazione ci sono poi i tormentoni.
Cassano e Totti.
Il primo.
Nella scorsa puntata, nella Tribuna d’Onore, avevamo dato il nostro si a Cassano, credendo scioccamente che la sua non convocazione fosse un semplice scelta tecnica. E se si parla di tecnica, Cassano và convocato. Alla luce però dell’intervista rilasciata da De Rossi, e di alcuni commenti sfuggiti alle alte sfere ci sembra di capire che il problema non sia affatto tecnico. Non è Lippi a non volerlo, è il gruppo. De Rossi ci è parso chiarissimo nelle sue dissertazioni. La squadra, i senatori, il gruppo non vogliono Cassano. Motivo? Disciplinare. Cassano è uno spacca-spogliatoi, lo è sempre stato. Negli Europei di Portogallo la polemica principale fu dettata dal fatto che Cassano disturbava durante gli allenamenti, impediva con il suo atteggiamento il regolare svolgimento delle sessioni tattiche e tecniche, tanto da spingere Totti a mettergli dietro una sorta di tutor per controllarlo (Vito Scala) in virtù della loro - fu - profonda amicizia. Il gruppo, da quel che capiamo dalle indiscrezioni di alcuni e dalle parole del biondo di Ostia, teme un riproporsi di quelle situazioni e, da come parla De Rossi, (cit. “Sono dieci anni che cerchiamo di fargli capire certe cose ma lui non ci ascolta”), evidentemente qualche Senatore ha anche tastato il terreno con il talento di Bari, riscontrando segnali negativi. Peter Pan è sempre Peter Pan.
Alla luce di tutto ciò, se queste nostre supposizioni fossero vere e fondate, non potremmo far altro che prenderne atto e avvallare la scelta del cittì.
Una Nazionale non è come una Squadra di Club. In un Club, come quelli della serie A, la squadra passa insieme undici mesi su dodici. Si allena ogni giorno, ogni giorno affronta singoli problemi e malesseri. C’è tempo. Tempo per parlare, tempo per chiarire ma soprattutto c’è tempo per allenarsi.
La Nazionale è diversa. Non c’è tempo. Questi ragazzi giocano assieme si e no un mese l’anno, sparpagliato a blocchi di 5-6 giorni. Non c’è spazio per provare moduli, non c’è tempo per risolvere scaramucce e disguidi. Il 50% del lavoro di una Nazionale viene fatto dall’unità, dallo spiriti di appartenenza, dalla coesione del gruppo. E se il gruppo non vuole Cassano, Lippi deve anzitutto preservare il gruppo. Speriamo ovviamente che le posizioni cambino e si possa arrivare ad una convocazione accettata e avvallata da tutti, ma con questi presupposti, al momenti, il cittì fa bene a rispettare le scelte della sua squadra.
Secondo tormentone.
Totti si, Totti no.
La corrente di pensiero generale, nelle alte sfere del CONI e della FIGC vorrebbe Totti in Nazionale. Se lo lascia sfuggire candidamente Petrucci, lo dice senza troppi giri di parole Abete. Ma tutti concordano su le tre leggi, i tre parametri entro i quali si può mettere in atto questa manovra. Anzitutto la condizione fisica del Capitano giallorosso. Per i Mondiali di Germania fece un miracolo, letteralmente. L’infortunio di cui era stato vittima prevedeva uno stop totale di sei mesi, più almeno altri due di riabilitazione. Totti fu in piedi, abile e arruolato nella metà del tempo. Quattro mesi. Ma ora la situazione è diversa. Totti ha quattro anni in più, un altro grave infortunio sulle spalle e non può permettersi di partire per il Sudafrica all’arrembaggio. Se la condizione fisica crescente che lo accompagna in questo inizio di stagione dovesse stabilizzarsi e consolidarsi, allora si potrebbe parlare di convocazione.
