A Tutto Campo, Calcio e dintorni a cura di ~Kiky

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view post Posted on 30/9/2009, 13:36

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Io sono Juventina e orgogliosa... u.u

Yeeee!!! Stiamo andando bene quest'anno **
 
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view post Posted on 6/10/2009, 20:52

Arrivederci Presidente...

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Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

“...trovi un altro più bello, che problemi non dà.”

Cantava la Carrà.
E i Presidenti seguono il consiglio.
Siamo sempre stati contrari ai cambi in corsa. Il ruolo dell’allenatore non è solo mandare in campo undici uomini. Il Calcio è programmazione, organizzazione.
Ci è sempre sembrato più corretto, quindi, iniziare e finire un campionato con lo stesso uomo alla guida tecnica. Ma i Presidenti, queste oscure creature mitologiche, si sa...son volubili.
Il Walzer delle Panchine infatti sembra essere il loro ballo preferito, Zamparini Docet.
Siamo solo alla settima giornata di questo campionato e sono stati già tre gli avvicendamenti sulle panchine di serie A, e almeno altre due bruciano come la carbonella nel barbecue.
Volgiamo dunque il nostro pensiero a quegli allenatori, sedotti e abbandonati, che si ritrovano a zonzo per i campetti della penisola, a studiar di calcio da colleghi più fortunati.
Fatevi coraggio signori, ci vuol pazienza con questi Presidenti.

Mind the...CUP!

Attenzione alla...Coppa! Champions League e Europa League, le italiane in coppa

Tonfo delle italiane, eccezion fatta per la Fiorentina, in Champions League.
La Juve soffre e pareggia in quel di Monaco, contro un Bayer apparso più che mai solido, specie a centrocampo dove le grandi proprietà di palleggio e le perfette geometrie dei tedeschi hanno messo in seria difficoltà i bianconeri.
Rovinosa caduta del Milan in casa, contro lo Zurigo. Il leit motiv del presidente Berlusconi un tempo era “Vincere e Convicere”. Il Milan ad oggi non convince, e neanche vince.
Squadra moscia, priva di idee, priva di fiato, priva di anima. Si lascia mettere sotto da un modestissimo Zurigo che fa l’impresa.
Pareggio con polemiche per l’Inter in Russia. Ad inizio campionato, nel derby milanese, si era finalmente vista una grande squadra, con idee, schemi, gioco, invettiva. Che fine ha fatto?
L’Inter spinge ma non morde e Balotelli fa più danni che altro.
Unica nota positiva, la Fiorentina di Prandelli, che con un Jovetic in grandissima forma spazza via il blasonato Liverpool di Benitiz per 2-0.
Squadra compatta e vivace, gioca una partita perfetta, mettendo all’angolo un temibilissimo avversario.
In Europa League, il curioso incorcio-derby tra la Capitale d’Italia e la città bulgara di Sofia, finisce con un netto vantaggio delle romane. 4-0 per la Lazio contro il Levski Sofia, 2-0 per la Roma contro il CSKA Sofia, capolista del campionato bulgaro.
A chiudere il quadro delle coppe europee, il Genoa che perde in trasferta col Valencia per 3-2, immeritato a nostro avviso. Il Genoa fa una buona gara meritandosi l’onore delle armi per una partita giocata con valore e coraggio.



Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

Dopo le fatiche, se così vogliamo definirle visti i risultati, di coppa, torna il campionato.
L’anticipo della settima giornata di serie A vede impegnate, nel primo pomeriggio, Bari e Catania, in quel del San Nicola. Uno 0-0 che tutto sommato risulta giusto. Partita equilibrata, bella nel primo tempo, un po’ più fiacca nel secondo. I Catanesi, ordinati e lineari in campo, schiacciano il Bari per la prima mezz’ora, ma la squadra di Ventura riesce a venirne fuori nonostante la netta superiorità numerica a centrocampo dei siciliani. Molte occasioni per entrambe le squadre, ma le pessime condizioni del campo dei baresi non aiutano e il secondo tempo è un po’ noioso.
In serata l’anticipo serale vede a San Siro i friulani dell’Udinese contro l’Inter, reduce dalla coppa.
Partita divertente seppur equilibrata, con gli Interisti votati all’attacco e friulani impegnati in fase di copertura e ripartente improvvise. Sblocca il risultato intorno al 20° Stankovic con una gran botta su appoggio di Eto’o. Dopo meno di cinque minuti l’Udinese pareggia con il solito Di Natale, che sale a quota 9 gol in campionato. Nella ripresa la partita resta viva nonostante le fatiche del primo tempo e, quando tutto ormai faceva pensare ad un pareggio, al terzo minuti di recupero, Sneijder estrae una magia dal cappello e porta in vantaggio l’Inter con un gol che fa letteralmente esplodere il pubblico milanese. 2-1 dunque, con i nerazzurri che tornano al comando della classifica a pari punti con la Samp.
Sampodoria che, nella giornata di domenica, non riesce a superare il pareggio con le emiliani del Parma al Marassi, complice un arbitraggio ai limiti dell’indecenza. Al 23° del primo tempo passa in vantaggio la Samp con un colpo di testa di Pazzini, su splendido cross di Mannini. Sette minuti dopo Galoppa sfrutta alla grande una sponda di Amoruso e mette a segno in rete con un destro di precisione chirurgica. Il resto della gara è un’escalation di errori arbitrali clamorosi con ben due rigori nettissimi negati alle formazioni in campo. Un 1-1 che consente alla Samp di tenere il passo dell’ Inter.
A Bologna i padroni di casa ospitano il Genoa, per la partita del centenario della squadra bolognese. Il Genoa però non fa sconti ne doni d’anniversario e, nonostante il turn over obbligato, ne esce con un secco 1-3. In una splendida cornice di pubblico festante, gli uomini di Gasperini rovinano la festa. Ad aprire le danze ci pensa Kharja su rigore. Alla mezz’ora arriva il raddoppio con un’azione roboante dei grifoni. Colpo di tacco di Palladino, Mesto e Floccari dialogano palla al piede e quest’ultimo pennella in area per Sculli, che insacca la rete bolognese. Nella ripresa, un’espulsione di Mesto e un calcio di rigore non proprio limpidissimo, rimettono in carreggiata i bolognesi. Di Vaio và sul discetto e con la solita precisione segna. Su un capovolgimento di fronte poi, Zapater sigla il definitivo 1-3 per il Genoa. Bel Genoa, divertente e finalmente in palla, Bologna da dimenticare. Inconsistente.
Zero a zero al Franchi per il secondo derby toscano del mese. Siena-Livorno alla fine risulta un pareggio inutile per entrambe le squadre, costrette a lottare con una classifica complessa e avversa. Pareggio si, ma non per questo noioso. Grande carica agonistica, soprattutto da parte del Siena che corre e spinge per novanta minuti. Giampaolo sente la panchina ballargli sotto ma il gioco c’è, la squadra pure. Curci para un rigore di Maccherone, e il Siena conclude la partita in dieci. Il Livorno sicuramente meglio delle ultime uscite ma ancora troppo evanescente.
Fiorentina-Lazio finisce 0-0, non senza polemiche su un gol fantasma che fa invocare ai più l’utilizzo del guardalinee di fondo campo. Gilardino, con un pregevole stop a seguire, salta il portiere laziale e tira. Sulla linea di porta Radu salva miracolosamente, sebbene le moviole dimostrino che la palla aveva ampiamente varcato la linea di porta. Questo al 78°. Primo tempo molta fiorentina con il ritrovato duo Jovetic-Mutu, nel secondo tempo viene fuori la squadra di Ballardini. Partita tutto sommato equilibrata, ma quel gol era buono come il pane.
Ennesimo pareggio che ha il sapore di una sconfitta per il Milan di Leonardo, in quel di Bergamo. 1-1 con gli atalantini. Il milan parte bene, con un buon possesso palla ma come al solito ultimamente, crea poco. Al 21° l’ Atalanta và in vantaggio con Trabocchi che butta dentro una palla mal controllata dal compagno Doni. Nella ripresa il Milan ci prova in tutti i modi, mettendo cuore e sudore, ma i giocatori di Conte sono più in forma, hanno più fiato e più gamba e si vede. Nonostante tutto il milan riesce a trovare la via del pareggio grazie a una bella giocata di Nesta che manda a segno Ronaldinho. Ennesimo pareggio dunque, e crisi sempre più evidente dei rossoneri.
Cagliari-Chievo finisce 1-2, con una doppietta di Marcolini e Matri per i sardi. Bel Chiedo, vivace e propositivo, Cagliari che sembra il fantasma di se stesso, spreca molto e sembra non trovare mai il bandolo della matassa, con imprecisioni sui passaggi più elementari. Partita nervosa che finisce presto in crisi di nervi varie, cartellini gialli sventolati più o meno male, e occhiatacce tra giocatori e arbitro.
Vittoria rocambolesca per la Roma sul Napoli, in quel dell’Olimpico. Non tanto per il gioco, che i giallorossi riescono a tenere in pugno per buona parte della gara, quanto per la sfortuna che sembra abbattersi sulla squadra di Ranieri. Dopo appena quindici minuti i giallorossi perdono prima l’esterno Motta, che si fa male a causa di uno scontro con Contini, poi, pochi minuti dopo, il portiere Julio Sergio, che si accascia a terra apparentemente senza motivo. Due sostituzioni in meno di venti minuti, entrano dunque Cassetti e Lobont. Nella ripresa, nel calcio quasi di fermo che sigla il 2-1, Totti si infortuna al ginocchio, ma pochi minuti prima Ranieri aveva utilizzato la terza sostituzione per cambiare Cerci con Faty, così il Capitano giallorosso e costretto a rientrare dopo dieci minuti a bordocampo con una vistosissima fasciatura al ginocchio. Passano appena cinque minuti ed ecco che l’attaccante romanista, Vucinic, si accascia anch’egli a terra, infortunatosi non si sa bene come. In tutto questo la Roma gioca una discreta partita in tipico stile Ranieri, contro un Napoli che non riesce a sfruttare le sfortune romaniste nonostante l’iniziale vantaggio.
Nel posticipo della settima giornata, clamorosa vittoria del Palermo sulla Juventus di Ferrara. Un 2-0 secco che esalta il popolo rosanero. Diego e Amauri non pungono, il centrocampo passa principalmente per i piedi di un Camoranesi apparso stanco e nervoso, e la squadra di Ferrara non riesce ad esprimere gioco e compattezza. Al contrario il Palermo offre al pubblico della Favorita uno spettacolo calcistico degno di questo nome. Belle giocate, ottima mobilità e estro delle due punte. Partita un po’ a senso unico con una Juve che non è riuscita a mostrare la sua forza e che forse ha pagato un po’ lo scotto della dura partita con il Bayer di mercoledì.

16 Sampdoria.
16 Inter
14 Juventus.
14 Fiorentina.
13 Genoa.
11 Udinese
11 Roma.
11 Chievo.
11 Parma.
9 Lazio.
9 Milan.
9 Palermo.
8 Bari.
7 Cagliari.
7 Napoli
6 Bologna.
5 Siena.
4 Catania.
3 Livorno.
3 Atalanta.

Stop di quindici giorni per il Campionato di Serie A, in vista delle turno di qualificazione ai Mondiali di Sudafrica. Gli azzurri di Lippi saranno impegnati sabato a Dublino, contro l’Irlanda di Trapattoni, e mercoledì 14 ottobre alle 20, a Parma, contro la nazionale di Cipro.
Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it

La descrizione di un'attimo
I click della settimana dal campo.

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Fonte immagini: sport.sky.it

Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

La mano di Ranieri inizia a farsi vedere.
Squadra corta, reparti ravicinatissimi, difesa alta ben oltre la mediana.
Noi amanti del calcio champagne storciamo un po’ il naso di fronte ad un gioco operaio come quello di Ranieri, ma i risultati e la classifica gli danno ragione.
Come alcuni Pagellanti hanno dovuto scrivere nei vari quotidiano, ci anche noi ci cospargiamo il capo di cenere per la rinascita di Perrotta che sembra aver ritrovato lo spirito e la corsa dei bei tempi, mettendo in mostra tutto il repertorio.
Non diciamo nulla su Totti. Semplicemente perché abbiamo finito gli aggettivi per descrivere questo immenso giocatore.
Vucinic sta diventando irritante per la totale mancanza di continuità e anche per i cambiamenti d’umore degno d’una donna in dolce attesa.
Infortuni a go go in campo e fuori, e sfido qualsiasi romanista a negare, a fronte dei continui problemi muscolari, di aver pensato, indispettito, almeno una volta “Il campo di Trigoria”. Non si possono far allenare dei professionisti su un campo di patate. Gli adduttori, i flessori, i tendini ne risentono…e si vede.
Che dite...lo rizolliamo sto campo, si o no?
Fastidio.


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...
11 - Il Maestro.
Da queste parti non abbiamo difficoltà ad ammettere che amiamo quest’uomo. Sarà perché non è mai banale, sarà perché non è mai politicamente corretto, sarà che il suo motto è “Non vince chi ne prende di meno ma chi ne fa di più”, sarà che siamo zemaniani fino al midollo ma il Maestro Zeman è sempre un faro per tutti noi.
Dopo mesi di silenzio se ne esce con un’intervista al vetriolo e spara a zero nel mucchio. “Muorinho? Ottimo comunicatore che sa mascherare bene la propria mediocrità come allenatore” e ancora “Ferrara e Leonardo? Ai miei tempi per stare sulle panchine di Juve e Milan bisognava essere esperti, ma forse questi ragazzi sono nati imparati” e per finire la mia preferita “Ranieri? Mi viene da piangere. Come si fa a dire scordatevi il bel gioco??”...giusto, ce lo chiediamo anche noi. Ave Maestro, Rubrica Te Salutant.
*inchinatevi*

10 - ...(numeri)
...come il numero della sua maglia. 11, le viti. Una, la placca. 33, gli anni. 184 gol in serie A. 236 in carriera tra campionato e coppe. 551 partite ufficiali. 16 anni in serie A. 16 anni con la stessa squadra. 12 con la fascia da Capitano. Indovina chi?

9 - U20
Incredibile Under 20! I ragazzi di Rocca fanno fuori la Spagna e si qualificano per i quarti di Finale. Nonostante l’ostracismo dei grandi Club, le perplessità della Federazione e le prese in giro da parte di esponenti delle altre nazionali, gli azzurrini di Kawasaki si impongono sulla Spagna. Carattere, grinta e cuore. Avanti così ragazzi.

8 - Catania.
Un bell’otto tondo tondo al Catania per l’iniziativa del Presidente Pulvirenti e del direttore Lo Monaco. L’incasso della prossima partita in casa contro il Cagliari sarà interamente devoluto agli sfollati di Messina. Brava, applausi a Catania.

7 - E fanno 100.
“..Vorrei incontrarti fra cent’anni, tu pensa al Bologna fra cent’anni”. Domenica 3 Ottobre 1909 nasce il Bologna FC, proprio questa settimana ha compiuto dunque 100 anni. Auguri, auguri, auguri e come si suol dire, (altri) cento di questi giorni!

6 - Totò
Di Natale. E segna sempre lui, e segna sempre lui. Inarrestabile, incontenibile. Segna sempre e comunque a discapito di critiche ed età. Un vero Bomber di Razza, come ce ne sono pochi in giro.


5 - Lippi e i giornalisti.
Voto doppio si. Perché loro ci hanno stancato, gli fan sempre le stesse domande e lui un po’ ha ragione. E Lui ce li ha fatti a peperini con questa buffonata di Cassano. E’ forte. Punto. L’Italia davanti sta a pezzi. Punto. Convocalo e metti fine a questo teatrino imbarazzante.

4 - R.I.P.
Osserviamo un religioso minuto di silenzio in ricordo del fu AC Milan.

3 - E fuori due.
Che Donadoni fosse un allenatore mediocre ì lo sapevano pure i san pietrini di Piazza del Plebiscito. Solo il Presidente del Napoli non lo sapeva. S’erano scordati d’informarlo. Ora lo sa.
Esonerato, e fuori due.

2 - Nostalgia.
Che fine hanno fatto gli allenatori?
Quelli veraci, belli ignoranti e maleducati, che non sapevano mettere due parole in croce ma sapevano far giocare le squadre, quelli che iniziavano a bollire e mandavano a quel paese il giornalista di turno prima ancora che facesse la sua domanda?
Adesso parlano di Osmosi, Progettualità, fanno discorsi filosofici sul calcio, e...cacchio, si pettinano!
Non che tutto questo non vada bene, figuriamoci, ma a quanto pare guadagnano in dialettica e perdono in champions. Ci conviene secondo voi?
Ridateci gli allenatori e riprendetevi questa banda di radical chic isterici.


1 - Daspo per uno, Daspo per tutti
Il presidente dell'Akragas, Gioacchino Sferruzza, è stato condannato a 5 anni di Daspo (diffida dallo stadio con obbligo di firma durante le gare ufficiali) per aver dedicato la vittoria della sua squadra ad un noto boss mafioso. 1 al Presidente, 10 a chi gli ha dato il Daspo..non solo per le motivazione ma pure perché la legge è uguale per tutti.

0 - Siete Gay?
E allora con voi non ci giochiamo!
Succede anche questo, ed è incredibile lo sappiamo,a ma succede. Accade in Francia, in un campionato amatoriale dove la squadra Paris Foot Gay, dichiaratamente omosessuale, si è ritrovata aleggere una mail contenente la disdetta del successivo turno di campionato contro il Creteil Belel, che si è rifiutato di giocare contro una squadra di Gay. Motivazione? Siamo mussulmani, le nostre credenze ci impediscono di giocare contro di voi. Complimenti.



Cuore di Curva
Curve, tifo e bandiere. Il cuore del calcio.

Un bello stendardo nel settore ospiti di firenze, Lazialotto ovvimante.

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Coreografia in Curva Nord a Roma, proteste contro la società.

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Fonte immagini: tifonet.it e lamiaroma.it

__________________________________



Rurbica un pò più breve questa settimana, mi farò perdonare...promesso.

__________________________________



Chichi
Ad Maiora

 
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.Sabb
view post Posted on 7/10/2009, 13:29




Ti ho già detto che adoro la tua tribuna d'onore? E che adoro il tuo modo di scrivere te l'ho detto?
 
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Galya
view post Posted on 7/10/2009, 15:48




CITAZIONE
4 - R.I.P.
Osserviamo un religioso minuto di silenzio in ricordo del fu AC Milan.

Ahahahahah!!!!!!!! No, giuro... Ahahahah!!!! Muoio. Ahahahah! Da ex-milanista, muoio di risate. Ahahahahahah!!!!!!
 
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Dispersion
view post Posted on 8/10/2009, 16:42




Io invece piango disperata, Sara! =______=
 
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§Ale_23§
view post Posted on 8/10/2009, 18:47




Ehh il mio caro Milan come mi è caduto in basso U.u
Che tristezza ç_______ç
 
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view post Posted on 11/10/2009, 14:32

Arrivederci Presidente...

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Leonardo come allenatore è stata una scelta azzardata, se poi l'associate ad una squadra obbiettivamente "vecchia", ringiovanita poco e male, una dirigenza che ultimamente pensa più alla vendita del marchio e vedere l'immagine della squadra blasonata più che al campo...il quadro è completo.
Il Milan và rifondato completamente.
Ancellotti era uomo di calcio competente e carismatico, capace di tirar fuori dai suoi giocatori il 300%, anche dai più spompati. Leonardo questo non sà farlo, e non per colpa sua, ma semplicemente perchè ha poca esperienza e, come ha detto Zeman da me citato in rubrica, per allenare certe squadre ci vuole esperienza e tanta gavetta. L'effetto Guardiola al Barça ha fatto più danni che altro. E' vero che lì lui è stato in grado di vincere subito nonostante l'inesperienza ma è vero anche, in egual misura, che le pressioni mediatiche e dei tifosi in Spagna sono nettamente inferiori all'Italia ma soprattutto che il Barça ha una rosa di giocatori tali a cui non è necessario dare troppe direttive. L'allenatore diventa fondamentale quando in rosa non hai venti fenomeni..quando hai gregari, che hanno tutta la grinta di questo mondo ma di piedi ne hanno pochi, quando hai gente avanti con l'età, quando hai ragazzini talentuosi ma inesperti, ci vuole l'allenatore.
Ma il milan è una grande società e troverà il modo di sistemare la questione...unica cosa, sarebbe il caso di farlo a breve o si rischia di perdere tempo e punti in corsa per un posticino Champions.
 
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view post Posted on 11/10/2009, 21:36

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Terzi in classifica, non siamo messi male...

CITAZIONE (~Kiky @ 6/10/2009, 21:52)
4 - R.I.P.
Osserviamo un religioso minuto di silenzio in ricordo del fu AC Milan.

Non quanto il Milan... Sul serio, pensavo gli andasse meglio... ._____.

P.S.: Complimenti per la rubrica, non si nota nemmeno che è più corta... XD
 
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view post Posted on 14/10/2009, 16:14

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Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

"Notti Magiche, inseguendo un gol"

E proprio di inseguimenti si è trattato.
Tanto per la Nazionale Maggiore, quanto per la Nazionalina, l'U20.
Partite tutte in salita, da lotta e sudore, con gli azzurrini sotto i venti che, se dovessimo fare una sfida tra le due Nazionali Azzurre, battono alla grande i Campioni del Mondo, nonostante poi non si siano qualificati.
Li battono per tenacia e abnegazione, per carattere e cuore, per grinta e per sacrificio.
Se i nostri Campioni della Nazionale Maggiore prendessero esempio dai ragazzini di Rocca, foss'anche solo per lo spirito, allora il mondiale 2010 lo avremmo già in tasca.


Notti Magiche
Direzione Sudafrica 2010

L’Italia stacca il biglietto per Sudafrica 2010, qualificandosi con un turno d’anticipo e la migliore delle tradizioni. Solo due volte infatti l’Italia si era qualificata ai mondiali con un turno d’anticipo ed, in entrambe le occasioni, vinse la massima competizione calcistica del pianeta.
Italia-Irlanda finisce 2-2, consegnando agli azzurri il primato assoluto nella classifica del proprio girone e una qualificazione che rende il prossimo turno, Italia-Cipro, poco più che una sgambata per i nostri ragazzi e poco meno di un’amichevole di lusso, visto l’avversario.
Al gol di Whelan all'8' del primo tempo ha risposto Camoranesi con un gol di testa su calcio d'angolo al 26'. Nella ripresa, Irlanda di nuovo in vantaggio a 5 minuti dalla fine con St. Ledger, pareggia Gilardino nei minuti di recupero.