Secondo elemento. Il benestare di Lippi. Ma su questo siamo certi non ci siano grossi problemi. Il commissario tecnico non ha mai nascosto il suo “amore” per questo giocatore. Tra i due c’è un rapporto di stima e rispetto reciproco e Lippi spesso si è lasciato andare a elogi da Libro Cuore nei confronti del Capitano Romanista.
Terzo punto. Il Gruppo. La legge, tacita ma pur sempre legge, vale per tutti. Per Cassano così come per Totti. Dovrà essere il gruppo a dare il benestare finale. Giuseppe Rossi proprio ieri ha detto la sua. Per lui, dice, sarebbe un onore giocare al fianco di totti e sarebbe felicissimo di riaverlo in Nazionale. De Rossi, neanche a dirlo. Cannavaro al momento si dice “Rispettoso delle scelte di Francesco”, ossia per lui è una scelta che deve fare il romanista, le porte sono aperte.
Per la mia opinione in merito, vi rimando alla sezione Una Questione di Cuore.
Piccoli Azzurri Crescono.Mondiale U20 d'EgittoAlla fine l’under 20 ha dovuto cedere il passo, uscendo ai quarti di finale contro un’ Ungheria troppo cinica e preparata per i nostri giovanotti.
Ma la Giovine Italia ha fatto comunque la sua bella figura al Mondiale, mettendo in campo tutta l’anima e il cuore.
Una partita rocambolesca finita in otto per i nostri, e in dieci per l’Ungheria. Quattro espulsi e cinque gol: battaglia vera in campo come non se ne vedevano da anni.
Si mette subito malissimo per i ragazzi di Rocca che a 40 secondi dal fischio d’inizio rimediano subito un rigore contro e un cartellino giallo. E’ passato appena un minuti e tredici secondi e gli azzurrini si trovano già a dover rincorrere l’avversario. Un gran Fiorillo al 14° salva sul possibile raddoppio dell’Ungheria. L’Italia combatte, i nostri piccoli eroi sudano e lottano in campo come Gladiatori. Al 24° su azione da calcio d’angolo Bini sfiora il pareggio, così come Raggio Garibaldi al 43°.
Nella ripresa l’Italia tiene molto palle, fa circolare il gioco ma sembra in difficoltà. L’espulsione poi, per doppia ammonizione di Gentile, sembra chiudere la partita, ma a riaprire le speranze ci pensa Mazzotta che segna al 37° ristabilendo la parità. Il finale del secondo tempo diventa caotico, confusionario con l’arbitro che estrae cartellini a iosa: rossi per Bini al 39’, per i due tecnici Rocca ed Egervari e per Szekeres al 44’ (gomitata a Mustacchio).
Ci si gioca tutto ai supplementari. Bonaventura sfiora il gol mentre il nostro portiere, Fiorillo ne salva un paio miracolosamente. Al 112° minuti di gioco però non può nulla su Nemeth che segna il 2-1 per l’Ungheria. Sembra sia arrivata la fine, ma è solo questione di attimi. Un minuto esatto dopo Bonaventura segna il 2-2 con un gol fantastico riaprendo ancora la possibilità di qualificazione. Ancora espulsioni per l’Italia con Albertazzi che viene mandato a far la doccia, siamo ormai in otto in campo e la stanchezza inizia a farsi sentire. Ed è così che, dopo una partita rocambolesca e ad alta carica agonistica, l’Ungheria a tre minuti dalla fine segna ancora con Nemeth distruggendo definitivamente il sogno dei ragazzi di Rocca.
Partita dura, durissima, persa eppure vinta per certi versi.
Rocca ha vinto. Il Generalissimo, che guadagna poco più di 38mila euro l’anno, l’allenatore meno pagato degli allenatori azzurri, vince la sua sfida. I suoi ragazzi, giovanissimi e sconosciuti, fanno sognare l’Italia pallonara, arrivano ai quarti e combattono come pochi al mondo sanno fare.