Italia, nonostante la qualificazione, ancora ben lontana dall’essere la papabile vincitrice della competizione. Il gioco ancora latita a tratti, manca fiato e gamba ma il gruppo c’è, e come abbiamo imparato negli ultimi mondiali, e finanche in quelli dell’82, l’unità d’intenti e la coesione possono essere l’arma vincente molto più di quanto si creda. Questo però non può e non deve essere l’unico punto di forza a cui affidarsi. I problemi ci sono e sono evidenti. Giocatori spompati, arrivati probabilmente a fine carriera, difficoltà nell’inserimento di nuovi elementi e totale assenza di gioco, la dove per gioco intendiamo soprattutto coralità. Non c’è raccordo tra i reparti, molti giocatori sono messi fuori ruolo a nostro avviso, creando squilibrio e mancanza di compattezza. Il problema maggiore, per come vediamo noi il calcio, sta nel centrocampo dove ad ottimi elementi sono associati giocatori che obbiettivamente hanno ormai fatto il loro tempo e non sono più in grado di reggere certi ritmi, se poi ci si aggiunge alcuni elementi messi assolutamente fuori posizione, il quadro è completo. La difesa è decisamente il nostro attuale miglior reparto, non tanto per chissà quali doti eccelse dei giocatori, quanto perché risultano almeno compatti. L’attacco è completamente da registrare, e forse anche da svecchiare, non in termini di età quanto in termini di idee, posto che se il centrocampo non gira arrivate in rete per gli attaccanti è sicuramente un’impresa titanica.

A peggiorare la situazione ci sono poi i tormentoni.
Cassano e Totti.
Il primo.
Nella scorsa puntata, nella Tribuna d’Onore, avevamo dato il nostro si a Cassano, credendo scioccamente che la sua non convocazione fosse un semplice scelta tecnica. E se si parla di tecnica, Cassano và convocato. Alla luce però dell’intervista rilasciata da De Rossi, e di alcuni commenti sfuggiti alle alte sfere ci sembra di capire che il problema non sia affatto tecnico. Non è Lippi a non volerlo, è il gruppo. De Rossi ci è parso chiarissimo nelle sue dissertazioni. La squadra, i senatori, il gruppo non vogliono Cassano. Motivo? Disciplinare. Cassano è uno spacca-spogliatoi, lo è sempre stato. Negli Europei di Portogallo la polemica principale fu dettata dal fatto che Cassano disturbava durante gli allenamenti, impediva con il suo atteggiamento il regolare svolgimento delle sessioni tattiche e tecniche, tanto da spingere Totti a mettergli dietro una sorta di tutor per controllarlo (Vito Scala) in virtù della loro - fu - profonda amicizia. Il gruppo, da quel che capiamo dalle indiscrezioni di alcuni e dalle parole del biondo di Ostia, teme un riproporsi di quelle situazioni e, da come parla De Rossi, (cit. “Sono dieci anni che cerchiamo di fargli capire certe cose ma lui non ci ascolta”), evidentemente qualche Senatore ha anche tastato il terreno con il talento di Bari, riscontrando segnali negativi. Peter Pan è sempre Peter Pan.
Alla luce di tutto ciò, se queste nostre supposizioni fossero vere e fondate, non potremmo far altro che prenderne atto e avvallare la scelta del cittì.
Una Nazionale non è come una Squadra di Club. In un Club, come quelli della serie A, la squadra passa insieme undici mesi su dodici. Si allena ogni giorno, ogni giorno affronta singoli problemi e malesseri. C’è tempo. Tempo per parlare, tempo per chiarire ma soprattutto c’è tempo per allenarsi.
La Nazionale è diversa. Non c’è tempo. Questi ragazzi giocano assieme si e no un mese l’anno, sparpagliato a blocchi di 5-6 giorni. Non c’è spazio per provare moduli, non c’è tempo per risolvere scaramucce e disguidi. Il 50% del lavoro di una Nazionale viene fatto dall’unità, dallo spiriti di appartenenza, dalla coesione del gruppo. E se il gruppo non vuole Cassano, Lippi deve anzitutto preservare il gruppo. Speriamo ovviamente che le posizioni cambino e si possa arrivare ad una convocazione accettata e avvallata da tutti, ma con questi presupposti, al momenti, il cittì fa bene a rispettare le scelte della sua squadra.
Secondo tormentone.
Totti si, Totti no.
La corrente di pensiero generale, nelle alte sfere del CONI e della FIGC vorrebbe Totti in Nazionale. Se lo lascia sfuggire candidamente Petrucci, lo dice senza troppi giri di parole Abete. Ma tutti concordano su le tre leggi, i tre parametri entro i quali si può mettere in atto questa manovra. Anzitutto la condizione fisica del Capitano giallorosso. Per i Mondiali di Germania fece un miracolo, letteralmente. L’infortunio di cui era stato vittima prevedeva uno stop totale di sei mesi, più almeno altri due di riabilitazione. Totti fu in piedi, abile e arruolato nella metà del tempo. Quattro mesi. Ma ora la situazione è diversa. Totti ha quattro anni in più, un altro grave infortunio sulle spalle e non può permettersi di partire per il Sudafrica all’arrembaggio. Se la condizione fisica crescente che lo accompagna in questo inizio di stagione dovesse stabilizzarsi e consolidarsi, allora si potrebbe parlare di convocazione.
Secondo elemento. Il benestare di Lippi. Ma su questo siamo certi non ci siano grossi problemi. Il commissario tecnico non ha mai nascosto il suo “amore” per questo giocatore. Tra i due c’è un rapporto di stima e rispetto reciproco e Lippi spesso si è lasciato andare a elogi da Libro Cuore nei confronti del Capitano Romanista.
Terzo punto. Il Gruppo. La legge, tacita ma pur sempre legge, vale per tutti. Per Cassano così come per Totti. Dovrà essere il gruppo a dare il benestare finale. Giuseppe Rossi proprio ieri ha detto la sua. Per lui, dice, sarebbe un onore giocare al fianco di totti e sarebbe felicissimo di riaverlo in Nazionale. De Rossi, neanche a dirlo. Cannavaro al momento si dice “Rispettoso delle scelte di Francesco”, ossia per lui è una scelta che deve fare il romanista, le porte sono aperte.
Per la mia opinione in merito, vi rimando alla sezione Una Questione di Cuore.


Piccoli Azzurri Crescono.
Mondiale U20 d'Egitto

Alla fine l’under 20 ha dovuto cedere il passo, uscendo ai quarti di finale contro un’ Ungheria troppo cinica e preparata per i nostri giovanotti.
Ma la Giovine Italia ha fatto comunque la sua bella figura al Mondiale, mettendo in campo tutta l’anima e il cuore.
Una partita rocambolesca finita in otto per i nostri, e in dieci per l’Ungheria. Quattro espulsi e cinque gol: battaglia vera in campo come non se ne vedevano da anni.
Si mette subito malissimo per i ragazzi di Rocca che a 40 secondi dal fischio d’inizio rimediano subito un rigore contro e un cartellino giallo. E’ passato appena un minuti e tredici secondi e gli azzurrini si trovano già a dover rincorrere l’avversario. Un gran Fiorillo al 14° salva sul possibile raddoppio dell’Ungheria. L’Italia combatte, i nostri piccoli eroi sudano e lottano in campo come Gladiatori. Al 24° su azione da calcio d’angolo Bini sfiora il pareggio, così come Raggio Garibaldi al 43°.
Nella ripresa l’Italia tiene molto palle, fa circolare il gioco ma sembra in difficoltà. L’espulsione poi, per doppia ammonizione di Gentile, sembra chiudere la partita, ma a riaprire le speranze ci pensa Mazzotta che segna al 37° ristabilendo la parità. Il finale del secondo tempo diventa caotico, confusionario con l’arbitro che estrae cartellini a iosa: rossi per Bini al 39’, per i due tecnici Rocca ed Egervari e per Szekeres al 44’ (gomitata a Mustacchio).
Ci si gioca tutto ai supplementari. Bonaventura sfiora il gol mentre il nostro portiere, Fiorillo ne salva un paio miracolosamente. Al 112° minuti di gioco però non può nulla su Nemeth che segna il 2-1 per l’Ungheria. Sembra sia arrivata la fine, ma è solo questione di attimi. Un minuto esatto dopo Bonaventura segna il 2-2 con un gol fantastico riaprendo ancora la possibilità di qualificazione. Ancora espulsioni per l’Italia con Albertazzi che viene mandato a far la doccia, siamo ormai in otto in campo e la stanchezza inizia a farsi sentire. Ed è così che, dopo una partita rocambolesca e ad alta carica agonistica, l’Ungheria a tre minuti dalla fine segna ancora con Nemeth distruggendo definitivamente il sogno dei ragazzi di Rocca.
Partita dura, durissima, persa eppure vinta per certi versi.
Rocca ha vinto. Il Generalissimo, che guadagna poco più di 38mila euro l’anno, l’allenatore meno pagato degli allenatori azzurri, vince la sua sfida. I suoi ragazzi, giovanissimi e sconosciuti, fanno sognare l’Italia pallonara, arrivano ai quarti e combattono come pochi al mondo sanno fare.
La semifinale e il titolo sono sfumati, ma non l’orgoglio per questi giovani che, sconosciuti e sbeffeggiati da tutti, hanno fatto comunque l’impresa, dimostrando alle altissime e potentissimi sfere del calcio (dai Presidenti di Club ai Delegati Figc) che non saranno Balotelli e Santon, Paloschi o Okaka, ma sono comunque ottimi giocatori, meritevoli della maglia che indossano.


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...

11 - Mister Rocca
38mila euro all’anno. Un magazziniere del Milan guadagna di più. Eppure eccolo lì, a dare consigli, formare giovani, far crescere nuovi campioni e prendersi le sue rivincite nell’unico posto che veramente rispetta il suo valore di uomo e di vero Campione: il Campo.

10 - Galeotto fu il gol.
Succede in serie B. Due giocatori della capolista Frosinone, Santoruvo e Aurelio, il primo in campo il secondo in panchina, si baciano appassionatamente sulle labbra per festeggiare il gol. Santoruvo corre verso la panchina e con fare disinvolto prende tra le mani il viso del compagno e lo bacia. Scoppia ovviamente il caso, ma non è di questo che parliamo. Il Bacio come espressione di affetto. Se i due sono gay o meno poco ci interessa, diamo 10 alla spontaneità del gesto, alla passionalità e anche perché no alla noncuranza, della serie: che ce ne frega che dicono gli altri? A onor di cronaca Santoruvo sostiene che il bacio fosse sulla guancia, ma le immagini mostrano un bacio appassionato sulle labbra, illusione ottica? Comunque sia resta il 10. Bravi, belli e vincenti.

9 - Il tuffo...
...de panza di Maradona. Dopo tutti questi allenatorini precisetti e impettiti, ecco uno che mette in mostra il vero spirito del calcio. Divertimento, goliardia e un po’ di sana immaturità. Complimenti Pide.

8 - Buon lavoro.
Mister Mazzarri. Con la speranza che non si trasformi nella prossima vittima sacrificale del Presidente De Laurentis. Dopo la bella esperienza in blucerchiati comunque, siamo certi che riuscirà a risollevare le sorti del Napoli. In Bocca al Lupo (alla Lupa no, il suo Napoli ha già dato ghgh)

7 - Esclusi.
Avevamo parlato la scorsa settimana, proprio qui dalla Tribuna, del Creteil Bebel, squadra francese di del campionato amatoriale che, in virtù della propria religione, si era rifiutata di giocare contro una squadra dichiaratamente gay. Gli organizzatori della manifestazione sportiva hanno oggi deciso di squalificare il Creteil dal campionato nonostante questi avessero in fine, per paura della squalifica, accettato di giocare contro la squadra gay. Nonostante il ripensamento l’associazione giocatori e gli organizzatori hanno ritenuto doverosa questa squalifica al fine di combattere il pregiudizio e l’intolleranza nel mondo dello sport. Bravi, applausi.