La semifinale e il titolo sono sfumati, ma non l’orgoglio per questi giovani che, sconosciuti e sbeffeggiati da tutti, hanno fatto comunque l’impresa, dimostrando alle altissime e potentissimi sfere del calcio (dai Presidenti di Club ai Delegati Figc) che non saranno Balotelli e Santon, Paloschi o Okaka, ma sono comunque ottimi giocatori, meritevoli della maglia che indossano.
Tribuna d'OnoreIl meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...11 - Mister Rocca38mila euro all’anno. Un magazziniere del Milan guadagna di più. Eppure eccolo lì, a dare consigli, formare giovani, far crescere nuovi campioni e prendersi le sue rivincite nell’unico posto che veramente rispetta il suo valore di uomo e di vero Campione: il Campo.
10 - Galeotto fu il gol.Succede in serie B. Due giocatori della capolista Frosinone, Santoruvo e Aurelio, il primo in campo il secondo in panchina, si baciano appassionatamente sulle labbra per festeggiare il gol. Santoruvo corre verso la panchina e con fare disinvolto prende tra le mani il viso del compagno e lo bacia. Scoppia ovviamente il caso, ma non è di questo che parliamo. Il Bacio come espressione di affetto. Se i due sono gay o meno poco ci interessa, diamo 10 alla spontaneità del gesto, alla passionalità e anche perché no alla noncuranza, della serie: che ce ne frega che dicono gli altri? A onor di cronaca Santoruvo sostiene che il bacio fosse sulla guancia, ma le immagini mostrano un bacio appassionato sulle labbra, illusione ottica? Comunque sia resta il 10. Bravi, belli e vincenti.
9 - Il tuffo......de panza di Maradona. Dopo tutti questi allenatorini precisetti e impettiti, ecco uno che mette in mostra il vero spirito del calcio. Divertimento, goliardia e un po’ di sana immaturità. Complimenti Pide.
8 - Buon lavoro.Mister Mazzarri. Con la speranza che non si trasformi nella prossima vittima sacrificale del Presidente De Laurentis. Dopo la bella esperienza in blucerchiati comunque, siamo certi che riuscirà a risollevare le sorti del Napoli. In Bocca al Lupo (alla Lupa no, il suo Napoli ha già dato ghgh)
7 - Esclusi.Avevamo parlato la scorsa settimana, proprio qui dalla Tribuna, del Creteil Bebel, squadra francese di del campionato amatoriale che, in virtù della propria religione, si era rifiutata di giocare contro una squadra dichiaratamente gay. Gli organizzatori della manifestazione sportiva hanno oggi deciso di squalificare il Creteil dal campionato nonostante questi avessero in fine, per paura della squalifica, accettato di giocare contro la squadra gay. Nonostante il ripensamento l’associazione giocatori e gli organizzatori hanno ritenuto doverosa questa squalifica al fine di combattere il pregiudizio e l’intolleranza nel mondo dello sport. Bravi, applausi.
6 - Se solo riuscissero a segnare...Il giornale ceco Blesk ha offerto alla nazionale di San Marino un milione di corone (quasi 40 mila euro) se riusciranno a battere stasera la Slovenia e ad aiutare così la Repubblica Ceca a qualificarsi ai Mondiali del 2010. Se solo la nazionale di San Marino riuscisse a segnare! Complimenti al giornale per il patriottismo.
5 - La piazzaLa piazzetta di quartiere, la strada sotto casa, il cortile condominiale. Questi sono i campi di serie A dei bambini di tutta Italia. Non ci sarebbero i Quagliarella e i Del Piero, i Totti e i Di Natale senza quei campetti. Un’ordinanza comunale a San Giorgio a Cremano vieta da oggi in poi l’utilizzo di palloni da calcio per le strade e le piazze cittadine perché ritenuti pericolosi all’incolumità delle persone e delle cose. Solo palloni di spugna. E poi ci lamentiamo che i bimbi passano troppo tempo alla Playstation...
4 - Scioglilingua?Prima c’era Lippi con l’Epo, poi Lapo e adesso l’Ape. Uno scioglilingua? No, lo Stile Juve.
3 - Cannavaro.Noi non sappiamo se è colpevole o meno, e poco ci interessa onestamente, ma diamo tre. Vero, falso, giusto, sbagliato, l’ha fatto, non l’ha fatto. Si dice che due indizi facciano una prova, con lui stiamo a tre. Che sia colpevole o meno sta di fatto che quando esce una storia così, lui c’è sempre di mezzo. Meditiamo e intanto diamo tre per “Incauta Somministrazione”. Se non ci pensi tu al fisico tuo, chi ci deve pensare?
2 - La Figc.E siamo a due convocazioni su queste pagine, anche per loro come per Muo, gettone di presenza. Gestisce malissimo la situazione Cannavaro, non difendendo minimamente il giocatore, cosa che la federazione dovrebbe fare se realmente lo ritiene innocente, ma in egual misura non ne condanna l’eventuale comportamento scorretto, se lo ritiene tale. Delle due l’una. Non si può fare sempre 0-0. Non mette bocca sul caso Cassano, ne su quello Totti. Paga uno stipendio ridicolo a quello che al momento è il migliore dei tre allenatori azzurri di prima fascia, e per giunta lo abbandona a se stesso nel mondiale di Egitto, in balia di assurdi errori arbitrali e giocatori negati dalle società di calcio. Scusate signori della Figc ma a voi vi pagano esattamente per fare cosa, oltre che per farvi gli affari vostri?
1 - Tardelli.Il suo urlo è stato per anni il simbolo dell’Italia Campione del Mondo in Spagna. Oggi vederlo esultare in maniera scomposta manco fosse un tifoso anziché un dirigente, urlando nella medesima maniera di vent’anni fa con le braccia tese, per un gol dell’Irlanda contro l’Italia, fa venire il voltastomaco.
0 - Stop CampionatoSto zero non so esattamente a chi darlo. Se darlo a noi tifosi perché, ammettiamolo, ci siamo sfracassati le scatole senza campionato. Fondamentalmente odiamo lo stop della Nazionale perché ci frega veramente poco e questo ci rende immeritevoli come tifosi nazionali. Oppure lo diamo allo stop della Nazionale perché.. che palle sta nazionale! E’ brutta, gioca male e onestamente ci annoia. La fase a gironi delle qualificazioni è spesso e volentieri di una tristezza infinita, di una pochezza tattica e tecnica disarmante e pure un po’ stucchevole, con tutti i giornalisti che cazziano gli italiani in quanto poco attaccati alla nazionale, salvo poi parlare di tutto sui giornali tranne che di Nazionale, perché alla fine annoia pure loro.
Bah.. diamo uno zero a tutti.
La descrizione di un'attimoI click della settimana dal campo.Fonte immagini: sportmediaset.it, corrieredellosport.it e livesoccer.comUna questione di CuoreLa Roma vista da me.Dicevamo, qualche riga più su...
Il Caso Totti.
Per me è un no.
E lo dico in maniera assolutamente non obbiettiva, in quanto romanista.
Dipendesse da me Totti non andrebbe a Sudafrica 2010. Motivo? Perché sono egoista, e il mio Capitano, per come per anni è stato trattato dalla stampa Azzurra, per come è stato sbeffeggiato e anche perché non è più un ragazzino e deve centellinarsi, preferisco tenermelo tutto per me, per la mia Roma.
Lo so, sono egoista.
Ma il mio Capitano, è mio.
Avete avuto l’occasione, l’avete sprecata (ovviamente mi riferisco a stampa, giornalai vari, pennivendoli e addetti ai lavori di ogni sorta, non ai tifosi).
All’ultimo mondiale è stato definito “Il gommone della Nazionale”, ovvero divertente da usare quando arrivi al mare, ma due palle trascinarselo fin lì.