6 - Se solo riuscissero a segnare...
Il giornale ceco Blesk ha offerto alla nazionale di San Marino un milione di corone (quasi 40 mila euro) se riusciranno a battere stasera la Slovenia e ad aiutare così la Repubblica Ceca a qualificarsi ai Mondiali del 2010. Se solo la nazionale di San Marino riuscisse a segnare! Complimenti al giornale per il patriottismo.

5 - La piazza
La piazzetta di quartiere, la strada sotto casa, il cortile condominiale. Questi sono i campi di serie A dei bambini di tutta Italia. Non ci sarebbero i Quagliarella e i Del Piero, i Totti e i Di Natale senza quei campetti. Un’ordinanza comunale a San Giorgio a Cremano vieta da oggi in poi l’utilizzo di palloni da calcio per le strade e le piazze cittadine perché ritenuti pericolosi all’incolumità delle persone e delle cose. Solo palloni di spugna. E poi ci lamentiamo che i bimbi passano troppo tempo alla Playstation...

4 - Scioglilingua?
Prima c’era Lippi con l’Epo, poi Lapo e adesso l’Ape. Uno scioglilingua? No, lo Stile Juve.

3 - Cannavaro.
Noi non sappiamo se è colpevole o meno, e poco ci interessa onestamente, ma diamo tre. Vero, falso, giusto, sbagliato, l’ha fatto, non l’ha fatto. Si dice che due indizi facciano una prova, con lui stiamo a tre. Che sia colpevole o meno sta di fatto che quando esce una storia così, lui c’è sempre di mezzo. Meditiamo e intanto diamo tre per “Incauta Somministrazione”. Se non ci pensi tu al fisico tuo, chi ci deve pensare?

2 - La Figc.
E siamo a due convocazioni su queste pagine, anche per loro come per Muo, gettone di presenza. Gestisce malissimo la situazione Cannavaro, non difendendo minimamente il giocatore, cosa che la federazione dovrebbe fare se realmente lo ritiene innocente, ma in egual misura non ne condanna l’eventuale comportamento scorretto, se lo ritiene tale. Delle due l’una. Non si può fare sempre 0-0. Non mette bocca sul caso Cassano, ne su quello Totti. Paga uno stipendio ridicolo a quello che al momento è il migliore dei tre allenatori azzurri di prima fascia, e per giunta lo abbandona a se stesso nel mondiale di Egitto, in balia di assurdi errori arbitrali e giocatori negati dalle società di calcio. Scusate signori della Figc ma a voi vi pagano esattamente per fare cosa, oltre che per farvi gli affari vostri?

1 - Tardelli.
Il suo urlo è stato per anni il simbolo dell’Italia Campione del Mondo in Spagna. Oggi vederlo esultare in maniera scomposta manco fosse un tifoso anziché un dirigente, urlando nella medesima maniera di vent’anni fa con le braccia tese, per un gol dell’Irlanda contro l’Italia, fa venire il voltastomaco.

0 - Stop Campionato
Sto zero non so esattamente a chi darlo. Se darlo a noi tifosi perché, ammettiamolo, ci siamo sfracassati le scatole senza campionato. Fondamentalmente odiamo lo stop della Nazionale perché ci frega veramente poco e questo ci rende immeritevoli come tifosi nazionali. Oppure lo diamo allo stop della Nazionale perché.. che palle sta nazionale! E’ brutta, gioca male e onestamente ci annoia. La fase a gironi delle qualificazioni è spesso e volentieri di una tristezza infinita, di una pochezza tattica e tecnica disarmante e pure un po’ stucchevole, con tutti i giornalisti che cazziano gli italiani in quanto poco attaccati alla nazionale, salvo poi parlare di tutto sui giornali tranne che di Nazionale, perché alla fine annoia pure loro.
Bah.. diamo uno zero a tutti.

La descrizione di un'attimo
I click della settimana dal campo.

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Fonte immagini: sportmediaset.it, corrieredellosport.it e livesoccer.com


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

Dicevamo, qualche riga più su...
Il Caso Totti.
Per me è un no.
E lo dico in maniera assolutamente non obbiettiva, in quanto romanista.
Dipendesse da me Totti non andrebbe a Sudafrica 2010. Motivo? Perché sono egoista, e il mio Capitano, per come per anni è stato trattato dalla stampa Azzurra, per come è stato sbeffeggiato e anche perché non è più un ragazzino e deve centellinarsi, preferisco tenermelo tutto per me, per la mia Roma.
Lo so, sono egoista.
Ma il mio Capitano, è mio.
Avete avuto l’occasione, l’avete sprecata (ovviamente mi riferisco a stampa, giornalai vari, pennivendoli e addetti ai lavori di ogni sorta, non ai tifosi).
All’ultimo mondiale è stato definito “Il gommone della Nazionale”, ovvero divertente da usare quando arrivi al mare, ma due palle trascinarselo fin lì.
Però sto gommone pesante da portare è stato l’unico ad avere abbastanza palle per tirare un rigore che nessuno, compresi Pirlo e Cannavaro (che candidamente hanno ammesso di avergli detto “non me la sento tiralo te”), ha voluto tirare. Troppa responsabilità, tiralo tu. Tanto a te che è colpa tua te lo dicono comunque.
E si perché me lo ricordo bene quel mondiale, come quello precedente. Se l’Italia perdeva con Totti in campo era colpa di Totti. Se l’Italia perdeva con Totti in panca era colpa di Totti, perché non aveva giocato. E se vincevamo? Era merito di altri sempre e comunque, ora di Vieri, ora di Pirlo, ora di Del Piero, nulla a togliere a loro che sono grandissimi giocatori sia chiaro. Tutti rammentano che Grosso ha rimediato il rigore, ma che l’unico ad avere abbastanza fegato da tirarlo è stato Francesco, questo non lo menziona mai nessuno. Come nessuno parla mai dei numeri reali. Nessuno lo dice che nel Mondiale 2006 il 70% (lo dice la statistica Fifa, non io) delle palle arrivate agli attaccanti e divenute azioni da gol o gol fatti partivano dai piedi di Totti.
No certo, lui è il gommone.
Quante ne abbiamo sentite.
Gioca troppo di prima. Non è mai decisivo. E’ zoppo. E’ giocatore finito. E’ un coatto.
Ecco, sapete che c’è...io Totti in Nazionale non ce lo voglio.
Lo voglio alla Roma (per la cronaca: più di 20 gol in gare ufficiali dall’inizio della stagione, più o meno 10 partite, ad oggi... ma è un giocatore finito lui eh), tanto a voi non serve. E’ zoppo.
Sto zoppo vecchio, finito e poco decisivo che gioca troppo de prima e fa troppo il coatto, non vi serve.
Ce lo teniamo noi, che è meglio.


Amarcord
Perchè la nostalgia canaglia ogni tanto ci prende.

Lunedì, con la tromba d’aria a Roma, è crollata la Madonnina di Monte Mario.
Un simbolo, non tanto per valore storico o religioso, quanto sentimentale per i tifosi di Roma, ambo i versanti.
Nell’amarcord di oggi parlerò in prima persona...perché io ricordo.
Mi ricordo le domeniche da bambina, prima di avere il mio primo abbonamento.
I biglietti dello stadio costavano troppo per tutti, e noi eravamo veramente tanti, così, quando proprio non c’era modo di entrare all’Olimpico, si andava alla Madonnina.
E quando poi ho avuto il mio primo abbinamento sentivo la gente in Tribuna Tevere entrare e come prima cosa dire “Quanta gente c’è oggi alla Madonnina?”
Una tradizione antica, quella della montagnetta, mondo per i romani, partita in tempi antichi dal Colle Oppio sopra al Colosseo, passata per il Monte dei Cocci alle spalle di Campo Testaccio, fino alla Madonnina sopra all’Olimpico.
Quante domeniche trascorse lì, su quella montagnetta che offriva una panoramica sul prato dell’Olimpico.
Certo, i giocatori sembravano quelli del Subuteo e la palla neanche si vedeva. Capivi che la Roma aveva segnato perché sentivi il boato della Curva e vedevi l’ondeggiare delle bandiere.
Era prima della copertura per i Mondiali del 90’.
Prima dei biglietti nominativi e delle Tessere dei Tifosi.
Era un altro calcio, un altro mondo.
L’importante non era il risultato, ne avere il seggiolino dello stadio pulito e bello. Non erano gli impianti all’avanguardia la cosa importante, ne i nomi di grido o le magliette dei giocatori fashion, disegnate da Dolce e Gabbana.
Contava solo una cosa, all’epoca.
Esserci.
Esseri lì, cantare l’inno, esultare, sventolare la tua bandiera, ritrovarti abbracciato e baciato da chiunque per un gol, asciugarti la lacrima a fine partita se si era perso. Contava solo quello.
Esserci. Esseri lì per la tua squadra.
Al punto da esserci persino su una montagna accanto allo stadio, da cui si vedeva praticamente nulla ma non era importante.
Perché tu c’eri.
Lunedì la Madonnina è caduta, crollata al suolo. I Vigili del Fuoco tentano da giorni di rimetterla in sesto ma molto, moltissimi ci hanno già visto un segno.
La Madonnina, quella montagna così come monte dei cocci erano il simbolo di un calcio, fatto solo di passioni e sentimento, che sta sparendo, sommerso dai super impianti sportivi ultra tecnologici, i biglietti nominativi, le tessere per i tifosi, la vigilanza sorvegliata, la fidelizzazione.
Ma noi eravamo già fedeli.
Noi volevamo solo esserci.


Tutti nel Pallone
News e gossip del mondo pallonaro.

“il Cliente ha sempre Ragione”

Così cita la nota legge di mercato.
E non sia mai che la vostra Chichi si fa sfuggire il CASO della settimana.
Lippi dà di matto.
Urla e impreca contro quei tifosi brutti e cattivi che gli hanno detto le parole.
Povero lui.
Oddio, povero no visto il pezzo da sei zeri che il nostro eroe intasca all’anno.
E chi lo paga quello stipendio?
Beh, a onor del vero dovrebbe ammettere il signor Cittì che il suo lauto e non sappiamo quanto meritato stipendio proviene nell’ordine da:
- Diritti tv della Nazionale
- Diritti d’immagine della Nazionale
- Biglietti degli stadi
- Maglie e gadget della Nazionale
- Sponsor della Nazionale
Tutta questa robina qua viene pagata dai tifosi, signor Lippi.
Prendiamo spunto da questo per fare un discorso più ampio, che riguarda l’esimia categoria calcistica tutta.
I club, i giocatori, i dirigenti, gli allenatori, la Figc, la Lega, la Nazionale, i giornalisti sportivi, le tv private, e il carrozzone tutto esistono per un solo ed unico motivo: perché esistono i tifosi.
Senza i Tifosi di Calcio tutta questa gentaglia starebbe a zappare la terra, visto il livello medio di istruzione.
Se guadagnate miliardi, se andate in giro a fare i fighi, se vi permettete macchine favolose e vacanze superlusso è perché i tifosi cacciano i soldi.
Il Tifoso è l’unico in tutti il baraccone che paga, che tira fuori il cash.
Sarebbe ora che la categoria pallonara imparasse a rispettare chi gli dà da mangiare esattamente come (e perdonate l’eccessivo esempio) fa il cane col padrone.
Noi vi diamo da vivere, vi diamo da mangiare. Siete quel che siete grazie a noi tifosi, esistete perché a noi così aggrada. Se domani ci stanchiamo del giochino che succede?
Chi comprerà le partite sulle tv private facendovi incassare miliardi di euro in diritti tv?
Chi comprerà gadget e magliette delle vostre squadre?
Chi riempirà i vostri stadi coprendovi di danari?
Se nessuno vi guarda, credete che gli sponsor sborseranno ancora tutti quei soldi?
Se domani noi ci stufiamo voi, tutti, dal primo dei giornalisti sportivi all’ultimo dei dirigenti, passando per procuratori, faccendieri, giocatori e allenatori, tornate nel dimenticatoio o peggio, vi toccherà lavorare.
Il Tifoso paga e se ha voglia ti fischia, ti canta di andare a lavorare, ti tira i pomodori marci come a teatro.
Il Cliente ha sempre ragione, sempre.
Quindi caro Cittì, ti fischiano?
I Clienti hanno sempre ragione. Muto, perché quella banda di idioti che t’ha fischiato, ti dà da mangiare.
Stacci.
Oppure torna a zappare la terra, non piangeremo per la perdita, te lo garantisco.


______________________________________________



Chichi
Ad Maiora



Edited by ~Kiky - 15/10/2009, 17:26
 
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view post Posted on 27/10/2009, 16:45

Arrivederci Presidente...

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imageA Tutto Campo
Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

“Tutto il resto è noia...”

Non ho detto gioia, ma noia noia noia.
La sintesi perfetta del campionato di Serie A. Noia.
Non riusciamo a capire effettivamente se il campionato sia più equilibrato o semplicemente più scarso, fatto sta che tra l’ottava classificata e la quarta ci siano appena cinque punti, alla nona di campionato. In altri anni le prime quattro, cinque compagini erano già in fuga di almeno dieci punti.
Livellamento in positivo o in negativo?
Personalmente ritengo in negativo.
Quelle che erano le grandi squadre sono diventate pressoché normali, le normali mediocri, le mediocri sono ancora mediocri.
La pochezza tecnica dilaga come il Po’ in piena e nessuno si preoccupa di alzare gli argini.


Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

La nona giornata di Campionato si apre con l’anticipo in quel di Marassi tra Sampdoria e Bologna, sotto la guida del nuovo tecnico Colomba. Un sfida che in realtà offre ben pochi spunti di disamina e che si conclude praticamente al 33° minuto del primo tempo, con la Samp in vantaggio di 4 a 0 sui bolognesi. La partita finisce 4-1, con un pregevole doppietta di Mannini, uno splendido gol di Pazzini su assist di un’ispiratissimo Cassano e botta da fuori di Ziegler. A nulla serve il gol di Osvaldo nella ripresa. Bologna che sprofonda in crisi nera, neanche l’avvento del nuovo tecnico sembra dare stimoli ai rossoblu, la Samp invece mette a segno un colpo importante in chiave scudetto: sognare non costa nulla e gli uomini di Del Neri sembrano volerci credere fino in fondo.
Nel secondo posticipo, in quel di Milano, l’Inter ospita un Catania inconsistente e fiacco, con Mascara incredibilmente relegato in panchina dal tecnico Atzori. I catanesi crollano quasi subito, lasciando campo e palla ai nerazzurri. Muntari crossa in area per Eto’o che perde il tempo, ma la palla rimbalza malamente a terra beffando Campagnolo, 1-0. Il Catania è imbambolato, non trova gioco ne dinamismo e il solo Morimoto non riesce a tener su la squadra, così al 31° arriva il raddoppio su punizione di Sneijder. Alla ripresa Atzori cerca di mischiare le carte buttando in mischia Ledesma e Mascara prima, Plasmati poi. Ed è proprio quest’ultimo a rimediare il rigore, poi realizzato da Mascara, che siglerà il 2-1 finale.
Domenica alla Favorita si presenta l’Udinese, in piena crisi da vittoria nonostante le magie di Totò di Natale. Il primo tempo è bello ed equilibrato, si gioca bene da ambo le parti e la partita scorre piacevolmente per chi ama il buon calcio. Molte azioni da gol, specialmente sul fronte siciliano, un gol annullato a Miccoli al 17° per fuorigioco e una paio di buone azioni dell’Udinese. Nel secondo tempo molta più Udinese che Palermo, con i siciliani che faticano non poco a mantenere il risultato sullo 0-0. Prova eccellente del secondo portiere Sirigu che, in più di un’occasione, salva la porta dei rosanero. All’83° ci pensa il difensore Bovo a sbloccare il risultato su calcio d’angolo di Miccoli, tiro al volo deviato da Asamoah, 1-0 per il Paleremo che vola in zona Champions.
I Galletti di Bari ospitano alla Stadio del Mare la Lazio di Ballardini, reduce da una serie negativa sia in campionato che in Europa League. A squadra di ventura mostra, riconfermandosi, un gioco veloce, dinamico e ben equilibrato e già all’11° si porta in vantaggio. Cross in area di Almiron, Diakitè e Cribari fanno confusione sul fuorigioco, e con un bel taglio Barreto batte Muslera. Nella ripresa Ballardini cambia la squadra e sebbene l’atteggiamento in campo dei biancoceleste sembra cambiato, non cambia il gioco. Lazio in totale confusione e Bari che raddoppia con Meggiorini al 69°. Scene isteriche a fine partita con Dabo espulso e Alvarez che sfiora la rissa con i laziali. 2-0 a Bari, e Lazio sempre più in crisi.
Cagliari-Genoa, a dispetto del ridondante risultato, non ha entusiasmato sul piano del gioco. Il primo gol del Genoa arriva su calcio piazzato, punizione di Mesto, barriera cagliaritana aperta, Dessena devia in porta. Il pareggio dei cagliaritani arriva su azione confusionaria, traversone per Agostani in evidente fuorigioco, azione che continua con una mischia in area, sponda di Jeda, ribattuta di Dessena sul palo, tapin vincente di Biondini. 1-1. Quattro minuti dopo il Genoa torna in vantaggio su diagonale vincente di Floccari. Il Cagliari sembra ritrovare aggressività e si butta in avanti, rimediando un rigore su fallo di mano di Biava. Alla moviola il rigore sembra dubbio, ma ancor più dubbia è l’espulsione a Moretti, e ancor più inspiegabile la non espulsione di Biava (già ammonito) che, per fallo di mano e conseguente rigore, avrebbe dovuto ricevere un secondo giallo con conseguente espulsione. Nenè và sul dischetto e pareggia per il Cagliari. Il rigore e il raggiunto pareggio dà al Cagliari la spinta finale e su una splendida azione Matri accompagna Lazzarri in porta a siglare il gol del finale 3-2.
A Siena i toscani riescono a controllare la Juve di Ferrare per oltre 45 minuti, rendendo spesso inefficace il gioco, per altro molle e privo di inventiva, dei bianconeri torinesi. I toscani scendono in campo con in testa un unico obbiettivo: non prendere gol. E tant’è nel primo tempo, e anche ad inizio ripresa. Difesa compatta e tutti a protezione di Curci. La partita è noiosa e il gioco macchinoso, poche azioni pericolose e nessuna realmente degna di nota. Ad un quarto d’ora dalla fine ci pensa il duo Diego-Amauri a salvare capra e cavoli. Punizione dell’argentino e zuccata in rete del brasiliano. 0-1, Ferrara ringrazia.
Primo tempo d’attesa e di studio a Bergamo, tra Atalanta e Parma. Le due compagini prendono le misure l’una dell’altra nei primi 43 minuti, offrendo poco più che noia al pubblico pagante. Al 43° a sbloccare l’apatia generale ci pensa Tiribocchi che spinge Panucci nella propria area di rigore. Panucci colpisce di mano la palla, rigore. Sul dischetto và Valdes che non delude il pubblico di casa. Nella ripresa il Parma cerca di costruire ma non ci riesce, l’Atalanta sembra invece più vivace e presente. Al 52° Tiribocchi và a segno con un pregevole colpo di testa, confermando l’ottimo stato di forma e di grazia. Guidolin cerca di dare una svolta alla partita buttando dentro prima Lanzafame e Antonelli, poi Paloschi. Ed è proprio quest’ultimo a dare speranza al Parma, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, butta dentro di testa. Ma passano appena 7 minuti e Peluso, correggendo un calcio d’angolo in girata, sigla il 3-1 finale e la prima vittoria interna stagionale dell’Atalanta.
Fiorentina-Napoli è, per la prima mezz’ora, a totale appannaggio dei viola che, con il neopromosso duo Mutu-Jovetic, spadroneggia per il campo mettendo sotto un Napoli troppo arrendevole. A poco serve però il dominio viola e così il Napoli prende coraggio e inizia a mostrare i denti. Partita piacevole e ricca di spunti, ma la vera gara dei partenopei inizia al 64°. L’allenatore del Napoli Mazzarri viene espulso e la squadra si carica. Hamsik rimedia un rigore parato splendidamente da Frey a Quagliarella. Quest’ultimo viene rilevato da Denis dal quale partirà l’azione per il gol di Maggio. 0-1 per il Napoli, con il presidente De Laurentis lanciatissimo per l’Europa.
A Roma và in scena quelle che abbiamo l’onesta di definire la più brutta partita di serie A della giornata, e forse persino del campionato. Una Roma spenta, molle, noiosa e priva d’idee impatta contro un Livorno ultimo in classifica, catenacciaro e votato alla difesa. Poco gioco, poca fantasia, poco divertimento, Roma-Livorno si riduce facilmente all’unica azione e l’unico tiro in porta della partita: quello del gol dell’ex Tavano. Livorno che conquista tre punti d’oro e un po’ di fiducia, anche se il gioco è più che mai un miraggio; la Roma in piena e scurissima crisi.
A chiudere il palinsesto della domenica calcistica ci pensano Chievo e Milan in quel di Verona. Vittoria importantissima in chiave Champions quella del Milan, anche se a fare la partita è il Chievo. I gialloblù corrono e inventano, con velocità e perfette geometrie, e al 7° vanno in gol con una palla di Pellissier sporcata da Pinzi; sul fronte milanista ci pensano solo Nesta e Thiago Silva a mettere pezze qua e là. E sarà proprio Nesta l’autore della vittoria. Nella ripresa il difensore centrale ex Lazio, si avventa prima su un pallone di Borriello che colpisce la traversa: in pieno stile Inzaghi un Nesta in versione rapace insacca il pareggio. In pieno recupero poi, al 92°, insacca di testa regalando al suo Milan una vittoria fondamentale.

22 Inter
20 Sampdoria.
18 Juventus.
15 Palermo.
15 Fiorentina.
15 Milan.
14 Bari.
14 Parma.
13 Genoa.
13 Napoli
11 Udinese
11 Roma.
11 Chievo.
10 Lazio.
10 Cagliari
9 Atalanta.
7 Catania.
6 Bologna.
6 Livorno
5 Siena.


Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it


La descrizione di un'attimo
I click della settimana dal campo.