Però sto gommone pesante da portare è stato l’unico ad avere abbastanza palle per tirare un rigore che nessuno, compresi Pirlo e Cannavaro (che candidamente hanno ammesso di avergli detto “non me la sento tiralo te”), ha voluto tirare. Troppa responsabilità, tiralo tu. Tanto a te che è colpa tua te lo dicono comunque.
E si perché me lo ricordo bene quel mondiale, come quello precedente. Se l’Italia perdeva con Totti in campo era colpa di Totti. Se l’Italia perdeva con Totti in panca era colpa di Totti, perché non aveva giocato. E se vincevamo? Era merito di altri sempre e comunque, ora di Vieri, ora di Pirlo, ora di Del Piero, nulla a togliere a loro che sono grandissimi giocatori sia chiaro. Tutti rammentano che Grosso ha rimediato il rigore, ma che l’unico ad avere abbastanza fegato da tirarlo è stato Francesco, questo non lo menziona mai nessuno. Come nessuno parla mai dei numeri reali. Nessuno lo dice che nel Mondiale 2006 il 70% (lo dice la statistica Fifa, non io) delle palle arrivate agli attaccanti e divenute azioni da gol o gol fatti partivano dai piedi di Totti.
No certo, lui è il gommone.
Quante ne abbiamo sentite.
Gioca troppo di prima. Non è mai decisivo. E’ zoppo. E’ giocatore finito. E’ un coatto.
Ecco, sapete che c’è...io Totti in Nazionale non ce lo voglio.
Lo voglio alla Roma (per la cronaca: più di 20 gol in gare ufficiali dall’inizio della stagione, più o meno 10 partite, ad oggi... ma è un giocatore finito lui eh), tanto a voi non serve. E’ zoppo.
Sto zoppo vecchio, finito e poco decisivo che gioca troppo de prima e fa troppo il coatto, non vi serve.
Ce lo teniamo noi, che è meglio.
AmarcordPerchè la nostalgia canaglia ogni tanto ci prende.Lunedì, con la tromba d’aria a Roma, è crollata la Madonnina di Monte Mario.
Un simbolo, non tanto per valore storico o religioso, quanto sentimentale per i tifosi di Roma, ambo i versanti.
Nell’amarcord di oggi parlerò in prima persona...perché io ricordo.
Mi ricordo le domeniche da bambina, prima di avere il mio primo abbonamento.
I biglietti dello stadio costavano troppo per tutti, e noi eravamo veramente tanti, così, quando proprio non c’era modo di entrare all’Olimpico, si andava alla Madonnina.
E quando poi ho avuto il mio primo abbinamento sentivo la gente in Tribuna Tevere entrare e come prima cosa dire “Quanta gente c’è oggi alla Madonnina?”
Una tradizione antica, quella della montagnetta, mondo per i romani, partita in tempi antichi dal Colle Oppio sopra al Colosseo, passata per il Monte dei Cocci alle spalle di Campo Testaccio, fino alla Madonnina sopra all’Olimpico.
Quante domeniche trascorse lì, su quella montagnetta che offriva una panoramica sul prato dell’Olimpico.
Certo, i giocatori sembravano quelli del Subuteo e la palla neanche si vedeva. Capivi che la Roma aveva segnato perché sentivi il boato della Curva e vedevi l’ondeggiare delle bandiere.
Era prima della copertura per i Mondiali del 90’.
Prima dei biglietti nominativi e delle Tessere dei Tifosi.
Era un altro calcio, un altro mondo.
L’importante non era il risultato, ne avere il seggiolino dello stadio pulito e bello. Non erano gli impianti all’avanguardia la cosa importante, ne i nomi di grido o le magliette dei giocatori fashion, disegnate da Dolce e Gabbana.
Contava solo una cosa, all’epoca.
Esserci.
Esseri lì, cantare l’inno, esultare, sventolare la tua bandiera, ritrovarti abbracciato e baciato da chiunque per un gol, asciugarti la lacrima a fine partita se si era perso. Contava solo quello.