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Fonte immagini: sport.sky.it


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

Il fattore C è finito, e si vede.
Dire che è stata una vergogna è dire poco. Non ho parole, seriamente.
Credo di aver visto la più brutta, inconcludente, irritante, fastidiosa, noiosa, ridicola Roma di tutta la mia vita. Manco la Roma di Carlos Bianchi aveva raggiunto tali livelli di pochezza.
Vucinic: parliamone.
Un attaccante, deve segnare. Un attaccante, a porta vuota, a meno di dodici metri dalla rete, praticamente un rigore in movimento, deve segnare. Deve.
Non ci sono crisi mistiche che tengano.
Irritante e indolente, sembra che ci faccia un piacere a scendere in campo, perde palla come uno scolaretto alle prime armi, è evanescente, inconsistente.
Fastidioso quando si ferma senza motivo, da calci nel di dietro quando sbuffa per i fischi.
Pit: parliamone.
Da quando Pit è un giocatore di calcio? Fare una disamina tecnica sul suo operato in campo sarebbe crudele. Equivarrebbe a giudicare me per come do di scherma. Che ne so io di come si dà di scherma?
Paro paro Pit e il calcio.
Doni: parliamone.
Capisco tutto, i dolori del giocane Doni sono noti alla popolazione. Un tiro in porta, gol. Hai una media impressionante.
Menez funambolo fine a se stesso, o come dice il buon Bersani “Alle prime tre finte gli daresti il pallone d’oro, alla quarta una bastonata sui denti”.
Taddei sono tre anni che non è più un calciatore, del fù Rodrigo c’è rimasta solo la maglia.
Burdisso fa quel che può ma siamo certi si stia chiedendo se non fosse meglio la panca dell’Inter a sto punto.
Mexes in ripresa ma da solo ha poco da fare, Riise discreto ma inutile.
Cassetti. Osserviamo un minuto di silenzio. Cassetti. BAH.
Perrotta (e stiamo dando le testate al muro perché non avremmo mai pensato di dirlo) migliore in campo. I limiti ci sono, i piedi sono quel che sono, ma ci mette tanto cuore, tanta passione, grinta, carattere e tenacia.
Ranieri ci ha capito poco e niente di questa partita ma è anche vero che, se Taddei sta a pezzi e devo sostituirlo, mi volto, guardo la panca e vedo Pit.
Non è colpa sua se in panca per Taddei c’è Pit.
Non me la prendo con lui, ma con chi ha tesserato Pit.
Non me la prendo con Pit, ma con chi sono due anni che gli si chiede il vice Taddei è fa orecchie da mercante.
E intanto tesseriamo l’addetto alle Risorse Umane (qualcuno mi spieghi questa figura dirigenziale, gliene sarò eternamente grata). Misteri di Rosella.
Che vergogna, che pochezza, che tristezza.
Basta scuse, basta chiacchiere. Tutti a zappare la terra.



Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...

11 - Dura la vita.
Diamo undici al bambino inglese tifoso del Liverpool che, nello scorso fine settimana, è stato la causa della sconfitta della propria squadra. Il giovin tifoso del Liverpool, in preda ad un raptus derivato dalla visione di Up (NdR. nostra ipotesi) ha lanciato in campo un palloncino rosso di quelli da spiaggia. Non pensava certo di causare una danno, ma così è stato. Il palloncino ha deviato la traiettoria del pallone appena calciato da Bent, giocatore della squadra avversaria il Sunderland, che è finito in rete sancendo la sconfitta del Liverpool. La tua vita da tifoso, piccolino, è appena iniziata. Molti bocconi amari dovrai mandar giù, ma quel che ti aspetta ora sarà assai più difficile di ogni sconfitta. Sei stato la causa della sconfitta della tua squadra del cuore. Ti siamo vicini. Undici, di incoraggiamento.

10 - Il Mou Saggio.
Non ci è simpatico, spesso lo troviamo irritante e il più delle volte lo consideriamo un allenatore pressoché mediocre (Zeman dixit), ma quando il Mou ha ragione, il Mou ha ragione. E noi siamo intellettualmente onesti, e lo ammettiamo. Ci è piaciuta molto la sua analisi sui giovani emergenti italiani, e siamo totalmente in accordo con lui. Bisogna fare attenzione a chi gli gira attorno, l’avidità e i soldi possono essere il peggior nemico di un giovane calciatore, e spetta alle società e ai genitori vigilare affinché i ragazzi crescano nel rispetto di se stessi e dello sport, facendo della professionalità uno stile di vita. Bravo Mou, approviamo.

9 - Il Viminale.
Come per il Mou, siamo onesti e, se le chiacchiere che girano nell’ambiente sono vere e fondate, non possiamo che dire bravi ai lor signori, i burocrati. Dopo tre anni di repressione e tolleranza zero, inutile e fine a se stessa, dal Ministero degli Interni giunge voce di un cambio di rotta. Si torna agli striscioni, ai tamburi e alle coreografie non più vietate ma ben accette a quanto pare, e si fa rotta persino su una più ampia tolleranza in chiave Tessera del Tifoso. Il dialogo è cosa buona e giusta, e a quanto pare iniziano a capirlo anche da quelle parti. Meglio tardi che mai. (Se fosse vero) Complimenti.

8 - U17
E’ iniziato il Mondiale Under 17 in Nigeria e gli azzurrini partono subito bene battendo 1-0 l’Algeria con un bellissimo destro al volo di Carraro. Complimenti bimbi, continuate così!

7 - Leggenda!
L'impresa della leggenda del calcio jugoslavo Dragan Stojkovic, 44 anni, oggi allenatore in Giappone del Nagoya Grampus. Il nostro prode, a gioco fermo, rinvia in campo dalla panchina in direzione del portiere avversario, una parabola discendente impeccabile che finisce alle spalle del portiere insaccando la rete. Fenomeno!

6 - Avanti il prossimo.
Non c’è pace per gli allenatori italiani. Mentre Leonardo, seppur reduce da una vittoria, sente la panchina infiammarsi e Ferrara inizia a udire le prime sirene di contestazione, a Livorno e Bologna vanno in scena il quarto e quinto esonero della stagione. L’allenatore Ruotolo è stato liquidato con un “Addio” dal presidente Spinelli, che proprio in queste ore si appresta a presentare alla piazza il nuovo condottiero dei livornesi, Serse Cosmi. Stessa sorte toccata al buon Papadopulo, allenatore del Bologna, esonerato dalla Presidentessa Manarini a favore di Colombo. Che dire.. il valzer delle panchine continua. Chi mangerà il panettone?

5 - Il Deserto.
Al secolo: gli stadi d’Italia. Speriamo che in questo senso il voto n°9 abbia in futuro una sua valenza, specie in chiave tolleranza sui divieti, ma vedere certi stadi deserti nel fine settimana pallonaro è desolante. Non facciamo fatica a capire il perché, tra orari improponibili, file allucinanti, divieti ridicoli e iter burocratici per l’acquisto di un tagliando degni del rilascio del Passaporto. Volevate le famiglie allo stadio? Se non ci volessero tre giorni per comprare un biglietto, se non ci fossero partite pure di lunedì alle dieci di sera, se entrare nel proprio settore non volesse dire farsi sequestrare persino i passeggini (è successo a Roma-Juve, posso testimoniare in merito u.u), forse i padri ce li porterebbero anche i figli a vedere sta benedetta partita.

4 - Fenomeni
Eh si. Fenomeni. Non ci viene in mente altra spiegazione. O questi sono fenomeni veri, o si sono comprati la partita. Accade in Brasile. Il match decisivo per la promozione in 1ª divisione tra il Viana e il Capadinha, finisce 11 a 0. Ora, già che una squadra vinca undici a zero è di per sé un fatto curioso, anomalo nel calcio professionistico, ma che poi questa squadra segni ben nove, Nove, di questi gol nei nove, ridiciamolo…nove minuti finali, è assai sospetto. Il Viana per passare di categoria doveva vincere questa partita ma non solo, doveva anche superare per differenza reti la sua concorrente, il Moto Club. Fino all’81esimo minuti il Viana vinceva per 2-0 ma, in quel momento, giunge la notizia che il Moto Club aveva vinto per 5-1 sul Santa Quitiera. E Così, magicamente, i ragazzetti del Viana si trasformano in undici superuomini e mettono a segno i nove gol necessari a vincere non solo la partita ma la classifica. Partita comprata? La Federazione indaga. Noi intanto diamo 4 ai giocatori del Capadinha per la pessima interpretazione nel ruolo di “Squadra di Calcio”.

3 - Sergente di ferro.
Che Capello fosse un duro e puro lo sapevamo da tempo. Che fosse un po’.. rigido, anche. Che fosse un maniaco ossessivo-compulsivo del controllo e dell’ordine, lo sospettavamo ma speravamo di non averne conferma mai. Che poi tale rigidità portasse a comportamenti violenti, non lo immaginavamo. E successo nel ritiro della nazionale inglese, dove, durante il pranzo, Capello ha lanciato con violenza un vassoio contro il muro in segno di sdegno nei confronti di un giocatore, reo di aver mandato un messaggio sms con il cellulare durante il pranzo. Mister Capello, in preda ad una crisi di nervi ha urlato con contro la squadra scagliando l’incolpevole vassoio contro la parete. La squadra, dicono i dirigenti, è sotto choc, spaventata dalla reazione aggressiva del proprio allenatore. Che qualcuno porga una tisana a Don Fabio, sembra averne bisogno.

2 - La Classe non è acqua.
Ne sa qualcosa Maradona. Se l’avevamo elogiato per il tuffo de panza non possiamo far attro che biasimarlo per l’attacco ai giornalisti argentini. Non tanto per l’attacco in se, ci stà. Fa parte del gioco. Ma, citiamo, “por perdon de las damas....que la sigan chupando” poteva risparmiarsela. La sobrietà, questa sconosciuta.

1 - La coppia più bella del mondo.
Al secolo Rosetti e Orsato. Nella scorsa domenica pallonara delle polemiche loro due, nell’ordine il miglior arbitro del mondo e il miglior arbitro italiano, hanno dato sfoggio di tutta la loro classe. Raramente ricordiamo partite capaci di racchiudere nei 90 minuti tante nefandezze tutte insieme. Non c’è che dire, lor signor sono i numeri uno…del disastro arbitrale.

0 - Il silenzio è d’oro.
Quando lo scorso anno il signor Necchi, presidente dell’Aia ( Associazione Italiana Arbitri), comunicò al mondo la sua decisione di dar voce alla Classe Arbitrale, rendendosi disponibile di domenica in domenica per rispondere a domande e dubbi di giornalisti, presidenti e allenatori, tutto noi abbiamo accolto la notizia con un sano ed esultante “Era Ora”. Alla luce delle dichiarazioni rilasciate nell’ultima domenica, e dopo una difesa ad oltranza della categoria anche a fronte di errori gravissimi ed innegabili, rivediamo il giudizio. Necchi, il silenzio è d’oro e questa volta lei ha perso un ottima occasione per star zitto.



Tutti nel Pallone
News e Gossip dal mondo pallonaro...

L’nfluenza H1N1 sbarca nel mondo pallonaro, mandando in Tilt federazioni e Uefa.
La scorsa domenica è stata bloccata per questi motivi la partita tra il Paris St Germain e il Marsilia. Due giocatori del PSG sono risultati positivi all’influenza di tipo A e altri 4, tra giocatori e staff, tra cui l’allenatore, mostrano i primi sintomi dell’H1N1. La Federazione francese, per evitare il propagarsi della pandemia tra i giocatori di altre squadre ha quindi deciso di non giocare tale partita, ma ora monta il caso. I giocatori sono venuti a contatto con altre squadre nel periodo di incubazione e forse già in avanzato stato di influenza, così la Federazione si spacca sulla possibilità di una vera e proprio pandemia tra i calciatori della massima serie francese. Nel frattempo giunge notizia che anche quattro giocatori del Monaco siano affetti dall’H1N1 e che al momento siano stati posti in quarantena nel ritiro di Vichy. A fronte del diffondersi dell’influenza il Lione stila una serie di norme obbligatorie per i proprio giocatori. Da oggi niente più strette di mano con gli avversari, niente abbracci o baci per esultare ai gol ed è severamente vietato sputare in campo. Amen.
Intanto anche da Londra giungono notizie poco confortanti. Due giocatori del Blackburn sono infetti dal virus, e altri compagni mostrano i primi sintomi. Il Blackburn la scorsa settimana aveva giocato con il Chealse di Ancellotti e in campo vi erano almeno due dei giocatori che ad oggi mostrano i primi sintomi del virus. Nonostante i ragazzi affetti dall’influenza di tipo A, la dirigenza del Blackburn fa sapere tramite nota ufficiale che si giocherà comunque la partita in programma per la Coppa di Lega contro il Peterborough, e che eventualmente dovrà essere la stessa Lega Calcio Inglese a bloccare la partita.
La situazione sarebbe, tecnicamente, meno grave di quanto la si voglia far passare. In tutto i contagiati sarebbero, tra Francia e Regno Unito, poco meno di quindici, ma il campanello d’allarme suona lo stesso. La vita calcistica è piena di insidie in questo senso. I giocatori si stringono la mano spesso, si abbracciano, sputano in campo, si scambiano oggetti di uso personale negli spogliatoi e vengono spesso a contatto fisico con gli altri giocatori. Il rischio pandemia è quindi elevato ma ciò che impensierisce è, a fronte di un vero propagarsi del virus tra i calciatori delle massime serie, le enormi perdite economiche che potrebbero esserci di conseguenza. Proviamo a immaginare campionati sospesi per quarantene e coppe rinviate. Miliardi di euro in fumo. Che l’Uefa corra ai ripari perché le squadre sotto osservazione sono già quattro, e visto il modo in cui il virus H1N1 si diffonde non stentiamo a credere che il numero sia destinato a salire.


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Chichi
Ad Maiora



 
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MegMiller
view post Posted on 28/10/2009, 18:53




Kiky io ti adoro....
io come te sono malata per il pallone e per quei colori che in questo momento mi fanno venire il mal di cuore (e anche svariate arrabbiature)....
Già sto in crisi per questa sera...Poveri noi....
 
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Lady Castalia
view post Posted on 30/10/2009, 10:26




SociaH arrivo anche da te, che credevi. u.u
Con calma, ma arrivo. XD
Ribadisco ogni singola parola, adoro come scrivi e ammettendo la mia assoluta ignoranza nel campo, trovo questa rubrica degna di nota.
Un qualsiasi appassionato impazzairebbe!
Anche io amo la "Tribuna d'onore".
Insomma SociaH sei er mejo! XD
:wub:
 
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view post Posted on 6/11/2009, 19:51

Arrivederci Presidente...

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imageA Tutto Campo
Rubrica di approfondimento calcistico e dintorni a cura di ~Kiky

"E ho guardato la televisione, e mi è venuta come l'impressione, che ci stessero rubando il tempo..."

Questa settimana si è giocato, nell'ordine: sabato e domenica il campionato; martedì, mercoledì e giovedì la coppa; e domani si gioca di nuovo.
Ora, noi amiamo il calcio.
Profondamente.
Ma non vi sembra si stia esagerando?
Per la legge di mercato un prodotto vale tanto quanto è difficile da reperire. Se non volete che questo sport diventi un prodotto ancor più scadent, iniziamo ad "offrirne" di meno.
Metà delle partite sono mosce e noioso, e non solo perchè i giocatori sono scarsi e gli allenatori poco preparati, ma anche perchè si gioca troppo, senza possibilità di ripresa, di riposo, di allenamento.
Un pò di riposo farebbe bene a tutti, meno male che da lunedì c'è la sosta...
Oddio...per la Nazionale.
Aiuto.


Bordocampo
Risultati, partite e statistiche della Domenica Pallonara.

L’undicesima di serie A apre i battenti con un super sfida, che offre (finalmente) spettacolo e divertimento.
Juventus-Napoli finisce 2-3 per i partenopei, in rimonta. Dopo ventuno anni di digiuno il Napoli esce vincente da casa Juve, con un prova di forza e carattere. Iniziano bene entrambe le formazioni, con un Napoli leggermente più vivace in fase offensiva, sebbene a sbloccare il risultato sia poi la Juve al 35’. Trezeguet coglie di testa un cross in aera e spiazzando De Sanctis. Nella ripresa ancora molto Napoli ma la Juve, forte della fiducia data dal vantaggio, pressa molto e al 54’ Giovinco sfrutta un clamoroso errore di Contini che gli serve, anche se involontariamente, un assist perfetto. 2-0 per i bianconeri. Ma a quel punto arriva la mossa vincente: Mazzarri sostituisce Campanaro con datolo e di fatto cambia la partita. Proprio dai piedi di Datolo infatti, con un bella percussione, parte l’assist per Hamsik che sigla al 59’ il 2-1. cinque minuti dopo ancora Datolo ribatte in rete la respinta di Buffon, riportando la partita in parità. All’82’ in fine Hamsik sfrutta un grave errore di Thiago, siglando il 2-3 finale. Partita bella ed emozionante, con molti cambi di fronte e ottime giocate da parte di entrambe le compagini.
In serata il secondo anticipo vede affrontarsi in quel di San Siro Milan e Parma. Il risultato finale segnerà un secco 2-0 per il Milan, doppietta del redivivo Borriello, e Dinho in grande spolvero. E sono proprio i due rossoneri ad aprire le danze al 12’ Bell’azione personale del brasiliano che mette in mezzo una palla per Borriello, spintarelle rasoterra in rete e gol. Il resto della gara scorre equilibrata, da segnalare solo un fallo da rigore su Pato non concesso dall’arbitro. Nei minuti di recupero, ben cinque, arriva il raddoppio del Milan, ancora col duo Dinho-Borriello. Magia del carioca che salta due difensore e mette in mezzo per Borriello, che sigla il 2-0 finale.
Nella giornata di domenica, si affrontano all’Olimpico di Roma le due squadre a gestione rosa del campionato italiano: Roma e Bologna. Vittoria non troppo semplice per i giallorossi che soffrono anche di fronte ad un modestissimo ed operaio Bologna. Apre le marcature il Bologna con Adailton. Clamoroso errore di Pizarro a centrocampo, Marazzina raccoglie e scarica su Di Vaio che serve ad Adailton la palla gol. Risponde al 34’ Vucinic, che scarica in rete un palla raccolta da Perrotta.
Nella ripresa la Roma è più aggressiva e al minuto 50’ Perrotta ribatte un rete la respinta del portiere bolognese su tiro di Menez. 2-1 il risultato finale e tre punti che risollevano un po’ la classifica giallorossa.
Partita equilibratissima al Marassi di Genova tra Sampdoria e Bari. Una gara tanto equilibrata quanto a tratti noiosa, sebbene i galletti abbiano offerto un discreto spettacolo di possesso palla e ragnatela. Due gol annullati ai soriani per fuorigioco, evidentissimo tra l’altro. Equilibrio ma poco divertimento insomma, per uno 0-0 che tutto sommato ci sembra giusto.
A Firenze si affrontano Fiorentina e Catania, con viola in gol dopo appena quattro minuti di gioco. Gol strepitoso di Marchionni che raccoglie un cross di Vargas e spara all’incrocio dei pali. Nel finale del primo tempo succede un po’ di tutto e l’arbitro alla fine lascia i padroni di casa in dieci per doppia ammonizione di Dainelli.
Nella ripresa Mascara pareggia con un siluro che si infila nel sette, beffando Frey al 48’. A mezz’ora dalla fine l’arbitro ristabilisce la parità numerica espellendo Capua. I Viola prendono coraggio e al 69’ Marchionni raddoppia concludendo dopo una splendida azione corale con De Silvestri. All’86’ ancora De Silvestri raccoglie un spunto di Vargas e offre un assist perfetto a gilardino che sigla il 3-1 finale. Fiorentina in stato di grazia offre una gara sontuosa, Catania sempre più in crisi con la panchina di Atzori che inizia a tremare.
E’ 1-1 in casa Siena contro la Lazio di Ballardini. All’8’ Mauri tramortisce i bianconeri buttandola dentro di testa su cross di Foggia. I senesi sembrano confusi e producono poco, i laziali vagano per il campo senza idee. Al 30’ Siviglia si distrae e Maccarone parte sulla fascia calciando in porta, Muslera papera facendosi passare la palla sotto: 1-1.
Il resto della partita è un po’ noioso, con pochi spunti e troppa paura di perdere da ambo le parti. Finisce in un pareggio che non accontenta nessuno.
1-1 anche per Chievo e Udinese in quel di Verona. Inizia bene il Chievo, ma dopo appena un quarto d’ora sembra che la partita non abbia più nulla da offrire, con entrambe le compagini bloccate su loro stesse. In un clima così a sorpresa arriva il vantaggio dell’Udinese: cross di Lodi che pesca in area Floro Flores, stop di petto e rasoterra che batte Sorrentino. La partita scorre lentissima e al 25’ del secondo tempo arriva il pareggio su una delle poche azioni degne di nota. Yepes di testa la butta dentro sorprendendo un distrattissimo Handanovic. 1-1 risultato finale, giusto visto quanto proposto in campo dalle due formazioni: poco o nulla.
A Cagliari finisce 3-0 per i padroni di casa contro i bergamaschi dell’Atalanta, con un Nenè rivelazione della giornata che mette a segno uno doppietta. Il Cagliari cerca la manovra, il gioco e il movimento anche senza palla; l’Atalanta offre più che altro giocate in ripartenza e contropiedi. La partita si sblocca al 33’ su cross di Cossù, Nenè salta smarcato e batte Consigli. Il raddoppio arriva tre minuti dopo, ancora Cossù che crossa per Nenè in area: 2-0 e doppietta per il duo Cossù-Nenè. Nei minuti di recupero del primo tempo arriva anche il terzo gol: rigore a favore del Cagliari e Matri che non sbaglia dagli 11 metri.
Il secondo tempo è molto Cagliari e poca, pochissima Atalanta. Ma nonostante il bel gioco offerto dai ragazzi di Allegri la partita finisce 3-0, senza ulteriori marcature.
A Livorno i toscani ospitano la capolista Inter. Primo tempo tutto del Livorno che crea molto ma spreca anche di più. Inter lenta e macchinosa, che con un Mancini veloce ma disordinato non riesce a trovare gioco. Nel secondo tempo escono i campioni d’Italia, e al 5’ Milito sigla il primo gol della partita. Su un pallone offerto da Stankovic l’argentino raccoglie, finta, contro finta, gol. Al raddoppio ci pensa Maicon che prima si mangia due difensori e poi spara in porta di sinistro trafiggendo Benussi. 0-2 finale e Inter che vola a +7 sulla Juventus.
Finisce in parità, a reti inviolate, fra Palermo e Genoa. Alla Favorita và in scena un primo tempo spumeggiante, con ottime azioni e buon gioco. Secondo tempo più noioso, probabilmente a causa della stanchezza delle due compagini. Nulla di particolare da segnalare, se non un punticino che fa comodo ad entrambe per la corsa ad un posto in Europa.

28 Inter
21 Juventus
21 Sampdoria
19 Milan
18 Fiorentina
17 Napoli
17 Genoa
17 Parma
16 Cagliari
16 Palermo
15 Bari
15 Chievo
15 Udinese
14 Roma
11 Lazio
9 Atalanta
9 Bologna
9 Livorno
7 Catania
6 Siena

Fonte classifica e risultati: corrieredellosport.it


Mind the...CUP!