Esserci. Esseri lì per la tua squadra.
Al punto da esserci persino su una montagna accanto allo stadio, da cui si vedeva praticamente nulla ma non era importante.
Perché tu c’eri.
Lunedì la Madonnina è caduta, crollata al suolo. I Vigili del Fuoco tentano da giorni di rimetterla in sesto ma molto, moltissimi ci hanno già visto un segno.
La Madonnina, quella montagna così come monte dei cocci erano il simbolo di un calcio, fatto solo di passioni e sentimento, che sta sparendo, sommerso dai super impianti sportivi ultra tecnologici, i biglietti nominativi, le tessere per i tifosi, la vigilanza sorvegliata, la fidelizzazione.
Ma noi eravamo già fedeli.
Noi volevamo solo esserci.
Tutti nel PalloneNews e gossip del mondo pallonaro.“il Cliente ha sempre Ragione”Così cita la nota legge di mercato.
E non sia mai che la vostra Chichi si fa sfuggire il CASO della settimana.
Lippi dà di matto.Urla e impreca contro quei tifosi brutti e cattivi che gli hanno detto le parole.
Povero lui.
Oddio, povero no visto il pezzo da sei zeri che il nostro eroe intasca all’anno.
E chi lo paga quello stipendio?
Beh, a onor del vero dovrebbe ammettere il signor Cittì che il suo lauto e non sappiamo quanto meritato stipendio proviene nell’ordine da:
- Diritti tv della Nazionale
- Diritti d’immagine della Nazionale
- Biglietti degli stadi
- Maglie e gadget della Nazionale
- Sponsor della Nazionale
Tutta questa robina qua viene pagata dai tifosi, signor Lippi.
Prendiamo spunto da questo per fare un discorso più ampio, che riguarda l’esimia categoria calcistica tutta.
I club, i giocatori, i dirigenti, gli allenatori, la Figc, la Lega, la Nazionale, i giornalisti sportivi, le tv private, e il carrozzone tutto esistono per un solo ed unico motivo: perché esistono i tifosi.
Senza i Tifosi di Calcio tutta questa gentaglia starebbe a zappare la terra, visto il livello medio di istruzione.
Se guadagnate miliardi, se andate in giro a fare i fighi, se vi permettete macchine favolose e vacanze superlusso è perché i tifosi cacciano i soldi.
Il Tifoso è l’unico in tutti il baraccone che paga, che tira fuori il cash.
Sarebbe ora che la categoria pallonara imparasse a rispettare chi gli dà da mangiare esattamente come (e perdonate l’eccessivo esempio) fa il cane col padrone.
Noi vi diamo da vivere, vi diamo da mangiare. Siete quel che siete grazie a noi tifosi, esistete perché a noi così aggrada. Se domani ci stanchiamo del giochino che succede?
Chi comprerà le partite sulle tv private facendovi incassare miliardi di euro in diritti tv?
Chi comprerà gadget e magliette delle vostre squadre?
Chi riempirà i vostri stadi coprendovi di danari?
Se nessuno vi guarda, credete che gli sponsor sborseranno ancora tutti quei soldi?
Se domani noi ci stufiamo voi, tutti, dal primo dei giornalisti sportivi all’ultimo dei dirigenti, passando per procuratori, faccendieri, giocatori e allenatori, tornate nel dimenticatoio o peggio, vi toccherà lavorare.
Il Tifoso paga e se ha voglia ti fischia, ti canta di andare a lavorare, ti tira i pomodori marci come a teatro.
Il Cliente ha sempre ragione, sempre.
Quindi caro Cittì, ti fischiano?
I Clienti hanno sempre ragione. Muto, perché quella banda di idioti che t’ha fischiato, ti dà da mangiare.
Stacci.
Oppure torna a zappare la terra, non piangeremo per la perdita, te lo garantisco.
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Chichi
Ad Maiora
Edited by ~Kiky - 15/10/2009, 17:26