Attenzione alla...Coppa! Champions League e Europa League, le italiane in coppa

In Champions si fanno valere le italiane con tre vittorie e un pareggio. La Fiorentina schianta gli ungheresi del Debrecen per 5-1, confermando lo stato di forma ottimo della squadra di Prandelli che offre, al momento, il miglior calcio tra le italiane in Europa. Vince anche l’Inter a Kiev. Dopo aver subito il gol di Sheva, nei minuti finali, Milito e Sneijder siglano una rimonta clamorosa che dà una notevole svolta in chiave qualificazione. Pareggio in caso per il Milan contro il Real dell’ex Kakà, mentre la Juve trova la vittoria grazie a Camoranesi contro gli arabi del Maccabi Haifa.
In Europa League crolla la Lazio di Ballardini per 4-1 contro gli spagnoli del Villarreal, sebbene la partita sia stata all’insegna della follia arbitrale. Vincono invece la Roma in casa con gli inglesi del Fulham, in rimonta 2-1, e il Genoa con i francesi del Lille nei minuti di recupero, 3-2 il risultato finale.
Tutte le compagini italiane, sia in Champions che in Europa League sono ancora in ballo per la qualificazione, chi con più chi con meno possibilità, ma nessuna è ancora m,matematicamente esclusa e questo non può che essere un bene per il ranking Uefa, ranking utile per decidere quante squadre di ogni campionato possono partecipare alle massime competizioni europee.


Una questione di Cuore
La Roma vista da me.

E ci risiamo.
In Italia la classe calcistica ha la presunzione, sempre, di volerci dire quando possiamo o non possiamo protestare. Che poi per loro è mai.
Ranieri si dice «Amareggiato».
Sono quindici mesi che la Roma ci offre prestazioni vergognose, alibi ridicoli, scuse e giustificazioni da squadretta di provincia. Dopo quindici mesi avremo o no il diritto di dire che: no, non ci sta bene?
Non ci sta bene che questa squadra gioca solo quando diventa strettamente necessario. Che questi quattro ragazzini ricchi e viziati tirano fuori il carattere solo quando si sentono messi alle strette.
No, non ci sta bene e non ci basta vincere col Bologna, perché con tutto il rispetto per il Bologna, non è che avete fatto due gol al Real di Madrid eh.
Per una volta, per la prima volta dopo anni ho visto uno stadio unito, ho visto coesione e unità d’intenti e onestamente faccio un plauso alla coerenza di chi ieri era allo stadio.
Dopo quindici mesi non bastano due gol.
Quindi si, vi contestiamo anche dopo che avete vinto. E le frasi stucchevoli sul “So Romanista da 58 anni”..”Sono amareggiato”...risparmiatecelo.
Sapesse come siamo amareggiati noi.
A lei come ad altri mi piacerebbe dire un paio di cose, caro Mister.
Noi c’eravamo prima di lei, mentre si sollazzava a Londra coi miliardi del Russo. Ci siamo adesso, a sopportare certe facce in Tribuna Autorità che è meglio non raccontare. E pensi, ci saremo dopo, quando lei avrà fatto le valige e veleggerà verso altri lidi, verso ingaggi più generosi.
Noi siamo la Roma. La Roma è nostra, non vostra.
La maglia che indossate, lo stemma con cui vi fregiate il petto, non vi appartiene...in prestito.
E con le cose degli altri non ci si gioca e non ci si scherza.
Cambiano i Presidenti, gli allenatori, i giocatori, tutto cambia nel corso degli anni.
Una sola cosa resta: noi.
Voi siete solo di passaggio, domani sarete sostituiti da altri nomi di grido, da altre facce, da altre parole.
Noi invece siamo sempre lì, quando và bene, quando à male.
C’eravamo alla finale della Coppa dei Campioni, esattamente come c’eravamo in serie B.
Ci siamo stati e ci saremo sia se la Roma vincerà, sia se la Roma perderà. Perché nonostante i fischi il nostro amore è eterno e immutabile.
Quindi, se ci consente, decidiamo noi quando si può o non si può fischiare, quando dobbiamo o non dobbiamo contestare.
Noi non siamo a libro paga, noi non siamo dipendenti.
Non tifiamo a cottimo, noi.
Tenga per se dunque le sue basse insinuazioni sui tifosi “foraggiati” da chissà chi.
Non prendiamo soldi per tifare, noi. Tanto meno per contestare.
E se per caso esiste qualcuno che dà soldi ai tifosi per fischiare, mi contatti via mail, gli do il mio codice IBAN.
In quanto a lei, posso darle del tu Mister?
Cito il grande Alberto Sordi...

«Te c’hanno ma mannato a quer paese? Sapessi quanta gente che ce sta. Er primo cittadino è amico mio, tu dije che te c’ho mannato io...»


Tribuna d'Onore
Il meglio e il peggio della settimana, da 0 a 11...

11 - Amatoriale\Dilettantistico.
Diamo undici al calcio della domenica mattina. Ai campetti di periferia. Alla terza categoria. A terreni da gioco in terra battuta. Agli scarpini di pelle nera. Ai ragazzi che autofinanziano la squadretta del quartiere. Agli arbitri di ultima fascia che dirigono gare dilettantistiche. Al pubblico di periferia che segue la squadra il di cui portiere è il figlio del panettiere. Al calcio della domenica mattina appunto, quello senza soldi e senza fenomeni, giocato solo per passione. Sarà che amiamo la squadra del nostro quartiere, ci piace la ressa e la foga della terza categoria, ci piacciono i campi polverosi e i guardalinee che sono i preparatori atletici, ma anche i magazzinieri e spesso pure i presidenti, perché quando il calcio è solo passione tocca fare di necessità virtù. E ci piace, mamma se ci piace.

10 - Le Italiane.
Se il Campionato langue, la Coppa tira. A dispetto delle noiosissime e infruttuose partite della serie A, dopo la tristezza e la noia regnano sovrane, in Coppa le 7 squadre italiana si fanno valere, nella maggioranza dei casi, offrendo spettacolo e risultati. Tutte vincenti, al di fuori della Lazio, le Nostre sono in piena corsa per la qualificazione, che non solo porterebbe il raggiungimento delle fasi più interessanti delle due competizioni, ma anche ranking Uefa. Avanti così.

9 - Silenzio stampa.
Non avremmo mai pensato di vederlo, eppure l’abbiamo visto. Questo strano campionato ci riserva anche questo. Lotito in silenzio stampa. Lotito in silenzio, praticamente un miracolo. Riposiamoci le orecchie, non durerà molto. Intanto ringraziamo per il riposo concesso a noi e ai vocabolari di Latino.

8 - Azioni da manuale.
Quando il tifoso diventa protagonista. Il gol più bello della sfida in Carling Cup tra Manchester United e Barnsley non lo segnano ne Wellbeck ne Owen, bensì due tifosi. Azione da manuale. Palla intercettata su rinvio del portiere, tocco per il “compagno” che và in gol. Giro di campo, ovazione del pubblico. Applausi, questo si che era un eurogol!

7- Dolce vita?
E io ti sospendo!
Ben nove giocatori del CSKA Sofia, una delle quadre più prestigiose del campionato bulgaro, sono stati sospesi a tempo indeterminato. Motivo? A quanto pare i giovanotti (Ivan Karadzhov, Ivan Ivanov, Kiril Kotev, Pavel Vidanov, Yordan Todorov, Marquinhos, David Silva, Todor Timonov e Svetoslav Petrov) si erano dati alla bella vita notturna, nei locali più in della capitale bulgara, e così, dopo la seconda sconfitta consecutiva il presidente ha deciso di sospenderli a tempo indeterminato. Speriamo almeno che se la siano goduta!

6 - Seggiolini.
Ebbene sì. I seggiolini della Curva Sud di Roma sono blu, come quelli del resto dello stadio. Non lo sapevamo, lo sospettavamo certo, ma non avevamo mai avuto conferma visiva. Forse perché prima di domenica non c’era mai capitato di poterli vedere, sommersi come erano sempre stati da migliaia di persone. Sono blu, e ci hanno dato la giusta misura della gravità della situazione...perché mai avremmo immaginato di vederli.

5 - Mettetevi in fila.
Orami davanti ai microfoni c’è la fila per dire che “i tifosi non devono contestare”. Cassano non è voluto essere da meno. Fermo restando che comprendiamo le sue ragioni, resta il principio base: i tifosi pagano, e lo spettatore pagante se ha voglia fischia. Sorvoliamo sulla memoria corta di Antonio, giacché da Roma e Madrid non se ne è andato...è stato cacciato. E c’è differenza. Ma si sa, ognuno tira l’acqua al proprio mulino.

4 - Silvio, Milano ti ama.
“Cederei il Milan solo a chi può far meglio di me...e al momento nessuno è meglio di me.” Firmato: Silvio Berlusconi. Dopo l’Italia, il Milan. A quando la beatificazione?

3 - Alla faccia!
Uno striscione esplicativo ieri sera in Curva Sud a Roma: 30 euro per un settore popolare, vi dovete vergognare. Ebbene si, per il settore più popolare del San Siro, l’Inter impone prezzi ai tifosi ospiti che tutto sono fuorché popolari. Trenta euro per il settore ospiti ci sembra un’esagerazione. Ma non volevate riempire gli stadi?

2 - Uefa
Orari delle partite di coppa. Parliamone. Non so cosa credano lor signori Uefa che stilano i palinsesti delle partite, ma in Italia, di giovedì, alle cinque di pomeriggio lavoriamo.


1 - Mediaste Premium.
Prima o poi vi doveva toccare. Vorremo capire per quale motivo chi acquista la singola partita Europa League, per la modica cifra di 8 euro (un furto praticamente) non ha la facoltà di vedere le interviste. Per chi ha l’abbonamento, nel dopogara ci sono interviste ai giocatori, dibattiti e resoconti delle altre gare, ma per chi acquista il singolo evento al fischio finale compare la scritta “Segnale Criptato”. Con 8 euro direi che l’intervista dell’allenatore la potreste almeno far vedere, no? L’avidità, che brutta bestia.


0 - Premiata Ditta.
Diamo zero alla Premiata Ditta Lega, Figc (gettone di presenza, prego) e Pay-Tv per la genialata partorita. Il Trittico rende noto che, forse addirittura dalla prossima stagione calcistica, verrà inserito un nuovo turno: l’anticipo della Domenica. Si giocherà una partita alle 12.30. Tanto noi tifosi non abbiamo niente di meglio da fare all’ora di pranzo no? Mica vorrete mangiare vero???

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Più tardi anche le foto, promesso XD

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Chichi
Ad Maiora




 
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.Sabb
view post Posted on 6/11/2009, 20:37




W I TIFOSI DELLA ROMA!!!!!
 
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MegMiller
view post Posted on 6/11/2009, 21:37




CITAZIONE (~Kiky @ 6/11/2009, 19:51)
Noi siamo la Roma. La Roma è nostra, non vostra.
La maglia che indossate, lo stemma con cui vi fregiate il petto, non vi appartiene...in prestito.
E con le cose degli altri non ci si gioca e non ci si scherza.
Cambiano i Presidenti, gli allenatori, i giocatori, tutto cambia nel corso degli anni.
Una sola cosa resta: noi.

quanto è vero...
Kiky io ti adoro...
non avrei saputo dirlo con parole migliori...
putroppo questi (giocatori, allenatori e tutta la combriccola) sono abituati troppo bene... per carità, io pure ero contenta di vincere partite a destra e a manca, ma oggi come oggi stanno facendo ridere, e visto che io, ossia il tifoso, pago tra abbonamento allo stadio, trasferte, digitale, magliette e gadgets vari (eh si perchè noi siamo stupidi, perchè anche se stiamo facendo ridere le magliette ce le compriamo comunque), e il "servizio" al momento non è scadente, ma peggio, io fischio, contesto, mi faccio sentire. ovviamente sempre nei limiti del possibile. mi dispiace, ma Ranieri stavolta ha toppato. io oggi Vucinic lo fischio, anche se segna. e io Vucinic lo adoro. e questo è quanto.
 
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161 replies since 24/9/2009, 18:07   2683 views
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